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Autore: Alison Cole    10/11/2014    8 recensioni
La ragazza aveva le lacrime agli occhi. Sapeva.
Ormai lo aveva capito. Aveva capito cosa sarebbe accaduto da lì a poco.
Provava paura. Tanta paura.
E non per la sua morte imminente. No. Era già morta una volta, di sua volontà per la salvezza di molti. Anzi, per la loro salvezza.
Ma questa volta era diverso.
Sarebbe morta per mano di un mostro.
Sarebbe morta per donare un potere immenso, spaventoso e indomabile ad un essere ripugnante e senza scrupoli.
A quello stesso essere che, più tardi, dopo aver ottenuto il potere, avrebbe ucciso senza pietà l'unica ragione di speranza e di vita di quella stessa ragazza.
Urlava con tutto il fiato in gola, per sfogare quella frustrazione e quella disperazione che straziavano il suo cuore.
Il suo amore, quel ragazzo che aveva imparato a conoscere e ad amare, lo stesso che in passato le aveva procurato tanta sofferenza e confusione, sarebbe perito per mano del potere che ora lei celava dentro sé.
Era consapevole e, in tutto quel caos, il suo unico desiderio era quello di non esserlo.
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Tougo Sakamaki/Karl Heinz, Yui Komori
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 5

Cold heart

 

 

Yelena: Conversare, una parola con quattro sillabe! 
Vuoi del ghiaccio prima che ti esploda il cervello?

Xander: Ghiaccio, sì puoi scalpellartene un po' dal cuore, 
ammesso che tu ne abbia uno

DAL FILM “xXx”

 


Era immersa nelle sue coltri scarlatte, la nuca adagiata su un cuscino di piume e il corpo abbandonato completamente sul materasso. Contava.

-30, 29, 28, 27, 26, 25, 24...-

Una breve occhiata all'orologio situato sul comò affianco, e poi di nuovo a mormorare numeri e cifre.

Le lancette segnavano le 23.59.
Pochi secondi e quel giorno sarebbe finito, così da lasciare spazio ad un altro monotono giorno, rinchiusa sempre in quella casa da dove non poteva uscire ancora liberamente... L'unica differenza era che sarebbe iniziato quel “gioco”. Quel “gioco” che avrebbe volentieri evitato, pagando tutto l'oro del mondo.

-9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...-. “Tac” e scoccò la mezzanotte.

Yui sospirò amaramente. Non aveva idea di come andava il giro e di come si erano messi d'accordo i Sakamaki. L'unica cosa certa era che sarebbe stata costretta a stare alla mercé di uno di loro OGNI santo giorno da quello scocco di mezzanotte fino al matrimonio.
Impuntò i gomiti sul letto, tirandosi leggermente su, per poi, con un colpo d'anca, poggiare i piedi scalzi sul pavimento freddo.
Non un brivido le percorse la spina dorsale.
Ormai il suo corpo stava iniziando a perdere la sensibilità del caldo e del freddo, oltre a quello del dolore.
Non sapeva se definirla una fortuna o una sfortuna. Si tolse la maglia che usava come pigiama e la lanciò sul letto. Ammirò la sua immagine nello specchio.
La pelle bianca come il latte, il viso scarno, i boccoli biondi che scendevano in ciocche scomposte fino a coprirle i seni, divenuti più abbondanti, i fianchi più morbidi ed era persino aumentata di statura... non si riconosceva. Non c'era più nulla di quella ragazzina ingenua che stava varcando i cancelli della sua futura prigione per la prima volta.
Entrò nel box per farsi una doccia.
La sensazione dell'acqua calda era meravigliosa, la aiutava a calmarsi e a schiarirsi le idee.
La rilassava. Sperò con tutta se stessa che il suo corpo non le impedisse di godersi nuovamente questa sensazione.

Si lavò, per poi chiudere l'acqua e stare lì, con la schiena appoggiata alle fredde piastrelle del bagno, a pensare.
Sarebbe veramente riuscita a scegliere?
Non era ottimista al riguardo. Inoltre, era preoccupata.
Non sapeva chi era “il vampiro del giorno”, e quindi doveva stare molto attenta, visto che non si era ancora fatto vivo.
Afferrò l'asciugamano bianco appeso fuori dalla vetrata della doccia e con esso si coprì. Uscì e con un secondo asciugamano iniziò ad asciugarsi i capelli, quando, per caso, scorse attraverso il riflesso dello specchio una figura appoggiata sullo stipite della porta. Girò la testa di scatto, dilatando le pupille.
Capelli grigio scuro, schiariti verso le punte; dietro a una montatura rettangolare e nera, occhi magenta dalle striature rosso sangue, vispi, attivi, sempre in allerta.

