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Autore: Mattalara    05/11/2014    1 recensioni
Una vittima:Elena Carlings.
Donna single che vive con la sua gatta ed una volta con un amante morto in un incidente.
Una presenza:uno spirito che la perseguiterà per tutta la storia,vuole qualcosa da lei e non intende arrendersi.Ma lei,all'inizio non può vederlo.
Un testimone:i fantasmi invisibili all'occhio umano sono diversamente visibili all'occhio animale.
Lara(nome che mi ha pregato di mettere mia sorella molto affezionata a me)la gatta di Elena sarà l'unica testimone di ciò che accade.
Tutto visto dagli occhi del gatto,che tenterà di salvare colei che è come una madre per l'unica,terrorizzata,testimone.
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io ed il mio gruppo ci prepariamo.
Ovunque tu sia mamma, sappi solo che sto arrivando.
Savana dice che per entrare nel mondo delle tenebre di quell'essere, bisogna entrare nel luogo più buio della casa.
O almeno è una delle ipotesi più credibili, visto che è scomparso attraverso le ombre.
Fisso il punto dove il mostro ha rapito Helena. Il luogo più buio...TROVATO!
Comando a Michele e Francesco di spingere tutto ciò che è di ostacolo alla luce davanti alle finestre.
Solo le tende fanno comodo. A parte la difficoltà a manovrarle di qualcuno che non abbia pollici opponibili.
L'ombra cala nella casa, quell'angolo è ora buio come la pece anche se di poco.
Con il ventre a terra strisciavo in fila indiana dentro l'ombra. Timorosi di cozzare contro la parete.
Invece succede tutt'altro.
Davanti a noi, il muro scompare. Come se entrati in un tunnel nella parete.
Alzati su quattro zampe, avanziamo nel buio più totale.
Non vediamo nulla, se non i nostri occhi e le nostre sagome. Nulla che non sia nero. Come se quel luogo fosse l'oscurità stessa.
Non provo caldo, né freddo. Non c'è temperatura.
Le nostre zampe si posano sull'aria.
Il nostro passo incerto ci guida più vicino a non so' cosa.
Poi un profumo familiare mi giunge alle narici.
Rose rosse, Helena!
Seguendo la fonte, arriviamo vicino a quella che sembra essere una porta semi chiusa.
Sbirciamo dentro.
E' la camera di Helena? Identica, stesso colore, stesso odore, stessi oggetti nelle stesse posizioni.
Che succede?!
Entriamo miagolando. L'unica risposta è una donna che fa capolino dal letto.

PDV DI HELENA

Dopo che quello spirito mi ha trascinato nel nulla, ricordo solo di aver perso i sensi.
Mi sono risvegliata qui e ho pensato di essere a casa mia, ho pensato che fosse stato tutto un brutto incubo.
Ma quando apro la porta, vedo solo nero.
Nero come quella creatura.
Mi getto a piangere sul letto, pensando a Lara.
Come starà da sola?
Se la caverà?
Per me lei è come un figlia, come può stare una madre senza la sua bambina?! Come può una figlia stare senza sua madre?!
Come sopravviverà, non m'importa di me, mi basta sapere che lei sta bene.
Un miagolio attira la mia attenzione.
Affacciandomi, scorgo quattro gatti.
Un siamese dal pelo bluastro ed un abissino dal pelo bianco e nero come l'angora li accanto e...LARA?!

Io:<< Sei venuta qui. Sei venuta con un esercito, anche se piccolo, per me?! >>
Lara:<< Per te andrei anche in capo al mondo mamma >>

Dice con voce soave e gioiosa, leggermente incrinata dal pianto di gioia.
DICE?!

Io:<< Hai parlato?! >>
Lara:<< Mi hai capito?! >>
???:<< WOW! >>
Savana:<< Comunque signora Helena. Piacere di conoscerla, io sono Savana. E loro sono Francesco e Michele >>

Dice l'angora, indicando i due in questione.

Io:<< Sono così felice >>
Dico in lacrime di gioia, prendendoli in braccio e coccolandoli, tenendo Lara al mio petto, sopra il cuore.
Le loro teste si piegano di lato in confusione.

Michele:<< Come puoi essere felice in questa situazione? >>

Chiede il persiano.

Francesco:<< Non hai paura? >>

Continua l'abissino.

Io:<< Si. Ma ho voi qui con me, so' di non essere più sola >>.
I loro occhi si fanno lucidi, commossi dalle mie parole.
Non li avrei mai abbandonati, ora non ho quattro gatti invece che uno, ho quattro figli.

PDV ESTERNO

Che momento toccante!
Entro nella stanza come se nulla fosse.
I loro sguardi si tingono di terrore e disgusto puri. Helena trema violentemente, stringendo i felini per proteggerli, come se mi potesse fermare.
Chiudo la porta dietro di me con un artiglio.
Ormai è diventata inutile, come il resto della casa.
Non ti serve un'abitazione così, quando il resto della tua vita lo passerai in altro luogo.
Non ti servono più i vicini, se dopo i dieci giorni dalla scomparsa sei già data per morta.
Certo loro possono venire. Loro, hanno di mostrato di volersi e di volerti bene. Hanno dimostrato forza, unione e coraggio. Già il coraggio.
Senza quest'ultimo non potresti neanche fissarmi negli occhi, il tuo cuore si fermerebbe come il mio.
Come me, resteresti morta. Ma ora, neanche la morte ci separerà più. 
Questo, è solo l'inizio.
  
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