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Autore: saku89    08/11/2014    2 recensioni
Ambientata dopo la chiusura dei cancelli infernali, in un futuro prossimo, reale, ipotetico. Quando Dean capisce che è arrivato il momento di decidere cosa fare della sua vita, Sam e Castiel sono al suo fianco, e la scelta compiuta lo porterà a quell'apple pie life che ha sempre voluto, anche se un po' diversa.
"Dean ha fatto la sua scelta",
disse Sam, con un sorriso. Castiel si rivolse al cacciatore, inclinando appena la testa, curioso. Ci fu un attimo di silenzio. Il venticello caldo fece ondeggiare il trench beige dell'angelo, gli scompigliò i capelli e sollevò indietro le camice dei due cacciatori, ancora seduti sul cofano. La chioma di Sam sventolò dietro le sue spalle. Quando la folata passò, Dean prese un bel respiro e una birra e la offrì a Castiel, che accettò volentieri, accomodandosi sul cofano vicino ai due.
"Ho fatto tutto quello che dovevo nella mia vita" - cominciò - " O almeno ho fatto abbastanza, credo..."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Supernatural I swear I lived
Titolo: Winchester Bros
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Castiel
Genere: Malinconico, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Happy ending, Feels, OS
Note: Un po' malinconica, ma mi sembra d'obbligo dopo una vita passata a cacciare. Ambientata dopo la chiusura dei cancelli infernali, in un futuro prossimo, reale, ipotetico. Buona lettura! :) 
Riassunto: Quando Dean capisce che è arrivato il momento di decidere cosa fare della sua vita, Sam e Castiel sono al suo fianco, e la scelta compiuta lo porterà a quell'apple pie life che ha sempre voluto, anche se un po' diversa. :)
Disclaimer: Non possiedo i personaggi (e mi sembra tutto così ingiusto), i personaggi appartengono a Kripke e alla CW.






Dean, una mano sul volante l'altra fuori dal finestrino, guardò il paesaggio soleggiato che scorreva placido fuori dall'abitacolo. L'aria calda che entrava scompigliò alcuni ciuffi corti e scomposti dei suoi capelli e lanciò di riflesso uno sguardo a Sam, seduto al suo fianco sulla loro fedele Impala, intento ad osservare con un sorriso il verde, il marrone e il giallo dei campi del sud degli Stati Uniti. Sorrise, poi tornò a guardare la lunga strada davanti a loro.
A quaranta anni suonati, con una vita intera passata a cacciare, decisamente era arrivato il momento di fare qualche scelta. Sam aveva fatto la sua da tempo, decidendo di intraprendere la via dei Letterati, come loro nonno Henry, Castiel invece, tornato nella sua forma di angelo giusto poco prima della chiusura dei cancelli infernali, si era stabilito nel bunker - erano anche loro la sua famiglia dopotutto - e faceva su e giù tra Paradiso e Terra per monitorare la situazione, che sembrava comunque migliorare di giorno in giorno. Lui invece era l'enigma, l'incognita, il punto interrogativo. Non aveva mai abbandonato la caccia - non c'erano più demoni, ma di creature soprannaturali ne restavano a volontà - però forse era arrivato il momento di ritirarsi. Era stato Bobby, sorprendentemente, a mettergli la pulce nell'orecchio.
"Hai fatto abbastanza ragazzo, sei ancora giovane, non dedicare la tua vita solo a questo",
gli aveva detto.
"È l'unica cosa che so fare",
aveva risposto lui.
"Sciocchezze! Sai fare mille altre cose! Tu e Sam dovreste lasciar perdere tutto e vivere la vostra vita."
Dean ci aveva riflettuto e aveva concluso che un viaggio con la loro Impala - tanto per cambiare -, senza casi e senza omicidi, sarebbe stato l'ideale. E ormai erano due settimane che viaggiavano, rilassati, per gli stati del sud.
"Sammy, credo di aver fatto la mia scelta",
disse all'improvviso, sorridente, il vento caldo che gli solleticava il viso. Sam si girò a guardarlo, un'espressione seria e concentrata in volto, pronto ad assimilare tutto quello che avesse da dire.
"Niente momenti toccanti Samantha, per favore",
lo prese in giro, al che il fratello sospirò.
"Avanti parla",
disse, tornando a guardare la strada.
"Credo che non riuscirò mai a lasciare la caccia, papà mi ha insegnato tutto su come cacciare, sono cose che avrei dovuto imparare una volta cresciuto e invece le ho imparate che ero ancora bambino. Ma mi sta bene. Cacciare ha sempre fatto parte della mia vita e in qualche modo per me farlo è continuare ciò che papà non ha potuto portare avanti. Non è qualcosa che posso mollare così, il giorno che mi stufo... ma effettivamente sono stanco, e credo che abbiamo fatto abbastanza. Ho intenzione di aprire un locale per cacciatori Sammy, qualcosa come il Roadhouse."
Sam si girò di scatto verso di lui, con un sorriso che pian piano andò ad increspargli le labbra.
"Dean, è una splendida idea",
disse entusiasta.
"Pensavo che la zona ideale sarebbe vicino al bunker, a Lebanon, così tu puoi proseguire i tuoi studi da Letterato e, sempre se ti va, sai, huh, magari aiutarmi con il locale, qualche volta, e..."
"Scherzi? Certo che ti aiuto, considerami già assunto",
rispose divertito. Dean sorrise.

