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Autore: Eyenuchiha    14/11/2014    1 recensioni
La semplice verità è che,mi hai spezzato il cuore,più di quanto tu credi che io lo abbia distrutto a te,solo che il mio è veramente rotto o quanto meno è cosi gonfio di tanti dolori che batte cosi forte da fare male.Perché si,alla fine l amore può fare anche questo,quando è tanto forte ti può fare ammalare anche sei hai tenuto duro fino all’ultimo e hai provato a cambiare vita .Ed io mi sono ammalata di te.
Mi sono ammalata con 142 battiti.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                        Gemelli
Stare a casa mia era diventata routine,dopo scuola dato che spesso aveva anche gli allenamenti di calcio e il campo era vicino alla mia zona,usavamo ciò come scusa per stare insieme.La trovavo la cosa più dolce del mondo,pranzavamo ci godevamo il divano giallo e la tv,qualsiasi cosa vedessimo anche se era un programma di pesca che a lui piaceva da matti,si assopiva sotto le mie carezze.  Avevo imparato che più dormiva meno era suscettibile,che adorava i grattini sulla schiena e che se gli carezzavo le tempie si assopiva in brevissimo tempo.Avevo capito che a scuola apparte il saluto del mattino,raramente si avvicinava a me in pubblico,che i suoi compagni di classe cominciavano a fargli domande scomode,e agli apprezzamenti si innervosiva.Imparai che adorava vedermi in jeans stivali e camicetta,con quelli dimostravo del tutto la mia "maturità",almeno secondo lui.Ma imparai anche che era tremendamente lunatico e che a volte faticavo a stargli dietro,l' attimo prima mi saltellava felice vicino un secondo dopo ptevo non esistere.Capi inoltre,che non potevo nascondere alla mia famiglia di avere una "relazione" con un ragazzo,cominciavano a insospettirsi,troppi bicchieri,mozziconi di sigarette di una marca diversa da quelle di mio padre,il pranzo che spesso mamma mi preparava finiva quasi del tutto ed era impossibile che mangiassi un pollo intero o mezzo vassoio di cannelloni.Quando glielo comunicai una sera a tavola non ne furono affatto sorpresi.
"Non è un po' piccolo?"Fu la prima cosa che espresse mio padre guardando la partita.Era già raro che avesse articolato parola davanti ad un match importantissimo della Fiorentina.
"Si bhè sembra molto più grande dell' eta che ha..Non solo fisicamente,a volte fa discorsi maturi per un dicassettenne!"
Non mi aveva nemmeno guardata in viso.
"A quell' età prima viene la "viola" poi gli amici e per ultima la ragazzina!Stai attenta che non ti prenda come un trofeino,si vanteà degli amici che ha la ragazza che è più grande,ti  esibirà quando ne ha voglia e ci sarai quando ne ha bisogno ma per il resto non conterai...Ero cosi anche io!"
In quel momento mi sentivo una bambina in pieno rinprovero,per mio padre Marco non andava bene,probabilmente perchè nemmeno lo aveva mai visto!Nella mia testa li vedevo insieme a giocare a Fifa,o a guardare le partite vicini sul divano esultanti e felici.
"Io l'ho visto ha ragione tua figlia,sembra molto più grande.E poi è vero anche tu eri come lui alla sua età,ma  mi amavi..."
Mia madre era dalla mia parte,questo era sicuramente un vantaggio dato che era "colei che portava i pantaloni in casa" se andava bene a lei sarebbe andato bene per tutti.Quando andai a letto lui mi contattò per telefono.
"Ehi!Sei a nanna?"
Gia quell' "ehi" voleva dire tempesta,agitazione,era successo qualche cosa o doveva dirmi qualche cosa.
"Si mi sono appena infilata sotto le coperte,tutto bene?"
Ultimamente avevo compreso che restare un po sulle mie lo incitava ad essere più dolce ma che se esageravo troppo si innervosiva e mi chiudeva la conversazione con un "ci vediamo a scuola."
"Senti,domani posso venire da te a pranzo?"
Iniziai a saltare nel letto come una trota lanciata dall acqua a terra.
