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Autore: Mew_vale    03/11/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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Ciao a tutti! Prima di leggere quanto segue, vi avviso che ci sarà una scoperta al quanto bizzarra e sconvolgente per voi! Non so quanti gradiranno la mia scelta, questo insolito inciucio, ma mi sembrava qualcosa di nuovo, anzi di sicuro è un’idea innovativa, visto che non ho ancora letto fan fiction con questa “coppia”… xD Buona lettura!!

CAPITOLO 10.

Daniele
Non posso crede a ciò che ho appena sentito. Non era quello che mi aspettavo da questo face-to-face… Sono rimasto colpito dalle parole di Patrizia perché non voglio che questo matrimonio finisca, ma che ricominci.
“Patrizia, dici veramente?”
“Hai capito bene Daniele, intendo chiedere il divorzio e tieniti pure le tue ricchezze!”
“Patrizia…io non voglio questo…”
“Daniele? Mi prendi in giro? Non mi guardi più da un sacco di tempo, non mi regali attenzioni, io non mi sento più tua moglie da molto tempo! Credo sia arrivato il momento di renderlo ufficiale!”
“Io vorrei che ne parlassimo, che ci pensassi!”
“Ho avuto anni per pensarci, Daniele!”
“Patrizia, ti prego di ripensarci!”
“Daniele, non me ne frega nulla se a causa di questo perderai le elezioni, se la tua carriera crollerà a picco!”
“PATRIZIA DANNAZIONE, NON VOGLIO CHE CI RIPENSI PER QUELLO! VOGLIO CHE CI RIPENSI PERCHE’ TI AMO ANCORA!”
Lei smette di parlare e mi osserva con due grandi occhi, e la bocca leggermente spalancata. Anch’io m’immobilizzo, sperando che mi creda e che cambi idea.
“Daniele, non ti sopporto più! Chi pensi di prendere in giro?!”
“Nessuno Patrizia, anzi… Fino ad oggi ho preso in giro tutti compreso me stesso. Io stasera volevo chiederti di rimettere insieme i pezzi del nostro matrimonio…”
“Non ti credo Daniele Valencia!”
“Patrizia, sono serio! Tu sai meglio di me che ci siamo sposati perché rimasti incinta di David, ma in seguito questo si è trasformato in un matrimonio d’amore!”
“UN MATRIMONIO D’AMORE CHE TU HAI DISTRUTTO!”
“Che entrambi abbiamo distrutto Patrizia, non puoi addossare tutte le colpe a me… Io ho sbagliato a sottovalutare la tua depressione e a proporti quell’accordo e tu sbagliasti a tradirmi e ad accettare ciò che ti avevo proposto… Entrambi ci siamo comportati come dei folli! Guardami negli occhi Patrizia, guardami negli occhi e dimmi che non mi hai visto innamorato di te, che non tel’ho mai dimostrato!”
“Non posso Daniele, lo so che lo sei stato…”
“E lo sono ancora Patrizia! E prova dirmi che non sei più innamorata di me!”
“Non posso fare neanche questo Daniele… Ma non sopporto più la tua freddezza…”
Mi dice, togliendosi la fede e l’anello di fidanzamento per posarli sul comodino. Io la osservo completamente sconvolto.
“Patrizia…”
“Io non intendo rovinarti la vita Daniele… Ma non posso più nemmeno sacrificare la mia!”
“Tienili.”
Le dico, mettendole in mano gli anelli che si è tolta poc’anzi, e stringendole la mano a pugno.
“Pensaci Patrizia, ti prego…”
“Io non posso più credere alle tue parole, Daniele…”
E’ l’ultima cosa che mi dice prima di andarsene. La domestica dice di avere caricato i bagagli sulla sua auto, e se ne va lasciandomi solo.

Patrizia
Mentre abbandono la villa in cui ho vissuto per ventisette anni, delle lacrime mi rigano il volto. Ma proprio di Daniele Valencia dovevo andare a innamorarmi? Mi ha portato solo sofferenza e per stare con lui ho commesso azioni orribili… Ma adesso basta. Piango anche perché non so dove andare, perché me ne sono andata di casa senza spiegare tutto a Giulio e Giulia. No, non posso fare questo ai miei figli. Parcheggio, quindi entro nel primo locale tranquillo che trovo e telefono a Giulio.
“Ehi, mamma, tutto bene?”
“Ciao Giu… Dove vi trovate?”
“In macchina, stiamo tornando a casa… Possiamo o stai ancora discutendo con papà?”
“Non sono a casa Giu, mi trovo al Maison di St. Diego.”
“E come mai?”
“Tesoro, raggiungetemi qui che vi spiego, ok? E non chiamare papà.”
“Mamma, cos’è successo?”
“Vi aspetto qui.”
“Ok, va bene… a tra poco…”
Dopo aver chiuso la conversazione con Giulio, chiamo anche David e Michael, per invitare anche loro. Intendo raccontare tutto a Giulio e Giulia.
“Pronto, mamma ciao!”
“Ciao David, come stai?Non mi hai più chiamato per farmi sapere dove siete tu e Michael!”
“Perdonaci mamma… Stiamo entrambi bene, abbiamo preso un appartamento al residence << Sol de Mar >>. Vuoi passare qui?”
“Veramente vi ho chiamati per chiedervi se mi fate la cortesia di raggiungermi al Maison di St.Diego, vi dovrei parlare.”
“Mamma, cos’è successo?Mamma?”
Io inizio a singhiozzare, e tra le lacrime dico loro che ho lasciato il loro padre e che ho abbandonato il tetto coniugale.
“Arriviamo immediatamente mamma!”
Non dico loro che ci sarà anche Giulio, per paura che David non venga. Dopo circa dieci minuti arrivano Giulio e Giulia i quali si siedono e mi abbracciano. Racconto loro di essermene andata di casa e di aver lasciato Daniele. Sono sconvolti mentre mi chiedono spiegazioni più approfondite, spiego loro che voglio aspettare David e Michael per spiegarli tutto.
“Non avevo capito che fosse una riunione di famiglia!”
Afferma David, arrivando alle spalle di Giulio il quale si volta. Io mi alzo e gli vado incontro.
“David per favore, vorrei che restassi. E’ arrivato il momento che anche Giulio e Giulia sappiano tutta la verità!”
“Dici veramente?”
“Sì, sedetevi.”
“Mamma, cosa dobbiamo sapere?Quale verità?”
Mi chiede la mia bambina. Io inizio già a piangere, consapevole che ciò che sto per raccontare cambierà per sempre l’opinione che hanno di me. Giulio e Giulia mi guardano preoccupati.
“Quando partorii vostro fratello David, in seguito mi ammalai di depressione… Io non ero pronta a fare la madre, mi ero sposta unicamente perché ero rimasta incinta e, anche se in seguito io e vostro padre ci innamorammo, questo non bastò per riprendermi dalla malattia. In quel periodo vostro padre era assorbito dal lavoro e mi trascurò, e io… E io lo tradii con Nicola Mora…”
“Hai tradito papà?”
Mi chiede la mia bambina, già con le lacrime agli occhi.
“Sì Giulietta, ma non è questo il fatto più grave… Io rimasi incinta di Nicola, ma vostro padre non mi perdonò il tradimento e non accettò la creatura che cresceva dentro di me… Così io… accettai di abbandonarla, di consegnarla unicamente a Nicola e di non avere nessun rapporto con lei, per evitare che vostro padre divorziasse da me!”
Confesso, prima di abbandonarmi al più grande dei pianti. Osservo a malapena le facce di Giulio e Giulia, ma è meglio così. Non sopporterei i loro sguardi severi, choccati e disgustati.
“Oh mio Dio…”
Afferma Giulia.
“Mamma, ci stai dicendo che la figlia maggiore di Nicola Mora, in realtà è nostra sorella?”
Chiede Giulio.
“Esatto, Roberta è la nostra sorellastra.”
Risponde David, al mio posto.
“Non posso crederci… Avete commesso un’azione indicibile…”
Afferma Giulia.
“Io… Io mi sono sentita così male per quello che ho fatto! Da allora il rapporto con vostro padre si è spento piano piano, e io non cel’ho fatta più a stare con lui e a tenere questo segreto!”
“Perché David e Michael lo sapevano già?”
Mi domanda Giulia.
“David lo scoprì molti anni fa, ascoltando una litigata con papà… Michael non ho ancora capito come ha fatto a scoprirlo, credo glielo abbia detto David.”
Vedo Giulio alzarsi per uscire. Io nascondo la testa tra le mani, mentre Giulia se ne sta lì, seduta a fissare il vuoto.
“Mamma, dove andrai a stare ora?”
“Non lo so Michael…”
“Potresti affittare un appartamento nel nostro residence… Se papà ti bloccherà le carte di credito perché l’hai lasciato, ti pagheremo noi l’affitto.”
“Non credo che lo farà.”
Non mi va di raccontare loro che ho lasciato Daniele nonostante mi abbia detto di amarmi ancora perché non ci credo, e perché non mi va di confonderli. Osservo mia figlia Giulia che ha gli occhi pieni di lacrime.
“Giulia… Io so di non meritare il vostro perdono, ma spero che il mio passo, quello di raccontare la verità, conti qualcosa per te!”
“Mamma… Io non so cosa dire… Mi serve un po’ di tempo per pensare a tutto questo…”
Senza rispondere, sto per alzarmi per raggiungere Giulio quando vedo che torna al tavolo.
“Io sono uscito a fumare. Cosa ti aspetti da noi ora, comprensione?”
“Giulio! Sei un’animale… Non riesci a commuoverti neanche ora?”
“Io sono fatto così, caro fratellone! Ti aspetti che stringa la mano a mamma? Io apprezzo la sua scelta di dirci, finalmente, la verità visto che ho vissuto venticinque anni senza saperlo, e Giulia venti! Ma non posso fare altro per ora!”
Quando David sta per controbattere, io lo fermo.
“Va bene così David… Posso capire Giulio. Io non aspetto nessuna comprensione! Vorrei un favore da voi due, potete non dire a vostro padre dove andrò a vivere?”
“Io nemmeno lo so!”
“Andrò a vivere nel residence dove alloggiano Michael e David, Giulio.”
“Non gli diremo niente mamma…”
“Grazie Giulia. Ragazzi… Mi dispiace per tutto questo!”
Scoppio nuovamente a piangere, e i miei figli mi abbracciano tutti, reazione che non mi aspettavo. Poco dopo usciamo per dirigerci verso le auto, quando Giulio chiede a David i potergli parlare. Spero che non si scannino.

