Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: SoltantoUnaFenice    09/11/2014    3 recensioni
Non tutto ciò che è accaduto ne "Il giorno dell'incertezza" ha trovato soluzione: una serie di storie, ognuna dedicata ad un personaggio, per chiudere un po' di discorsi rimasti in sospeso.
Nota: anche se inizialmente avevo pensato questa storia come una serie di drabble autoconclusive, alla fine il tutto è in ordine cronologico e parzialmente collegato, così ho deciso di non classificarla come "raccolta".
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ferita alla gamba bruciava da morire, e la bocca della pistola sembrava pronta a bucarlo da qualche altra parte. Iwao si toccò la fronte, cercando di calmare il respiro, e vide quanto tremava la sua mano. Chissà se era per la crisi di astinenza, per tutto il sangue che stava perdendo o perché stava per farsela letteralmente sotto per la paura...
“Allora? Ti ho fatto una domanda, stronzo. Non mi hai sentito?”
“Co-cosa?”
Iwao sollevò lo sguardo sull'uomo che torreggiava su di lui, tenendolo sotto tiro. Poco più in là c'erano altri tre ceffi, ma quello era sicuramente il capo.
“Ti ho chiesto che cazzo ci fai qui.”
“Io... volevo solo un po' di roba. E' un sacco di tempo che non prendo niente... Ho solo bisogno di qualche pasticca, davvero.”
Qualche pasticca?”
L'uomo sembrava ancora più arrabbiato. Gli scagnozzi dietro di lui erano immobili, e guardavano Iwao come se fosse praticamente già morto.
“Sì... Devo... devo prendere qualcosa.”
“Senti, povero deficiente dai capelli colorati: forse a Tokyo siete tutti scemi, ma qui no. - Gli sventolò davanti al naso il sacchetto di metanfetamine che Iwao aveva cercato di comprare poco prima. - Nessuno compra tutta questa roba in un colpo solo per farsi, ok? Tu volevi metterti a spacciare la mia roba nel mio quartiere.”
“No...”
“Sta' zitto! - Gli mollò un calcio nell'altra gamba, e Iwao si rannicchiò. - I ragazzi hanno controllato: non hai nemmeno i soldi per pagare.”
Iwao deglutì un bolo di saliva dal sapore ferroso. Era vero, non aveva uno yen. Era andato a rintanarsi in quella cittadina, il più lontano possibile da Tokyo, o almeno lontano quanto poteva arrivare con i due spiccioli che era riuscito a raccogliere prima di scappare. Ma i soldi erano finiti subito, e lui aveva un gran bisogno di prendere qualcosa. E di altri soldi.
L'unica idea che gli era venuta – che poi era sempre la stessa che gli veniva ogni volta – era stata di comprare un po' di roba, e provare a rivendere quella che non si sarebbe calato.
Non si era fatto molte domande su come avrebbe fatto a pagarla: non era un asso nella programmazione a lungo termine, e quando era un po' che non prendeva niente era anche peggio.
Ed ora era steso sull'asfalto di un parcheggio, con un proiettile conficcato poco sopra al ginocchio.
“Quindi... posso fare due ipotesi: o pensavi di prendere le pasticche e scappare senza pagare, oppure sei uno della polizia.”
“Della polizia? - Iwao cominciò a scuotere forsennatamente la testa. - No, no... niente polizia, davvero! Te lo giuro!”
“Ah sì? Compari dal niente, nessuno ti ha mai visto, cominci a chiedere qua e là dove comprare un po' di roba... Sei una merdosa spia degli sbirri!”
“No, No, davvero! Io... sono venuto qui perché devo nascondermi! Sono scappato da Tokyo, davvero!”
Iwao ormai piagnucolava, ma l'uomo non cambiò espressione.
“Nasconderti da cosa?”
“Dalla polizia! Ho sparato ad un tizio, l'ho ammazzato! Dovevo scappare, capisci? Mi stanno cercando!”
L'uomo si chinò su di lui e lo afferrò per il giubbotto.
“Ti cercano?! Brutto imbecille, quindi hai i poliziotti nella scia!”
Lo ributtò a terra, poi si rivolse agli uomini dietro di lui.
“Ammazzatelo e buttatelo da qualche parte, non voglio gente che porta guai o che sbraca con gli sbirri.”
Iwao cominciò a tremare così forte che sembrava dovesse svenire da un momento all'altro.
Lo avevano sollevato in due tenendolo per le spalle, quando diverse sirene cominciarono a risuonare dall'altro lato dell'isolato.
I tizi che lo avevano preso si consultarono velocemente, poi lo ributtarono a terra e sparirono in pochi istanti.
Le sagome di alcuni agenti sbucarono dall'angolo poco prima che Iwao riuscisse a rimettersi in piedi: mentre lo caricavano sull'auto di pattuglia, nonostante la mente ormai annebbiata, capì che stavolta non sarebbe riuscito a cavarsela.

  
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