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Autore: Shade Owl    16/11/2014    3 recensioni
Sconfiggere il destino è un'ardua battaglia. Lo sa bene Nathan Clarke, il quale si è preso sulle spalle più di un fardello, il più recente dei quali lo ha trovato in un bosco durante la caccia. Ma lui ha qualcosa che molti sembrano considerare solo una mera illusione, e che secondo il suo giudizio può portare enormi cambiamenti nel futuro: ha una speranza.
E la speranza di un uomo da sola dovrà tenere testa a mille difficoltà, sostenendo la piccola Athena attraverso un mondo ostile a chi, come lei, sembra avere un solo cammino davanti: quello della morte.
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STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sveglia arrivò molto presto e, se Athena non fosse stata avvezza alle levatacce, avrebbe avuto seri problemi a svegliarsi quando (probabilmente) in superficie il sole non era ancora sorto. Di certo quel poco che vide dalle finestre che davano su Llenxia le disse chiaramente che il grosso della popolazione cittadina non era ancora in attività: le strade sembravano vuote, anche a quella distanza, e i suoni che permeavano l’edificio di addestramento erano sommessi, quasi sonnacchiosi, come se i suoi compagni esitassero a uscire dal torpore delle coperte.
Un’altra cosa di cui fu intimamente grata fu la sua condizione di fuggiasca che, ironia della sorte, la stava decisamente favorendo nell’accontentarsi dell’amaca: certo, il letto in cui aveva dormito a palazzo era  ben altra cosa, tuttavia dopo tante notti passate su sassi, radici e terriccio umido un semplice baccello di stoffa sospeso a un metro da terra non le dava poi tanto fastidio.
La colazione si svolse in una grande sala con un solo tavolo di legno oblungo, e le abluzioni successive furono espletate in fretta. Conclusa la routine mattutina Nazdr Ylowrr li portò tutti all’esterno, nel cortile dell’edificio, dove si misero tutti in riga in religioso silenzio. Athena si ritrovò tra due giovani Drow: uno era un po’ più alto di lei, maschio, i capelli corti e argentei; l’altro, quello a sinistra, era una delle poche femmine presenti nel gruppo, dai lunghi capelli neri un po’ ribelli. Distolse rapidamente lo sguardo quando si accorse che la stava osservando a sua volta, ma sentì chiaramente i suoi occhi rimanere su di lei finché un rumore di passi cadenzati e leggeri giunse alle loro orecchie. Pochi istanti dopo comparve Kibir, serio e silenzioso come era sempre stato; nel passarle davanti non la guardò nemmeno, e arrivò fino in fondo alla fila senza dire una parola. Subito dopo tornò indietro, affiancandosi di nuovo a Nazdr.
- Ci sono elementi nuovi?- chiese semplicemente, abbracciandoli con lo sguardo.
- Sì, signore.- rispose Nazdr - La giovane umana…-
- Oltre a lei, figlio degli Ylowrr. Ne sono già al corrente.-
- La settimana scorsa sono arrivati altri due iniziati. Devo presentarli?-
- No. Per adesso fa completare a tutti il percorso di base. Quando avranno terminato voglio che si esercitino nel combattimento uno contro uno.-
Nazdr fece un cenno col capo e gridò qualcosa in drowish. L’intera fila reagì subito, cominciando a muoversi verso sinistra, e Athena li seguì immediatamente, chiedendosi cosa l’aspettasse adesso.
 
Nazdr li portò sul retro dell’edificio, dove si apriva una galleria che li condusse tutti in un’altra grotta, meno ampia o luminosa di quella dove sorgeva Llenxia ma organizzata in un percorso obbligato tra le stalagmiti, costellato di ostacoli ottenuti direttamente dalla roccia, sagomata per l'occasione, che da materiali raccolti all’esterno: c’erano pareti ripide, fossi, cumuli di pietre, corde, pali piantati nel terreno e numerose altre cose messe lì per rendere più difficile il cammino… o, più probabilmente, la corsa.
- Dovrai completare l’intero percorso.- disse Nazdr - E dovrai farlo nel più breve tempo possibile.-
Colta di sorpresa dalla sua improvvisa vicinanza, Athena ebbe un piccolo sussulto: non lo aveva sentito arrivare, e adesso era al suo fianco, mentre gli altri Drow si erano portati quasi tutti all’inizio del percorso nella roccia, prendendo posizione.
- All’inizio lo troverai duro senza alcun dubbio.- continuò Nazdr, senza mostrare emozioni - In effetti, i tempi medi sono basati su quelli dei membri del nostro popolo. Limitati a fare del tuo meglio.-
Gran bella prova di fiducia… pensò Athena.
- Grazie.- disse - C’è altro che devo sapere?-
- No. Ma potresti toglierti questo.- e fece per prendere il cappello per la visiera, ma istintivamente Athena lo afferrò con entrambe le mani, trattenendolo.
- No!- esclamò - No, ehm… grazie, Nazdr. Io… io credo che lo terrò.-
- Hai i capelli corti. Non c’è il rischio che ti vadano negli occhi, e potrebbe scivolarti e ostruire la tua visuale.-
- Starò benissimo, io… lo portavo sempre quando andavo a caccia nel bosco.-
Nazdr la guardò per un istante ancora, probabilmente dubbioso, ma alla fine scrollò le spalle e si allontanò, senza dire un’altra parola. Quando fu abbastanza distante Athena si rilassò con un sospiro e fece per avviarsi verso l’inizio del percorso; fu allora che notò la giovane Drow che poco prima era stata di fianco a lei che, accovacciata su una stalagmite smussata, la osservava con la stessa intensità di quando Kibir era venuto a fare l’ispezione mattutina.
 
