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Autore: Celeste98    16/11/2014    3 recensioni
Cosa succederebbe se durante la Battaglia qualcosa non andasse nel verso giusto?
Pervinca e Vaniglia stanno per compiere l'incantesimo che riporterà l'equilibrio tra luce e buio, ma Pervinca nel mezzo dell'incantesimo manda via sua sorella. Perchè? Cosa ha intenzione di fare Vì? E se la caverà da sola?
Il Nemico che attacca Fairy Oak prova un odio profondo verso Magici luminosi e Non Magici, e distrugge tutti coloro che si mettono contro di lui.
Cosa succederebbe se i Saggi del villaggio decidessero di evocare gli spiriti dei loro antenati per aiutarli? E se invece degli antenati qualcun'altro aiutasse i cittadini di Fairy Oak?
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questa è la mia prima storia in assoluto, se vi ho incuriositi leggete
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pervinca Periwinkle, Scarlet Pimpernel, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre giorni dall’inizio del “trattamento”, tre interminabili giorni in cui il dolore e la disperazione portarono i quattro magici a lottare controllo loro stessi per non crollare.

Quella situazione li portò corsi a porsi delle domande:

valeva la pena continuare a lottare per delle persone che li avevano dimenticati per tanti anni? Era passata più di una settimana, e se non li avessero mai cercati? Anche i loro compagni li avevano abbandonati al loro destino?

Image and video hosting by TinyPic Furono questi interrogativi a cancellare la luce dai loro cuori e dai loro occhi, che da rossi per il pianto divennero rossi di odio e di sangue.

 

«Oggi sono nati quattro magici oscuri. Questa notte la luce ha abbandonato i loro cuori lasciando il posto all’oscurità più totale. Da questo momento fino alla fine dei tempi loro saranno i vostri sovrani, solo io sarò sopra di loro, e voi gli dovrete la stessa obbedienza che avete nei miei riguardi. Insieme a loro daremo vita a una nuova dinastia di maghi oscuri e cancelleremo qualsiasi traccia di luce che oggi esiste».

Gli eserciti erano tutti riuniti per ascoltare il discorso di James Nox in un grande salone. Dalle enormi vetrate, lasciate scoperte dalle tende di velluto nero, filtrava la luce della luna ormai quasi piena. I quattro ragazzi erano stati accolti come dei re, di cui portavano anche l’aspetto: indossavano degli abiti simili a quelli che avevano al loro arrivo alla Rocca, che gli erano stati successivamente tolti dopo il loro rifiuto, ma erano più eleganti.

«Benvenuti in famiglia, figli miei» aggiunse in seguito il mago fondendo il suo sguardo di ghiaccio con il loro iniettato di sangue, privi dell’umanità che poco tempo prima li faceva brillare.

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Un fulmine, seguito da un poderoso tuono, squarciò la tranquillità del cielo notturno illuminando di una fredda luce bianca contrastante con l’aria calda dell’estate.

Quando Vaniglia aprì gli occhi, svegliata dal forte tuono, vide solo il buio davanti a sé ma aveva la consapevolezza che stava per accadere qualcosa, qualcosa di terribile.

La mattina dopo poté vedere negli occhi di tutti la sua stessa certezza che, però, aveva paura di ammettere: il giorno dell’ultima battaglia si stava avvicinando.

 

Dopo essere stata svegliata dal fulmine, Lalla Tomelilla non era più riuscita a dormire perciò era corsa nella stanza degli incantesimi e aveva cominciato a sfogliare le carte consumate che occupavano la sua scrivania. Da quando sua nipote era stata rapita di nuovo insieme agli altri ragazzi, non si era data pace. Passava molte ore su voluminosi libri polverosi alla ricerca di qualche notizia in più.

Era quasi ora di pranzo quando qualcuno iniziò a bussare incessantemente alla porta.

«Lillà apri questa porta prima che la butti giù. Abbiamo delle novità» disse la voce di Duff. La strega si precipitò immediatamente alla porta, spalancandola.

«Che genere di novità, Duff? Che aspetti? Parla!» esordì la donna senza dargli il tempo di pensare una risposta.

«Grisam mi ha parlato di un libro di leggende della Valle che i ragazzi stavano leggendo su cui è raccontata una versione diversa rispetto alla storia antica che noi conosciamo» spiegò il mago del buio.

«Chi altro sa di questo libro? Perché non ci hanno detto niente prima?» chiese iniziando a percorrere il corridoio per raggiungere il piano superiore.

«Mio nipote ha detto che oltre lui lo sanno solo Flox, Shirley e Vaniglia oltre a Flora e i suoi compagni» rispose.

Non appena arrivò nella sala da pranzo, Tomelilla non perse tempo e pose la domanda a sua nipote.

«Vaniglia perché non ci avete detto prima del libro di leggende che tua sorella stava studiando?» domandò senza giri di parole.

«Pervinca mi ha fatto giurare di non dirvi niente… e poi tra tutto quello che è successo in pochi giorni mi passato di mente» tentò di giustificarsi la ragazza dopo pochi attimi di silenzio.

«Lillà non è colpa sua. Ormai il danno è fatto. Adesso però passiamo a prendere Ortensia e andiamo a Villa Matrix a cercare il libro» s’intromise Duff. I due saggi fecero per uscire dalla casa ma furono bloccati da Babù.

