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Autore: bemylolo    31/10/2014    2 recensioni
Camila: una ragazza normale, che vive la sua vita cercando di sopravvivere dietro i banchi di scuola e di finire l'anno scolastico il più velocemente possibile con l'aiuto delle sue amiche
Lauren: una ragazza appena trasferita nella nuova scuola, alle prese con nuove amicizie e nuove emozioni.
Cosa accomuna queste due ragazze? Stesso sogno? Stesse amicizie? O c'è qualcosa di più? Qualcosa che nemmeno loro sanno spiegare
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui, Normani Kordei
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati due giorni dall'episodio dei bagni. Lauren aveva avuto una giornata di punizione, mentre Selena era stata espulsa per due settimane, io? Beh io vivevo con il senso di colpa. Non avevo avuto nulla, nè una giornata di punizione nè una nota, soltanto un misero "come stai?" d'obbligo da parte del preside. Odio queste cose, non era la prima volta che ero vittima di bullismo e di sicuro non sarebe stata l'ultima. Odio essere impotente, sempre protetta dagli altri. Odio essere per terra senta riuscire ad alzarmi.
"Camila, ti muovi?" era mattina e non avevamo scuola. Qualcuno, probabilmente Austin e il suo gruppetto di amici, avevano deciso di lasciare aperti i rubinetti degli spogliatoi, allagando così tutto il piano. Ad essere sinceri, non mi dispiaceva non andare a scuola, più sto lontano da loro meglio è per tutti, per me soprattutto. Ad ogni modo, io e Dinah camminavamo per il parco, dove tutti quelli della nostra scuola vanno nel tempo libero. Ero troppo frustrata per parlare, Lauren era stata punita per colpa mia, per la mia stupida paura di non reagire, e io sono qui, a passeggiare in un parco mentre lei probabilmente è chiusa in casa in punizione a vita.
"Mila, che hai? Sono due giorni che non parli, pensavo ti piacesse venire qui" mi disse DJ, mentre camminavano verso il chiosco storico anni '70. Si chiamava "Nuova Età" ma di nuovo non aveva proprio nulla, eppure è la meta preferita di noi studenti.
"Scusa Dj, non è per te, è che proprio ho la testa da un'altra parte in questi giorni" le dissi sperando di non dover approfondire l'argomento.
"Oh, è per la storia di Lauren?" le opzioni sono due, o Dinah in una vita precedente era una spia molto ma molto brava, o non sono brava a nascondere le mie emozioni. Passarono alcuni secondi prima che io le risposi
"Sì...il fatto è che io non voglio essere protetta da nessuno okay? Lo sai come sono fatta, è un mio problema, chi si avvicina a me finisce solo per farsi del male"
"ehy, non è vero Mila, Lauren lo ha fatto per...in realtà non so perchè, però penso perchè tiene a te, e devi circondarti di persone così, che ti aiutano, che ci sono sempre. Qeste sono situazioni difficili, te l'ho detto tante volte, da sola non puoi farcela" roteai gli occhi. Odio i momenti da psicologa di Dinah, non per altro, ha ragione ma non glielo dirò mai. "Non fare così" continuò "secondo me non devi prendertela con te stessa, hai più sentito Lauren?" scossi la testa. Dalla presidenza la avevano direttamente mandata in punizione e a fine giornata non ho avuto il coraggio di scriverle.
"N-no.. ho immaginato avesse da fare e...no" ci sedemmo in uno dei tavoli liberi, ma non uno a caso, il nostro tavolo. Era isolato dal resto del gruppo, il vento lo aveva allontanato e aveva fatto crollare un albero tra il nostro tavolo e gli altri, di quell'albero ne rimaneva ben poco, qualche ramo e un po' di foglie, anche se la separazione era rimasta.
"Perfetto, ora tu prendi il telefono e le invii un semplice, banallissimo "Ciao, come stai?", pensi di essere in grado di fare una cosa coì complicata?" quanto potevo odiarla? Ecco perchè era la mia migliore amica.
Sgranai gli occhi alla sua richiesta e scossi la testa. "Tu sei pazza, magari mi odia e secondo te ha voglia di rispondere?"
"Ma cosa dici? Ma che ne sai? E poi è tua amica, perchè non dovrebbe rispondere? Forza, fallo o dico a tutti che a 7 anni hai pisciato il letto"
"Ricatto, sporco, sporchissimo ricatto" assottigliailo sguardo mentre lei rideva, sapeva di avermi in pugno e sapeva che odio queste situazioni. "Okay, ma per la cronaca, ti odio."
"Lo so, Chancho" rideva, e io non smisi di sorriderle prendendo il telefono in a mano.


Da Me:
--ehi Lolo, come stai?--


Faceva schifo, ma forse Dinah aveva ragione -forse-. Volevo davvero sentirla, così premetti invio.
"Fatto.." dissi alzando poi lo sguardo verso DJ, che aveva appena finito di ordinare due cioccolate.
"Fai vedere" mi disse
"Non ti fidi!" esclamai a voce un po' troppo alta, infatti alcuni ragazzi si girarono verso di noi, ma feci finta di nulla. "No, no e poi no. Io l'ho mandato, ora aspetto e....CIOCCOLATAA"