Margareth si appoggiò al davanzale del balcone, sospirando, mentre il suo sguardo abbracciava l’intera Llenxia che, al di là del cortile del palazzo, proseguiva con la sua vita come se nulla fosse, ignara di quanto stava accadendo in superficie. O, forse, semplicemente noncurante.
Oltre all’omicidio di Nathan Clarke e alla misteriosa rivolta dei Figli di Caino, c’erano un sacco di cose che le davano pensiero. Fino a poco tempo prima non ci aveva neanche fatto caso, tuttavia dopo l’incontro con Astrid aveva avuto molto su cui riflettere: se davvero si stavano preparando da tempo, al punto tale che già erano riusciti a far sparire la popolazione di una città intera, era possibile che avessero anche fatto molto di più. C’era qualcos’altro che nascondeva le loro azioni?
Un re è sparito e i suoi consiglieri spingono alla guerra il figlio. pensò, ricordando una conversazione avvenuta poco prima dell’inizio di quella tragedia tra Lucius e Nathan. Nathan pensava che non fosse solo una questione di avidità. Potrebbero essere stati loro?
Secondo la maggior parte della gente, i Figli di Caino erano solo persone pronte a trasformarsi in assassini, privi di un vero scopo ma mossi solo dall’istinto di uccidere qualcuno. Tuttavia, già il fatto che si fossero organizzati in quel modo dimostrava il contrario, quindi non era una possibilità da escludere… doveva far pervenire un messaggio agli Architetti il prima possibile, ma con Astrid sulle loro tracce non era sicura di poter mandare un piccione viaggiatore. L’impegno che lei e i suoi compagni stavano mettendo nei tentativi di ucciderle la faceva dubitare che potesse essere tanto facile.
- Ti vedo pensierosa.-
Sussultò per l’improvviso suono della voce di Kibir, entrato nella stanza senza che se ne accorgesse. Purtroppo, se c’era una cosa che i Drow sapevano fare era muoversi in silenzio. A volte anche troppo.
- Stavo solo riflettendo su alcune cose.- rispose, mentre lui usciva sul balcone - A cosa devo la visita? La Matriarca vuole vedermi?-
Kibir scosse la testa.
- Pensavo solo che volessi sapere della tua amica.-
Margareth sbuffò.
- Athena è stata piuttosto chiara, ieri.- replicò - Posso andare per la mia strada, e lasciare che lei segua la sua.-
- Eppure sei ancora qui.- osservò Kibir.
Margareth si morse un labbro.
- Athena è una Figlia di Caino.- disse il Drow, incrociando le braccia - Ciò la rende diversa da te. Porta un peso sulle proprie spalle, aggravato dal dolore della perdita e dalla paura. E non possiamo negare la possibilità che la sua stessa condizione la renda più incline alle reazioni ostili.-
- E quindi cosa dovrei fare? Lasciare che mi urli contro?-
- Se può servire…- replicò Kibir, scrollando le spalle - Dimmi, sai come sono diventato Qu’abban?-
- Con raccomandazioni e sorrisi?- chiese in tono sarcastico Margareth.
Kibir non parve gradire troppo la battuta, dato che s’incupì più del solito e lasciò scivolare le mani lungo i fianchi: in realtà lei sapeva bene come funzionava la vita nel mondo sotterraneo, ed era tutt’altro che semplice. La società Drow era matriarcale, e gli uomini erano cittadini di seconda classe, sempre e comunque. Persino gli stessi figli della Matriarca (che poteva prendere ben più di un marito) erano spesso uccisi o banditi, se la situazione lo richiedeva. La maggior parte dei maschi Drow finiva col diventare un servo di una padrona appartenente a una casta nobiliare elevata, e anche lì doveva considerarsi molto fortunato. Altri venivano addestrati come soldati, e pochi ottenevano titoli importanti quanto quello di Kibir.
E, se la memoria non le giocava un brutto scherzo, Kibir non era affatto nato in una casata importante.
- No.- rispose il Drow, serio - Ho dovuto lavorare, impegnarmi, studiare… uccidere, anche. Il nostro è un mondo duro e spietato. La vita di una persona nata con il P’obon Axsa sulla fronte è estremamente difficile, proprio come lo è stata la mia. Tu mi vedi forte e sicuro, adesso, ma in passato io stesso ho dovuto affrontare la maledizione della mia nascita, di una condizione che non avevo chiesto. Athena ha appena cominciato a lottare. Dalle un po’ di tempo e le cose cambieranno. Nel frattempo abbi pazienza… e mostrale un po’ di sostegno.-
Margareth sospirò.
- Cosa credi che dovrei fare, adesso? Intendo, in questo preciso momento?-
- Per adesso aspetta. Lascia che si getti alle spalle la vostra lite, poi vai a cercarla. Per allora, magari, sarà pronta a darti ascolto.-
Margareth fece un sorrisetto che Kibir non ricambiò. Se fosse per la sua solita, impassibile serietà o per la brutta battuta di un secondo prima, non seppe dirlo.
 
