SAM
Ti amero.
Fino a quando mi odierai.
E ti dimostrerò cosa è veramente pazzesco
Dovresti sapere meglio
Rispetto a fare casino con me, ancora di più
Ti amerò, ti amerò
Ti amerò, ti amerò
Come una vedova nera, baby
Il giorno di halloween i ragazzi erano tutti stati invitati, come ogni halloween, a casa di Carly.
Da quel giorno in cui Sam e Freddie avevano avuto quel piccolo inconveniente, non avevano detto nulla a nessuno e si erano tenuti i rispettivi fidanzati.
Ovviamente non mancavano gli sguardi nascosti, i pensieri sconclusionati su quello che era successo, e quando restavano soli era difficile non guardarsi nemmeno.
SAM
Finalmente la mia festa preferita, l’unico giorno in cui posso mettere paura, più del solito.
Ero vestita normalmente, o quasi.
Mi ero fatta mandare dei vestiti da quella strana amica di Cat, una mia amica di los angeles.
Ero truccata con un lucido rosso e una cicatrice piena di sangue in fronte e sulla guancia.
Mi metto velocemente il giubbotto e mi chiudo la porta alle spalle, pronta per andare a casa di Carly.
FREDDIE
Detesto halloween.
Non perché è paurosa o altro, ma perché è la sua festa preferita.
Sì esatto, quella di Sam. Non ci parliamo nemmeno da quel giorno.
Lo ammetto è stata anche colpa mia, e lo è tutt’ora.
Mi sbatto la porta alle spalle prima che mia madre potesse rendersene conto.
Erano tutti a casa di Carly, seduti sul pavimento che sgranocchiavano popcorn.
Oh, se solo Sam non avesse avuto la brillante idea di giocare al gioco della bottiglia in un’ appartamento apparentemente infestato, la serata si sarebbe svolta normalmente.
Avevano aperto la porta ormai quasi distrutta, e avevano provato ad accendere la luce.
“oh oh.. non si accende forse è meglio andarsene!” aveva gridato Freddie precipitandosi verso l’uscita. Sam sorrise dolcemente senza farsi vedere, sotto quel fisico palestrato si nascondeva ancora il bambino fifone di una volta.
“eh no Benson! Noi restiamo qui! Ma dov’è il tuo coraggio? Avanti!” gli disse Sam come per sfidarlo, tirandolo per la camicia.
“e..e va bene”
Si erano seduti tutti intorno a giocare. Fino a quando qualcosa, o meglio qualcuno cadde rovinosamente a terra.
Gibby si alzò piano piano, si avvicinò al corpo e poi si girò con faccia inorriditita “ C…Carly.. questo è Spencer|!!” aveva gridato spaventato.
“ok… questo è il momento buono per andarsene!” aveva gridato Freddie mentre cercava invano di aprire la porta.
“spostati!” gli aveva gridato spingendolo a terra, la biondina che nella furia aveva staccato la maniglia.
- tutto nero-
Sam si era risvegliata con una figura accanto, si era guardata in torno.
Era una camera insonorizzata priva di uscite, si girò verso il suo lato sinistro “Freddie! Idiota! Svegliati!” il ragazzo si era rigirato su se stesso. Appena sentita la voce di Sam si alzò di scatto, effettivamente quella situazione metteva a disagio entrambi.
“d..dove siamo?” le aveva detto con tono spaventato “non lo so.. Fred, non lo so. Ma voglio sapere solo una cosa, dove sono Carly e Gibby”