"A me va bene ma,mia mamma torna alle due non fa il pomeriggio,cosi ti vede hai detto che non vuoi che nessuno sappia!"
"No va bene,non mi interessa.Ti va bene o no sennò vado altrove!"
Qualche cosa non andava ma certamente non con me.Se aveva bisogno di rifugiarsi da me a casa mia e di stare tranquillo in mia presenza anche se c' era mia madre.mi andava più che bene.
"Ok..Tutto bene?"
"Si Chicca,ora che ti ho sentita e che so che posso stare con te domani meglio molto...Hai tanto sonno vuoi parlare un po?"
"Chicca"??Cosa cavolo voleva dire?Non mi chiamavo Francesca,era un nuomignolo che significava "caranmella""dolce""zucchero".Rimasi ferma per un po' con le dita sui tasti,probabilmente dall' altra parte stava aspettando pazzientemente che la matitina scorrevole si fermasse.
"Si fino a che non mi addormento..Chicca,però cosa è?Un dolcino?"

"No scema,hai presente la frase quella del film "Balla pe'te Chicco!",ecco mi riferivo a quella balla per te Chicca,pure io ballo per te e poi Chicca mi piace più di "Tesoro" "Cara"
Sorrisi,adesso avevo anche un nomignolo tutto mio,lo trovavo estremamente dolce e tenero.
"Domani è sabato,che fai esci con gli amici?"
Un altra cosa che mi domandavo spesso,era su cosa facesse il sabato quando era con i suoi carissimi amici,mi domandavo se aveva mai parlato di me,o se quando gli si avvicinavano le ragazze lui le repsingeva a causa mia,per me.Ma non avevo il coraggio di chiedere,prima o poi speravo e desideravo,che mi avrebbe portata con se a conoscere tutti,non volevo più nascondere l' affetto che provavo per lui,non volevo più vederlo freddo nei miei confronti alla presenza delle sue conoscenze.
"Si vado a Santa Croce come sempre oppure a ballare,ma stai tranquilla!"
Una delle tante frasi che un ragazzo nn dovrebbe mai dire alla sua compagnia riguardo alle serate in discoteca,non è per nessuna donna,facile,stare tranquilla pensando anche solo di tanto in tanto che il proprio amore è in una discoteca,probabilmente alticcio,probabilmente non pieno della capacità di pensare,con gli amici che lo spronano a fare di tutto e di più ma soprattutto con altre donne pronte ad attaccare la preda.
"Capito,penso che andrò anche io a ballare tranquillo non vengo bella tua stessa discoteca!"
Non era affatto giusto che solo io fossi tremendamente gelosa,mi ponevo spesso da qualche tempo sempre la stessa domanda,tiene veramente a me?Mi desidera veramente?Ma non trovavo del tutto risposta,era spesso lunatico e indecifrabile,stavo cominciando anche io ad assumere parte dei suoi atteggiamenti.
"E dove vai?Con chi?"
"Con le amiche di classe,il dove non lo so,se tu vai in una e mi dici il nome io non vengo assolutamente li!"
"D' accrdo..Ne riaprliamo domani,ci vediamo a scuola ciao!"
Si era innervosito,come un bambino a cui togli il lecca lecca un attimo dopo che l'ha scartato e stà finalmente per assaggiarlo.Farlo arrabbiare mi piaceva e mi metteva ansia allo stesso tempo,non era facile comprendere la sua possibile reazione,quasi mai.
"Okey....Buonanotte!"
Fu difficile addormentarmi,ma ne avremmo parlato a pranzo o comunque il pomeriggio seguente.Avevo appena parlato ai miei genitori di lui e in parte cominciavo a pentirmi dell'idea di averlo fatto.Forse non era pronto per vedere ne mia madre ne nessun altro mio affetto.L'indomani mattina a scuola,come ormai da sempre mi aspettava sotto il pegaso di gesso,mattinata piovosa e uggiosa,ottima per l'uomore di entrambi.
"Buongiorno!"Non m i sorrise,appena tutti si furono dileguati mi afferrò per il braccio tirandomi a se,dopo diverso tempo dal primo abbraccio nel corridoio me ne stava dando un secondo.Il cuore prese a battere all'impazzata un misto tra rabbia e felicità.
