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Autore: Kaito Dark    13/11/2014    1 recensioni
Alicia è sconvolta per via di un incidente in cui è morto un ragazzo e per cui si da la colpa. Quando la sua disperazione raggiunge il limite, la ragazza tenterà un gesto estremo. Proprio quando tutto sembra finito, però, un ragazzo la salva. Così inizia la storia di Alicia alla ricerca della verità sul suo misterioso salvatore
Genere: Mistero, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno successivo, quando arrivò a scuola, Alicia vide che molti studenti si erano radunati intorno alla bacheca di fronte all'entrata. Mentre tentava di avvicinarsi, vide Sophia:

“ ehi, Sophia!”

“ ah, ciao Alicia, come va?”

“ tutto bene; sai dirmi perché si sono accalcati tutti là davanti?”

“ te ne sei già dimenticata? oggi hanno appeso i risultati degli esami fatti ieri da tutti gli studenti!”

“ ah, è vero!”.

Dopo pochi minuti la folla che si era formata di fronte all'entrata si disperse ed Alicia andò a vedere i risultati:

“ allora... vediamo... ah, eccomi! Alicia Gray, punteggio: 90 su 100, sono grande. Vediamo quanto ha preso Kate... 65 su 100; beh, tutto sommato non le è andata male...”. 

Ad un tratto Sophia si avvicinò nuovamente alla ragazza:

“ soddisfatta del tuo punteggio?”

“ si, molto. A proposito Sophia, tu quanto hai preso?”

“ ho totalizzato 92 punti su 100”

“ ma sei un genio!”

“ grazie...”

“ adesso che ci penso, devo controllare una cosa...”.

Alicia si mise a controllare il tabellone con molta scrupolosità:

“ mi spieghi cosa stai cercando?”

“ un ragazzo della mia classe ieri mi ha fatto saltare i nervi e voglio vedere quanto ha preso così potrò vantarmi di aver preso più di lui...”

“ ti do una mano, come si chiama?”

“ Alexander Hunt...”.

Dopo pochi secondi Sophia esclamò:

“ credo che non potrai vantarti...”

“ perché?”

“ Alexander Hunt, punteggio: 100 su 100.”

“ non ci credo, quel pallone gonfiato ha totalizzato il punteggio massimo?!”.

“ a quanto pare quel ragazzo è tutt'altro che stupido...”

“ che rabbia! quel tipo mi da sui nervi!”.

“ scusa se te lo chiedo ma puoi dirmi cosa ti ha fatto di così grave?”.

Alicia, anche se un po' titubante, decise di fidarsi di Sophia e di raccontarle gli avvenimenti degli ultimi giorni, evitando, però, di menzionare il suo tentativo di suicidio:

“ allora, il giorno successivo alla sfortunata morte del fratello Stephan, dovuta a quello sfortunato incidente, sei caduta nel fiume e Alexander ti ha salvata; tuttavia nei giorni successivi ha fatto finta di non conoscerti, ho capito bene?”

“ si, esatto...”

“ beh, bisogna ammettere che è un comportamento piuttosto strano...”

“ altro che strano, quel tipo è veramente insopportabile!”

“ adesso che ci penso... Alexander Hunt... non so perché ma questo nome mi ricorda qualcosa... ah ma certo!”

Sophia sbiancò ed esclamò:

“ Alicia, devi stare attenta a quel ragazzo! lui è... lui è... il Demone Rosso Sangue!”

“ anche ieri mi hai parlato di questo misterioso personaggio... mi vuoi dire chi è?!”

“ è il capo di una banda di teppisti, uno spietato criminale che si diverte a far soffrire la gente... chiunque lo abbia sfidato è rimasto scioccato dal colore rosso dei suoi occhi che sembrano appartenere al diavolo in persona... devi stare attenta a lui o farai una brutta fine!”

“ non pensi di stare esagerando?”

“ assolutamente no! In giro si dice che una volta ha mandato in ospedale una squadra di calcio solo perché lo avevano battuto!”.

Dopo pochi secondi di riflessione, Alicia disse:

“ scusa se te lo dico ma credo che tu abbia sbagliato persona: si, è vero che incute un po' di paura e che ha un carattere pessimo ma non credo che lo si possa definire un teppista; inoltre, come hai detto anche tu, questo teppista ha gli occhi rossi; Alexander, invece, li ha blu scuri...”

“ ne sei sicura?”

“ si, certo...”.

In quel momento suonò la campanella:

“ è ora di correre in classe, ciao”.

Alicia corse in classe arrivando appena in tempo per l'inizio delle lezioni.

 

Durante l'intervallo Alicia si avvicinò nuovamente ad Alexander:

“ ciao Alexander”

“ soddisfatta dei risultati degli esami?”

“ eh?”

“ ieri hai detto che sicuramente mi avresti battuto nei quiz; allora, com'è andata?”.

Alicia, digrignando i denti, disse:

“ hai preso più di me...”

“ scusa, non ti ho sentito, parla più forte...”.

La ragazza, sempre più irritata, esclamò:

“ ti odio... profondamente!”

