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Autore: Margo_Holden    31/10/2014    3 recensioni
Sheena è una pacifista, che nel giorno della scelta, deciderà di stare con gli intrepidi.
Quello che non sa, è che non ci sarà solo la lotta per rimanere nel suo nuovo mondo, ma la lotta più grande dovrà vincerla contro se stessa e i suoi sentimenti.
Dal Capitolo 17.
"Quando giunsi lì, mi sedetti sul muretto con i piedi a penzoloni. Chiusi gli occhi e allargai le braccia. E sognai di essere una bellissima aquila, che volava e spiegava le sue ali senza paura o timore, che padroneggiava alta su nel cielo, limpido e senza nubi. Andava dritta per la propria strada e non si guardava mai indietro, sapeva cacciare e badare a se stessa, mentre muoveva le ali su e giù senza badare agli altri uccelli che la guardavano intimoriti. Aprii gli occhi di scatto quando capii che avevo disegnato il profilo di Eric."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3.

 

Quando anche gli altri iniziati saltarono giù dal cornicione e si ritrovarono con i piedi per terra, mi girai intorno a guardare quali sarebbero stati i miei “presunti” compagni di camerata. 
Davanti agli occhi mi apparvero due eruditi molto alti e con una massa muscolare abbastanza evidente, due candidi che parlottavano tra loro ed infine notai la presenza di due ragazzi apparentemente diversi, non solo per l'aspetto fisico ma soprattutto, per la differenza di colori del vestiario poichè uno era un candido dai capelli rossi corti con il ciuffo all’insù e gli occhi cristallini ed una ragazza abnegante dai capelli castani raccolti in uno chignon e dagli occhi verde smeraldo , una bellezza davvero poco convenzionale per un posto scuro come questo. Inaspettatamente sentii che potevo fidermi di loro e decisi così, di avvicinarmi anche perchè con qualcuno dovevo pur fare amicizia, no?
-Ciao!- dissi.
Loro smisero di parlare e mi guardarono.
-Ciao, io sono Ian e lei è Helena (indicando la ragazza che era leggermente arrossita), tu devi essere Sheena, giusto?-  
-A quanto pare la mia fama mi precede- risposi mostrando un timido sorriso.
-Già,ci vuole fegato per sfidare così un Capofazione, soprattutto se quel capofazione è Eric dagli occhi di ghiaccio- risponde facendo scoppiare a ridere l’Abnegante Helena che fa attirare l’attenzione su di lei di quasi tutti i presenti.  E poi in un attimo smette di ridere e si nasconde dietro Ian, perché è imbarazzata di ricevere tutti quegli sguardi su di lei, tipico degli Abneganti.
-Perché pensi che sia così cattivo?! Insomma guardalo (ed indico il Capofazione in disparte che guarda tutti con aria torva e schifata)si sta divertendo da matti, non riesce a smettere di ridere. E poi vogliamo parlare di come ci ama e ci stima, Pff…(dico il “pff” con un segno della mano)- ironizzo guardando Eric.
Helena e Ian scoppiano a ridere ed io mi unisco alle loro risate.
Improvvisamente smattiamo di ridere e ascoltiamo con attenzione le parole che Quattro ci sta rivolgendo.
-Allora, io sono Quattro il vostro istruttore per le prossime settimane e lei è Tris che mi aiuterà con gli allenamenti, mentre gli interni saranno sotto la tutela di Will e Christina. Bene, detto questo seguite i vostri istruttori per il giro turistico della residenza.- e il gruppo in un attimo si divide ed io lancio uno sguardo a James che mi sorride. Poi seguo anche io Quattro e Tris.


***
 
Ci addentrammo in un Tunnel illuminato solo da fioche luci azzurre e da pareti in pietra. 
Svoltiamo l’angolo e Tris apre una porta e ci intima poi ad entrare.
Quello che ci troviammo di fronte non era nient’altro che una caverna con base larga da cui non si riusciva a vedere la fine. Le pareti sono alte decine di metri e sono formate anche esse da rocce, questa volte irregolari, nella quale si trovano diversi negozi collegati da scalini, sempre scavati nella pietra.
Il soffitto è formato da pannelli di vetro che lo rendono particolarmente luminoso poichè dei raggi del sole filtrano in esso.
-Questo posto viene chiamato “Pozzo” e vi assicuro che imparerete ad amarlo.- ci dice Tris regalandoci un sorriso rassicurante, quello di cui evevamo bisogno era una semplice rassicurazione, non continui avvertimenti o minacce, nel mio caso. Ma qui nessuno sembra averlo intuito.
-Da questa parte.- Quattro riprende la parola ed è sempre lui che con un solo sguardo, riesce a spezzarci l'euforia creatasi precedentemente.
Perfetto ci mancava anche lui.
Ci guida alla fine del tunnel e ci porta nel lato destro del Pozzo. Sento improvvisamente un getto di acqua veloce che si infrange nella roccia. Incuriosita dal rumore dell'acqua, mi sporgo oltre la ringhiera e vedo un fiume.
-Attenzione Pacifica c’è il rischio che tu cada di sotto.- mi riprende l’erudito con un sorriso arrogante, tipico della loro gente.
-Grazie erudito, non lo avevo notato, per fortuna che al mondo ci sono persone attente come te.- rispondo rivolgendogli un sorriso beffardo.
-Smettetela voi due, quando ci sono io pretendo il silenzio.- ci riprende Quattro, mentre Tris diveritia, scuote la testa.

