Verde.
Un tributo alla sua casata. Lo so, ciò che sto facendo è irrazionale, stupido, inspiegabile. Eppure lo sto facendo. Che sia stato lui a farmi perdere completamente il senno? Questo non lo so. So solo che lo vorrei qui, davanti a me, adesso anche se non so se riuscirei a dirgli ciò che penso. La piuma si posa sulla pergamena producendo un lieve fruscio mentre la mente (o il cuore?) detta le parole che la mia mano scrive. Poco dopo mi fiondo fuori dalla porta del dormitorio, giù per le scale mentre i miei occhi vengono colpiti da quel tripudio di colori.Rosso & Oro.
I colori della mia casata, i colori dei quali vado fiera. Attraverso la sala comune senza prestare attenzione agli occhi dei presenti che si voltano per tentare di comprendere quale sia l’origine di tutto quel baccano. Altre scale scorrono veloci sotto le mia scarpine nere mentre mi dirigo in Sala Grande, è quasi l’ora di cena. Eccola li, la tavolata dei Serpeverde. Quello è il suo posto. Quello che gli altri gli riservano essendo lui, e chi se no?, il principe degli Slytherin. Mi mordo il labbro mentre cammino verso quel punto, arrivata. Lui siede li, a capo tavola, su una sedia diversa dalle panche dove sono soliti accomodarsi gli altri studenti. A volte mi chiedo come possa il Preside permettere preferenze di tal genere. Sguardo intorno, sono sola. E la poggio li la mia pergamena. Due lettere visibili nella parte esterna: D. M., Draco Malfoy.