«spetta zia, vengo con voi» disse la ragazza e, senza aspettarli, uscì dall’abitazione. Nell’ingresso trovò Grisam che stava per bussare al portone. Come lei, anche il Capitano aveva deciso di aiutare lo zio nella ricerca del libro.

Dopo essere passati a prendere zia Ortensia, Flox e Shirley, che si era trasferita al villaggio poche settimane prima del 21 giugno, assunsero le sembianze di uccelli e raggiunsero in volo la loro meta.

Quando arrivarono, non si stupirono più di tanto nel trovare Passiflora, Christopher, Antony ed Erica nella stanza degli incantesimi. I saggi non persero tempo ed esposero le loro supposizioni sul libro

«Ma certo! “Favole e Leggende della Valle”! Perché non ci ho pensato prima?!» esordì Chris dirigendosi verso uno scaffale per cercare il libro.

«Solo che non ricordo dove l’hanno messo e che aspetto abbia» aggiunse con voce lieve poco dopo.

«Ha la copertina blu con decorazioni in ottone e sulla copertina è disegnato lo stesso marchio che loro hanno sul braccio» disse Grisam raggiungendo un altro scaffale, lasciando a bocca aperta i presenti.

«Eccolo qui» disse poco dopo dando il libro a suo zio.

«Qui invece ci sono degli appunti... i ragazzi avevano già iniziato a studiarlo» aggiunse Shirley prendendo da un cassetto un quaderno e alcuni fogli.

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«Perciò questo… James Nox potrebbe essere, a tutti gli effetti, il Terribile 21» la voce di Ortensia mise fine ai minuti di silenzio che seguirono la lettura dei testi.

Era quasi il tramonto e il gruppo aveva letto tutto il libro finché non si trovarono delle pagine bianche e una frase lasciata a metà.

«Avrebbe tutti i motivi per fare quello che ha fatto» aggiunse Tomelilla.

«Sul serio è questa l’unica cosa che non capite? Non vi chiedete perché la storia si ferma così?» domandò Erica alterata.

«Erica giarda! Si sta scrivendo» esordì Flox, attirando l’attenzione sul libro.

“Esattamente mille anni dopo dal primo attacco, altri quattro magici furono richiamati alle schiere dell’esercito del buio.

Sette giorni di stenti della prigionia e tre di trattamento, in cui furono sottoposti alle peggiori torture fisiche e psicologiche. Fu questo il tempo necessario perché si arrendessero alla potenza del Buio.

Da quel momento è iniziato il conto alla rovescia che si concluderà con l’ultima luna dell’età della Luce”

«N-no… non può essere» disse Vaniglia, pallida in viso, indietreggiando.

«La prossima luna è fra due giorni. Possiamo organizzare un piano di difesa, fabbricare altre armi, possiamo-» provò a dire Tony prima di essere interrotto da Duff.

«Basta ragazzo – disse con voce lieve – non possiamo fare più niente. Qualunque cosa tenteremo servirà solo a ritardare l’inevitabile» aggiunse con lo sguardo basso.

A quelle parole, Vaniglia non riuscì più a controllare le lacrime silenziose che ora le solcavano le guance.

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Aster si trovava su una terrazza e, appoggiato alla ringhiera di ferro battuto, si godeva l’aria della notte pensando. A un tratto due braccia gli avvolsero il busto da dietro. Sicuramente Pervinca era arrivata l’in volo, poiché il ragazzo non l’aveva sentita arrivare.

«Ehi Piccola, non ti ho sentito arrivare» esordì con un sorriso sulle labbra. La sua compagna soffocò una leggera risata sulla sua maglia.

«Che cosa fai qui tutto solo Amore?» gli chiese Vì, dopo che lui si girò e la strinse tra le sue braccia facendole poggiare la testa sul suo petto, all’altezza del cuore.

«Niente di importante, pensavo» rispose vago.

«E posso sapere a cosa pensavi?» chiese ancora la ragazza sorridendo e fondendo i loro sguardi.

«Che è un vero peccato che tutto questo fra meno di due giorni scomparirà» rispose guardandosi attorno.

«Andrà distrutto solo se loro tenteranno di sottrarsi all’inevitabile» disse Pervinca con la stessa freddezza che illuminava i suoi occhi color del rubino.

«Non ci pensare Amore» disse Aster sollevandole il viso quel poco che bastava per far incontrare le loro labbra.

 

SPAZIO AUTRICE ♥

Spero che questo capitolo sia un po’ più lungo del precedente e altrettanto interessante, ormai stiamo entrando nel vivo della storia, anche se fra circa altri sei capitoli penso di finirla…

In questo capitolo ho preferito non descrivere i tre giorni di torture ma ho preferito passare direttamente al loro “benvenuto in famiglia”, e a proposito di questo spero che il discorso sia abbastanza credibile ;-P

Non uccidetemi per il finale ma doveva andare così… e a dirvela tutta all’inizio volevo creare la coppia AstxVì ma sarebbe stato troppo facile e mi sarebbe stato impossibile farli lasciare, spero di non aver commesso un errore.

Per il resto… sto cercando di scrivere il prossimo capitolo che spero di riuscire a postare entro domenica prossima

Fatemi sapere che ne pensate

Bacioni ♥

  
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