Decisero di fermarsi per sgranchirsi le gambe e bere qualcosa. Parcheggiarono la fedele Impala sul ciglio della strada, vicino un campo appena arato, e si sedettero sul cofano con una birra ciascuno. Nessuno dei due parlò per alcuni minuti, troppo intenti a elaborare idee su come sarebbe dovuto essere il locale: i tavoli, la musica, il bancone e le birre erano gli spunti di riflessione di Dean, l'ambiente interno, il servizio e soprattutto i prezzi, quelli di Sam. Ma il pensiero fisso di entrambi era certamente uno: il nome che avrebbe avuto.
"Chissà Castiel cosa ne penserà",
chiese Sam curioso.
"Oh, credo che anche a lui piacerà",
rispose con un sorriso stanco, guardando lontano, verso l'orizzonte.
"Mi piacerà cosa?"
chiese la voce dell'angelo al suo fianco. Dean sobbalzò, facendo scoppiare a ridere Sam.
"Cas, da quando sei tornato angelo hai ripreso il vizio di apparire all'improvviso, non va bene amico",
lo riprese Dean con una mano al petto, riprendendo fiato.
"Oh, scusa Dean",
rispose l'angelo, sinceramente dispiaciuto. Il cacciatore lo guardò: anche se era tornato ad essere un angelo era comunque rimasta in lui una parte decisamente umana a cui Castiel non aveva voluto rinunciare. Dean lo apprezzava molto per questo.
"Dean ha fatto la sua scelta",
disse Sam, con un sorriso. Castiel si rivolse al cacciatore, inclinando appena la testa, curioso. Ci fu un attimo di silenzio. Il venticello caldo fece ondeggiare il trench beige dell'angelo, gli scompigliò i capelli e sollevò indietro le camice dei due cacciatori, ancora seduti sul cofano. La chioma di Sam sventolò dietro le sue spalle. Quando la folata passò, Dean prese un bel respiro e una birra e la offrì a Castiel, che accettò volentieri, accomodandosi sul cofano vicino ai due.
"Ho fatto tutto quello che dovevo nella mia vita" - cominciò - " O almeno ho fatto abbastanza, credo. Ho vissuto ogni attimo fino ad adesso, ho viaggiato per tutti gli Stati Uniti, non c'è posto che con Sammy non abbiamo visitato, ho fatto cose incredibili, sono morto, andato all'Inferno, mi hai tirato fuori di lì - a proposito, grazie ancora -, ho salvato vite, altre le ho viste morire, mi sono distrutto le ossa, ho aspettato che si sistemassero e ho ricominciato, e a volte nemmeno ho aspettato. Credo sia arrivato il momento di lasciare, di cominciare qualcosa di nuovo. Non sarò mai capace di abbandonare tutto questo, ma posso provare a viverlo in un altro modo. Ho deciso di aprire un locale per cacciatori Cas."
Gli occhi di Castiel, blu e profondi, si spalancarono lentamente e sempre più mentre comprendeva il significato di quelle parole: niente più cacce, Dean abbandonava ciò che aveva fatto parte della sua vita fino a quel momento per dedicarsi a qualcosa di stabile e certo, un punto fisso nella sua esistenza.
"È una splendida notizia Dean",
disse in un soffio, con un sorriso che lasciava poco spazio a interpretazioni. Castiel approvava.
"E, ecco, Sam si è già arruolato, ma... se ti va, se volessi darmi, beh, una mano nel locale, huh, impegni angelici permettendo insomma",
provò il cacciatore, già pronto a qualsiasi rifiuto. Che inaspettatamente non arrivò.
"Ne sarei felicissimo. Hai già scelto il nome?"
Dean e Sam si lanciarono un'occhiata, poi sorrisero.