“ non sei la prima che me lo dice...”.

Non sopportando più l'atteggiamento del ragazzo, Alicia gli mollò uno schiaffo in piena faccia, scaraventandolo per terra. Subito dopo Alexander si rialzò in piedi e, dopo essersi avvicinato con molta naturalezza, le tirò un pugno nello stomaco.

“ ti do un consiglio: non colpire se non sei in grado di incassare...”

“ si può sapere cosa ti è preso? non sai che non si toccano le ragazze?”

“ io supporto la parità dei sessi.”

Il ragazzo si infilò le mani tasca ed uscì dalla classe. I loro compagni di classe, che avevano osservato tutta la scena, si avvicinarono ad Alicia e l'aiutarono a rialzarsi. Gabriel le chiese:

“ stai bene?”

“ si, più o meno...”

“ si può sapere cosa gli è preso a quel ragazzo?! Perché si è comportato così?”

“ credo di averlo leggermente irritato con quello schiaffo...”

“ hai sbagliato a tirargli una sberla ma non aveva comunque il diritto di colpirti!”.

In quel momento anche Arthur si avvicinò ad Alicia:

“ è del tutto inutile prendersela con lui adesso, non cambierebbe nulla... piuttosto, Alicia, ti ricordi della festa di oggi, vero?”

“ certo, verrò sicuramente!”.

Appena finite le lezioni, mentre stava andando verso casa, Alicia venne raggiunta da Sophia:

“ allora, hai dei programmi per oggi?”

“ io devo aiutare mia madre al lavoro, e tu?”

“ un ragazzo molto gentile di nome Arthur mi ha invitato ad una festa a casa sua oggi pomeriggio...”

“ parli di Arthur Anderson?”

“ si, lo conosci?”.

Sophia si incupì:

“ Alicia, devi stare attenta a quel ragazzo, secondo me non è uno di cui ci si può fidare...”

“ tu ti preoccupi troppo... e poi, se succedesse qualcosa, io sono una in gamba e riuscirei di certo a cavarmela!...”

“ ne sei sicura?”

“ ma si, stai tranquilla, io ho la pellaccia dura e non è facile sopraffarmi... inoltre, Arthur mi sembra una brava persona e sono sicura che non abbia cattive intenzioni...”;

Alicia fece un sorriso:

“ ora scusami ma devo andare, ciao...”.

La ragazza cominciò a correre verso casa:

“ amica mia, non sai in che guaio ti stai cacciando... vorrei aiutarti ma non so come!... aspetta, forse lui può farlo!”.

Sophia si diresse verso il fiume con passo svelto.

 

Dopo essere tornata a casa per cambiarsi, Alicia si fece accompagnare dalla madre nel luogo della festa:

“ ti verrò a riprendere tra circa tre ore”

“ ok mamma, ciao.”.

La ragazza si voltò verso la casa di Arthur e rimase meravigliata dalla sua maestosità: era un'abitazione enorme, bianca, con il tetto rosso, circondata da un vastissimo giardino pieno di orchidee. Alicia si avvicinò al cancello d'entrata e suonò il campanello. Rispose un uomo con una voce cavernosa:

“ chi è?”

“ salve, sono Alicia, un'amica di Arthur.”

“ attenda un momento.”.

Dopo qualche secondo davanti alla ragazza apparve un uomo molto grosso, con pochi capelli, la pelle abbronzata, che indossava una giacca, dei pantaloni ed una cravatta neri ed un paio di occhiali da sole:

“ lei deve essere il signor Claude; ecco il mio invito”

“ bene, mi segua signorina Gray...”.

Alicia venne condotta in un'enorme sala con delle vetrate gigantesche ed al centro un tavolo apparecchiato per almeno dieci persone:

“ la prego di attendere qui.”.

Claude uscì dalla stanza. Passarono alcuni istanti durante i quali Alicia camminò avanti indietro all'interno della stanza. Ad un tratto la porta da cui era entrata si riaprì ed entrò Arthur:

“ benvenuta in casa mia, Alicia. Scusami se non ti ho potuto accogliere al tuo arrivo ma ero impegnato con gli ultimi preparativi per la festa. A breve arriveranno anche gli altri invitati. Ti prego di accomodarti nel frattempo.”

“ ok.”.

Alicia si sedette a tavola:

“ ah, dimenticavo: in casa mia ci sono delle apparecchiature molto sofisticate ed i cellulari potrebbero interferire sulla loro attività.”

“ ah ”.

Alicia spense il suo telefono:

“ ora scusami ma devo andare a sistemare alcune cose.”.

Arthur uscì dalla stanza. 

 

Dopo circa venti minuti gli invitati alla festa erano arrivati tutti e si erano seduti a tavola. Ad un certo punto rientrò nella stanza anche Arthur, il quale si sedette a capotavola:

“ vi do il benvenuto alla mia festa, sono felice che siate potuti venire tutti...bene, ora che sono concluse le formalità, vorrei discutere con voi di una cosa che, per quanto mi riguarda, è della massima importanza: la vera ragione per cui vi ho invitati qui oggi è che tutti voi siete stati ammessi al Saint Million, un istituto che fino a poco tempo fa era aperta solo alla elite dell'alta società, grazie ad una borsa di studio. Ora ditemi: quanto volete per lasciare il Saint Million?”.

