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Autore: Kaito Dark    12/11/2014    1 recensioni
Alicia è sconvolta per via di un incidente in cui è morto un ragazzo e per cui si da la colpa. Quando la sua disperazione raggiunge il limite, la ragazza tenterà un gesto estremo. Proprio quando tutto sembra finito, però, un ragazzo la salva. Così inizia la storia di Alicia alla ricerca della verità sul suo misterioso salvatore
Genere: Mistero, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza, anche se molto scossa, prese il cappello che il ragazzo aveva lasciato lì e tornò a casa.

Appena entrò, sua madre le andò incontro, era una donna con i capelli corti, neri, gli occhi verdi e la pelle molto chiara:

“ Alicia, è arrivata... è arrivata!”

“ che cosa, mamma?”

“ la lettera di ammissione all'istituto superiore Saint Million!”;

appena sentì la notizia, la ragazza dimenticò tutto ciò che era accaduto quel giorno e iniziò ad esultare:

“ ce l'ho fatta!”.

A causa dell'eccitazione la ragazza non riuscì ad addormentarsi fino a tarda notte.

 

Il mattino seguente la ragazza si svegliò molto presto. Ad un tratto, mentre si preparava, Alicia posò lo sguardo sul cappello di paglia che aveva appoggiato la sera prima sul comodino affianco al suo letto:

“ che strana situazione: ieri ero depressa e stavo per compiere una sciocchezza e oggi, invece, inizia la mia nuova vita all'istituto Saint Million. Devo cercare di lasciarmi il passato alle spalle.”.

Dopo aver finito di prepararsi, la ragazza si mise il cappello in testa, uscì in fretta di casa e corse verso la sua nuova scuola. Appena arrivò, rimase estasiata dal meraviglioso paesaggio di quell'edificio: un'enorme costruzione di color arancio pesca con tantissime finestre di dimensioni colossali che, illuminate dal sole che risplendeva quel giorno, producevano un meraviglioso gioco di luci. Tutt'intorno all'edificio c'erano alberi e fiori di diversi colori che emanavano un profumo meraviglioso in tutta la zona.

Ad un tratto, mentre guardava estasiata l'istituto, sentì una voce:

“ bella, vero?”. 

La ragazza si voltò e vide che a parlare era stata una ragazza poco più grande di lei, con i capelli neri corti e gli occhi verdi, che indossava un lungo vestito bianco e delle scarpette da ballo:

“ ciao. Da come guardi la scuola, intuisco che sei nuova. Io sono Sophia Barker, presidentessa del consiglio studentesco e membro del club di balletto. Ti do il benvenuto all'istituto Saint Million.”

“ grazie. Io sono Alicia Gray, piacere di conoscerti.”

“ il piacere è tutto mio. Non vorrei essere indiscreta ma potresti dirmi in che classe sei?”

“ terzo anno, sezione E.”

“uhm, è una buona classe. Se escludiamo due o tre persone, sono tutti molto gentili. Solo un consiglio: stai attenta al Demone Rosso Sangue!”.

In quel momento si sentì una voce provenire dagli altoparlanti della scuola:

“ Avviso: tutti i membri del consiglio studentesco sono attesi nell'ufficio del preside.”

“ devo andare, ciao...”

“” ehi aspetta!”.

Sophia corse via prima che Alicia potesse dire altro. La giovane, leggermente turbata dalle parole della ragazza, si diresse verso l'entrata della scuola. Una volta arrivata nella sua classe, si guardò intorno e scelse di sedersi in un posto vicino ad una delle due finestre della classe. Dopo qualche minuto entrò il professore: un uomo robusto, con gli occhi marroni, i capelli neri, la pelle leggermente abbronzata, che indossava una camicia bianca, dei pantaloni ed una maglia beige, un paio di occhiali spessi e dei mocassini.

“ ragazzi, sedetevi ai vostri posti. Io sono il professor Abel Monroe e da oggi in poi sarò il vostro insegnante di filosofia. Bene, prima di iniziare la lezione, direi di fare l'appello. Quando sentirete il vostro nome, alzatevi in piedi e presentatevi brevemente. Cominciamo con Arthur Anderson”.

Si alzò il ragazzo seduto nell'ultimo banco alla destra di Alicia; aveva gli occhi color ambra, i capelli biondi, la pelle piuttosto abbronzata ed indossava dei pantaloni ed una giacca bianca:

“ io sono Arthur Anderson, primogenito della grande famiglia Anderson. Mio padre possiede più di metà di questa città ed è facilmente riuscito a farmi ammettere a questo istituto. I miei hobby sono giocare a scacchi e fare pratica di scherma.”.

Alicia, guardandolo, arrossì:

“ com'è carino...”.

“ bene. Passiamo al prossimo...”.

