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Autore: terry_love    09/11/2014    5 recensioni
Credo che a volte un po' tutti pensiamo che alcune persone siano fatte per stare insieme. Le osserviamo e possiamo subito intuire quanto siano belle accanto. Sono ormai certa che una di queste coppie è proprio quella di Calliope e Arizona. Così ho iniziato a immaginare.
“E se Jessica e Sara fossero davvero destinate a incontrarsi nel cast per uno scopo? Se lavorare insieme non fosse stata una coincidenza ma destino?”
E da queste domande è nata questa raccolta con protagoniste Sara Ramirez e Jessica Capshaw.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Quando decidiamo qualcosa, non sempre stiamo lì a pensarci, decidiamo e basta. Ci sono scelte che facciamo frettolosamente proprio perché sono adatte al momento, vanno colte nell’attimo. Come quando scegliamo se prendere la pizza o il panino: tutto sta nel presente, non si pensa al futuro o ad altro.. O almeno sono sempre stata io a pensarla in questo modo.
Infatti era così che avevo sempre agito, e tutto sommato nella mia vita, erano state tante le decisioni prese perché sembravano giuste in quel momento, ma alla fine non tutte si erano rivelate la cosa giusta, ed erano andate a finire nella lista dei rimpianti.
Così mi ritrovavo sul divano, con una tazza di tè ed un bel raffreddore, nel mio “otium litteratum” a pormi domande sulla mia intera esistenza.
Non saprei dire con certezza se il matrimonio con Chris sia stata la scelta giusta, ma trovandomi ora in queste condizioni di certo posso dire che non sono mai stata sicura fin dall’inizio. E anche se fosse stata una scelta sbagliata c’è da dire che da esso ne è scaturita la cosa a cui tengo di più al mondo: Luke. Senza di Luke il mio matrimonio sarebbe finito ormai da tempo, proprio perché è stata lui la colla che ha tenuto insieme me e Chris; ho imparato a convivere bene con lui.
Solo che adesso c’è da dire che convivere non basta più, tutto non dipende da Luke, dipende da me. Sono giunta a una sorta di bivio in cui la decisione spetta solo ed esclusivamente a me, va pensata, calcolata.
Ricordo ancora la proposta di matrimonio di mio marito. Eravamo a cena e di fronte a tutta quella gente si mise in ginocchio con il violinista accanto e mi chiese di sposarlo. Dissi di si, perché alzarmi e fuggire a gambe levate non era la miglior cosa da fare di fronte a tutto il ristorante. Con quel “Si” alla fine coronai i sogni di mia madre.
Già; mia madre: altro punto fondamentale della mia vita.
Grazie a lei ho fatto la maggior parte delle scelte sbagliate. Diciamo che fin da bambina, in ogni mia anche piccola decisione, c’era sempre il suo zampino, a partire da come tenere i capelli, al come vestirmi, quali persone frequentare e quali scuole scegliere. Tant’è che da grande quando mi trovavo di fronte a un problema pensavo per prima cosa, se la scelta sarebbe andata bene a lei. Senza dubbio non mi pento di essermi laureata il letteratura inglese, perché un po’ di cultura del genere non fa male, ma ovviamente a quel tempo non era quello il mio sogno.
Anni fa avevo una migliore amica, l’avevo conosciuta quando avevo all’incirca 6 anni, da allora la nostra amicizia crebbe talmente tanto che non riuscivamo a stare lontane l’una dall’altra. Ci fu il periodo in cui sembravamo delle vere e proprie sorelle e poi arrivò, più tardi, il periodo in cui era meglio non dormire più nella stessa camera insieme. Ci innamorammo e questo non sfuggì di certo agli occhi di mia madre, che ovviamente, fece di tutto per allontanarci.  Decidemmo di conseguenza che per stare insieme più tempo, era opportuno saltare le lezioni. Andavamo quando era possibile, nella vecchia casa al mare dei nonni di Jamie e a volte passavamo intere mattinate lì insieme.
Mia madre ben presto lo scoprì, figuriamoci se Kate Capshaw avrebbe potuto avere una figlia lesbica!
Cercammo comunque di continuare, finché arrivò il giorno in cui Jamie, ormai vent’enne, partì.
Stabilimmo di chiudere ogni contatto, cancellammo anche i nostri numeri di telefono. Di certo quello è stato il periodo più brutto della mia vita. Caddi in depressione e poi iniziai ad uscire con ragazzi incontrati per caso la sera in discoteca. Per lo più lo facevo per mia madre, davo a lei ogni colpa, e in effetti ne avevo tutta la ragione per farlo. Ma ovviamente la storia non finì qui.
Cinque anni dopo sentii bussare alla porta e quando aprii mi trovai di fronte Jamie. Era diversa dall’ultima volta in cui l’avevo vista. Aveva gli occhiali, i capelli non erano più castani, erano tinti di nero, era più magra e sul braccio aveva due tatuaggi. Mi era mancato vedere quegli occhi verdi e nonostante il tempo, vederla mi fece provare il dolore di un pugno all’altezza dello stomaco. Non la abbracciai, non le parlai, la baciai e basta. Finimmo subito dopo nella mia stanza. Ciò che provavo per lei non era cambiato, anzi sembrava che il tempo non avesse fatto altro che far aumentare l’amore che provavo per lei.
Ma ovviamente tutte le cose hanno una fine, la nostra storia durò per qualche anno, poi decisi di prendere una pausa. Questa volta non mi pentii di aver agito in quel modo. Se avessi fatto diversamente, se avessi ascoltato le parole di incoraggiamento di Jamie e se l’avessi seguita, a quest’ora starei con lei in prigione a scontare ben 25 anni, per traffico di droga. La cosa più dura era stata lasciarla risolutivamente. Andai a trovarla in prigione una volta a settimana come previsto dalle regole, lo feci per 4 volte e alla quinta chiusi con lei.
Ho ancora con me la sua ultima lettera, dove diceva che avrebbe tenuto con sé ogni ricordo di me e che non avrebbe potuto più amare nessuno perché io sarei stata fino alla fine l’amore della sua vita.
 