David
“Cosa vuoi Giulio?”
“Volevo solo ricordarti che non mi arrendo così facilmente, quello dell’altra sera al ristorante era solo il primo round.”
“Sei un essere indegno. La nostra famiglia si è appena sfasciata e tu pensi a queste cavolate? Si può sapere perché mi odi tanto?”
“Io non ti odio, ma non posso nemmeno farci nulla se mi piacciono le ragazze che piacciono a te! Sappi che non mi arrenderò con Camilla!”
Con un ghigno in faccia, rispondo a mio fratello:
“Se ti piace ricevere due di picche, accomodati!”
Lui risponde con un mezzo sorriso, per poi girarmi le spalle incamminandosi verso la sua auto dove, l’aspetta Giulia. Prima di allontanarsi, alza il braccio destro roteando il dito come a voler indicare << alla prossima, non finisce qui >>.

Daniele
Mia moglie mi ha lasciato, ma è ciò che mi merito. Quando sento i miei figli rientrare, avverto che uno di loro, probabilmente Giulia, sbatte la porta della sua stanza, mentre Giulio si affaccia nel mio studio e si siede di fronte a me. Io sono nella penombra, alla mia scrivania, e mi scolo un’ottima bottiglia di Skoch.
“Non parlare papà, ti dirò solo due parole. Penso che quello che avete fatto tu e la mamma sia rivoltante, una cosa deplorevole! E fa ancora più schifo il vostro atteggiamento nei confronti dei vostri figli… Tenere nascosta la cosa e prenderli per il culo per anni. Complimenti, un’interpretazione da premio oscar!”
“Dov’è vostra madre?”
“Non vuole che tu lo sappia. Immagino che se stai così, la sua decisione di lasciarti ti abbia colpito.”
“Io amo ancora vostra madre, ma non vuole darmi l’opportunità di rimediare, non vuole rimettere in piedi il matrimonio.”
“Se davvero ci tieni papà, dovrai fare bel altro che convincerla con le parole!”
Mi dice, senza ombra di emozione, prima di alzarsi. Io svuoto il bicchiere dall’ultima goccia, per poi alzarmi barcollando. Il bicchiere casca in terra, ma essendo atterrato sul tappeto non si rompe e non fa rumore. Mi trascino fino alla porta di Giulia e busso.
“Piccola di papà?”

Giulia
“VATTENE, VAI VIA!!”
Gli strillo, ma lui continua. Mi sembra ubriaco e disperato, ma non intendo aprire.
“Ti prego, aprimi. Mi dispiace, principessa…”
Non rispondo e non apro. Prendo il pc, e scrivo una mail al mio agente, dicendogli che intendo approfittare di qualunque ingaggio che mi porti fuori da Bogotà, anche che si tratta di solo due giorni. Chiudo il pc e mi abbandono a un piano disperato che dura tutta la notte.

Giulio
Mai mi sarei aspettato che la mia famiglia nascondesse un tale segreto. I miei fratelli possono darmi dell’insensibile quanto vogliono, ma io sono fatto così. Ragiono con il cervello, non con il cuore. Sono pragmatico e non mi faccio mai possedere dalle emozioni. Ma non per questo sono insensibile a questa storia. Cazzo, ha choccato anche me! Ho incrociato molte volte Roberta Mora, evitandola per volere di mio padre, e una volta ci ho fatto anche un pensierino. Ho fatto una fantasia sconcia su mia sorella, porca vacca! Mi stendo con le mani sotto la testa, consapevole che non riuscirò a chiudere occhio.

Michael
La decisione improvvisa di mamma ha colpito tutti noi, ma ci ha anche lasciati sollevati. Mio padre ha ciò che si merita, e spero che gli serva di lezione. Io non potevo certo restare indifferente davanti alla decisione di mia madre… Quando finalmente si è addormentata dopo lunghi pianti, attraverso il corridoio e raggiungo l’appartamento che condivido con David. Vedo che ha preparato la camomilla, è ancora fumante quindi ci sediamo sul divano e la consumiamo.
“Cosa pensi che accadrà adesso, David?”
“Penso che papà le concederà il divorzio… Figurati se gli interessa restare con lei! Non alzerà un dito per convincerla a desistere e tornare a casa!”
“A me spesso piace pensare che accadrà… Che in papà ci possa ancora essere un fondo di umanità.”
“Dovresti scendere dalle nuvole Michael…”
Mio fratello ha ragione. Papà acconsentirà al divorzio, perché non gli frega nulla di mamma e di questa famiglia!