"Buongiorno..."
Lanciò la sigaretta a terra non curandosi di spegnerla e mentre io col piede cercavo di raggiungerla per non correre il rischio di bruciare la scuola mi stringeva stretta stretta,posò la bocca sui capelli strusciandola.
"Dove vai tu stasera?"
Non potevo resistergli nemmeno cinque secondi,lo strinsi a mia volta stretto stretto,nascondendo il viso nel suo maglione blu,strusciandomi al suo petto duro.
"Vado a ballare con le amiche,ma devi stare tranquillo!"
Una maledetta bugia per capire se ci teneva veramente.Mi strinse ancora di più quasi a soffocarmi,amavo quegli abbracci,potevo sentire ogni centimetro del suo meraviglioso corpo.
"Marco mi strizzi!"
"Si lo so!"
"Le costole me le spacchi mi vuoi morta!?"
Mi guardò deciso,poi spostò gli occhi per guardarsi attorno e finalmente si ricongiunse alle mie labbra mordendomele.La cosa divenne spinta non appena le mie mani si avvicinarono alla sua cintura,quei dannati pantaloni verdi mi facevano impazzire,li adoravo.
"Più che spaccarti le costole vorrei non entrare e andare altrove con te...Ma ormai siamo qui davanti.Potremmo fare una forca qualche volta!" 
Mi sorrise felice,come potevo dirgli che non avevo mai saltato scuola,con una forca?La cosa mi spaventava abbastanza,anzi mi faceva sentire in colpa,come la sensazione di quando sei a casa malato e nel delirio della febbre provi una certa ansia per tra i banchi di scuola.
La cosa che mi spaventava di più era che,essendo un bellissimo ragazzo,almeno per me,altre potessero desiderarlo come lo desideravo io,non potevo però impedirgli di uscire o mettergli un collare con scritto "proprietà privata!".Dovevo avere fisucia in lui,dovevo credere a tutto ciò che c' era stato tra noi,mi aveva fatto capire che mi voleva e che desiderava starmi vicino in mille modi ma c' erano acnora tanti tasselli che nella mia testa non si incastravano tra di loro.Alla fine delle quattro ore scolastiche del Sabato uscì sicura di trovarlo ad aspettarmi,mi vidi sfrecciare la Citren rossa davanti.Rimasi immobile con un bugono di mosche accorgendomi in un secondo momento che anche mia madre era venuta a prendermi.Sapeva subito quando qualche cosa dentro la mia testolina non tornava,probabilmente me lo leggeva nell' espressione o negli occhi.Decise di andare a fare shopping ed io per orgoglio lasciai il telefono in silenzioso,non mi aveva nemmeno salutata,non ne capivo il motivo ma per tutto il giorno era stato schivo,toccava a me ora prendere posizione.Quando tornammo a casa per pranzo non consultai il cellulare ero troppo arrabbiata per essere stata snobbata in quel modo,lo abbandonai sul letto lanciandolo,dopo un bel pranzetto e un film tutti assieme verso le cinque e mezzo decisi di degnarli uno sguardo.
Niente.Apparte le amiche che avevano sparlottato per tutto il pomeriggio,sulla destinazione della serata e sul da farsi.Di lui nessuna traccia,abbandonata,ignorata e doppiamente non considerata.Decisi di andarmi a scaldare sotto il getto dell' acqua calda e di cominciare a prepararmi per la serata.La doccia era sempre il modo migliore per riflettere e allo stesso tempo calmare i nervi.Rimasi a massaggiarmi i capelli con lo shampoo per un tempo indefinito fino a che il cellulare posato sul lavandino suono'.Mi affrettai ad uscire e coprirmi,bagnando ovviamente,tutto il pavimento che mia madre aveva accuratamente pulito la mattina.
"Ciao Marta!"
Le risposi subito piena di entusiasmo,se fossimo uscite sarei stata sicuramente in compagnia avrei rimuginato meno su tutta la questione e mi sarei svagata.
"Ehi..Ti disturbo?"