-Cosa ci fai qui?- chiese la ragazza, con occhi indagatori.

Il ragazzo sorrise furbo.
Si sistemò gli occhiali, con quel suo solito gesto caratteristico, e la analizzò da capo a piedi.

La ragazza sentì le proprie guance andare in fiamme.

-Ero venuto a controllare che tu fossi pronta- le rispose finalmente Reiji, con noncuranza.

Ah, bene! Quindi il primo da sorbirsi era lui?
Grazie per l'informazione!

-Devo vestirmi, quindi esci immediatamente dal mio bagno!- gli intimò la ragazza, indirizzandogli un'occhiataccia.

Fra tutti, Reiji era sicuramente quello che la metteva più in suggestione.
Era freddo e calcolatore, subdolo e soprattutto inaspettato.
Non riusciva mai a capire cosa gli passasse in testa e dove voleva andare a parare... per questo, Yui conservava una certa paura nei suoi riguardi.
Anche se, riflettendoci, non poteva dire di conoscerlo bene.
Improvvisamente, sentì nascere in lei un forte desiderio di sapere di più sul misterioso ragazzo con gli occhiali.
Lui scrollò le spalle e fece per uscire, ma si bloccò un istante.

-Ah, vestiti elegantemente- le suggerì, o meglio ordinò, il ragazzo, per poi uscire definitivamente, chiudendosi la porta alle spalle.

Yui rimase a fissare la porta chiusa per un tempo indeterminato, come imbambolata.
No, no, no, no, no, non se ne parlava nemmeno!
Non sarebbe uscita manco morta con lui!
La prospettiva di passare un intero giorno con Reiji, non giovava per niente ai suoi nervi, già abbastanza scossi.
Poggiò la fronte sul freddo vetro dello specchio.
Il fiato usciva in nuvolette di vapore, appannando la superficie vitrea, così da impedirle la visuale del suo stesso viso, probabilmente contratto in una smorfia.
Aveva scelta? Si, o meglio no, anzi in parte. Ma ormai aveva accettato queste loro condizioni, e non poteva di certo tirarsi indietro.
Si stacco bruscamente dallo specchio e con passo svelto si diresse in camera.
Lasciò scivolare l'asciugamano ai suoi piedi e iniziò a vestirsi.

Biancheria nera, un vestito azzurro con una gonna vaporosa in tulle e il corpetto stretto a risaltare le forme, assenza di maniche e uno scollo a cuore, scarpe con i tacchi bassi, argentate, e infine un copri spalle di un vellutato celeste.
Per concludere, una spolverata di trucco, composto sostanzialmente da mascara e fard, e un'acconciatura alta, simile a una coda di cavallo, con un paio di forcine con i brillantini a tenerla ferma e che rendevano il tutto più elegante.
Quando finì, si rimirò criticamente attraverso lo specchio, per poi lasciarsi a un sonoro sbuffo. Sperava vivamente che Reiji apprezzasse.
Se lo avesse fatto già arrabbiare, ancora prima di mettere il naso fuori di casa, era certa che avrebbe passato la serata più lunga e orribile della sua vita. Chiudendosi dietro la porta della propria stanza, si sentì improvvisamente a disagio.
Percepiva la presenza degli altri Sakamaki, ma per ragioni a lei ignote, avevano deciso di starsene nascosti nell'ombra.
Non ne capiva il perché. Prima di dirigersi verso l'atrio, si voltò indietro.
Muschio Bianco.
Diede un'occhiata in giro, ma non riuscì ugualmente a identificare una chioma bianca che le fosse familiare. Sospirò.