Isabella
Quando arrivo all’Ecomoda per iniziare una nuova giornata di lavoro, saluto Wilson poi Freddy, che si occupa della reception. Davanti alle porte chiuse dell’ascensore vedo il Dottor Diego, che regge con una mano la sua valigetta mentre con l’altra utilizza il suo i-phone. Non posso fare a meno di pensare a ciò che ho origliato ieri, e mi domando se ha lasciato la signorina Paola. Mi affianco a lui per aspettare l’ascensore, mi sento male se penso che lo dovrò prendere da sola con lui!
“Buongiorno dottore.”
“Isabella buongiorno.”
Quando entriamo, lui preme il bottone del piano e le porte si chiudono, restiamo completamente soli in pochi metri quadrati di spazio. Mi sento imabarazzatissima! Lui prede la parola chiedendomi se ho risolto il problema macchina.
“Certo dottore, andrò a ritirarla questa sera appena staccherò dal lavoro.”
“Ma non è necessario che aspetti fino a stasera, incaricherò Jimmy di andare a ritirarla e di portarla qui se ha con sé le chiavi.”
“Le ho dottore, la ringrazio.”
“Non c’è di chè. Isabella, le sembrerà folle ciò che sto per dirle, ma io fare di tutto per lei…”
Queste parole mi fermano il cuore, e lo guardo interdetta. Lui mi viene incontro, io arretro fino a che non posso più andare da nessuna parte e lui mi blocca appoggiando i palmi delle mani al muro.
“D-dottore, che fa? Io sono una segretaria, lei è il presidente…”
“Io in lei vedo una bella donna, una ragazza brillante, intelligente, e molto affascinante, in tutta la sua dolcezza…”
“Dottore, lei è fidanzato…”
“No, non più… Ieri sera ho lasciato Paola. Quando ho conosciuto lei, io mi sono reso conto che gli occhi di nessuna donna mi hanno incantato quanto i suoi! Nessuna donna mi ha affascinato quanto lei… Io per tutta la notte non ho fatto che pensare a ieri sera, quando stavo per baciarla, ma lei si è allontanata. Non permetterò che ciò ricapiti, perché muoio dalla voglia di darle un bacio sulla bocca!”
“Dottore…”
Le nostre labbra si avvicinano, lentamente e dolcemente, quando avverto un suono tremendo. Allungo una mano fuori dal letto e spengo la sveglia del mio smartphone, quando suona quella che tengo sul comò grande, quindi costretta ad alzarmi per spegnerla. Torno e sedere sul letto, stropicciandomi gli occhi e legandomi i capelli per poi andare al bagno a lavarmi il viso. Maledetta sveglia, ha suonato proprio sul più bello, o maledetto sogno che è iniziato troppo tardi!
Quando arrivo di fronte all’Ecomoda, saluto Francesco e mi dirigo verso l’entrata. Wilson mi ferma.
“Buongiorno signorina. Ecco qui le chiavi della sua auto, il biglietto da visita dell’elettrauto e la fattura del carro attrezzi.”
“La ringrazio, le auguro una buona giornata!”
“Anche a lei!”
Mi dice, aprendomi la porta. Io m’incammino verso l’ascensore avvertendo il saluto di Freddy a cui rispondo, senza alzare gli occhi dalla fattura e senza guardare dove vado finche non sbatto contro qualcosa, anzi contro un uomo vestito di blu. Accidenti!
“Dottore, mi scusi.”
Gli dico, avvampando.
“Si figuri, buongiorno Isabella.”
“Salve dottre… L-lei sta aspettando l’ascensore?”
“No, stavo ammirando le porte di acciaio rinforzato. Secondo lei?”
Mi domanda, ironizzando. Io abbasso lo sguardo e mi scuso, cosa lo rende così nervoso oggi? Entriamo entrambi in ascensore, proprio come nel mio sogno. Nessuno dei due dice una parola, io non saprei proprio che cosa dire. Mi domando cosa sarebbe successo se ieri sera non mi fossi tirata indietro… Che oggi sarei in mare di guai, sedotta e abbandonata, ecco cosa sarebbe successo!
“Ha risolto con la macchina?”
Mi chiede. Io sento un moto di agitazione a questa domanda, come nel sogno!
“Andrò a ritirarla stasera, quando uscirò dall’Ecomoda.”
Balbetto. Lui mi parla freddamente e con distacco, non con il calore a e la confidenza di ieri sera nella sua auto.
“Non è necessario, può chiedere a Jimmy Contreras di andare a ritirarla per lei e di parcheggiarla nel garage, così potrà utilizzarla quando esce da qui. Sa chi è Jimmy?”
“Certo Dottore.”
Quindi esce dall’ascensore e saluta freddamente le segretarie, prima di dirigersi in presidenza. Non è decisamente come nel mio sogno… Annamaria mi viene incontro.
“Ciao Annamaria…”
“Ciao! Cos'ha oggi il dottor Diego? E’ così scuro!”
“Non ne ho idea, Annamaria… La dottoressa Mora è già arrivata?”
“No, non ancora!”
“Annamaria, io avrei bisogno di chiedere un favore a Jimmy Contreras, lo hai visto?”
“A mio figlio? Te lo chiamo subito!”
“Jimmy è tuo figlio? Non lo sapevo!”
“Sì, mentre Freddy è mio marito! Ma Jimmy non è biologicamente suo figlio, io sono una ragazza madre, e Freddy l’ha adottato una volta sposati! Di pure a me cosa ti serve, e glielo dico!”
“Il dottor Diego ha detto che posso chiedere a lui, per risparmiarmi la seccatura di dover passare dall’elettrauto finito il lavoro. Ieri sera sono rimasta a piedi con la batteria, e Wilson si è occupato di aspettare il carro attrezzi. La mia auto si trova a questo elettrauto, e mi chiedevo se Jimmy la potesse andare a ritirare, e se la potesse parcheggiare nel garage.”
Le dico, lasciandole le chiavi, i soldi, e l’indirizzo dell’elettrauto.
“Ma certo, lo faccio subito! Ma il dottore come faceva a sapere del tuo problema con la macchina?”
Arrossisco.
“Bhe, ieri sera ci siamo incrociati nel garage, e mi ha dato un passaggio a casa. Vado a lavorare, ci vediamo durante la pausa pranzo!”

Diego
Questa mattina mi sono letteralmente alzato con la luna al rovescio, e ho passato una notte agitata e piena d’incubi. Nel primo c’erano i genitori di Paola e sua sorella Maria che mi appendevano per il simbolo fallico, nel secondo i miei genitori mi riempivano di domande del tipo << cosa vuoi dalla vita? >>, << come ti vedi tra dieci anni? >>, nel terzo entravo in edicola per comprare il quotidiano sportivo e avevo gli occhi di tutti addosso, e quando osservavo lo scaffale, capivo il perché. Tutti i giornali scandalistici parlavano di me, in copertina c’era un cuore spezzato con la foto mia e di Paola, e dicevano qualcosa tipo << le ha promesso pubblicamente il matrimonio, e pochi giorni dopo la lascia, schiaffeggiandola. Il presidente dell’Ecomoda DiegoArmando Mendoza è entrato nel guinness world record come uomo peggiore! >> e nell’ultimo sogno tutte le donne con cui ho tradito Paola, si rifacevano vive, io scappavo e loro mi ricorrevano come delle galline impazzite urlando << sposa me, Diego! >>. Ho il nervoso a mille, e tra poco ci sarà la prima riunione con i dirigenti, sotto la mia presidenza. E come se non bastasse, ho trattato male, inutilmente, quella poveretta di Isabella, con quella battuta acida di fronte all’ascensore. Isabella. Come diavolo mi è venuto in mente di baciarla? Come può essermi passato per la mente? Per fortuna non è successo, o avrei trascinato anche lei nella tomba insieme a me! Sono certo che a quest’ora Mariapaola, Osvaldo e Maria saranno al corrente di tutto, e a breve si scatenerà la terza guerra mondiale. << A morte il bastardo! >>, urlerà Mariapaola, issando contro di me tutta la sua famiglia. Ho bisogno di un caffè, quindi esco per dirigermi in caffetteria. Apro la porta con tanta foga che Berta e Isabella alzano la testa. Io guardo Isabella per pochi istanti, pensando di scusami ma mi tiro indietro. Non so come rivolgermi a lei! Incrocio Lorenzo, e lo invito a prendere un caffè con me, raccontandogli cos’è successo con Paola. Ci dirigiamo in caffetteria.

Camilla
Ho incrociato David quando sono salita al piano, e ho notato subito la sua espressione stanca perciò l’ho invitato a prendere un caffè. Ora siamo nella caffetteria, in piedi di fronte al bancone, mentre mescoliamo i nostri caffè. Lui inizia a spiegarmi tutto. Mi racconta del passo che ha fatto sua madre, lasciando suo padre e della loro riunione al Maison di St. Diego. La vita e la famiglia di David sono state stravolte, ed io non posso sapere come si sente! Ma glielo leggo in faccia: si sente sconvolto e stanco soprattutto, e desideroso di stabilità. Entrambi poggiamo una mano sul bancone e, quando casualmente si incontrano, nessuno di noi due ha il coraggio di spostarla, anzi incrociamo le dita. I nostri occhi s’incrociano e mi sento avvampare… Che sensazione è?

