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Autore: Mad_Dragon    09/11/2014    1 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XIX
- Tradimento -

Karl rimase scioccato dalla notizia: non poteva crederci. Heather gli aveva raccontato che suo fratello aveva due anni in meno di lei. Bjorn era alto come Karl, ma era molto più forte sia del nostro eroe che di Hiccup. D'un tratto, Karl si ricordò di una leggenda che il padre era solito raccontargli: alcuni uomini avevano offerto la loro completa fedeltà ad Odino, ricevendo in cambio parte della forza dei lupi che servivano sotto il comando del re degli Dèi. L'unica persona che era sopravvissuta a quel rituale era stato Hiccup Horrendous Haddock I, di cui poi si persero le tracce. Karl sapeva di dover verificare la sua ipotesi e così chiese a Bjorn: "Da dove viene la tua forza?"
"Credo che tu l'abbia già capito" disse il ragazzo mentre rifoderava la spada.
"Non puoi essere un Guerriero-lupo. Tutti quelli di cui si ha notizia hanno servito gli Dèi in battaglia scontrandosi con il male"
"Pensi davvero che la distinzione tra bene e male sia così netta?" disse Bjorn mentre si avvicinava a Karl.
"Nessuno può conoscerla," rispose Karl mentre guardava il fratello di Heather, "solo il dio che hai giurato di servire conosce dove iniziano il male e  il bene"
Bjorn scoppiò a ridere. "Odino non è l'unico che può conferire questo potere"
"Quindi, chi servi?" chiese Karl, più confuso che mai.
"Il mio signore è Alvin. E ora preparati: gli porterò il Sigillo, dovessi anche tranciarti di netto il braccio" disse il biondo mettendosi in guardia.
Karl stava per mettere mano alla spada, ma venne interrotto dall'apparizione di Dvallinn. Lo spirito custode della prova si frappose tra i due ragazzi, sbarazzandosi facilmente delle loro armi, lanciandole alla due estremità della stanza.
"Basta!" urlò adirato lo spirito. "La prova è finita, ora andatevene. Non accetterò altri combattimenti in questo luogo sacro"
Bjorn rimase contrariato e, preda di un moto di ira, chiese allo spirito perché fosse Karl il vincitore del Sigillo. Gli occhi dello spirito iniziarono a brillare di un rosso intenso, poi parlò con voce alterata:" Karl ha vinto poiché ha interpretato correttamente le mie parole. Questa prova serviva ad individuare chi fra voi due avesse continuato a combattere pur sapendo di aver davanti un avversario troppo potente;" poi si girò verso il biondo dicendo:" la tua tracotanza ti ha portato alla sconfitta, Bjorn"
Il biondo, a quelle parole, fece qualche passo indietro. Karl, nel frattempo, osservava il bracciale che gli cingeva il braccio. Era di un metallo molto simile al bronzo, lavorato finemente; al centro vi era incastonato una piccola pietra vermiglia. La luce che la colpiva faceva risaltare le diverse sfumature della pietra e del bracciale. Karl non aveva mai visto niente di più prezioso. Dvallinn ordinò ai due ragazzi di lasciare il tempio, raccomandando di non tornare mai più. Per evitare che i due si aggredissero a vicenda, lo spirito teletrasportò i due ragazzi all'entrata del tempio. Fatto questo, il suo corpo venne avvolto da delle fiamme bianchissime e sparì, ritornando al cospetto del suo creatore.
***
Karl e Bjorn si ritrovarono nel bezzo della battaglia: il gruppo guidato da Bodicea aveva perso alcuni uomini ma continuava lo stesso a combattere, mentre la squadra di Karl cominciava a cedere, consumata dalla fatica e dal non essere abituati a combattere contro molti nemici per così tanto tempo. Anche i draghi non erano da meno: Hydra e Serpentina erano ricoperti di ferite più o meno gravi, Joules e Braceblu facevano fatica a contenere la potenza di un Uncinato Mortale spuntato da chissà dove, Skulk combatteva contro un paio di tizi armati con delle strane lance. Karl, dopo aver setacciato con lo sguardo il campo di battaglia, si accorse della mancanza di Rubyn. Pochi secondi dopo, un ruggito fragoroso sovrastò tutte le altre grida. Karl alzò lo sguardo e lo vide: Rubyn riluceva di un colore mai visto prima: la luce del sole, colpendo nei punti le scaglie del drago, generava una sfumatura di rosso piuttosto intenso. Solo dopo Karl si accorse che delle gocce di sangue scendevano dalle ali di Rubyn.