La sua voce era strana,sembrava quasi che avesse pianto.
"No ero in doccia ho solo bagnato tutto per siponderti ma nessun'problema asciugo tutto dopo..Tu piuttosto tutto bene ti sento molto..giù.Hai pianto?"
prese a ridere e si soffiò il naso.
"Ma che Ila,ho la febbre,gia stamani ero leggermente chiusa tornata a casa mi sono buttata a letto mi sono addormentata e mi sono svegliata cosi!Quindi stasera io non posso uscire.Ho sentito Gemma,lei non può i suoi sono fuori e non ha chi l' accompagnia,Serena è dal padre e lo sai che insomma...è una cosa difficile per lei quando sta da lui!"
Il mio destino era quello di rimuginare tutta la sera su cosa stesse combinando Marco.Avevo un appuntamento con i miei nervi.Che bello!
"Tranquilla ci mancherebbe che esco senza di te!Dai facciamo cosi usciamo settimana prossima andiamo da qualche parte tutte insieme,Serena se ha problemi può rimanere a dormire da me!Ci organizziamo bene bene,cosi tu intanto ti riprendi ed io studierò e mi avvantaggio.Ti va di farmi compagnia mentre mi asciugo?"Restammo in vivavoce per almeno un ora,mentre lei starnutiva e raccontava del più e del meno ed io mi sistemavo.Mi raccontò delle estati passate,degli anni in cui a scuola non c' ero stata,della sua famiglia,di tutto,e Marco divenne un puntino lontano nella mia mente.Quando chiudemmo la chiamata era ora di cena,felice che il tempo fosse trascorso tornai comunque con la mente a lui.Non scriveva,non mi cercava,cominciai a sospettare di aver fatto qualche cosa.Cenai con poco e mi rinchiusi in camera sotto le coperte a vedere un film.Di lui nessuna traccia,non si era interessato nemmeno alla mia possibile uscita in discoteca.Quando ormai persi le speranze lasciai il telefono lontano da me mettendo la vibrazione,spensi la tv e mi voltai pronta ad addormentarmi.Con i pensieri che giravano nella testa presi quasi sono,poi imporvvisamente il comodino prese a vibrare.Come una molla scattai e afferai il cellulare,sul display il suo numero.Presi un respiro,quello che forse non avevo preso per tutto il giorno e risposi autorevole.
"Pronto!"
Rumori di sottofondo,voci miste,passi sull' asfalto.
"A-amore?"
Sulla mia faccia si dipinse un punto interrogativo gigante,con un misto di piacere e stupore.Mi aveva appena sbiasciato quella parola bellissima per telefono?
"Marco?"Non capivo bene nemmeno se era la sua voce.Quando rise però capii che era lui,quella risata l' avrei riconosciuta tra mille.
"Ehi cucciola...Sono in centro.Sono con i miei amici,ti posso parlare in privato??Ragazzi ho detto in privato ahaha andate più in la!"
Sentii mille schiamazzi,gente che rideva e poi divennero sempre più distanti.
"Cucciola,scusa fanno casino.Che fai?Dove sei?Come stai?Ti manco?"
Un interrogatorio sbiascicato che a stento avevo capito.
"Io..Non sono andata a ballare.Marta sta male Gemma e Serena non potevano sono a casa.Sto,bene tu invece?Si...mi manchi,mi sei mancato,Perchè sei andato via senza salutarmi e non mi hai cercata?"
Rimase un po' in silenzio,per schiarisi poi la voce.
"Meno male non sei a ballare...Meglio...Ero agitato!Sono dovuto andare via subito perchè avevo la partita di calcio alle tre,poi quando è finita sono andato a casa ho dovuto prepararmi per venire in centro sono ad un compleanno ad un diciottesimo,non vado a ballare!Dimmi che non sei arrabbiata,per favore."
E come potevo essere arrabbiata con una supplica cosi tanto ben esposta?
"No,ero solo preoccupata pensavo di aver fatto qualche cosa..Ora che so che non vai a ballare sono molto più contenta."
"E devi stare tranquilla ti prego!Fidati di me lo so che sai mille cose ma ti prego,ti prego amore fidati.Sono con tutti maschi e non guardo nessuna!Okey?"