LAUREN
"Niente punizione per un nobile gesto" aveva detto mio padre "ma mai più bote" aggiunse mia mamma. Così praticamente ero sana e salva. L'occhio non faceva più tanto male anche se era ancora gonfio e avevo un brutto livido nel fianco, ma ne era valsa la pena.
Essendo mattina e non essendoci scuola sono andata al parco, Normani mi ha chiesto di andare insieme ma volevo stare da sola un po' a leggere, così l'ho liquidata dicendo che i miei mi facevano uscire da sola, che non volevano amici. Odio mentire lo ammetto, non sono nemmeno brava ma è meglio così.
Dopo un ora di lettura l'ho sentita. Quella voce, dio se mi piaceva. Lei probabilmente non mi avrà notato, nascosta dietro un albero con gli occhiali da sole a leggere in solitario, ma io sì. Era proprio bella anche se aveva lo sguardo un po' triste, camminava con Dinah verso il "Nuova Età" e io pregavo che si girasse, che mi vedesse, ma così non è stato. Ho continuato a fissarla fino a che non è entrata nel locale, fino a quando i suoi capelli marroni sono scomparsi tra la folla.
Quando sono tornata a casa, in camera, ho pensato di scriverle, volevo tanto sentirla. Però c'era qualcosa che mi bloccava, che mi ha bloccato anche nel seguirla, nell'urlare il suo nome al parco. Avevo paura. Paura che mi considerasse pazza per quello che avevo fatto, paura di perderla.
"Non ti devi preoccupare" mi aveva detto Ally al telefono "hai fatto una cosa bellissima per lei"
"Si ma a lei non piace chi combatte le sue battaglie"
"Laur, senti è vero, a Mila non piace chi combatte per lei, è una testa calda. Ma tu non lo hai fatto, tu le sei vicino e la aiuti a combattere" adoravo Ally, vedeva sempre la luce negli altri, la parte buona.
"Dici che ho fatto male?"
"A me non piacciono le risse, però progettavo di picchiare Selena da un bel po'" rise e sorrisi anche io "no dai, sono seria, non hai fatto male, chiunque lo avrebbe fatto per Mila, stai tranquilla, sono sicura che non è arrabbiata con te, ti vuole bene come prima".
Ally aveva ragione, non aveva motivo per esseere arrabbiata con me, l'avevo aiutata, non avevo cmbattuto per lei, le sarei stata sempre vicino. Ci sarò sempre per lei. Ma non ostante questo, non le mandai nessun messaggio e non la chiamai quella sera.
Al parco invece è stato diverso, vederla mi ha acceso qualcosa. -non di nuovo- momorai a bassa voce a me stessa per poi cercare il telefono nelle tasce e nella borsa. Non lo trovai. Camila era entrata ormai da più di mezzora nel locale, probabilmente era anche già andata via, tornata a casa, cos' mi rimisi a leggere.










CAMILA
Il nulla. Lauren non aveva risposto. Ero ancora più di malumore, non potevo crederci.
"Mila, magari non ha il telefono" disse Dinah menre uscivmo dal locale e io per sbaglio, in realtà forse lo avevo fatto proprio apposta, sbattei la porta mentre uscivo.
"Sì DJ, magari, magari, magari. Sono stanca delle supposizioni, è inutile girarci intorno, è arrabbiata. "
Camminavamo per il sentiero, volevo tornare a casa e chudermi in camera. Erano le cinque passate e di sicuro i miei non erano a casa, sarei rimasta da sola a guardare qualcosa alla tv o magari chiusa in camera con Sofi che mi pregava di uscire a giocare insieme.
"Non puoi dirlo, non lo sai e.... o mio dio Rob ciao!" la cosa divertende nell'uscire con Dinah è che troa sempre parenti o amici in tutti i posti. Robert Jonson, il suo compagno delle medie, aveva una cotta per lui da sempre, fino a quando si era infilato dei pastelli nel naso per farla ridere e lei o aveva giudicato immaturo per la sua età, ma aveva comunque riso.
Non avevo voglia dei loro discorsi coì salutai Dinah e il suo amico, tagliando per il prato. Adoravo camminare nel prato, soprattutto quando l'erba era ancora bagnata dalla pioggia. Presi il telefono dalla tasca, non c'era nesssun messaggio, nessuna chiamata, nulla di nulla. -Perfetto- borbottai a bassa voce e mi infilai le cuffiette, anche la riproduzione casuale aveva qualcosa contro di me, All Of The Stars di Ed Sheeran, perfetto.

It's just another night
And I'm staring at the moon
I saw a shooting star
And thought of you
I sang a lullaby
By the waterside and knew
If you were here,
I'd sing to you
You're on the other side
As the skyline splits in two
I'm miles away from seeing you
I can see the stars
From America
I wonder, do you see them, too?

So open your eyes and see
The way our horizons meet
And all of the lights will lead
Into the night with me
And I know these scars will bleed
But both of our hearts believe
All of these stars will guide us home

I can hear your heart
On the radio beat
They're playing 'Chasing Cars'
And I thought of us
Back to the time,
You were lying next to me
I looked across and fell in love
So I took your hand
Back through lamp lit streets I knew
Everything led back to you
So can you see the stars?
Over Amsterdam
You're the song my heart is
Beating to

So open your eyes and see
The way our horizons meet
And all of the lights will lead
Into the night with me
And I know these scars will bleed
But both of our hearts believe
All of these stars will guide us home

And, oh, I know
And oh, I know, oh
I can see the stars
From America

E fu proprio in quel momento che la vidi, nascosta tra gli alberi, con dei grandi occhiali da sole. Leggeva e mi dava le spalle, ma la riconobbi comunque. Era lei, ed era lì.
Mi dimenticai del messaggio, della rabbia, di tutto e la chiamai "Lolo" praticamente lo urlai, ma lei si girò, mi guardò e mi sorrise.
E il mio cuore smise di battere per qualche secondo mentre lei sussurrava "ehy Camz"
   
 
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