Lorenzo
Mio fratello è davvero preoccupato per ciò che accadrà. Inevitabilmente, scoppierà uno scandalo di proporzioni cosmiche! Quando entriamo in caffetteria per ricaricarci con un caffè, non ci aspettiamo certo di trovarci di fronte a un altro problema, bello grosso. Nostra sorella e David Valencia mano nella mano, che si guardano con i cuoricini negli occhi. Ma che cavolo…? Io e Diego ci immobilizziamo, e restiamo lì ad osservarli.
“Credo sia meglio prenderlo corretto il caffè.”
Dico, attirando l’attenzione di Camilla e David, che dividono le loro mani. Noi ce ne stiamo lì a osservare, come due mammalucchi. Qualcuno adesso si aspetterebbe una scenata da parte nostra, che siamo due bei fumantini. Ma ciò a cui abbiamo appena assisto,ci ha lasciati completamente choccati! Camilla e David, visibilmente imbarazzati, stanno per abbandonare la caffetteria ma Diego trattiene Camilla per un braccio.
“Ferma qui signorina… TI dispiace spiegarci la scena cui abbiamo appena assistito?”
“Rivoltante, direi!”
“Di che parlate?”
“Camilla, non mettere in dubbio quello che abbiamo visto! Ci mancava solo in sottofondo una sad song, degna delle migliori telenovelas!”
Afferma mio fratello.
“Egregia sorella, dicci che non esci con David Valencia!”
Le chiedo. Lei non dice nulla, si limita a arrossire e ci guarda.
“Dio, Cami! E il nostro caro papino reduce da un infarto, lo sa che te la fai con il figlio di Daniele Valencia?”
“Diego, non essere volgare! Io non me la faccio con nessuno!”
“Riformulo la domanda allora. Il nostro caro papino reduce da un infarto, lo sa che ti piace prendere il caffè con il figlio di Daniele Valencia, tenendolo per mano?”
“Piantala, Diego! No, non lo sa. Sa che esco con un uomo, ma non sa di chi tratta. E confido che non lo venga a sapere dai miei due fratelli impiccioni, che di sicuro non vogliono causare il prossimo infarto di papà!”
“Esci con David Valencia?”
Chiedo a mia sorella, con una smorfia di orrore mista a disperazione.
“Sì Lorenzo! E’ un bravissimo ragazzo, che attraversa un brutto momento! Smettetela tutti quanti di dare per scontato che sia come suo padre!”
Risponde alterata, prima di andarsene. Ci mancava anche questa.

Roberta
Sorridente, motivata e piena d’iniziativa, parcheggio la mia auto e mi dirigo verso l’entrata dell’Ecomoda. Wilson mi saluta, così come Freddy. Quando si aprono le porte dell’ascensore, ne esce Jimmy. Mi sorride e mi dice:
“Buongiorno al nostro nuovo direttore amministrativo!”
“Buongiorno Jimmy!”
“Non ci siamo più visti da quella notte in ospedale, come va?”
“Bene, e a te? Stavi uscendo?”
“Esatto, devo svolgere una commissione. Ti auguro un buon primo giorno allora!”
“Grazie Jimmy…”
“H-hai già impegni per pranzo?”
“No, come mai?”
“Mi domandavo se ti andasse di mangiare un boccone insieme…”
“Ma sì, va bene! Ci vediamo qui alle tredici allora?”
“Va bene, buona giornata.”
“Anche a te, ciao Freddy!”
“Buona giornata stimatissima dottoressa Mora!”
Rifiutare il suo invito perché sospetto qualcosa circa il suo interesse, sarebbe stato brutto dato che da sempre ci unisce una bella amicizia. Semmai Jimmy dovesse farsi avanti, mi occuperò di spiegargli che per lui provo solo amicizia, anche se sarebbe difficile per me, mi dispiacerebbe. E nel frattempo tocca a me cercare di non fare gesti illusori nei suoi confronti. Salita al piano, incontro David che arriva dalla caffetteria, quando mi vede si ferma e ci salutiamo. Non ci siamo più parlati da Venerdì notte, e ora siamo a Martedì.
“Come va Roby? Non ho avuto la possibilità di congratularmi per il tuo posto di lavoro…”
“Grazie David, a me tutto bene. Tu come stai?”
“A me va un po meno bene… Ti va se parliamo un po’ a pranzo?”
“Io già preso un impegno, ma per cena sono libera!”
“Per cena allora… Al Bellini alle nove?”
“Va bene, a dopo allora, ci vediamo alla riunione!”
“Ciao, a dopo.”
Il suo invito mi rende contenta, non è più arrabbiato con me! Poco dopo incontro Lorenzo, il mio cuore perde un battito ogni volta che lo vedo. Anche lui esce dalla caffetteria, e ha un’espressione perplessa. Ci salutiamo e gli chiedo se va tutto bene, mi chiede:
“Tu lo sapevi che mia sorella esce con David Valencia?”
“Sì, lo so da poco, visto che escono da poco… E allora?”
“E allora? Lui è un Valencia, discendente di quel cretino di Daniele! La persona che mio padre odia di più a questo mondo!”
“Ma non è Daniele Valencia!”
“Poco importa, qualcosa da lui avrà preso!”
“Scusa ma non capisco dove sia il dramma!”
“Lui è un Valencia!”
“E tu sei Lorenzo Mendoza. Pensa al padre della tua povera ragazza, non penserà la stessa cosa quando saprà chi frequenta sua figlia? Non si metterà le mani tra i capelli?!”
“Perché diavolo mi rispondi così adesso?”
“Io non vedo dove sia il dramma! Tanto più che David è una bravissima persona!! Sei un idiota Lorenzo!”
“Mi spieghi che cavolo ho fatto?Perdonami se sono rimasto choccato quando ho saputo che mia sorella esce con un discendente di Daniele Valencia e Patrizia Fernandez!”
“Sei un idiota perché non ti accorgi di quello che ti capita attorno! E sei un idiota perché anch’io sono una discendente di Patrizia Fernandez, e la persona che disprezzi tanto è mio fratello! Imbecille!”
Sbotto, per poi avviarmi verso il mio ufficio. Mi siedo e piango. Sono così innamorata di Lorenzo che quando litigo con lui, mi sembra che il mondo mi crolli addosso! Saranno tutte così le mie giornate in quest’azienda? Come farò a mantenere il savuoir faire, quando arriverà qui la sua ragazza?

Giulia
Mi ritrovo ancora qui all’Ecomoda, ma vorrei essere molto lontano da questo posto. Questa mattina non ho incrociato mio padre, ed è stato meglio così. Credo sia crollato, completamente sbronzo, per fortuna non lo ha fatto di fronte alla porta di camera mia. Questa mattina Giulio ha visto la valigia pronta e quando mi ha chiesto dove dovessi andare, gli ho detto che sono pronta ad accettare qualsiasi incarico mi porti fuori città. Lui mi ha pregato di restare, dicendomi che l’andare via non cambierà lo stato delle cose e che i pensieri non mi abbandoneranno e poi mi ha chiesto di restare per fargli da sentinella in azienda. Io gliel’ho promesso, perciò ho deciso di restare. Quando entro in sala riunioni vi trovo i miei fratelli e ci salutiamo. Roberta ha cominciato a lavorare qui, non so come farò a guardarla negli occhi con la consapevolezza che è mia sorella. Entra e i nostri sguardi s’incrociano subito, solo per pochi istanti. Lo stesso avviene con Michael. Ci salutiamo solo con un formale << buongiorno >> prima che entrino i Mendoza. So che in quanto modella di sartoria io, così come Michael, non avrei diritto di presenziare a questa riunione, ma sono anche un’azionista e pretendo di sapere cosa accadde in azienda, così come mio fratello. Beatrice non ha mai protestato, al contrario di quel despota del marito, e spero che Diego e Lorenzo non avranno problemi a farmi partecipare alle riunioni.

