Ringrazio anche solo chi legge.
Buon Halloween a tutti.
Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Prompt: Zucca
La serpe e la zucca
Harry
strinse con forza a sé la
“Potter,
Potter” si sentì chiamare da un bisbiglio. Corse
in quella direzione e si tolse
il mantello dell’invisibilità, le scarpe da
ginnastica gli affondavano nella
fanghiglia. Il fango macchiava anche la fine della tunica di Malfoy.
La
luce della luna filtrava oltre i rami del Platano picchiatore. I rami
si
allungavano, tremavano e si abbattevano sul terreno creando un
terremoto. Alcuni
pipistrelli si appollaiarono sulla
torre di astronomia, altri volteggiavano intorno alle guglie di
Hogwarts.
“Pensavo
non saresti venuto” borbottò Draco.
Strofinò le mani tra loro, erano
intirizzite e formicolavano per il freddo. Harry sorrise, il fiato gli
si condensava
davanti al viso a ogni respiro.
“Come
tu hai fatto al nostro uno contro uno al primo anno?” chiese.
Malfoy raggiunse
la radice nodosa e vi premette con entrambe le mani. Il platano
s’irrigidì.
“Zitto
sfregiato” borbottò Draco.
S’incamminò strisciando lungo il passaggio
segreto,
fino a uscire dal pavimento della stamberga strillante. Harry lo
seguì,
stringendo il mantello a sé, ricoprendosi di polvere. Draco
gattonò fino ai
piedi del letto e si sedette. Delle candele aleggiavano nella stanza
illuminandola, le loro fiammelle oscillavano. Harry appoggiò
per terra la zucca
e allungò le gambe.
“Vuoi
utilizzarla per chiedere i dolcetti o per fare gli
scherzetti?” chiese,
indicandola con l’indice. Draco si allentò la
cravatta argento e smeraldo.
“Che
cosa?” domandò. Harry sbuffò, si sporse
in avanti e afferrò la zucca tirandola
indietro facendola strisciare sul pavimento, la candela
all’interno tremò.
“Questa!
La zucca!” si lamentò. Draco si rimise in
ginocchio e gattonò fino a lui, fino
a sistemare il suo viso a tre dita da quello dell’altro.
“Io
vedo solo una zucca vuota: la tua testa”. Lo
punzecchiò. Harry schioccò la
lingua sul palato.
“Allora
vuoi rimanere tutta la notte qui a parlare di storie di
fantasmi?” domandò
secco. Draco roteò gli occhi.
“Ci
tieni davvero tanto ad avere paura, Potter?” chiese, calcando
sul cognome.
“Sei
tu quello che si spaventa facilmente. Noi Grifondoro siamo la culla del
coraggio” si vantò Harry. Draco lo
afferrò per la cravatta e assottigliò gli
occhi.
“Voglio
lo scherzetto, Grifone”
sibilò. Se lo
avvicinò e lo baciò. Le iridi verde smeraldo di
Harry divennero liquide e il
giovane ricambiò.