-Subaru-kun... dovresti cercare di essere più aperto delle volte... Speravo mi salutassi almeno...-

Scrutò nell'ombra, ma non ricevette risposta.
Scosse la testa contrariata. Certe volte si comportava come un bambino!
Scese le scale e trovò il grigio ad attenderla all'ingresso con la sua posa composta e rigida che lo caratterizzava.
Indossava una giacchetta senza maniche di velluto grigio sopra una camicia immacolata, un paio di pantaloni neri e scarpe di vernice.
Teneva lo sguardo fisso su un orologio da taschino e sembra profondamente assorto nei suoi pensieri.
Yui gli si parò davanti, riportando alla realtà il vampiro e ricevendo un “era ora” e “siamo in ritardo”, per poi esser afferrata per un braccio e guidata fino alla limousine.
Il viaggio procedeva silenzioso.
Yui non aveva la più pallida idea di dove stessero andando e non aveva intenzione di chiederlo allo scorbutico, che probabilmente non le avrebbe neanche dato l'informazione desiderata.
Sentiva gli occhi del grigio puntati su di lei, mentre la analizzava in ogni piccolo particolare, scansionandola come una fotocopiatrice.
Inutile dire l'agitazione che trasudava l'espressione di Yui.
Alla fine della diagnosi, le labbra di Reiji si allargarono in un sorriso sincero. Yui lo guardò sorpresa e incantata allo stesso tempo.
Non lo pensava capace di una tale espressione.

-Ti dona. Anzi ti sta a meraviglia- commentò il ragazzo, complimentandosi con la ragazza.

Le gote di lei si tinsero di porpora.

-Ah... ehm... G-grazie- borbottò, un po' incredula.

Rivolse un sorriso ingenuo al ragazzo, trasmettendo con quel gesto tutta la sua contentezza e l'imbarazzo del momento, che ricevette di risposta un sorriso divertito.
Quando la limousine si fermò bruscamente, Yui sobbalzò sul sedile.
La curiosità le stava divorando le viscere. Non resisteva!

-Re-reiji... DOVE SIAMO!?- le uscì di botto, non riuscendo a trattenersi.

Il ragazzo la fissò un attimo, sbattendo le palpebre, per poi lasciarsi a una fragorosa risata. La ragazza rimase a fissarlo con le guance in fiamme e il viso stravolto. Il vampiro si avvicino improvvisamente a Yui, bloccandola al suo posto, una mano appoggiata a destra della testa della vampira e una gamba fra quelle della ragazza, facendole spalancare gli occhi.

-C-cosa..?-

-Aspettavo che facessi questa domanda da quando siamo montati in macchina. Incredibile quanto ti sei sforzata nel trattenere la tua curiosità- un ghigno comparve sulle sue labbra. - Peccato che tu abbia ceduto! Ora ti devo punire-

Portò due dita della mano sinistra sotto il mento della bionda e le fece alzare lo sguardo per gustarsi l'espressione di sgomento negli occhi magenta di lei.
Quello sguardo lo eccitava.
Si avvicinò pericolosamente verso di lei, la quale non protestò.
Anche se avesse detto di volerlo allontanare, sarebbe stato inutile.
Sinceramente in un angolo remoto della sua coscienza, non le dispiaceva.
Aveva subito così tante molestie, di ogni tipo, che probabilmente ne era diventata dipendente. Si era trasformata in una masochista? Accantonò l'idea con fermezza.
Quel ragazzo sapeva confonderla e sorprenderla in una maniera incredibile: calcolatore, arrivava sempre al suo obiettivo.
Non poteva competere con lui. Ecco la verità.
Le labbra del vampiro si fermarono a un millimetro dalla pelle del collo della giovane.
Rise sommessamente, per poi allontanarsi, rivolgendole uno sguardo indecifrabile.
Aprì la portiera e la invitò a scendere, sotto lo sguardo indagatore della ragazza. Yui afferrò la mano inguantata che le offrì Reiji, e uscì all'esterno della vettura.

-La famiglia Sakamaki è la più prestigiosa di tutto il mondo vampiro. Per questo è molto spesso invitata a ricevimenti e manifestazioni come ospite d'onore. E, queste ultime, essendo alquanto noiose e richiedendo un comportamento formale, l'unico costretto e capace di parteciparvi è ovviamente il sottoscritto per ora. Poi, sarà il capofamiglia a prendersi questa responsabilità. Per questo ho pensato che sarebbe il caso di farti partecipare a una di queste feste. Per aiutarti anche ad ambientarti- finì con lo sguardo basso.