Diego
Mi accomodo al posto che occupava mia madre, a capotavola di fronte alla porta della presidenza. Lorenzo si siede all’alto capo della tavola, dove sedeva mio padre. Alla mia destra si siedono rispettivamente Camilla, David, e Michael e dall’altra parte Roberta, Giulia, Ugo e Cèsar.
“Buon giorno a tutti signori. Questa è la prima volta che ci riuniamo sotto la mia presidenza, e spero che riusciremo a lavorare bene insieme. Come sapete, l’azienda ha dei problemi a causa dei debiti che ha contratto per la sede di Palm Beach, che ha ufficialmente chiuso i battenti. Domani Nicola Mora ci invierà tutte le cifre del ricavato della vendita degli immobili commerciali, e della svendita. Mi già anticipato per telefono che siamo riusciti a svuotare il magazzino, e questa è una buona notizia. Per le cifre esatte dovemmo aspettare domani, e ci riuniremo nuovamente io, la dottoressa Roberta Mora, che a proposito è il nostro nuovo direttore amministrativo, e mio fratello Lorenzo.”
“Come mai sarete solo voi tre in riunione?”
Domanda Giulia Valencia. Ha aperto bocca, e questo mi irrita parecchio! Con la giornata che ho poi!
“Perché parleremo di cifre, finanza, economia, costi, previsioni di vendita e bilanci. Parole che tu nemmeno conosci, cara la mia bionda finta!”
Vedo Giulia azzittirsi con una smorfia, mentre gli altri abbozzano un sorriso. Quindi proseguo.
“A proposito, visto che la signorina Valencia ha parlato, ci sarebbe una questione da discutere che la riguarda. Mi è arrivata all’orecchio una denuncia. Mi hanno detto che non sei mai al tuo posto di lavoro! Cèsar, puoi ricordarmi le mansioni della signorina Giulia Valencia, all’interno di quest’azienda?”
“Certamente. E’ stata assunta come modella di sartoria, il che la obbliga a trascorrere tutte le sue ore lavorative in laboratorio, accanto a Camilla Mendoza e Ugo Lomardi.”
“Giulia, se non hai voglia di lavorare faccelo sapere, così assumiamo un’altra modella, una ragazza che ha serio bisogno e voglia di lavorare!”
“Diego, ti ricordo che sono un’azionista di quest’azienda, quindi devi portarmi rispetto!”
“Mio fratello non ti sta di certo cacciando dalla riunione, o dal consiglio direttivo. Ti sta solo dicendo che se non hai voglia di lavorare puoi sempre levare le tende!”
Afferma Lorenzo in mio appoggio.
“A me piace lavorare qui!”
“Bhe, a me non sembra affatto, signorina! Io non sono qui per smacchiare i leopardi, io lavoro in quest’azienda da tanti anni e lavoro seriamente! E pretendo gente seria al mio fianco! Ha capito, bionda finta seconda? Quindi se dici di voler lavorare qui, sarà meglio che cambi registro!”
“Allora Giulia, cosa decidi di fare?”
“Farò la persona seria!”
“Me lo auguro, perché non porterò altra pazienza con te! Un’altra questione che vorrei discutere con voi, riguarda il lancio della prossima collezione, che si terrà tra due mesi esatti. Avrei avuto un’idea per rendere il lancio più esclusivo, più sfarzoso, senza intaccare ulteriormente le finanze dell’azienda. Venderemo degli spazi pubblicitari tramite cartelloni che saranno esposti non solo nello showroom, ma che nella hall, nel corridoio, così che tutti gli invitati possano vederli!”
“Questa è un’idea grandiosa Diego! In questo modo potremmo investire quei soldi nell’ingaggio di una band, nel catering, e via dicendo.”
“E’ esattamente questa la mia idea Roberta. Ma non è una mia iniziativa, l’idea porta il nome di Beatrice Pinzon Solano. L’Ecomoda utilizzò questa idea durante la prima sfilata che organizzò mia madre.”
“E calza a pennello con i problemi che abbiamo ora!”
“Esatto, è fondamentale che non esca neanche un pesos in più del necessario, per il lancio della collezione!”
“Quello che sento non mi piace molto, signor presidente! Le ricordo che i miei modelli, così come quelli di sua sorella, meritano un lancio spettacolare, unico!”
“Signor Ugo, non è mia intenzione presentare i suoi modelli dando una festicciola di paese! Il lancio sarà ugualmente d’effetto, io m’impegnerò per questo!”
“Questo mi rallegra molto. E un’altra cosa, spero che non gli venga in mente di acquistare stoffe e materiali da due soldi, per la creazione dei modelli, col solo fine di risparmiare!”
“Signor Ugo, come le viene in mente?”
Chiedo basito. Non oserei mai intaccare il prestigio e la qualità che la nostra azienda vanta! Anche perché ho già un buon piano per ricavare i soldi necessari per lanciare sul mercato una collezione d’eccellenza, nel caso in cui i soldi della vendita di Palm Beach non riescano a coprire buona parte degli scoperti e che quindi non risolvessimo l’inghippo. L’azienda per risollevarsi ha bisogno che la collezione emergente sia un gioiello, e per fare ciò bisognerà investire parecchi soldi sia in materiali che in propaganda, soldi che usciranno dal progetto che ho in mente e se tutto va come spero, avanzeremo dei soldi per tenere buone le banche, sempre che ci diano una proroga, finchè la collezione non darà dei profitti.
“Il dubbio mi viene ecccome. Lei non lo sa, ma quando il suo paparino assunse la presidenza, l’Ecomoda attraversò un periodo di difficoltà, e Armando per la prima collezione che presentammo sotto la sua presidenza, mi raggirò comprando materiali scadenti per creare i miei divini modelli! E infatti, quella collezione fu un cataclisma, non vendemmo niente, nemmeno un bottone!”
“Veramente mio padre fece questo?”
“Certo stella, non avete la minima idea dei guai che combinò vostro padre, prima di essere posseduto dallo spirito del buon senso! E ovviamente in questa storia c’è anche lo zampino della vostra cara mamma, che al tempo era la sua assistonta, che gli ubbidiva come un cagnolino!”
Chiede stupita Camilla. Resto stupito anch’io da questa storia! Ma cerco di mantenere un tono professionale.
“Ugo, può stare tranquillo. Domani io, mio fratello e Roberta decreteremo i fornitori e lei e mia sorella darete la vostra approvazione.”
“A tal proposito, ecco qui i modelli e una lista completa del materiale che ci occorre.”
“Grazie Camilla. David, per quanto riguarda te, come sempre hai carta bianca per quanto riguarda la pubblicità, la scelta della testimonial e vorrei che ti occupassi anche della vendita degli spazi pubblicitari.”
“Perfetto Diego, non vi deluderò.”
“Vorrei proporre un’altra idea tutti voi. Come sapete la reception e scoperta da molto tempo, e sapete meglio di me che Freddy è più utile per le varie commissioni. Propongo di assumere una nuova receptionist.”
“Perdonami Diego, ma possiamo permetterci di elargire un altro stipendio?”
“Roberta, non siamo proprio sul lastrico! Ma se vuoi prima studiare approfonditamente la situazione aziendale, possiamo rimandare la questione.”
“No Diego, mi fido di te, o non l’avresti proposto.”
“Tutti d’accordo? Bene. Cèsar pubblica subito un annuncio su internet e sul giornale.”
“Me ne occupo subito.”
“Io direi che per oggi può bastare, chiudo la riunione e auguro a tutti un buon lavoro. Facciamo in modo che questa collezione faccia scintille!”
Mi alzo, tirando un respiro profondo. Sono soddisfatto della mia prima riunione da capo. Nessuno ha urlato e protestato, cosa che avveniva sempre tra mio padre e Ugo. E’ filato tutto liscio, ora resta solo una complicazione: riportare in salvo le finanze dell’azienda, prima che le banche ci facciano a pezzi, fra soli tre mesi. La collezione dovrà vendere a più non posso in un solo mese! L’unica speranza è di ottenere una proroga dalla banca, o il piano che ho in mente andrà a farsi benedire, e non basterà a racimolare i soldi in tempo.

Mariana
Una volta arrivate al Corrientazo, abbiamo mangiato a sufficienza e ci sentiamo sazie da far paura.
“Accidenti ragazze, ho mangiato come una balena!”
“Che novità Berta! Isabella, dimmi una cosa. Tu credi nella cartomanzia?”
“Non saprei, veramente non ho mai provato. Come mai me lo chiedi?”
“Ti piacerebbe provare?”
“Tu leggi le carte?”
“Ma certo cara, Mariana è una specie di veggente! Noi ci fidiamo ciecamente di lei! Non c’è mai stata una volta, in cui abbia sbagliato!”
Risponde Sandra.
“Allora, t’interessa?”
“Va bene, proviamo!”
“Bene, rompi il mazzo.”
Distribuisco le carte sul tavolo, e resto basita dal responso. Non ci posso credere! Le ragazze mi chiedono cosa vedo e m’incitano a leggere.
“Vedo che per te ci sono molti cambiamenti nell’aria, e rivoluzioni. Questi cambiamenti riguardano un uomo di cui tu sei molto innamorata!”
“Isabella, non sapevo che avessi un ragazzo!”
Le dice Annamaria.
“Infatti non cel’ho…”
“Ma ti piace qualcuno, anzi lo ami! Le carte di Mariana non mentono mai! Avanti, dicci chi è!”
“Non c’è nessuno nella mia vita…”
Risponde lei, imbarazzata. Mi sembra di essere uscita dalla macchina del tempo, ma le ragazze non sembrano essersene accorte! Ma sono certa che appena proseguirò con la lettura, anche loro spalancheranno la bocca dalla sorpresa.
“Fatemi continuare ragazze… Dicevo che la tua vita Isabella, presto sarà scossa da grosse novità, e in tutto questo centra quest’uomo che tu ami molto!”
“Le rivoluzioni riguarderanno la sua vita privata, quindi?”
Mi domanda Sandra.
“Anche, vedo che la sua vita privata, sentimentale e quella professionale sono piuttosto legate! Ragazze, le carte dicono che Isabella cambierà la vita a quest’uomo, e lui la cambierà a lei!”
Finalmente le ragazze assumono un’espressione di sorpresa. Berta non perde tempo a dare voce ai suoi pensieri.
“Non è che anche tu ti sei innamorata del presidente dell’azienda, del dottor Diego?”
“Ma che cosa dici? No, ma no…”
“Bhe, qui dice chiaramente che ami un uomo che è legato alla tua vita professionale… Come ce lo spieghi?”
“Non ve lo so spiegare, semplicemente. Mariana, spero non ti offenderai ma non credo molto a queste cose…”
“Amica mia, le mie letture non hanno mai sbagliato. Se dico che accadrà questo, accadrà questo!”
Siamo basite, a Isabella è uscita la stessa predizione che uscì a Betty!!

