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Autore: _Whatever_    17/11/2014    1 recensioni
Questa storia è la continuazione di Crying Lightning, quindi, se non l'avete fatto, vi consiglio di leggere prima quella per capire meglio i personaggi di questa storia.
Dal primo capitolo: "Ogni tanto beveva un sorso del suo tè verde e la mattinata sembrava procedere tranquillamente, almeno fin quando non sentì quel nome.
Si guardò attorno sperando di riconoscere qualcosa, di vedere un particolare noto, ma poi sorrise, pensando a quanto risultasse patetico. Non poteva essere lei."
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Altri, Matt Helders, Miles Kane, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Forget Whose Legs You're On'
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"Chiediamo a Miles se ci raggiunge per l'aperitivo?" Propose Liam prima di entrare nel locale che avevano scelto per bere qualcosa prima di andare a cena.
"Prova a chiamarlo, ma dubito che ti risponderà se è con Alex." Margaret non aveva smesso di pensare tutto il pomeriggio a dove si trovasse Miles invece che essere con loro in giro per la città. Era stato molto maleducato da parte sua abbandonare Liam con due ragazze semi sconosciute. Per sua fortuna Liam era una persona comprensiva e sapeva benissimo che Miles non poteva mancare all'appuntamento con Alex.
"Pronto?"
"Tra quanto ti liberi?"
Le due ragazze sentivano solo le risposte di Liam.
"Noi siamo davanti al bar in cui mi hai portato due giorni fa. Ti aspettiamo qui?"
"D'accordo, a dopo."
Liam concluse la telefonata e sorrise.
"Ci raggiunge tra poco qui, noi entriamo."
I tre andarono ad accomodarsi e ordinarono da bere.
"La settimana prossima siete a Londra?" chiese il cantante di Manchester.
"No, io torno a Manchester dopodomani." Disse Elizabeth.
"Io sì." rispose distrattamente Margaret.
"La settimana prossima organizzo una festa con alcuni amici, lo faccio da sempre dopo capodanno, perchè odio il fatto che dopo capodanno tutto il clima di festa si perda."
"Cerchi un pretesto in più bere, insomma." lo accusò Elizabeth.
"No, sono serio... avete notato che dopo capodanno non si fa più niente? Perchè si deve festeggiare solo la notte del primo dell'anno?" cercò di difendersi Liam.
"Sì, okay, ripetiti quello che vuoi. Dov'è la festa?"
"A casa di un mio amico produttore."
"Miles ci viene?"
"Ovviamente."
"Allora ci faccio un pensierino, nel caso vengo con lui."
"Ci conto. Ti potresti divertire davvero, c'è molta gente dell'ambiente." Disse Liam allusivo. Concluse la frase con un occhiolino e in cambio ricevette un sorriso sarcastico.
"Fantastico. Devo andare a fare una telefonata, arrivo subito."
Margaret uscì dal locale prima che le potessero rivolgere una qualsiasi domanda.
Non doveva chiamare nessuno, ma era da un'oretta buona che aveva voglia di scrivere un messaggio ad Alex. Prese fuori il cellulare e fissò lo schermo, non le veniva nulla in mente, solo frasi stupide e inutili.
"Puoi anche passare a salutare." Digitò queste parole, ma fu distratta da un movimento davanti a lei. Un taxi con a bordo due persone si era fermato esattamente davanti al locale.
Una delle due figure scese e lei immediatamente riconobbe la figura come quella appartenente a Miles.
Immediatamente spostò lo sguardo dentro l'automobile e vi trovò quello che cercava davvero.
Un ragazzo con i capelli lunghi e un cappotto scuro era seduto sul sedile posteriore e stava guardando Miles prima di salutarlo. Non si accorse subito della ragazza sul marciapiede, ma quando lo fece, alzò la mano per salutarla con un cenno. Margaret ci mise qualche secondo in più per capire cosa stesse succedendo, ma fece in tempo a ricambiare il saluto con la mano prima che il taxi ripartisse.
Miles si accorse solo in quel momento di quello che era appena successo, perchè era stato troppo impegnato a salutare decentemente Alex.
Sorrise colpevole in direzione della ragazza, che intanto aveva cancellato il testo del messaggio e aveva messo via il cellulare.
"Perdonami, non pensavo fossi stata qui."
"E' tutto a posto, tranquillo."
"Sicura? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma."
"E' quello che è." rispose secca la ragazza.
"Margar-"
"No, Miles, è vero. Ora avrai i bollori di una ragazzina perchè l'hai appena visto e sei felicissimo, ma è stato una merda, più con te che con me. Spero almeno ti abbia dato spiegazioni, tu te le meriti."
"Margaret, lascialo stare." Miles non poteva dire a Margaret quello di cui avevano parlato.
"Fosse facile."
Miles le passò un braccio intorno alle spalle per accompagnarla dentro il locale dagli altri.
"E' inutile che fai il ruffiano."
"Margaret, ti prego, non fartela con me, io non ho fatto niente..."
"No, certo, come no. Ti avrà fatto gli occhioni da cucciolo colpevole e triste e tu ti sarai sciolto e avrai fatto finta di niente, appunto." Ribattè Margaret.
Avevano raggiunto Liam ed Elizabeth al tavolo, quindi Miles colse l'occasione per non rispondere alla ragazza, perchè non voleva e non poteva raccontare come fossero andate realmente le cose.


La tentazione di scendere dal taxi era stata fortissima e Alex si era praticamente violentato forzandosi a limitarsi a un semplice cenno con la mano.
Avrebbe preferito non vederla affatto, ma non negò, almeno a sè stesso, che era stato bello vederla, anche se solo per pochi secondi.
Con Miles erano stati lasciati argomenti in sospeso, ma non poteva di certo monopolizzarlo, soprattutto perchè la sua era una visita inaspettata e Miles non era di certo libero di passare ogni secondo con lui.
Alex non poteva pensare di averla lasciata sul marciapiede senza nemmeno una parola, era sempre Margaret, la sua Margaret.
Prese fuori il cellulare dalla tasca del cappotto e iniziò a riflettere su una perifrasi lunga e articolata per chiederle scusa o comunque per farle capire che gli dispiaceva, ma fu distratto dalla vibrazione che lo avvisava che gli era arrivato un messaggio.
"sì Al, è stato bello rivederti  anche per me"
 Margaret non era riuscita a resistere alla tentazione di scrivergli, di dargli fastidio, di punzecchiarlo, soprattutto non dopo aver ricevuto un trattamento tanto freddo.
Alex sorrise, nonostante il messaggio, perchè era un gesto, un segno evidente che anche lei stava come lui, con l'unica differenza che lui non doveva e non poteva lasciarsi andare, aveva delle responsabilità nei confronti di Alexa e si era già comportato abbastanza male nei confronti di entrambe per continuare a fingere che i suoi atteggiamenti non avessero delle conseguenze.
Mise via il cellulare senza rispondere, perchè una conversazione con Margaret, anche se solo per messaggio, non avrebbe portato a nulla, a nulla di buono chiaramente.
Guardava fuori dal finestrino e non riusciva a non sorridere, nonostante la tragicità della situazione. La sentiva ancora un po' sua e forse lo era ancora.
  
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