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Autore: GrEEn    24/10/2008    11 recensioni
“Anche se non si direbbe, sei piuttosto eccitante, sai?”
Rabbrividì quando sentì l’alito caldo del ragazzo sul collo.
Forse avevano esagerato. Forse avevano messo amore dove non ci sarebbe dovuto essere.
Piccola storia senza pretese, il cui unico intento è quello di scaldarvi almeno un po' il cuore. Spero che piaccia.
SCORPIUS/ROSE..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Perché io, Rose?”
Lei sorrise leggermente.
“Mi fido di te, dovresti saperlo. Sei il mio migliore amico.”
Erano da soli in quella stanza, quella fredda stanza. I due ragazzi, infatti, si trovavano nei sotterranei, nel dormitorio di Serpeverde.
“Se ci vedessero i tuoi amici…”
“Non possono entrare qui, me lo hai detto tu al primo anno.”
Scorpius Malfoy annuì e abbassò lo sguardo, imbarazzato per la prima volta in tutta la sua vita.
Per un po’ rimase in silenzio a contorcersi le mani in un disperato tentativo di occupare il tempo. Non voleva.
“Se non vuoi, va bene. Non sei certo obbligato.”
“No! - disse forse un po’ troppo precipitosamente - Figurati. Certo che voglio. Perché non dovrei?”
E subito dopo dalle sue labbra uscì una risata che rasentava vagamente l’isteria.
La faccia della ragazza di fianco a lui si rabbuiò.
“Ho capito. Io vado, ci vediamo domani a lezione.”
Scorpius si girò di scatto verso di lei, che intanto si era alzata e avvicinata alla porta.
“Rosie aspetta!”
Si alzò anche lui e la prese per un braccio cercando di farla voltare, ma Rose Weasley non ne voleva sapere di guardarlo negli occhi.
“Non è che non voglio, semplicemente ho paura che questo possa rovinare tutto.”
Le accarezzò quei crespi capelli ramati che ormai aveva imparato ad apprezzare.
“Rosie ti prego, guardami.”
E allora lei si girò, gli occhi insolitamente lucidi e le labbra tremanti.
“Rosie…”
“Sì, lo so, sono una stupida! Ma io ci tengo. La prima volta voglio che sia perfetta, con un ragazzo di cui mi fido e che abbia dell’esperienza, ma se non vuoi lo capisco! Basta che tu me lo dica subito, invece di illudermi!”
Parole dette tutte d’un fiato per paura di risultare patetiche.
Scorpius sorrise davanti quell’innocenza.
“Non sei stupida. - le asciugò una lacrima che, prepotente, era scivolata via, lontana dalle compagne - E sono onorato del fatto che tu abbia scelto me. Solo… restiamo amici, dopo.”
E lei sorrise radiosa, proprio come una bambina piccola a cui si da una bella notizia.
“Promesso!”
Si guardarono negli occhi e lentamente si persero in quelle loro iridi colorate.
E allora, solo allora, mosso da qualcosa di invisibile, Scorpius le prese il viso tra le mani e avvicinò la sua bocca a quella dell’amica.
Quando le loro labbra si toccarono, Rose fremette impercettibilmente.
Ma in fondo il ragazzo faceva quell’effetto a tutte.
Non seppero nemmeno loro se quello fosse bacio o no. Tremante, insicuro e assolutamente casto, ecco cosa ne uscì da quel contatto, ma forse era normale che fosse così, tra amici.
Lentamente si avvicinarono all’unico letto presente in quella stanza da Caposcuola. Ci riprovarono, riprovarono a baciarsi e questa volta, inutile dirlo, andò tutto molto meglio. Un po’ più rilassati rispetto a prima, i loro baci divennero via, via più seri, le mani si fecero più audaci e i respiri più pesanti.
Davvero lo stavano facendo? Davvero si stavano desiderando?
Rose sorrise sulle labbra del ragazzo quando luitremare.
Non si accorse subito di essere nuda, ma quando lo fece avvampò. Sentiva le guance scottare pulsanti e il cuore impazzito, nonostante lei facesse di tutto per impedirlo. Strizzò gli occhi e sentì una risata sommessa.
Aprì gli occhi e vide sopra di lei uno Scorpius sorridente, ma soprattutto nudo.
Lasciò vagare lo sguardo su quei pettorali non troppo scolpiti ma comunque fantastici - da toccare almeno, pensò - e poi più giù.
Se possibile divenne ancora più rossa nello scorgere la sua erezione.
Ma come? Lei era riuscita a…?
“Anche se non si direbbe, sei piuttosto eccitante, sai?”
Rabbrividì quando sentì l’alito caldo del ragazzo sul collo.
Se n’è accorto! Si accorto che lo stavo fissando proprio lì! Che figura…
“Ti ho detto di calmarti. Calma, respira. So che è difficile davanti al mio fisico marmoreo, ma provaci, ok?”
E lei sorrise anche se l’agitazione era alle stelle. Questo era il bello di Scorpius, sapeva sdrammatizzare.
Le baciò il collo e poi risalì fino all’orecchio. Si abbassò alla pancia e continuò nella sua tortura fatta di solo piacere.
Sotto il suo tocco Rose rinasceva, finalmente si sentiva una vera donna.
Ed era estremamente bello ricevere così tante attenzioni.
Quando si unirono, una marea di sensazioni la sommersero, sensazioni che non avrebbe mai potuto immaginare.
“Ti piace?”
Ridendo lei rispose di sì. Era stupendo, tutto quello era stupendo.
Si baciarono di nuovo e quando raggiunsero l’apice la bocca di Scorpius si spalancò in un urlo muto e stupefatto. Mai, mai aveva provato quelle sensazioni.
Ricaddero distesi e guardarono il soffitto, stanchi e con il fiatone.
Forse avevano esagerato. Forse avevano messo amore dove non ci sarebbe dovuto essere.


***


Il giorno seguente sembrava tornato tutto come prima, si salutarono attraverso i rispettivi tavoli e la giornata procedette nel più normale dei modi, così come tutta la settimana.
E Rose soffriva. Gliel’aveva promesso, ma come non poteva amare la persona che l’aveva fatta sua per la prima volta?
Invisibili lacrime le affollavano gli occhi e i sorrisi falsi che rivolgeva alla gente le facevano solo più male.
Arrivò l’ora di cena del settimo giorno e nulla sembrava voler cambiare, se non quando, mentre tutti si stavano alzando per andare in dormitorio, Scorpius si avvicinò alla tavolata dei Grifondoro e le mise una mano sua spalla.
Lei si voltò e, proprio come nei migliori film, non ci fu bisogno di parole.
Si alzò anche lei dalla panca e lui le si avvicinò.
“Scusa se ci ho messo tanto.”
E la baciò lievemente, come la prima volta. Insicuro e impacciato.
Quando uscirono dalla Sala Comune, sotto lo sguardo stupefatto di tutti gli studenti e quello irritato dei professori, sorridevano entrambi.
“Non oso immaginare quando i nostri genitori sapranno di noi.”
“Cosa ti dice che siamo fidanzati?”
Rose sorrise e lo baciò, per la prima volta di sua iniziativa.
“Questo.”

  
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