Jimmy
Finalmente posso passare del tempo con Roberta. Quando ho saputo che sarebbe venuta a lavorare in azienda, ne sono stato felice. So che è molto più piccola di me dato che ci togliamo nove anni, ma Roberta è una bellissima ragazza, dolce, simpatica e soprattutto è una donna seria, che non è poco. I suoi occhi azzurri mi hanno rapito fin dal primo sguardo… Entriamo al ristorante, e ci accomodiamo.
“Com’è andata la riunione?”
“Bene, Diego ha decisamente la stoffa del capo! E da questo pomeriggio dovrò mettermi a lavorare!”
“Pensavo fosse successo qualcosa, avevi un’aria così scura quando sei uscita per andare a pranzo!”
“Non è per quello, è che ho discusso con Lorenzo…”
“Casini in azienda immagino!”
“No, non è per quello… Mi ha fatto saltare i nervi perché stava parlando male di David. Tu sai che nonostante tutta la storia che fa da sfondo, ho un bel rapporto con lui. Ma Lorenzo crede sia uno stolto! Insisteva nel dire << è un Valencia, il figlio di Patrizia Fernandez, tutti i loro discendenti sono degli imbecilli >> senza pensare che rientro anche io tra i loro discendenti! E che David è mio fratello! Ci sono rimasta male per come si è rivolto, senza prendere minimamente in considerazione i miei sentimenti, la mia reazione… E credo lo farà ancora meno adesso che si è fidanzato…”
“E tu dai retta a ciò che esce dalla bocca di Lorenzo Mendoza? La maggior parte delle cose che dice, sono aria fritta! E poi scusa che t’importa se ti prende o meno in considerazione?E cosa c’entra il fatto che si è fidanzato?”
“Jimmy, se ti rivelo una cosa che non sa nessuno, mi prometti di non rivelarlo ad anima viva?”
“Te lo prometto, di che si tratta?”
“Credo di essermi innamorata di Lorenzo, anzi lo sono… da tanto tempo…”
“Che cosa?”
Chiedo choccato. Di colpo le mie aspirazioni e le mie speranze vanno in frantumi, così come il mio cuore. Lei continua a parlare di Lorenzo per tutto il pranzo.

Michael
Per recuperare del tempo da dedicare alla collezione, io, Camilla. Ugo e Giulia abbiamo deciso di consumare il pranzo in azienda. Prima di tornare al lavoro, mi allontano per andare in bagno quando vedo uscire dall’ufficio di Cèsar la donna delle pulizie, con dei vassoi in mano. Dietro di lei esce Cèsar. Non ci siamo più parlati da quel Venerdì, e i nostri sguardi carichi d’imbarazzo s’incontrano. Camilla mi ha riferito di ciò che ha detto a cena, e non posso credere che lui pensa che io sia eterosessuale, quando sono innamorato di lui. E non ho ancora scoperto i suoi gusti sessuali.
“Ciao Cèsar.”
“Ehi, ciao Michel. Tutto bene?”
“E’ un eufemismo, diciamo di sì dai.”
“Spero che le cose ti possano andare meglio…”
“Mi eviti?”
“Che cosa?”
“Mi stai evitando per quello che ho fatto a casa tua?”
“N-no… E’-è solo che non ci siamo più incontrati, non abbiamo più parlato. Ma io credo non sia necessario, per me è tutto chiaro…”
“Non credo . Io vorrei spiegarti una cosa… Io sono…”
“Scusa un secondo.”
Mi dice, quando squilla il suo i-phone e lo estrae dalla tasca interna della giacca. Dalla faccia che fa, sembra un numero che non conosce.
“Pronto?... Martìn?”
Vedo che assume un’espressione nervosa. Chi è questo Martìn? Lui si volta e si allontana per parlare al telefono. Io, avvilito, mi avvio verso il bagno.

Cèsar
“Ehilà, sono contento che hai mantenuto lo stesso numero, o avrei dovuto sperare in una botta di culo per incontrarti di nuovo, per chiederti il numero!”
“Martìn, non mi aspettavo proprio la tua chiamata…”
“Perché no?Mi ha fatto piacere rivederti, e pensavo che potremmo anche vederci per un caffè.”
Anche a me ha fatto piacere rivederlo. Devo ammettere che è ancora bello come quattro anni fa, e che rivederlo ha fatto risvegliare in me gli antichi sentimenti che provavo per lui, così bruscamente abbattuti dalla sua improvvisa partenza. Mai un messaggio, mai una e-mail, mai una chiamata, mai una notifica su face book o su twitter in tutto questo tempo. Nulla di nulla, fino a che il destino non l’ha fatto cenare nello stesso ristorante in cui ero lì a cenare con Roberta e Camilla.
“Anche a me ha fatto piacere rivederti. Quando vuoi, fammelo sapere!”
“Perché non stasera?Conosci il locale “l’Almirante”, dopo c’è una altra parola che però non ricordo…”
“Certo, lo conosco. Per che ora?”
“Le dieci?”
“Va bene, ci vediamo allora.”
“A stasera, buona giornata.”
“Anche a te Martìn.”
Chiudo la chiamata, col cuore che palpita, ripensando alle emozioni provate con lui anni fa. Il rivederlo ha provocato sentimenti in me o sono semplicemente attaccato al passato?

Lorenzo
Quanto rientro in azienda, mi precipito subito nell’ufficio di Roberta per chiarire le cose con lei. Sono stato a pranzo con mio fratello e gli ho raccontato quanto successo. Abbiamo parlato anche di questo rapporto tra Camilla e David, e vorremmo parlare con lei e capire come stanno le cose, prima di fare pazzie del tipo scatenare la nostra furia su David. Magari sbagliamo davvero su di lui! A tal proposito abbiamo organizzato una cena con Camilla, a casa di Diego. Diego mi ha poi consigliato di chiarire le cose con Roberta, per un litigio così sciocco. Busso ma non risponde nessuno, così entro. Non c’è in ufficio, ma all’improvviso spunta da dietro di me. Senza degnarmi di uno sguardo, entra e si siede.
“Chiudi la porta quando esci.”
Io non le do retta, roteo gli occhi quindi chiudo la porta e mi siedo. Perché le donne devono essere così orgogliose?
“Scusa, mi dispiace.”
“Per cosa?”
“Dai, Roby. Mi dispiace per le cose che ho detto… Intendo dare una possibilità a David. Io non intendevo offenderti, ho offeso la discendenza di Patrizia senza ricordarmi che dentro ci sei anche tu perché io ti considero una Mora all-effect! E ogni tanto mi passa di mente da quale buco sei uscita fuori!”
“Lorenzo, sei disgustoso, un maiale!”
“Un maiale divertente però, visto che ti ho fatto ridere. Mi dispiace davvero.”
“E va bene dottor Mendoza, facciamo che ti perdono, per stavolta!”
“Per carità, non rischierò mai più di giocarmi la tua fiducia! Ti lascio lavorare e vado anch’io, visto che di carne al fuoco cen’è abbastanza. Ciao!”
“Ciao Lorenzo, grazie.”
Esco dal suo ufficio, mentre mi scambio messaggi spinti con Silvia. Che ragazza la mia ragazza!