Athena si issò con fatica oltre il secondo, nonché il più alto, dei tre muri di assi presenti nella grotta, conquistano finalmente la metà del percorso a ostacoli. Purtroppo non le fu di alcuna consolazione, dato che i suoi compagni Drow erano già arrivati alla fine da un pezzo.
Quando loro avevano terminato lei era a malapena riuscita a coprire un terzo della strada, sudando copiosamente, e adesso sentiva i muscoli rigidi e doloranti, tanto che dopo aver scavalcato la barricata rischiò di cadere sulla roccia. Dovette fare un vero sforzo per tenersi aggrappata alle assi, respirando così affannosamente che le faceva male il petto, e non riuscì neanche a usare entrambe le mani, ma solo la destra, mentre l’altra le penzolava inerte lungo il fianco.
- Lasciati cadere!-
Riaprì un occhio coperto di sudore e polvere e vide, più di due metri sotto di lei, la stessa ragazza Drow che l’aveva tenuta d’occhio all’inizio della giornata.
- Lasciati cadere, forza!- esclamò di nuovo lei - Ti prendo io! Fidati!-
Beh… tanto non è che riuscirò a scendere da sola… osservò.
Annuì per farle capire che accettava e, non appena l’altra ebbe sollevato le braccia, mollò la presa. Le cadde direttamente addosso, ma la Drow barcollò a malapena, pur essendo alta sì e no quanto lei, afferrandola saldamente prima che toccasse terra. La aiutò a sedersi, sistemandola con la schiena contro la parete di legno, e le tese un otre di pelle pieno d’acqua.
- Ecco qui.- disse - Bevi, devi essere assetata.-
Athena non se lo fece dire due volte e quasi le strappò di mano la ghirba, inghiottendo avidi sorsi che le guarirono la gola riarsa.
- Piano, o ti sentirai male.- disse la Drow, sedendosi a gambe incrociate davanti a lei - Piuttosto, ti sei fatta male? Ho visto che cadevi, prima.-
Athena scosse la testa, abbassando l’otre e riprendendo fiato.
- No… sto… sto bene.- ansimò - Gra…zie.-
Lei si strinse nelle spalle.
- Ho sentito dire che di solito quelli della tua razza non durano più di tanto qua sotto.- disse - La maggior parte di voi cede presto, quando fa il percorso la prima volta.-
- Beh… ho mantenuto la media, almeno.- brontolò scocciata Athena.
Ma la giovane Drow scosse la testa, agitando la chioma nera.
- No, non direi. L’ultimo è arrivato solo fin laggiù.- e indicò un punto molto più indietro - Era una femmina anche lei. Io non ero ancora una iniziata, non l’ho mai vista, ma so che ha dovuto aspettare quasi cinque mesi prima completare tutto il percorso e superare la prova di iniziazione.-
- Io non ho cinque mesi.- disse Athena - Devo finire il prima possibile.-
La Drow appoggiò la guancia su un palmo, guardandola in diagonale.
- Vai di fretta, eh?- disse - Forse ti posso aiutare. Ti va se ti insegno a combattere come noi? Ti aiuterò a completare il percorso e a raggiungere in fretta il giorno della prova. Sei abbastanza promettente, non sarà complicato.-
Athena aggrottò la fronte.
- Lo faresti?- chiese - E perché mai?-
La giovane Drow sorrise strizzando le palpebre, guardandola con l’aria di un gatto che osserva il canarino.
- Perché voglio qualcosa da te, ovviamente.- rispose, grattandosi delicatamente la guancia con un dito - Oh, dimenticavo… il mio nome è Nyx.- 

So di essere mancato per un po', scusate... è un periodo un po' così. Beh, vi saluto e spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio Ely79, Alice Spades, Shiho93, Kira16, NemoTheNameless, FabTaurus, Lune91, Iryael, KuRaMa KIUUBY, King_Peter, Jasmine1996, Terry5 e Wendy90, che mi stanno seguendo. A presto!

   
 
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