Questo era il gesto più premuroso che le avesse fatto in tutto il periodo di soggiorno a casa Sakamaki, per questo Yui lo accettò molto volentieri con un sorriso.
Solo un dubbio la turbò.
Non è detto che lei sposi il capofamiglia. Non per forza, a meno che...
Una consapevolezza oscura iniziò a farsi largo, e sperava sinceramente di sbagliarsi.

-Ehm... grazie mille, Reiji-san. Solo che non è detto che io sposi il capofamiglia, ne?- domandò con più disinvoltura possibile.

Reiji si irrigidì e la afferrò per un polso, iniziando a correre attraverso il cancello davanti a loro per dirigersi all'interno della villa dove si era fermata la limousine.

-Si è fatto tardi. Siamo in ritardo- e così chiuse il discorso.

L'aveva evitata. La sua domanda era stata completamente ignorata, evitando di darle una risposta.
Non prometteva bene.

 

La serata trascorse tranquilla. Tra presentazioni, brindisi e chiacchierate, Yui ebbe un comportamento esemplare: rispondeva garbatamente, non rideva sguaiatamente, teneva un portamento elegante e sapeva destarsi in qualsiasi campo argomentativo.
Reiji ne rimase sorpreso.
Per essere la prima volta, sembrava che avesse vissuto interamente la propria esistenza tra fiocchi e merletti.
Ovviamente, tutti i presenti erano vampiri. E non c'era bisogno di dirlo. 

Yui percepiva distintamente le loro auree. 
La festa aveva luogo all'interno dell'enorme sala da ballo della villa: due enormi lampadari di cristallo pendevano dal soffitto della stanza rettangolare; sui lati lunghi della sala erano disposti vari tavoli ingombri di pietanze di ogni genere, dolce, salato o bibite che siano; vi erano anche due ampissime finestre decorate da drappi rosso sangue, entrambe poste nel lato destro del salone, e si affacciavano sul giardino della villa, pieno di siepi di rose rosse e alberi di cipresso; il pavimento era piastrellato di marmo nero, visibilmente lucidato da poco e alle pareti, affreschi raffiguranti scene di balli e ricevimenti, pieni di cavalieri e dame dalle gonne vaporose. 
Yui si sentiva come trasportata all'interno di un palazzo reale, come quando da piccola sognava ancora di diventare una bellissima principessa o, per assurdo, una fata. Ripensandoci, l'idea della fata non era poi così assurda, dato che era diventata una vampira, che era decisamente più che impensabile. 
Mentre parlava animatamente con una signora grassottella avvolta in un abito viola smilzo e probabilmente di qualche taglia in meno del dovuto, sentì il fiato di qualcuno sul collo, mentre un brivido le percorse la schiena.

-Vorrebbe scusarmi- si congedò garbatamente Reiji alla signora, portandosi via Yui.

Camminarono fino al centro della pista da ballo, sotto gli occhi attenti di tutti.

-Cosa stiamo facendo?!- chiese sottovoce la ragazza, visibilmente allarmata.

-Mi auguro tu sappia ballare un lento- la stuzzicò il ragazzo di risposta.

Lei mise il broncio, facendo l'offesa.

-Tsk, ovvio. Anzi sono molto brava in questo campo- si vantò con una luce di sfida negli occhi.

Un ghigno divertito comparve sul volto del giovane.

-Vediamo se sei alla mia altezza- disse altezzoso.

La musica partì e i due iniziarono a danzare sulle note di un piano malinconico, accompagnato da violini dolci, ma tristi allo stesso tempo.
La ragazza si muoveva con estrema disinvoltura ed eleganza, tanto che la sua estrema goffaggine sembrava solo un sogno lontano.
A malincuore, Reiji dovette ammettere che era veramente brava.
Un sorriso divertito comparve sul suo volto.
Pian piano alla coppia si unirono delle altre finché non diventarono una delle tante che popolavano la sala.

-Cos'hai da ridere?- gli sussurrò Yui, rivolgendogli un'occhiata confusa.

-Mmm... devo ammettere che te la cavi “abbastanza” bene- disse con noncuranza, sottolineando il “abbastanza”.