Il professore chiamò altre diciotto persone. Dopo circa 10 minuti arrivò il turno di Alicia:

“io sono Alicia Gray. I miei genitori gestiscono una panetteria. Sono riuscito ad entrare in questa scuola grazie ad una borsa di studio. I miei hobby sono leggere e dipingere. Mi piacciono i libri di Arthur Conan Doyle.”

“ ora passiamo all'ultimo della lista: Alexander Hunt.”.

Alicia, sentendo quel nome si stupì e, incredula, vide alle sue spalle il ragazzo che il giorno prima le aveva salvato la vita. Il giovane, con tono freddo, disse:

“ il mio nome è Alexander Hunt. I miei genitori sono morti tempo fa e qualche giorno fa se n'è andato anche mio fratello. I miei hobby non vi devono interessare e non ho materie che mi piacciono particolarmente.”.

In quel momento gli altri studenti si misero a sparlare tra loro:

“ è lui... è il demone...”.

Il professore disse:

“ bene, ora che le presentazioni sono finite, possiamo iniziare la lezione.”.

 

Quando, alle 10.45, iniziò l'intervallo, Alicia si avvicinò ad Alexander, che era seduto al suo banco:

“ ciao, volevo ringraziarti per ciò che hai fatto ieri.”;

la ragazza prese il cappello di paglia e lo porse al ragazzo:

“ tieni, hai dimenticato questo ieri. Sai, non mi aspettavo di incontrarti qui, è stata una sorpresa.”.

Alexander esclamò con tono freddo:

“ ci conosciamo?”.

La domanda del ragazzo lasciò di sasso Alicia, che rispose:

“ sono Alicia, ieri sera stavo per annegare e tu mi hai salvata.”

“ non so di cosa stai parlando. Scusa ma ora ho sonno e voglio dormire...”.

Finito di parlare, il ragazzo poggiò la testa sul banco e si addormentò. Alicia, irritata e dubbiosa, esclamò:

“ svegliati!”.

Il ragazzo continuò a dormire:

“ lasciamo perdere!...”.

In quel momento le sei avvicinò un ragazzo di media statura, con gli occhi marroni, i capelli neri e la pelle molto scura, che indossava una maglietta rossa e dei pantaloncini corti beige:

“ scusa, posso chiederti una cosa?”

“ certo; aspetta... tu ti chiami Gabriel, giusto?”

“ si. Volevo chiederti in che rapporti sei con quel ragazzo?”

“ intendi Alexander?”

“ si.”

“ beh, vediamo...”

meglio non dirgli che mi ha salvato la vita.

“ oggi è la prima volta che lo vedo.”

“ sicura? Prima ti ho vista mentre parlavi con lui.”

“ ah si... beh, vedi, l'ho scambiato per un'altra persona.”

“ avanti Gabriel, smettila di importunarla.”.

In quel momento si avvicinò Arthur:

“ è impossibile che una ragazza bella come lei abbia qualcosa a che fare con Alexander.”.

Alicia arrossì leggermente per le parole del giovane. Arthur si inchinò e baciò la mano della ragazza. La giovane divenne rossa come un peperone:

“ ah, mi dispiace, ti ho messa in imbarazzo. Dimmi, cosa posso fare per farmi perdonare?”

“ non c'è bisogno...”

“ insisto; ho trovato: per domani pomeriggio ho organizzato un party per festeggiare l'inizio della scuola e mi piacerebbe che tu ti partecipassi.”.

Il ragazzo tirò fuori dalla tasca un biglietto con un simbolo raffigurante due spade d'oro con una piuma in mezzo:

“ la festa sarà alle 15.00 a casa mia, in via delle Due Rose, ecco, qui dentro c'è l'invito per la festa. Attenta a non perderlo oppure Claude, la mia guardia del corpo, non ti lascerà entrare.”

“ ah, va bene.”.

In quel momento suonò la campanella:

“ a domani allora...”.

In quel momento rientrò il professore che esclamò:

“ ragazzi, ora faremo un test per verificare quali sono le vostre attuali conoscenze.”.

Il signor Monroe consegnò un fascicolo formato da trenta fogli ad ogni studente:

“ avete tre ore di tempo.”.

 

Allo scadere del tempo il professore ritirò tutti i test:

“ i risultati dei quiz saranno esposti domani sulla bacheca all'entrata dell'edificio assieme a quelli del resto della scuola.”.

Mentre usciva dalla classe, Alicia venne raggiunta da una ragazza alta quanto lei, con gli occhi verdi, i capelli neri, lunghi e mossi che indossava un cappotto rosso e dei jeans aderenti:

“ ehi, Alicia.”

“ ciao Kate”

“ il test era difficile, vero?”

“ si ma credo di aver azzeccato almeno ottanta delle cento domande.”

“ davvero, sei un genio! Io credo di averne azzeccate al massimo la metà.”

“ beh, non è importante, il punteggio di questo quiz non farà media.”

“ hai ragione, non devo preoccuparmi.”

“ scusa ma ora devo correre a casa, ciao.”

