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Autore: redeagle86    23/10/2008    4 recensioni
Tutto è finito nel migliore dei modi su Extramondo e CHocola e Pierre vivono tranquillamente la loro storia d'amore. Finchè qualcuno non insinua in loro un dubbio terribile...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Un cuore sincero

 

 

 

-Tu menti e hai un motivo per farlo: se Pierre e Chocola si sposassero i regni si unirebbero. Hai tutto da guadagnare affermando che non sono fratellastri.

-E pensi che userei mia figlia… Io non sono come te, Ice! Tu vuoi dividerli perché la guerra continui!

-Lascialo decidere a lei, allora. Hai due versioni, Chocola: qual è la verità?

La streghetta spostò gli occhioni verdi dall'uno all'altra: chi mentiva? La stretta salda di Pierre era la sola certezza. La sua stretta, il suo cuore, il suo amore.

 

"Chi ha un cuore sincero e pieno d'amore non può mentire".

 

Il libro delle predizioni…

Un cuore sincero e pieno d'amore… Non era certo quello di Ice. Era quello di chi le voleva bene, di chi non li avrebbe lasciati farsi del male…

-Mia madre ha ragione- decretò, alzandosi. –Tu sei un bugiardo.

Anche Pierre si alzò, forte delle sue parole.

-Hai la facoltà di scegliere. Sicura che poi i dubbi non ti consumeranno?

-Non ho dubbi su chi mi vuole bene. Tu avresti permesso ai tuoi figli di darti nipoti a due teste o cose del genere- continuò Chocola. –Ma mia madre, mio zio, Robin…loro no. Ci avrebbero separati…e se non l'hanno fatto, vuol dire che non siamo fratelli. Sono stata una sciocca a credere che tu potessi raccontare la verità. Addio.

-Non te ne andrai così facilmente. Malefici!

-Stella Nera!

-Pierre!

Il giovane aveva alzato uno scudo con la magia, fermando l'attacco dei seguaci di Ice.

-Andate…non posso resistere a lungo!

-Ti aiuto…

-No, Chocola. Solo la magia del buio può bloccarli. Vai!

-Ma tu…

-Una via per tornare da te la troverò sempre- le assicurò. –Sempre. Dovunque io sia.

-Andiamo, Chocola!- la prese Poivre, portandola via.

-Pierre!

 

°§°§°§°

 

-Tornerà, non preoccuparti- cercò di rassicurarla Vanilla. Chocola e gli altri erano rientrati a palazzo, spiegando a lei e Candy cos'era accaduto. –Te l'ha promesso.

-Ho già rischiato una volta di perderlo, Vanilla… Perché ho voluto dar retta a delle stupide voci?

-Perché sono le sole cose che non muoiono mai…e a lungo andare ci si convince che siano vere.

-Ho paura…

-È il suo mondo, Chocola. Non può accadergli niente.

-Io devo andare da lui!

-Allora vengo con te. Non ci andrai da sola.

-Sei un'amica.

 

Le scope volavano a tutta velocità verso il castello di ghiaccio: Chocola si fermava a chiedere ad ogni creatura se per caso si fosse imbattuta in Pierre.

-No, Chocola. Ma che è successo?- domandò un drago.

-Stava lottando con i seguaci di Ice…

-Spargerò la voce. Lo troveremo, non preoccuparti.

-Grazie. Continuiamo a cercare, Vanilla.

-Eccomi.

Andarono in lungo e in largo, spingendosi anche in zone a loro ostili, senza risultati: il cuore di Chocola batteva sempre più rapido, la sua ricerca si faceva più febbrile.

"Chocola…"

-Pierre!- esclamò la streghetta. –Ho sentito la sua voce!

-Sei sicura?

-Sì. I nostri animi sono uniti… È qui vicino, ne sono certa. Scendiamo a terra.

Vanilla guardò in basso, riconoscendo la foresta in cui stavano entrando: la Foresta Zenzero, dove albergavano i ricordi d'infanzia della sua amica e di Pierre. Atterrarono sulle sponde di un laghetto ghiacciato: il gelo dei Malefici non si era ancora sciolto e rendeva quel posto misterioso e sinistro. Un fruscio bastò per farle sussultare.

-Pierre…- provò Chocola, vedendo qualcosa.

Una figura solitaria veniva verso di loro, avvolta nel mantello, spettrale sullo sfondo scuro dell'orizzonte. Si avvicinava senza fretta, come se avesse tutto il tempo che voleva. Il suo volto era teso, sembrava esausto.

-È PIERRE!- gridò la rossa, correndo nella sua direzione.

Il ragazzo avanzava, appoggiato alla sua lancia, stringendosi un braccio: lo scontro era stato duro. Quando le braccia di Chocola lo avvolsero, si abbandonò al volentieri al loro rassicurante abbraccio, perdendo i sensi.

 

Un tocco dolce, gentile, gli sfiorava il viso e i capelli. Chissà se sua madre lo aveva mai toccato in quel modo. Era morto e l'aveva raggiunta?