La vampira sgranò gli occhi.
Le si potevano leggere in fronte i vari insulti che le ronzavano in testa senza essere espressi, innescando un'altra risata da parte del vampiro.
Involontariamente, anche a Yui uscì uno spicchio di sorriso, nonostante l'orgoglioso quanto sostenuto commento da parte di Reiji.
Sospirò, e i due continuarono, tra volteggi e giravolte, a ballare a passo di musica. Quando la musica cessò, un grande applauso si elevò tra i presenti, ringraziando in parte i musicisti e in parte la coppia d'onore.
Sorrisi e complimenti vennero rivolti ai ballerini, finché la musica non ripartì, e altre coppie incominciarono a ballare.
Yui, leggermente rossa in viso e imbarazzata, era circondata da vampire, ammirate dalla sua bravura, e, mentre discuteva e ringraziava per i complimenti, rivolse il suo sguardo verso Reiji, il quale la scrutava da lontano. Le sue labbra color confetto si mossero lentamente, mimando una parola: “Arigatou”, e un sorriso colmo di gratitudine e di felicità si fece largo sul viso della giovane vampira, un sorriso che non si fermava alla bocca, ma che comprendeva anche gli occhi e il cuore.
Il vampiro distolse lo sguardo turbato.
Sentiva come una sensazione di calore al centro del petto.
Non capiva, e non sapeva dargli una spiegazione scientifica.
Sentiva come se quell'amore e quella gratitudine, fossero entrati nel suo torace, lasciandogli una sensazione incredibilmente piacevole, di felicità.
Sorrise rassegnato.
Quella ragazza non sapeva neanche cosa aveva appena fatto.
Anche se il suo corpo stava diventando freddo, come quello dei normali vampiri, il suo cuore rimaneva caldo, pieno di amore e sentimenti, in grado di donare quel calore capace di scongelare qualsiasi cuore ghiacciato, anche uno gelido come quello del ragazzo.
Così una piccola breccia era appena stata segnata.
Poteva lei riuscirci? Poteva lei riuscire veramente a donare quel calore, capace di rendere un cuore freddo un cuore “umano”?
Probabilmente sì. Probabilmente sarebbe riuscita veramente a salvare quei ragazzi, i Sakamaki, ormai
dispersi da troppo tempo dentro a un passato intricato e oscuro, dove ognuno di loro aveva perso la propria anima, sepolta sotto macerie di rancore e di rabbia.

Lei, probabilmente, li avrebbe resi vivi.


Un individuo allampanato, con una maschera bianca in viso a coprire gli occhi color topazio simili ad occhi di gatto, e i capelli candidi, lunghi e fluenti, stava infondo alla sala, con in mano un calice colmo di vino rosso, e osservava i due vampiri con un misto di malinconia e al contempo di ilarità. Un sorriso ambiguo apparve sulle sottili labbra dell'uomo.
Doveva aspettare ancora un po', solamente un altro po' e poi, tutto sarebbe andato come pianificato.



**************
Angolo Autrice:

Ok. Potete fucilarmi, farmi a fette, triturarmi, e mettermi nell'olio bollente T_T
AH! La scuola sta tentando di farmi fuori e ho a malapena il tempo di respirare!
WEEEEEE! In cambio potete notare che il cappy è lungo 5 KM!
*Piccolo spoiler*

Il tipo è mooooolto importante. Per ora non verrà rivelata la sua identità (sono stronza ouo), ma lo conoscete, lo conoscete.
Inoltre ho deciso di dividere la storia in due archi narrativi, per comodità. Per pura comodità!
Bene! Con questo vi saluto e mi dileguo, non prima di ringraziare di cuore tutte coloro che mi sostengono con le loro recensioni! Siete fantastiche! Grazie mille a tutte voi <3 Vi voglio bene!
E scusatemi di nuovo il ritardo a dir poco MOSTRUOSO!
Baci vostra Ali <3
Laito: E un saluto da Laito, il vostro vampiro preferito OuO
*lo afferra per un orecchio e lo trascina via*
Ali: Perchè ho sempre a che fare con gente anormale....

Ps. Non fatevi ingannare dalle apparenze OuO
Dal prossimo cappy tutto cambia MUAHAHAHAHAHAHA
Lo so sono proprio una gran bastarda <3
Shu: Concordo *gli arriva una padella in testa*
Jaa ne ♥

Alison Cole

   
 
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