“ ci vediamo domani, ciao.”.

Alicia corse via. Quando arrivò a casa, la madre le corse incontro, impaziente di sapere come le era andata la prima giornata di scuola:

“ allora Alicia, figlia mia, com'è stato il tuo primo giorno all'istituto?”

“ è stato fantastico! Ho incontrato molte persone diverse tra di loro, tutte molto gentili.”

“ e dimmi, sei già riuscita a farti degli amici?”

“ beh, mamma, è solo il primo giorno.”

“ hai ragione...”

“ ah, dimenticavo di darti la notizia più importante! Un ragazzo molto gentile oggi mi ha invitato ad una festa che si terrà domani in via delle Due Rose.”

“ sono molto contenta per te, figlia mia.”.

Dopo qualche secondo la madre di Alicia le chiese:

“ posso farti una domanda: quel cappello che porti in testa, mi dici dove lo hai preso?”

 è vero, non ho raccontato nulla a mia madre su cosa è successo la sera scorsa... meglio non dirle nulla...

“ me lo ha regalato un mio amico.”

“ è stato molto gentile...”

“ già... ora scusami mamma ma devo andare alla lezione di kendo.”

“ ah è vero, vado a prenderti la tua attrezzatura.”

“ grazie...”.

Dopo pochi minuti Alicia uscì di casa e corse lungo la riva del fiume, raggiungendo in breve un'enorme palestra. Dopo aver indossato la sua attrezzatura, iniziò ad allenarsi.

Dopo circa due ore si cambiò e si riavviò verso casa. Ad un tratto, quando ormai era quasi arrivata, notò qualcuno che si allenava sulla riva del fiume, tirando pugni contro un tronco di legno che probabilmente aveva portato lì:

“ cosa sta facendo quel ragazzo? È quasi il tramonto... un attimo! ma quello è il ragazzo dell'altro giorno!”.

La ragazza si avvicinò piano piano ad Alexander ed esclamò:

“ ancora in giro, signor non so chi sei?”

“ potrei farti la stessa domanda, signorina fronte spaziosa?”

“ come ti premetti?! Non ti hanno insegnato che non si parla così ad una signora?”

“ hai iniziato tu, e poi non sei troppo giovane per definirti una signora?”

“ non importa!”

“va bene, signorina fronte spaziosa

“ smettila di chiamarmi così!”

“ e come altro dovrei chiamarti?”

“ ancora non l'hai imparato?! Mi chiamo Alicia, zuccone!”

“ bene, felice di conoscerti, Alicia zuccone...”

quanto mi da sui nervi!.

Vedendo la ragazza alterata, Alexander fece un sorriso e disse:

“ stai calma, stavo scherzando, mi ricordo chi sei: ti chiami Alicia Gray; i tuoi genitori gestiscono una panetteria; sei entrata all'istituto Saint Million grazie ad una borsa di studio; i tuoi hobby sono leggere, dipingere e, guardando la tua sacca, praticare il kendo.”.

Alicia, sempre più irritata dall'atteggiamento di Alexander, prese la sua spada di legno e provò a colpirlo. Il ragazzo, però, fermò la katana con una sola mano:

“ siamo suscettibili, eh?”

“ lascia la mia spada...”

“ perché? Così potrai provare di nuovo a colpirmi?”

“ come sarebbe a dire provare?”

“ sono certo che non riuscirai a mandare a segno neanche un colpo...”

“ ah si?! Vediamo se è vero!”.

Con uno strattone più forte la ragazza liberò la sua lama e provò a colpire più volte Alexander, il quale, tuttavia, evitò senza fatica tutti i suoi colpi. Dopo circa dieci minuti la ragazza era senza fiato. Il giovane, invece, era ancora fresco come una rosa:

“ com'è possibile! Sono dieci minuti che non ti do tregua, come fai a non essere stanco?!”

“ i tuoi attacchi sono prevedibili e facilmente evitabili.”

Alicia, al limite della sopportazione, esclamò:

“ falla finita pallone gonfiato! Sarai anche più forte di me ma di sicuro io sono più intelligente!”

“ ah, davvero? Questo lo scopriremo domani quando ci consegneranno i risultati dei quiz. È tardi quindi me ne vado a casa.”.

Alexander si mise a camminare nella direzione opposto a quella da cui era arrivata Alicia. Ad un tratto, tuttavia, si fermò e, voltandosi verso la ragazza, esclamò:

“ ah, dimenticavo: prenditi cura del cappello che ti ho lasciato.”.

Alicia guardò in viso Alexander e rimase stupita di ciò che vide:

che succede? I suoi occhi sembrano rossi... deve essere il riflesso del tramonto.

“ non ho altro da dirti, bye bye.”.

Il ragazzo si rimise a camminare ed in breve tempo scomparve:

“ che cosa mi succede? il mio cuore sta battendo molto velocemente? non importa, meglio andare a casa!”.

 
  
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