Tutti gli invitati rimasero scossi dalle parole di Arthur:

“ ma cosa stai dicendo!? Sei impazzito!?”

“ perché! Quella che vi ho fatto è una proposta più che ragionevole: nessuno dei voi buzzurri plebei è degno di studiare al Saint Million.”

“ ora basta, io me ne vado!”

“ vedo che non mi lasciate scelta...”.

Arthur schioccò le dita. Dalle porte della stanza entrarono diversi uomini molto grossi che sbarrarono le porte:

“ dato che non sono riuscito a convincervi con le buone, dovrò farlo con le cattive...”.

Alicia si impaurì:

era una trappola, Sophia aveva ragione! cosa posso fare?

Gli uomini di Arthur circondarono i ragazzi, i quali, troppo impauriti, non riuscirono nemmeno a muoversi:

 devo fare qualcosa!

Alicia provò a reagire ma venne fermata senza troppa difficoltà e scaraventata per terra.

“ è la mia ultima offerta: rinunciate alle vostre borse di studio o sarò costretto a farvi molto, molto male! Avete dieci secondi per pensarci; nove... otto... sette... sei... cinque... quattro... tre... due... uno...”.

In quel momento qualcuno sfondò la vetrata che si trovava alle spalle di Arthur, introducendosi nella stanza:

“ ma cosa succede!?”.

Alicia non credette ai suoi occhi, vedendo che la persona che era entrata nella stanza non era altri che Alexander. Arthur, molto irritato dalla presenza del ragazzo, esclamò:

“ cosa ci fai tu qui!? Come hai fatto ad entrare e che fine ha fatto Claude!?”

“ a proposito di quell'uomo, è meglio se chiami un'ambulanza: sono stato costretto a mandarlo al tappeto però, probabilmente ho esagerato...”

“ perché sei venuto qui?!”

“ è venuta a chiamarmi una ragazza di nome Sophia che mi ha detto che stavi causando dei guai ad alcuni studenti. All'inizio non me ne importava più di tanto ma poi ho pensato: quale migliore occasione per darti la lezione che meriti...”

“ questa è casa mia e ti ordino di andartene!”

“ va bene ma, prima di farlo,...”.

Alexander fece uno scatto e sferrò un pugno nello stomaco ad Arthur, scaraventandolo a terra. Il ragazzo si rialzò, esclamando:

“ come hai osato colpire me, ultimo discendente della grande famiglia Anderson!?”.

Alexander sferrò una ginocchiata in piena faccia al ragazzo:

“ tu parli troppo!”.

“ la pagherai per questo! Uomini, fatelo a pezzi!”.

Gli scagnozzi di Arthur si scagliarono contro Alexander:

“ mossa sbagliata...”.

Alicia non poté credere a ciò che vide: gli occhi di Alexander, che fino ad un istante prima erano blu come la notte, si tinsero del colore del sangue:

“cosa succede?! Il suo sguardo...fa...paura... non riesco a muovermi!”

Incredibilmente Alexander, lanciatosi all'attacco con una velocità incredibile, si liberò con estrema facilità dei suoi aggressori. Arthur, terrorizzato da ciò che aveva appena visto, disse:

“ tu non sei un umano, tu sei un demonio!”.

Alexander si voltò verso il ragazzo e, guardandolo con i suoi terrificanti occhi, esclamò:

“ Sparisci...”.

Arthur, sempre più impaurito, corse via. Il giovane dagli occhi rossi si rivolse verso gli altri studenti e disse:

“ è meglio se andate a casa, prima che ritorni.”.

Alicia, ancora incredula, pensò:

è lui... deve essere lui... il Demone Rosso Sangue… perché ci avrà salvati?!

 

Dopo che tutti gli studenti se ne furono andati, Alexander si incamminò verso casa, seguito a breve distanza da Alicia. Ad un tratto la ragazza disse:

“ poco fa sei stato formidabile: hai steso quei brutti ceffi con una facilità che da dell'incredibile. Ti voglio ringraziare per averci salvato, senza di te chissà cosa ci sarebbe successo... devo ammettere che all'inizio credevo che tu fossi semplicemente uno sbruffone ed un attaccabrighe ma mi sono sbagliata: sei un bravo ragazzo...”.

Alexander non disse nulla e continuò a camminare. Dopo qualche secondo di incertezza Alicia disse:

“ posso farti una domanda: sei per caso tu il Demone Rosso Sangue?”.

In quel momento il ragazzo si fermò e, senza voltarsi, esclamò:

“ tu non mi piaci...”

“ eh, come?”

“ …. anzi, se devo essere sincero, sei una delle persone che odio di più a questo mondo...”.

Alicia rimase scossa da quelle parole:

“ ma... perché mi dici questo!?”

“ da ora in poi non mi rivolgere più la parola; dimenticati che esisto!”.

Finito di parlare, Alexander corse via.

  
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