Sorrisi e mi cacciai sotto le coperte,nel buio per sentire la sua voce ancora più mia.
"Si..Mi fido!"
"Bene,adesso vado in un locale.Tu vai a nanna,domani mattina se vuoi passo e stiamo un po' insieme!"
Un sorriso a trecento denti illuminò il buio delle coperte.
"Va bene,mi piacerebbe molto.Allora fai il bravo,non combinare guai,io vado a nanna..Notte!"
Sorrise anche lui,sembrava cosi felice.
"Notte piccola mia."E riagganciò.Tutti i miei nervi fino ad allora tesissimi st strecciaorno e rilassarono completamente,scivolai nel sonno senza nemmeno accorgermene,ma altrettanto veloce mi risvegliai quando sentii nuovamente il telefono vibrare.Mi voltai a guardare il display,erano press' appoco le due avevo dormito tre ore,alzai la cornetta rispondendo.
"Marco??"Svariati ruomori di sottofondo e il suo respiro affannato.
"Mi dispiace!"Un tonfo al cuore.
"Che succede che hai fatto?"Altri ruomri,la voce di un ragazzo.
"Niente,ti perego te lo dico ma non abbandonarmi..."La voce strozzata,sbiascicata come se avesse pianto.
"Mi hai tradita?"Ormai non ragionavo più,il tono autoritario della ventiduenne che fino ad allora aveva fatto la ragazzina uscì fuori,freddo e tagliente.
"No!No!Non ti ho tradita,non ti posso dire cosa ho fatto ti prego fidati!Ti prego amore...amore ti prego non ho nessuna!"
Non gli credevo,presi a piangere improvvisamente.Lo sentì passare il telefono a qualcuno la sua voce lontana che urlava di avermi fatta piangere.
"Pronto,Ilaria..Sono Fderico,un amico di Marco!Stai piangendo?Ti prego non piangere"
Cercai di rispondere a quella voce sconosciuta,ma non mi riusicva.
"Ascolta,Marco ha bevuto troppo,non ha fatto assolutamente niente,ha scansato tutte quelle che gli si avvicinavano e non lo dico perchè sono un suo amico,è innamorato di te,quindi credigli.Ha litigato con un altro ragazzo del gruppo,pesantemente ed è successo un macello erano tutti e due ubriachi e marco è satato male!Adesso,io ho chiamato i miei genitori lo porto a casa,io sono sobrio quindi ci penso io a lui,Okey mi hai capito!?"
Ero contenta che avesse una persona cosi genitle accanto.
"Ho capito...Ma perchè hanno litigato?Ma si sono picchiati?"
"No,cioè non sò come spiegarti si sono azzuffati ma non si sono picchiati,il motivo io non posso dirtelo ma non c' entri te..Cioè magari infondo si ma perchè Marco ha paura che tu te ne vada nel sapere questa cosa.Ha paura di perdere il tuo amore.."
Stavo cercando di capire cosa potesse essere,dovevo fare la persona matura.
"Facciamo cosi,se Marco ci tiene a me,deve cominciarmi a raccontare le cose.Non ho più intenzione di passare una giornata come quella di oggi.Lunedi io devo andare anche all'Università quindi scusa ma adesso devo andare a dormire.Digli che...ci risentiamo!"
Rimase in silenzio,probabilmente riferiva a Marco ciò che avevo appena detto.Il fatto che lui non mi parlasse ma mandasse un tramite mi uccideva.
"Va bene non ragiona ora sta disperatostai tranquilla ti prego non lasciarlo!Ciao!"E riattaccò.Lanciai il telefono e mi rannicchiai sotto le coperte.