"Sembra che il tuo drago sia in difficoltà" commentò sarcastico Bjorn prima di sferrare un affondo contro Karl, il quale dovette indietreggiare di qualche passo. Sapeva che l'armatura l'avrebbe protetto, ma non voleva rischiare troppo.
"Beh, credo che tu debba chiudere la bocca!" esclamò a sua volta Karl menando un fendente che arrivò molto vicino alla gola del biondo.
I ragazzi si scambiarono diversi colpi senza mirare a nessun organo vitale. Sia il Rinnegato che il Berkiano sapevano che avrebbero avuto altre occasioni per duellare seriamente. Per duellare all'ultimo sangue. Karl combatteva e pensava a diverse cose: dov'erano Hiccup e la sua squadra? E Arcadia che fine aveva fatto? Quest'ultimo pensiero gli provocò una stretta al cuore: non voleva che le succedesse qualcosa. Non se lo sarebbe mai perdonato.
D'un tratto, l'ennesimo ruggito riscosse Karl dai suoi pensieri: una massa indistinta si schiantò al suolo. Bjorn si avvicinò al corpo e urlò di rabbia. Rubyn planò vicino a Karl e gli toccò con il muso la spalla, contento di rivedere tutto intero il suo padrone.
Bjorn, nel frattempo, si era inginocchiato di fianco a quello che sembrava un drago: era di colore marrone, aveva delle enormi ali membranose ricoperte da sangue. Gli occhi, di un incredibile azzurro cielo, guardavano supplicanti il biondo. Karl dedusse che quei due erano in qualche modo legati, poi si rivolse a Rubyn:" Ci sei andato giù pesante"
Il drago si voltò, facendo vedere al Cavaliere le ferite procurategli dal drago avversario. "Oh..." mormorò smarrito Karl. Rubyn ritornò nella sua posizione iniziale mugugnando per il dolore. Bjorn si girò e guardò Karl. Le lacrime spingevano per uscire, ma il ragazzo si ostinava a contenerle. La cosa che più intimorì Karl fu lo sguardo del coetaneo: trasudava odio e rabbia. Peggio, trasudava smania di sangue.
"La pagherete! Tu, e il tuo dannatissimo drago!" urlò Bjorn prima di gettare a terra una sfera nera che lo fece scomparire in un lampo di luce. La stessa cosa fecero gli altri Esiliati.
"Stai bene?" chiese Melanie mentre si avvicinava a Karl.
"Sì, sono riuscito -anche se non ho ancora capito come- a prendere il Sigillo" rispose il ragazzo indicando il bracciale. Poi si rivolse ad Arcadia:"Ma... Merric e Caleb?"
"Li ho mandati a cercare Hiccup, Astrid e Moccicoso" rispose Arcadia mentre puliva dal sua l'accetta.
Karl si avvicinò alla ragazza con l'intenzione di aiutarla, ma venne bloccato dalle grida di Caleb. I quattro si voltarono e videro i loro compagni seguiti a ruota da Hiccup e la sua squadra.
"Hiccup!" urlò Karl, poi aggiunse:"Cosa vi hanno fatto?"
"Ci hanno teso un'imboscata mentre dormivamo. Sono stati più silenziosi di un serpente" disse Hiccup mentre si massaggiava i polsi.
"Beh, possiamo considerarlo un "missione compiuta" disse Ryan.
"Io credo di sì" disse Karl mentre mostrava orgoglioso il Sigillo al suo maestro.
***
Dagur era fuori di sé: aveva scoperto che la sua guarnigione era stata completamente distrutta. L'unico sopravvissuto era morto per le ferite poco prima di rivelare il colpevole di quel massacro. Malediceva sottovoce il vento, il quale soffiava nella direzione sbagliata, non permettendo così alla barca di arrivare il più in fretta possibile all'Isola degli Esiliati. Dagur doveva parlare con Alvin.