Freddy
Poco fa mio figlio è rientrato dal pranzo con la ragazza che gli piace, ma la sua espressione non mi piace per niente. Credo sia successo qualcosa di brutto.
“Jimmy, com’è andata?”
“Papà, hai presente un caco che casca da venti metri di altezza? Ecco, molto peggio!”
“E che sarà mai successo?”
“Quello che può succedere di più brutto a una persona innamorata. Roberta mi considera come un amico, un vero amico!”
“Ha messo le cose in chiaro?”
“Non è stato necessario, visto che non ha fatto altro per tutto il tempo che parlare di quello che le piace! Niente popò di meno che Lorenzo Mendoza! Bello, ricco, azionista, dirigente, che prossimamente vincerà il titolo di scapolo d’oro!”
“Figliolo, non ci voleva… Lorenzo Mendoza? Non me lo sarei mai aspettato…”
“Mi spieghi perché le donne vanno sempre dietro ai tipi stronzi, e i bravi ragazzi non se li filano?”
“Figliolo… Trent’anni anni fa ero esattamente li dove sei tu adesso. Tu eri piccolo per ricordartelo, ma tua madre non mi calcolava neanche di striscio, correndo sempre dietro a ragazzi affascinanti, dal portafogli rifornito, bella macchina, braccia muscolose, e chi più ne ha più ne metta! Io ero solo il modesto fattorino dell’azienda, che appena poteva, si umiliava accettando di accompagnarla a casa con la sua moto, perché tutti gli altri ragazzi le avevano dato buca e non voleva prendere il bus. Ma io accettavo, perché era un’occasione per stare con lei. E quando mi sono azzardato a guardare un’altra donna, parlo di Jenny Garcia una ragazza che lavorava come modella, tua madre ha iniziato a vedermi come l’uomo che ero e a provare gelosia! Così ci siamo messi insieme, finche non l’ho sorpresa a ballare con un altro uomo… La nostra storia agli inizi è stata ballerina, ma il finale è stato bello, no?”
“Dici che devo far ingelosire Roberta?”
“Dico che se l’ami veramente, devi resistere finche potrai! Solo così le dimostrerai di tenerci a lei!”
“Grazie papà.”
Non voglio che mio figlio s’illuda, ma se ama davvero questa ragazza è giusto che tenti. Magari ci sarà un lieto fine anche per lui, come c’è stato per me con Annamaria!

Mario
Non ho più avuto notizie di Armando, ma spero stia bene e si sia ripreso. Una mail mi ha comunicato che è stato eletto DiegoArmando come presidente, e la notizia che l’azienda sia sfuggita nuovamente alle grinfie dei Valencia mi rallegra! Quando ho appreso la notizia dell’infarto di Armando, ho deciso di tornare a Bogotà. Non so come mi accoglierà considerando come ci siamo salutati ventotto anni fa, non so come reagirà sua moglie che mi odia con tutta l’anima e che se potesse mi scuoierebbe vivo per darmi in pasto al loro cane, ammesso che cel’abbiano! Quando i taxista accosta davanti all’entrata dell’aeroporto di Miami, lo pago e smonto trascinando il mio trolley. Vedo uscire una donna, che si affianca a un giovanotto, che lì per lì non riconosco, si nota solo (benissimo) il suo orrendo cappello pieno di piume, di un colore giallo canarino! Passo oltre e sento il mio nome quindi mi volto. La donna dal cappello improbabile mi chiama.
“Mario Calderon!”
Mi tolgo gli occhiali da sole, e riconosco in lei Mariabeatrice Valencia. Sembra un quadro futurista, è ovvio che io non l’abbia riconosciuta!
“Mariabeatrice Valencia, non posso crederci!”
“Il mondo è piccolissimo! Come sati?”
“Molto bene, e tu?”
“Benissimo Calderon, sto tornano da Bogotà! E tu dove vai di bello?”
“Io sto andando a Bogotà invece. Ma vorrei che non facessi sapere niente a nessuno, vorrei fare loro una sorpresa.”
“Giurin, giurello! Non sapevo che vivessi a Miami!”
“Vivo da un paio d’anni a South Beach, ho viaggiato moltissimo in questi anni, ormai sono un cittadino del mondo! E lui? E’ la tua ultima fiamma?”
Lei scoppia a ridere, e quel ragazzo la segue a ruota.
“Ma no Mario! Lui è il mio bel nipotino Alexander!”
“Ah, perdonami! Immagino sia uno dei figli di Patrizia e Daniele.”
“No, veramente mia madre è Marcella. Piacere, Alexander McNamara.”
“Mario Calderon.”
Gli stringo la mano sorpreso dalla notizia. Ora che ho appreso che è figlio di Marcella, in effetti noto che ha i suoi stessi gli occhi.
“Quanti anni hai?”
“Ventisette.”
“Ale, Mario è un’azionista dell’Ecomoda e un tempo era direttore… direttore di cosa?”
“Commerciale, Mariabeatrice! Scusate ma se mi trattengo ancora, perdo l’aereo. Mi dispiace non conoscerti meglio, Alexander. Vi saluto!”
“Ciao Mario, fa buon viaggio!”
“Dottor Calderon.”
“E’ stato un piacere Alexander.”
Indosso nuovamente i miei occhiali, lasciando alle mie spalle quel ragazzo che mi somiglia in modo impressionante. Che ha ventisette anni.

Marcella
Quando sento una porche frenare bruscamente nel vialetto, non può che essere mio figlio. Vedo mia sorella entrare in soggiorno, saltellando e strillando. Ci salutiamo e mi riempie la casa di pacchi e pacchetti!
“Hai svaligiato Bogotà?”
“E’ normale sorellina!”
“Dimmi del consiglio di amministrazione, com’è andato?”
“Ciao Mariabeatrice!”
Afferma mio marito Russell, entrando in soggiorno. Russell è un uomo di tre anni più grande di me, ora ne ha cinquantanove ma con i suoi capelli brizzolati, gli occhi azzurri e il fisico prestante è ancora tremendamente affascinante. Siamo sposanti da quindici anni, da quando mi sono stabilita a Miami con Alexander, che all’epoca aveva dodici anni.
“Bene Marcella, hanno eletto il figlio di Armando e Beatrice!”
“E Armando come sta?”
“Vivo sembra! Io non l’ho visto, ma è vivo e vegeto!”
“E… Daniele?”
Chiedo, titubante. Per me questo è un tasto doloroso. Molti anni fa, inorridita dal gesto di mio fratello e di mia cognata, gli ho vomitato addosso parole orribili dopo di che non siamo più visti ne sentiti. Ma mi mancano spesso e mi domando come sia ora la loro vita…
“Sempre in forma e con la lingua tagliente. Oh, ma non sai chi ho incontrato in aeroporto che stava partendo per Bogotà! Mario Calderon!”
“Come?”
Le chiedo molto sorpresa. Sposto lo sguardo su Alexander, chiedendomi se lo ha incontrato anche lui.
“A-anche tu Ale, lo hai incontrato?”
“E’ normale, io e la zia eravamo insieme!”
“Avessi visto Marcella, sembra che per lui non sia trascorso neanche un anno! Marce, io mi riposerei un po’, il volo mi ha stremata!”
“Certo Mariabeatrice, la stanza degli ospiti è pronta.”
Risponde mio marito, visto che io sono rimasta interdetta. Alexander ci bacia e torna in ufficio. Mio marito capisce perfettamente ciò a cui sto pensando.
“E’ lui vero? Il padre di Alexander.”
“Esatto.”
Rispondo, con lo sguardo perso nel vuoto.

Olga
E’ stata un’odissea convincere Donna a venire con me! Sto entrando con lei nell’hotel in cui ho passato la notte con quel gentiluomo che dopo avermi assaggiato, mi ha piantato con due righe in croce! Spero di scoprire qualcosa sulla sua identità. Mi avvicino al bancone della reception, dove una ragazza gentile mi presta attenzione.
“Buongiorno, posso aiutarvi?”
“Spero di sì. Sabato sera ero qui con un ragazzo, abbiamo alloggiato nella stanza numero 34. Il fatto è che ho perso un orecchino, era della mia povera nonna e vorrei sapere se è stato ritrovato! Era come questo.”
Le dico, mostrandole un orecchino con uno zaffiro a goccia.
“Certo, mi ricordo di lei. Un secondo, prego.”
Quella afferra il telefono, e spero mi dia qualche indizio sull’identità di quel ragazzo!
“Pronto, telefono dalla reception. Ho qui una cliente, alloggiava Sabato notte nella suite 34, la stanza affittata da Alexander McNamara…”
Alexander McNamara. Oddio!!! Mi trattengo dal fare un salto di gioia, finalmente conosco il suo nome!
“La ragazza ha perso un orecchino… Non avete trovano niente rifacendo la stanza? Va bene, grazie mille. Mi dispiace signorina, i camerieri ai piani dicono di non aver trovato nulla, nemmeno le governanti.”
“La ringrazio per aver controllato.”
“Non c’è di che, buona giornata!”
Esco da lì contenta, ora so come si chiama. Non perdo tempo e, insieme alla mia amica, lo cerco su face book. Riesce facile trovarlo, e leggo che lavora come Vice Presidente per la << McNamara Publicity & Advertise >>. Ora so anche dove trovarlo!