Fin dall’inizio mi sentii colpevole, perché non ero riuscita a mantenere quel che avevamo, non ero riuscita a farle cambiare idea e l’avevo abbandonata.
Dopo tanti anni ero riuscita finalmente ad andare avanti, e ritrovarmi di fronte mia madre, che per l'ennesima volta intuisce e paragona l'amicizia con Sara a ciò che c’era stato con Jamie, era stato un duro colpo per me, aveva risollevato tutti i ricordi e in quel momento agii di impulso, secondo il quale, la cosa più giusta era di dire a Sara che Jamie fosse morta. Era stata la soluzione più facile ed affrettata in quel momento, ma solo ora mi accorgevo che mentendole avevo fatto una fottutissima cazzata.
Non mi restava che raccontarle tutta la storia e dirle la verità, scusandomi per averle detto quelle cose. Per quanto riguarda Chris invece avrei dovuto capire come fare, lo avevo tradito e il mio senso di colpa aumentava di più, mi serviva tempo ma non potevo aspettare, e soprattutto dovevo trovare quel dannato coraggio che di solito era difficile da cacciar fuori. Fui distratta dal suono del cellulare. Quando lo afferrai, sorrisi nel leggere il suo nome.
- “Ehi” risposi.
- “Ehi; anche tu sei raffreddata?” chiese la voce dall’altro capo.
- “Già, a qualcuno è venuta la brillante idea di farmi correre sotto la pioggia ieri. D'altronde sono egoisticamente felice che quel qualcuno sia nelle mie stesse condizioni”.
- “Credo che quel qualcuno sia più che felice di essere nelle tue stesse condizioni” rispose con la sua voce vellutata, che nonostante il raffreddore, riusciva ad essere ancora più sexy.
- “Proprio ora stavo pensando a te, e credo di essere pronta a parlare con mio marito, non oggi ma a breve, inoltre ci sono delle cose che devi sapere anche tu, sei pronta ad intraprendere questo viaggio con me?”
- “Devo preoccuparmi sulle cose che dovrei sapere? Di cosa si tratta? Comunque, riguardo al viaggio, non dovresti neanche chiedermelo, è ciò che ho sperato fin dal primo giorno che ho visto i tuoi occhi”.
- “Non devi preoccuparti di questa cosa.. Scusami ma devo proprio chiudere, sono arrivati Chris e Luke” dissi dopo aver sentito il rumore della nostra macchina provenire da sotto.
- “Tranquilla, ci vedremo domani a colazione allora, ti scriverò un messaggio. A presto Jess..”
- “Sara” dissi senza lasciarle il tempo di terminare.
- “dimmi”.
- “Ti amo” le dissi; passarono alcuni secondi.
- “Ti amo anche io” rispose.
 
 
 

Grazie a tutte voi che continuate a seguire e recensire questa raccolta, inoltre ringrazio tutte le persone che l'hanno aggiunta fra le preferite, non pensavo sareste diventate tante!!
Per quanto riguarda il capitolo, ammetto di essermi ispirata ad Alex Vause per il personaggio di Jamie. Cosa ne pensate?
Spero di non avervi deluso.. Baci e alla prossima!

 
 
 
 
 

 
  
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