Per tutto il giorno seguente di lui nessuna notizia,per quanto mi riguardava poteva essergli accaduto di tutto,ma sapevo in cuor mio che Federico era sicuramente più affidabile di Marco stesso,e che se ne sarebbe preso cura.Non sapevo se stava bene,non sapevo se aveva uteriormente litigato,passai tutto il giorno a disegnare avevo una consegna per la scuola di Fumetto,dovevo finire diverse tavole e studiare per la scuola normale.Lunedi mattina quando arrivai con doppio zaino e cartella dei disegni,lo trovai sotto il pergolato a parlare con Sara,la precedente fidanzata,fumavano insieme come se niente fosse.Tirai dritto,anche durante la richreazione non mi considerò all'usicta incalzai verso Gemma intimandola di aspettarmi avrei preso il Bus con lei dato che andavamo tutte e due nella stessa direzione.Dopo un po' mi sentii sfilare la cartella da sotto il braccio.
"Cavolo è tre ore che ti chiamo!"Mi voltai,Marco ansimante ci aveva raggiunte.
"Oh guarda chi c'è buongiorno!"Sorrisi,ma lui rimase serio."Cosa stai facendo Marco?"
"Vengo all'Univeristà con te,oggi avevi consegna no..Bene portiamo l esame lo fai e poi ti porto a fare merenda in centro.Non accetto un no!"Mi spinse dentro il bus nemmeno me ne accorsi,Gemma si sedette lasciandoci soli.
"Io...Non..so che dire!"Lo guardai,quanto mi mancava baciarlo,ma sapevo anche che davanti ad una mia amica e davanti a tanta gente non l' avrebbe fatto.Ed invece colmò la distanza tra di noi tenendo stretta la mia cartella.Quanto mi era mancato,quanto mi erano mancate le sue labbra il suo sapore.
"Dai,lasciati coccolare oggi..Mi devo far perdonare!"Posò la fronte alla mia stringendomi attento che gli scossoni del bus non mi facessero cadere.
"Va bene...Mi togli un dubbio?"Mi carezzava la punta della treccia,mandandomi brividi fino al collo."Che segno zodiacale sei?"
Arquò le sopracciglia.
"Gemelli..Perchè?"
Ora comprendevo molte cose.Scoppiai a ridere abbracciandolo nascondendomi nel suo giubbotto di pelle marrone,il suo profumo buonissimo mi inondò.
"Attenta alle sigarette dentro me le spiaccichi!"
"Zitto doppia faccia!"
"Doppia faccia??"
"Shssss...Si!I gemelli sono doppia faccia,come il cancro è romantico e possessivo.Io sono molto possessiva e tu sei mio!"Mi tirò la treccia guardandomi.
"Tuo?Chi l'ha detto,semmai tu sei mia ma io..."Gli pestai un piede e si trattenne dal gridare.
"No!Tu mio,io tua fine della discussione...Poi io sono più grande e ho sempre ragione!Ricordalo!"Mi schioccò ventimila baci tra il collo e la guancia.Era tornato il mio piccolo leone,il mio biondo angelo dolce,e non si preoccupava affatto del giudizio delle persone vicine a noi.
"Dobbiamo scendere!C'è troppa gente..mi rovineranno la cartella con i disegni!"Mi sorrise prendendomi la mano.
"Stai attaccata a me metti la cartellina dei disegni dietro la mia chiena e stammi appiccicata apri io la strada!"Mi guardai attorno.
"Anche Gemma me la spiaccicheranno!"Si alzò sulle punte e allungò una mano.
"Gemmina..attaccati a me!"Lei dal nulla agguantò il braccio di lui serrandovici,non ero affatto gelosa di lei,assolutamente.
"Ci fa da cavaliere!Che carino che sei.."Le sorrisi.
"Non ci fare la bocca è uno stronzo...E' dei gemelli!"Mi guardò come se la sapesse lunga.
"Uuuuh doppia faccia!"Lui boffonchio un vaffanculo a tutte e due e ci aprì la strada verso l'uscita fino a fuori nel marciapiede.Gli rimasi attaccata come una cozza allo scoglio,quando fummo liberi mi staccai per sorridergli.
"Allora piccioncini io vado a prendere l' altro bus!Cu vediamo domani Ila,fammi sapere dell' esame!"Mi diede un bacino e con il suo metro e cinquanta sparì piccola ma veloce.Mi resi conto che tenevo la mano di Marco serratissima.
"Andiamo?"Lo guardai grata di quello che aveva fatto e ci incamminammo per il centro verso la Scuola di Comics.