Eppure…eppure l'ultimo ricordo era la sua amata Chocola…

I Malefici di Ice erano stati tenaci e ci era voluta tutta la sua energia per ricacciarli nel loro buio e riuscire ad abbandonare intero, o almeno vivo, il rifugio di suo padre.

Padre…

Come si poteva definire in quel modo una creatura del genere? L'abitudine o una semplice convenzione: per lui era un estraneo. La sua sola famiglia era Chocola.

-Ehi, guarda, Chocola! Si è mosso!- udì esultare Vanilla.

Era come se qualcuno gli avesse cucito le palpebre. A Pierre parve di sentire la pelle che si strappava mentre le apriva lentamente e le sbatteva per la prima volta dopo che era svenuto. Gli faceva male tutto, soprattutto il braccio destro, quello su cui aveva sbattuto quando non aveva avuto più la forza di volare ed era precipitato a terra.

-Pierre…

Spostò la testa, incontrando il volto di Chocola: pallida, con gli occhi gonfi, i capelli arruffati…ma comunque splendida. Le sorrise, asciugandole una lacrima dalla guancia e lei gli prese la mano nelle sue, fissandolo come se fosse il più prezioso dei tesori.

-Vado ad avvertire gli altri- disse Vanilla, uscendo.

-Sì, grazie, Vanilla.

-Quanto…?- domandò il giovane.

-Due giorni. Eri allo stremo…abbiamo fatto di tutto per salvarti…

-E poi, mi hai svegliato con un bacio?- scherzò, tentando di tirarsi a sedere.

-Aspetta, ti do una mano.

-Anche due, grazie- replicò, appoggiando la schiena al cuscino. –Non devo essere al meglio di me, o sbaglio?

Chocola scosse la testa, cancellando le ultime lacrime: era vivo…

-Sei bellissimo, come sempre. Mi dispiace…è stata solo colpa mia.

-Hai trovato le risposte che cercavi, non è stato inutile.

-Ma hai rischiato di morire!- ribatté lei, bloccata dal suo dito sulle labbra.

-Cosa ti ho detto, te lo ricordi? Troverò sempre una via per tornare da te, dovunque io sia.

-Che ne è stato di Ice e dei Malefici?

-Sono ancora nella loro oscurità… Non sentiremo parlare di loro per un bel po'- concluse, attirandola a sé con il braccio sano. Chocola cercò di non fargli male, ma Pierre non prestò la stessa attenzione: voleva solo stringerla, avvertire i loro cuori battere allo stesso ritmo. –Ti amo.

-Ti amo anch'io.

Qualcuno bussò alla porta, interrompendo la loro pace.

-Avanti.

-Figlioli…

-Mamma! Sei ancora a palazzo…

-Strega Cinnamon…

Da quando Pierre aveva scoperto la vera identità del suo gatto, era turbato da quella donna: non sapeva mai cosa dire o fare in sua presenza.

-Immagino di dovervi delle spiegazioni, su quanto avete affrontato con Ice.

-Ci hai già spiegato tutto.

-Per te è sufficiente, Chocola. Ma per Pierre?

Il giovane sussultò leggermente, abbassando gli occhi azzurri. Sì, c'erano domande per cui voleva delle risposte…

-Perché…perché è rimasta con me?

-Perché Chocola aveva mio padre, Vanilla, i suoi amici… Ma tu cosa avevi, oltre al rancore con cui Ice ti ha cresciuto?

-Niente…solo un odio che non capivo, delle idee che non mi appartenevano…

-Avevi tre anni quando ti portai via da tuo padre e ti lasciai alle cure degli elfi della Foresta Zenzero, sicura che ti avrebbero cresciuto come se fossi stato uno di loro. E quando Ice ti ritrovò, io ero già un gatto da diversi anni- raccontò Cinnamon. –Fu un caso che tu, Chocola, trascorressi le vacanze proprio lì.

-Noi lo abbiamo ricordato poco tempo fa: i Malefici avevano congelato la nostra memoria, facendoci dimenticare la nostra amicizia- aggiunse Chocola.

-Tu non eri cattivo, ma sapevo che lui avrebbe fatto di tutto per nutrirti d'odio e di desiderio di vendetta. Per questo ti restai accanto: per evitare che il tuo vero cuore venisse soffocato dal cristallo nero.

Pierre annuì: quel gatto era stato il suo unico conforto quando tutto incombeva su di lui, quando i doveri parevano stritolarlo nella loro morsa.

-Grazie…di tutto.

-Avrei voluto poter fare di più. Ora vi auguro di essere felici insieme…e non posso nascondervi il desiderio di vedere i nostri popoli riuniti in uno solo.

-Noi faremo il possibile per riuscirci- confermarono entrambi, rimanendo nuovamente soli.

-Extramondo e i Malefici…suona strano non credi?

-Suona strano che sarà governato da due che sono legati ai Malefici- ribatté la rossa.

-Forse è il primo passo per raggiungere la pace. Io penso che un giorno ci arriveremo.

-Noi ne siamo la prova- confermò Chocola, intrecciando la mano nella sua. –I nostri popoli possono vivere in pace e armonia.

-Sarai una gran regina…

-Perché avrò accanto un grande re- replicò, baciandolo.

 

FINE

 

  
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