SEVERUS&SEVERUS
 
 
Albus Sevreus Potter camminava fiero lungo il corridoio del quinto piano.
 
La cravatta verde argento si intonava perfettamente con i suoi occhi ereditati dal padre e la spilla da Prefetto spiccava sulla sua divisa.
 
Con un gesto elegante alzò la manica sinistra per poter guardare l’ora: le lancette del suo nuovo orologio da polso segnavano le dieci precise.
 
Albus allungò il passo per non arrivare tardi alla Sala delle Necessità, dove suo fratello maggiore aveva indetto la solita riunione di famiglia d’inizio anno.
 
<< Ehi tu! >>, una voce alle sue spalle lo fece fermare di colpo.
 
<< Chi ha parlato? >>, Albus alzò la voce notando che il corridoio era apparentamene deserto.
 
<< Ragazzo! >>, continuò la voce che lo aveva chiamato pochi attimi prima. << Sono qui! Nel quadro. >>
 
Il giovane Serpeverde notò un quadro raffigurante i sotterranei e in primo piano un uomo dalla pelle chiara tendente al giallo che contrastava i suoi grandi occhi neri e i suoi capelli unticci dello stesso colore dei suoi occhi.
 
<< Mi scusi, ma vado di fretta! >>, Albus si avvicinò lentamente al quadro.
 
<< Sempre di fretta voi ragazzi! >>, biasciò l’uomo nel quadro. << Hai i suoi occhi, sei imparentato con i Potter? >>
 
<< Esatto signore! >>, Albus si gonfiò d’orgoglio. << Sono Albus, il figlio di Harry Potter! >>
 
L’uomo alzò il sopracciglio destro. << Vedo una certa somiglianza con quell’arrogante di tuo padre!  >>
 
<< Mi scusi, ma chi è lei? >>, Albus lo guardò meravigliato, nessuno prima d’allora aveva descritto suo padre come un arrogante.
 
<< Non ha importanza! >>, il dipinto lo guardò meglio. << Porti il nome di un grande uomo. >>
 
Albus si gonfiò nuovamente il petto d’orgoglio. << Lo so. Porto anche il nome dell’uomo più coraggioso che mio padre abbia mai incontrato >>.
 
<< Ma davvero? >>, il soggetto del quadro sorrise beffardo. << Allora ti chiamerai Albus Sirius Potter! >>
 
<< Mi dispiace deluderla, ma Sirius è mio fratello! >>, il ragazzo incrociò i suoi occhi verdi con quelli neri e freddi dell’uomo dipinto in quel tetro sfondo. << Io sono Albus Severus Potter! >>
 
<< Piacere Albus Severus Potter! Io sono il Principe Mezzosangue! >>, il ragazzo notò che le labbra dell’uomo si erano increspate in quello che poteva sembrare un sorriso.