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Autore: fulmineo    13/11/2014    0 recensioni
Alcune ragazze amiche da sempre, una missione assai importante ed una ragazza coinvolta, sin da piccolissima, nel giro dei combattimenti clandestini. Ma un giorno costei ed una delle ragazze s'incontreranno e le loro vite cambieranno per sempre, con la lottatrice che prenderà la decisione giusta.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Il giorno seguente, in un magazzino abbandonato in un punto imprecisato di Los Angeles, arrivarono un gruppo di persone molto eleganti, che non promettevano nulla di buono, entrarono nell'edificio ed un uomo condusse quella gente per il buio spazio, aprendo poi una porta dietro la quale vi erano un materasso con cuscino e coperta ed un sacco da boxe appeso al soffitto.

E lì una ragazza si stava allenando, colpendo il sacco con forza "Caterina, tesoro!"

La ragazza, dai lunghi capelli castani legati in un'alta coda di cavallo, gli occhi azzurri e chiarissimi ed il fisico tonico ed allenato "Padre... Madre... Cosa ci fate qui?"

"Cara, queste persone assisteranno al tuo incontro di stasera e, come premio per la tua indubbia vittoria, verseranno trentamila Dollari, dieci dei quali li intascherai tu!"

Cate, così era chiamata la ragazza, sorrise appena "Diecimila Dollari... Ci può stare! Ma cosa dovrei farci?"

"So che, giustamente, pensi solo a lottare, ma vai in qualche locale o nei vicoli a cercare un ragazzo o una ragazza da portarti a letto... Il sesso scarica la tensione, prima o dopo gli incontri! E comprati una casa... Smetti di vivere qui!"

"Vedrò cosa posso fare... Adesso devo allenarmi..."

"Certo! E vedi di essere pronta per le nove..."

La giovane, di diciotto anni, annuì col capo e sua madre Jacqueline le diede un sacchetto contenente tre panini e due bottigliette d'acqua, la baciò sulle guance e poi raggiunse Ernest, il marito, andandosene e lasciando da sola la figlia, che si sedette sul materasso per mangiare.

Riprese poi ad allenarsi e non fece altro per tutto il pomeriggio quando, verso le sette, entrò in una stanza del magazzino per fare la doccia e, dopo aver aperto l'acqua calda, si spogliò e s'infilò sotto il caldo getto d'acqua, rilassando i muscoli stanchi ed affaticati, massaggiandosi il corpo ed iniziando a pensare all'imminente incontro.

Rimase solo una decina di minuti sotto la doccia, poi prese la sua tuta da ginnastica nera con una fenice rossa disegnata sul retro della felpa ed una uguale l'aveva tatuata sulla schiena. Perchè nel mondo dei combattimenti clandestini Caterina Bossolani era conosciuta col nome di Fenice.

I suoi genitori, al solito, arrivarono prima dell'ora stabilita e, dopo che la giovane ebbe chiuso il magazzino a chiave, salì coi genitori sulla loro lussuosa Berlina "Mi raccomando, cara! Stasera ci saranno molte persone che punteranno sulla tua vittoria!"

"Chi dovrò affrontare?"

"Boban. Stasera è stato scelto lui!"

"Perciò vincerai facilmente... Sappiamo bene che è un incapace!"

"Ma non è sempre detto che vinca. Ci sono molti lottatori forti..."

"Tu lo sei di più, cara!" Disse la madre, poi l'uomo fermò l'auto in un garage sotterraneo, ove vi erano poche luci accese e, sotto di queste, vi era il ring.

In più vi erano delle guardie del posto che sembravano coinvolte in quel brutto giro ed un paio di queste andarono verso di lei "Mi raccomando, Fenice! Devi ammazzarlo!"

"No. Sapete che io non uccido i miei avversari!"

"C'è sempre una prima volta..."

"Forse, ma non per me!" Rispose la ragazza, andando dietro ad una tenda appositamente appesa per far si che i combattenti potessero andare dietro di essa per cambiarsi.

Parecchie persone dell'ambiente, che erano già lì oppure arrivarono più tardi, eleganti e molto facoltose, iniziarono a puntare molti soldi appena cominciarono gli scontri e Cate, che avrebbe lottato nel quarto incontro, venne raggiunta da un uomo di colore.

"Ciao, Fenice! E' da molto che non ci vediamo..."

"Blaze!" Sorrise la giovane a Ronghar Mapoui, il solo lottatore con cui aveva stretto amicizia "Stai bene?"

"Si, grazie! E tu?"

"Anch'io sto bene. Moglie e figli?"

"Karima ed i nostri sei tesorini stanno benone. E di te che mi dici? Trovato l'amore?"

"Sai come la penso... Non ho tempo per l'amore..."

"Dovresti innamorarti, invece! Sei una bravissima ragazza e meriti tutto il bene del mondo..."

Cate sorrise amaramente "Non lo so, Blaze... Non troverò mai una ragazza che mi voglia bene, apprezzandomi per quello che sono."

"Secondo me quella ragazza esiste, devi solo trovarla!"

"Più facile a dirsi che a farsi..." Disse Cate, nell'attimo in cui lo speaker la chiamò sul ring e si trovò davanti Boban, che picchiava i pugni l'uno contro l'altro, rabbiosamente.

"Finirai male, ragazzina!"

Cate non rispose e, dopo aver ricevuto un pugno in pieno stomaco ed uno al viso, si fiondò su Boban, colpendolo con una raffica di pugni, atterrandolo e gli ruppe una gamba con una semplice ginocchiata e, mentre gli spettatori la incitavano ad ucciderlo, lei tolse i suoi guantoni a mezzo dito e si diresse verso la tenda dietro la quale si era cambiata, per rimettersi la tuta.

Quando terminò, i suoi genitori la pagarono, come promesso, dandole ben quindicimila Dollari e poi se ne andarono, mentre Blaze fissava la giovanissima amica che, con questa vittoria, era arrivata a duecentonovanta vittorie, più di metà delle quali per ko e le altre avevano visto avversari ed avversarie uscire dallo scontro con una o più fratture.

Ma Blaze sapeva benissimo che Caterina era stata rovinata dai genitori adottivi, che non le avevano insegnato l'amore, ma solo la violenza, per fare di lei un'ulteriore fonte di guadagno.

  
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