Camilla
Finalmente questa giornata è terminata. Non ci voleva proprio che i miei fratelli abbiano saputo di David, spero che non vadano a dirlo a papà e che si ravvedano su David! Saluto David con un bacio sulla guancia, dopo che mi dice di avere una cena con Roberta stasera, notizia che mi rallegra. Lui si allontana e, quando sto per infilare le mie chiavi nella toppa della portella della mia auto, un’altra macchina che purtroppo conosco bene, accosta nel parcheggio vuoto accanto al mio, attirando la mia attenzione con un colpo di clacson. Ma che vuole? Smonta e mi viene incontro.
“Ciao Camilla.”
“Buonasera dottor Valencia, la pregherei di darmi del lei visto che non le ho mai dato il permesso di darmi confidenza!”
“Sei così rigida anche con mio fratello?”
“Non è un problema suo. Ora se si scosta dalla mia auto, oppure la tiro sotto.”
“Adoro la tua grinta.”
“Le ho detto di darmi del lei!”
“Usciamo a cena?”
“E’ scemo o stupido? Cosa le fa pensare che accetterei un invito simile?”
“Visto che ultimamente ti dedichi ai Valencia… Sa che una sera tua madre e mio padre sono usciti a cena?”
“Lo so, e so anche che suo padre di è comportato da vile maleducato! Non m’interessa fare quest’esperienza!”
“Mio padre invece ha passato una così bella serata, e credo che sarebbe così anche per me.”
Mi dice, osando toccarmi una ciocca di capelli. Io gli scosto la mano, quando vedo arrivare Diego che si avventa su di lui e gli tira uno spintone.
“Che cavolo vuoi da mia sorella?!”
Giulio alza le mani sorridendo.
“Ehi, stai tranquillo. Era solo una piacevole chiacchierata!”
“E sei venuto fino a qui per chiacchierare con mia sorella?”
“Questa è una questione che riguarda me e Camilla.”
“Non esiste niente che ci accomuni, dottor Valencia! Non m’importuni più!”
“Ha sentito mia sorella? FUORI DAI PIEDI GIULIO VALENCIA!”
“E va bene, parleremo quando il cane da guardia sarà legato. Buona serata e buona notte.”
Dice, andando via. Quel tipo ha una faccia tosta smisurata!!
“Che diavolo voleva, me lo speghi?Prima David, ora Giulio, che succede Cami?”
“E’ una lunga storia…”
“Bhe, avrai tutto il tempo di aggiornarci. Io e Lorenzo vorremmo che venissi a cena da me, è tanto tempo che non stiamo un po’ insieme.”
“Va bene Diego, vi vediamo lì?”
“Certo, a tra poco.”

Diego
Sono certo che Giulio non voglia solo portarsi a cena mia sorella, se lo vedo ancora, lo gonfio!! Mi sembra strano non aver ricevuto notizie da Paola e dalla sua famiglia. Mi aspettavo che arrivassero in azienda facendo scoppiare uno scandalo, o magari mi aspettano sotto casa mia con mazze e fucili? No, non può essere perché Lorenzo si trova già lì, mi avrebbe avvertito! Torno verso la porta dell’Ecomoda di fronte a cui ho parcheggiato la mia auto. Vedo uscire la banda e Isabella che, dopo aver salutato, si avvicina a una macchina in fermata di fronte all’Ecomoda. Nell’auto c’è il suo ragazzo. Mi fermo per ascoltare, così come la banda.
“Ciao Isa, andiamo?”
“Fra, perdonami se non ti ho avverito… Il fattorino dell’azienda ha ritirato la macchina questa mattina, ora è nel garage dell’azienda. Scusami se hai fatto un viaggio a vuoto!”
“Fa nulla baby, ci vediamo a casa allora?”
“Sì, a tra poco.”
“Salve ragazze, salve Dottor Mendoza!”
Urla quello, io alzo la mano per salutare e abbozzo un sorriso di circostanza. Francesco sgomma via e Isabella si avvia verso il garage, salutandoci.
“Ragazze a domani. Dottor Mendoza.”
“A domani Isabella.”
“Ciao Isabella!”
Io apro la mia auto con la chiusura centralizzata, quando la banda mi ferma.
“Dottore, dottore! Ci scusi per la domanda, ma vorremmo sapere una cosa… Lei sa chi è il ragazzo che parlava con Isabella?”
“Certo, è Francesco, il suo ragazzo. Non sapevate che aveva un ragazzo?”
“No, non cel’ha detto!”
“E per quale motivo oggi ci ha detto di non avere nessuno di speciale nella sua vita?”
Chiede Annamaria.
“Bhe ragazze, quindi le carte parlavano di lui!”
“Ma cosa c’entra lui con la sua vita professionale?”
Domanda Sandra. Ma di che cavolo stanno parlando? M’intrometto.
“Ragazze, posso sapere di cosa state parlando?”
“Dottore, non so se le può interessare!”
Mi risponde Berta.
“Mi avete coinvolto con quella domanda, ora spiegatemi!”
Berta continua:
“Il fatto è questo: oggi a pranzo Mariana ha letto le carte a Isabella, e dicevano che la sua vita presto sarà stravolta sia nell’ambito professionale che in quello privato, e questo a causa dell’uomo che lei ama, che cambirà la vita a lei e lei la cambierà a lui! Ma quando le abbiamo chiesto di chi si tratta, lei ha detto di non avere nessun ragazzo, né di essere innamorata!”
“Forse voleva semplicemente salvaguardare la propria privacy.”
“Lei dottore, come fa a conoscere il ragazzo di Isabella?”
“E’ semplice Annamaria. Lo scorso week end ci siamo incontrati al centro commerciale e mel’ha presentato. Ora vado a casa, e voi fareste meglio a farvi un po’ di affari vostri che male non fa!”
Metto in moto, faccio manovra e me ne vado. Non so come mai, ma quel Francesco non mi piace! E in effetti la storia che mi ha raccontato Berta è strana… Come mai ha detto alle ragazze di essere single?

Berta
“Ma che diavolo aveva oggi il dottor Diego? Sembrava il dottor Armando in una delle sue giornate no! Strano, perché di solito è così mite!”
“E’ vero Berta, oggi aveva proprio una giornata storta! Spero che la presidenza non lo trasformi in un isterico come suo padre, che stress!”
“Visto ragazze, che Isabella ha un ragazzo!”
“E’ vero, ma dobbiamo ancora capire cosa c’entra con la sua vita professionale!”
“Ragazze, io devo dirvi una cosa! Questa mattina Isabella mi ha detto che ieri sera, visto che è rimasta a piedi con l’auto, il dottor Diego le ha dato un passaggio a casa!”
“Veramente?! Credete che si sia innamorata di lui come successe a Betty con il dottor Armando?”
Chiede Sandra.
“Ah ragazze mie, in questa storia ci sono troppe cose strane e troppe sono le somiglianze con il quadrato Betty-Nicola-Armando-Marcella. Qui sta succedendo qualcosa di grosso, la storia sta per ripetersi!”
“Ma figurati Berta!”
Mi dice Mariana.
“Vedrete, vedrete!”

FINE CAPITOLO 10.

Cosa ne dite? Vi è piaciuto il colpo di scena che vi ho riservato? xD 9 pagine, ero piuttosto ispirata, considerando che l’ho scritto di getto in un giorno! Ora Mario tornerà a Bogotà, per disturbare il sonno tranquillo di Betty… Mentre hanno fatto la loro entrata in scena Marcella con il marito Russell, e il figlio Alexander. E Marcella ha un bel segretuccio! Cosa sarà mai successo tra lei e Mario, tempo addietro? Quale sarà la loro storia? Martìn è tornato in scena, Giulio non si arrende. Lo sviluppo tra Daniele e Patrizia vi è piaciuto? E il discorso di Freddy al figlio Jimmy? Che progetti avrà Diego per l’azienda? Per vedere esplodere la bomba atomica-Mariapaola dovrete aspettare il prossimo capitolo! E tra Olga e Alxander, cosa accadrà quando lei lo troverà e lui si renderà conto che non è maggiorenne e soprattutto quando entrambi scopriranno a che famiglie appartengono? Tanta carne al fuoco! Spero di avervi stupito a sufficienza, al prossimo capitolo!
   
 
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