Inizialmente non ci dicemmo neinte di che,parlammo di che cosa avevamo fatto a scuola,di lui e Sara che fumavano.Mi chiarì che lei era rimasta molto scottata quando l' aveva mollata per motivi non ben precisi,lui la definiva un amica ma da donna e da occhio esterno avevo ben chiaro che a lei qualsiasi uomo sarebbe andato bene a prescindere da Marco.
"Ti devo delle spiegazioni anche di Sabato sera!"Lo guardai mentre attraversacamo la strada senza rendermi conto che era scattato il rosso.Mi strattonò con forza facendomi male per ricacciarmi sul marciapiede.
"Ma cazzo vuoi stare attenta è rosso!"Era seriamente preoccupato,non avevo guardato il semaforo manco ne ne ero resa conto che ci fosse.
"Non l' avevo visto!S..scusa ma non ti arrabbiare cosi!"Mi strinse la mano ancora di più.
"Sei peggio delle bambine,si guarda prima a destra poi a sinistra Ilaria!"Rimasi in silenzio colpevole,fiano a che nons cattò il verde e lui mi precedette camminando.
"Dai....Guarderò meglio lo giuro..Insomma mi devi delle spiegazioni.Con chi hai litigato?Perchè bevi cosi tanto?Mi piace Federico!"Mi guardo perplesso.
"Ho litigato con un altro amico,quest' estate gli ho fatto un bruttissimo tiro.Tu ovviamente non c' entravi nulla ma..."La mia mente in trenta secondi arrivò alla conclusione:Amico,estate,brutta cosa,litigio...
"Ti sei fatto la sua ragazza?"Con occhi spalancati e stupiti mi fissò sbalordito quella bocca tanto bella semi aperta."La tua faccia significa si!"
Asserì con la testa e mi fu tutto chiaro."Marco senti,io lo so che sei stato uno stronzo con le ex non so cosa tu abbia fatto ma in tanti mi hanno detto che ti dovevo lasciare perdere.Me ne è fregato nulla,mi pare di no dato che ti tengo per mano,quindi cosa dovrebbe intaccare questa storia con me?Non penso che tu mi tradiresti mai visto quello che fai per starmi vicino..."Fu come se un arcobaleno colorato pieno di felicità gli si stampasse in viso,si fermò abbracciandomi.
"Scusa ti ho fatta piangere dovevo dirti tutto subito ma ero brillo stavo male ho vomitato pure!"Mi cullò in mezzo alla strada pedonale serrandomi stretta.
"Mi soffochi aiuto!"Rideva felice,finalmente spensierato e libero da quel macigno che aveva dentro.Potevo accettare le ex,potevo accettare questa storia della fidanzata dell' amico,se in cambio mi dava tutto quell' amore incondizionato.E alla fine che mi interessava se andava a ballare,se non stava con me il Sabato,avevo il mio mondo privato in momenti come questi,avevo bisogno di lui.Non del suo passato.
"Ti voglio bene Marco.."Mi baciò i capelli per poi riprendere a camminare.
"Lo so!"
"Io di più..."Mi guardò con gli occhi pieni d' amore.Il suo di più era un "ti amo!"

Uno dei ricordi più felici che mi siano rimasti,ad oggi scrivendo questa parte di "noi" sorrido ancora,ricordo il suo profumo,ogni piccola espressione,quanto quelle cartelle pesassero e quanto nei tuoi occhi quel masso che ti eri tenuto dentro per paura che ti giudicassi,ti schiacciava.Anche oggi,ti direi le stesse cose.Gli errori,li commettiamo tutti.
Non hai mai perdonato i miei di errori,ma in parte ringrazioe che tu non l' abbia fatto.In effetti anche se ho perso altri battiti,oggi,una nuova luce me li ha ridati.Se non mi avessi fatta vivere e cadere,oggi,io non avrei Lui.
Ma questa è un altro capitolo,porta un altro nome,altre sensazioni,lo scoprrirò solo vivendo.
Ma i ricordi rimangono,e a volte mi spezzano.
Con la differenza,che ora posso contare sulle mie forze.
  
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