Dopo alcuni giorni di viaggio, la barca arrivò sulle coste dell'Isola degli Esiliati. Dagur si diresse verso la casa di Alvin per potergli parlare in privato, accompagnato da Zasur. Scansò malamente le sentinelle poste davanti la porta ed entrò nella stanza.
"Devo parlarti, in privato possibilmente" disse Dagur quando arrivò a pochi metri dal Traditore.
"Ma certo, caro Dagur" disse Alvin mentre indicava con un ampio gesto una porta situata alle spalle dello Squilibrato.
I due entrarono nella stanza. Alvin spiegò in poche parole ciò che era successo ai suoi soldati e chiese la collaborazione del leader degli Esiliati per trovare il colpevole. Alvin rimase in silenzio per alcuni minuti, poi scoppiò in una grossa risata, la quale fece imbestialire Dagur.
"Perché ridi?" chiese il ragazzo.
"Per la tua stupidaggine" rispose l'altro, poi si rivolse a Zasur:" Scusami, ma non ce la faccio a portare avanti questo sceneggiato"
Dagur guardò prima il vecchio Zasur, poi Alvin sempre più confuso. Alvin riprese il suo discorso:"Io ho ordinato lo sterminio dei tuoi soldati, io ti ho inviato Zasur per aiutarti a sbarazzarti di tuo padre. E sono ancora io colui che riceverà il potere del Demone!"
Alvin fece per estrarre la spada ma venne bloccato da Zasur, il quale lo atterrò con un colpo magico. il Berserker guardò quello che era stato la sua guida con occhi pieni di dubbio. Zasur sfoggiò, invece, uno sguardo sprezzante e disse:"Povera, piccola, indifesa marionetta. È un peccato buttarti via, ma il tuo compito è finito"
"Cosa ne sarà di me?" chiese Dagur.
"Passerai il resto della tua inutile vita in una cella. Io governerò la tua isola... E, pian piano, tutti si dimenticheranno di te" disse Zasur mentre lasciava la stanza, seguito da Alvin.
Dagur cercò di alzarsi, ma non ci riuscì. L'ultima cosa che fece prima che il buio lo avvolgesse fu chiedere perdono a suo padre. Ma non sapeva che qualcuno presto lo avrebbe liberato.
***
Karl, Hiccup e il resto del gruppo ritornarono a Berk dopo un paio di giorni passati a riposarsi sull'isola di Ryan. Prima di salutarsi, Karl e Ryan si dissero addio con un abbraccio. Quella impresa aveva contribuito a saldare ulteriormente la loro amicizia. Karl salì su Rubyn e partì salutando Ryan e la sua gente.
Il viaggio per Berk trascorse senza troppi problemi. Una volta arrivato, il gruppo venne accolto da Stoick in persona, il quale corse incontrò al figlio stringendolo in un abbraccio che quasi lo soffocò.
"Papà... Non... Respiro" disse Hiccup mentre il colorito della sua pelle diventava sempre più pallido.
"Oh... scusami" disse Stoick mentre scioglieva il figlio da quella morsa mortale. Poi si rivolse ai ragazzi:" Vi ringrazio per avermelo riportato a casa. E devo chiedere scusa anche a voi, Astrid e Moccicoso, per aver sottovalutato la minaccia"
"Non preoccuparti Stoick, tutti possono sbagliare" disse Moccicoso.
Stoick riprese la parola e disse:"Ora che siete tornati, posso annunciarvi che ci sarà una sorpresa per i Giochi del Disgelo"
"Che sorpresa?" dissero tutti in coro.
"Ho deciso di organizzare una corsa coi draghi!"
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+Angolino dello scrittore in erba +
Allora, premetto un paio di cose:
1) non posso più garantire aggiornamenti più o meno regolari. La scuola ora ha la priorità su tutto. Cercherò di pubblicare almeno un capitolo al mese.
2) So che è corto, ma ci ho messo molto tempo a scriverlo e sono soddisfatto del mio lavoro, questa volta.
Presto arriveranno delle delucidazioni su alcune cose... Molto presto. Ma prima, ci sarà un po' di romanticismo riguardanti le mie due OTP di questa storia. E forse anche un po' di Hiccstrid. Un saluto \0/
Rovo
P.S. Il drago di Bjorn è un Sand Wraith. Proverò a cercare un'immagine.
  
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