Ma è sempre così stronzo?

-Questo che vedete è lo strapiombo e se siete particolarmente brilli, io non mi ci avvicinerei.- riprende il discorso Tris, con gentilezza e calma.
Quattro ci guida fuori dal Pozzo e ci dirigiamo in un altro tunnel che termina con una porta nera. Sulla porta spicca una frase TRASFAZIONI. Qualcosa mi dice che queste è la nostra camerata. Tris apre la porta e ci lascia entrare. La camera in questione ha pareti grigie dove vi sono addossati i letti a castello. Infondo alla stanza c’è una porta nera con su scritto BAGNO UNICO PER TUTTI. Perfetto, non solo avrei dovuto dividere il letto con qualcuno ma anche il bagno con i ragazzi.

-Ad ogni modo, prima della cena ,che dovrebbe avvenire tra meno di mezz’ora, dovete cambiarvi e lasciare per sempre i vostri vecchi abiti. A dopo ragazzi.- detto questo Quattro e Tris si presero per mano e se ne andarono. Io allora  mi girai verso Ian e Helena.
-Allora...ci cambiamo?-
-Beh io credo che siamo obbligati a farlo, non vorrei finire tra gli esclusi già il primo girono.- mi riprende il candido.
-Giusto.-

Ognuno di noi sceglie un letto. Io ed Helena essendo le uniche ragazze decidiamo di dormire insieme e ci accaparriamo il letto vicino il bagno così, saremo sempre le prime a fare una doccia.

 

***

Dover buttare il mio amato chiodo era tecnicamente impossibile. Così decisi che più tardi avrei preso una bomboletta nera e lo avrei colorato. Per il resto, beh potevo bruciare tutto. Perché i ricordi, quelli non potevano bruciare così, da un momento ad un altro, no per dimenticare quelli ci voleva l’eternità, un periodo molto lungo.

Uscii dalla stanza per dirigermi vicino al bruciatore e vi lanciai i miei vecchi vestiti dentro.
-Anche quello ragazzina. Tutto vuol dire tutto.-
Quella voce, quella dannatissima voce. Lui il solo ed unico Eric. Feci un respiro profondo e cercai di mantenere la calma, poi risposi.
-Lo colorerò, non preoccuparti, sarà nero come il tuo animo.- gli risposi facendogli l’occhiolino.
Sapeva di star giocando con il fuoco ma questo sembrava non importarmi, sembrava non interessarmi minimamente.
-Piccola ragazzina, giuro che tra una settimana non sarai più tra di noi, perché sarai in un altro mondo, lo giuro su me stesso.- mi sputa adosso queste parole con disprezzo
-Uhh! Che paura.- dissi scuotendo le mani.

Si avvicinò a me e me lo ritrovai ad un palmo dal naso. I nostri respiri, come le nostre labbra si sfioravano. Gli occhi di entrambi erano ridotti ad una fessura ma ci squadravamo comunque a vicenda. Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo poi però, ad un certo punto, io gli tirai un leggere pugno sul fianco. Lui non se lo aspettava così, mi ritrovai inchiodata al muro mentre avevo il suo corpo spalmato sul mio e le sue mani tenevano le mia braccia orizzontali al mio viso.
Mugugnai per la stretta di dolore procurata dalle sue dita, ma questo parve non fermarlo.
-Lasciami, mi fai male.- gli intimai digrignando i denti, mentre lui mi continuava a fissare con il suo sguardo impassibile.
-E' il prezzo da pagare per avermi sfidato ragazzina.-

Questa volta il mio sguardo cadde sugli occhi, che dicevano il contrario del corpo.
Era forse curiosità quella che vedevo nei suoi occhi?
Se si aspettava che facessi la stessa sceneggiata della mattina non aveva capito prorpio niente.
No caro Eric, quella sceneggiata è sepolta in una bara insieme alla paura nei tuoi confronti.
Così mi lasciai scappare un sorriso e lui non capendo cosa mi stesse succedendo in quell’istante mi lasciò e più arrabbiato che mai, se ne tronò da dove era venuto. Girò l’angolo e mentre mi ricomponevo lo rividi tornare indietro, nella mia direzione.
-Giuro che prima o poi questa me la pagherai. Oh si che mela pagherai piccola pacifica insignificante che non sei altro. Diventerò il tuo tormento se questo dovesse bastare a fartene andare da qui, perché Eric non le perde le battaglie. Ti è chiaro Sheena?!-
Non risposi, ma quando stavo per avvicinarmi  ad Ian ed Helena, che parlottavano in disparte. Con la coda dell’occhio lo vidi fare un sorrisino e non resistetti; così mi girai e gli dissi:
-Però, vedo che sono importante per te. Ti ricordi perfino il mio nome.-
E lo lascia li, indispettito e confuso, anche arrabbiato perché sapeva che questo primo, anzi secondo round ero stata io a vincerlo.

Mio caro Eric, se volessi potrei diventare io il tuo peggior nemico. Anche se il peggior nemico di te stesso sembri essere prorpio tu.
   
 
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