Lebanon, Kansas
"Sei sicuro che quel nome vada bene?",
chiese Sam, asciugandosi il sudore dalla fronte e lanciando un'occhiata al fratello, tutto impolverato ma soddisfatto. Castiel accanto a loro, in jeans e maglietta a maniche corte, sporco di vernice, guardava sorridente il capolavoro che avevano tirato su in pochi mesi: un locale pronto ad accogliere cacciatori e non, ospitale e sicuramente migliore di quanto si sarebbero mai aspettati.
"Certo! Mi avete bocciato Ramble On, Stairway to Heaven, Bring it on Home e Rock 'n Roll!"
"Dean, mettere i titoli dei Led Zeppelin era veramente...",
provò a ribattere Sam, sotto lo sguardo divertito di Castiel.
"Piantala Sammy! Questo è perfetto! Siamo o non siamo i tre fratelli Winchester?",
disse con un sorriso, abbracciando per le spalle gli altri due. Castiel sussultò a quell'affermazione, guardando l'amico con un'espressione di pura sorpresa. Dean gli sorrise.
"Ehi, sei o non sei parte della famiglia, eh Cas? Samantha non ti commuovere!",
urlò, cogliendo gli occhi lucidi dell'altro. L'angelo lo osservò ancora per qualche secondo, poi allungò un braccio per stringere a sé l'amico, arrivando ad afferrare la camicia di Sam, e si voltò a guardare l'insegna al neon.
Winchester Bros svettava illuminato sopra l'entrata, quasi accecante nonostante fosse giorno.
"Bene ragazzi, muoviamoci! C'è ancora da sistemare prima dell'apertura! Forza! Samantha, asciuga le lacrime!",
ghignò Dean divertito, facendo scuotere la testa al diretto interessato e ridere Castiel.
I tre entrarono nel locale, il suono del telefono che squillava e un "Bobby! Ti vogliamo qui entro stasera!" urlato con gioia, preannunciava l'inizio di una nuova era.






n/a:
In realtà non ho molto da dire, spero solo vi sia piaciuta. So che potrebbe sembrare triste, ma in realtà odio le unhappy ending quindi ho cercato di renderla il più allegra possibile. Magari molti penseranno "Dean non potrà mai lasciare la caccia, è impossibile", ma io mi sono detta "perché no? questo poveraccio ha sempre sognato una apple pie life" e poi anche se vissuta con i suoi due fratelli - qualcuno potrebbe avere qualcosa da ridire su questa improvvisa 'adozione' di Cas come Winchester, lo capisco - penso vada bene. :) E poi in fondo è una fanfiction, e le fanfiction non servono a questo? A mettere nero su bianco come ci piacerebbe che andassero le cose? ;)
E fortuna che non avevo molto da dire... sono la solita chiacchierona. -.-
Grazie a chi silenziosamente ha semplicemente letto, ma soprattutto a chi vorrà aggiungere la storia in una delle liste e a chi in particolare si fermerà e spenderà un po' del suo tempo per una recensione, anche se breve. Grazie! :)
Alla prossima!


saku



  
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