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Autore: Life_fan    17/11/2014    2 recensioni
Camila Cabello: Ricca, popolare e figlia di papà, beh solo con i genitori. Per chiunque altro lei è la lesbica sexy che flirta con ogni ragazza, specialmente con l capitano della squadra femminile di basket.
NOTA: non è mia, ma una traduzione
spero vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno sarebbe venuta a farci visita mia zia Judith, quindi sarei dovuta tornare direttamente a casa dopo scuola. Mio padre era stato abbastanza chiaro: non uscire con i tuoi amici e non fare tardi. E visto che l'universo amava torturarmi, non solo avevo dimenticato il telefono a casa, ma la mia stupida vecchia macchina si era rotta. Di nuovo, lasciandomi a piedi. Casa mia era distante, se fossi andata a piedi sarei arrivata il giorno dopo.
 
L'unica ragione per cui andavo ad una scuola che distava a venti minuti di macchina da casa mia, era perché mi era stata promessa una borsa di studio se avessi giocato a basket per quella scuola.
 
Perché mio padre non potava comprarmi un auto nuova?
 
Non avevo altra scelta che chiedere un passaggio, non ero così distante dalla scuola, prima o poi qualcuno sarebbe dovuto passare da là.
 
Rimasi sul lato della strada con il braccio e il pollice alzato per fare l'autostop. Poche macchine passarono ignorandomi, avevo seriamente bisogno di tornare a casa il prima possibile. Stavo cominciando da incamminarmi quando un mini van della Toyota grigio cominciare a fermarsi. Alla guida c'era una signora bionda e sul sedile del passeggero una ragazza con lunghi capelli castani, ma non la vidi in faccia perché teneva una mano alzata per coprirsi.
 
"Hey tesoro tutto ok? Hai bisogno di un passaggio?" chiese la donna bionda.
 
Annuii con un po’ di imbarazzo, per il fatto di dover ottenere un passaggio a casa da uno sconosciuto.
 
Mi fece cenno di salire e cosi feci. Cercai di vedere chi c'era sul sedile anteriore, ma ero seduta dietro di loro, così cercai di sbirciare dallo specchietto laterale, ma l'angolazione non me lo permise.
 
Diedi alla signora, che si chiamava Sinu, le indicazioni per arrivare fino a casa mia. Questa dovrebbe essere una buona scusa per farmi finalmente comprare uno nuova auto.
 
Poco dopo eravamo fuori casa mia. "Grazie ancora, ho apprezzato molto." dissi prendendo tutte le cose importanti che avevo tolto dalla macchina. 
 
"Non ti preoccupare" diedi a Sinu una banconota da 20 dollari che avevo risparmiato per il pranzo. La vide e la spinse di nuovo verso di me. 
 
"Oh no tesoro, non posso accettare" annuii per poi rimettere la banconota nel portafoglio .
  
"Beh mi dispiace che abbia fatto tutta questa strada per portarmi fin qui" dissi aprendo lo sportello per scendere dalla macchina.
 
"Oh nessun problema, viviamo proprio dietro l'angolo" disse Sinu come se non fosse un grosso problema. Questa non è la parte più ricca della città ma neanche la più povera.
 
Entrai in casa sentendo odore di pollo. Mia madre organizza sempre grandi cene ogni volta che abbiamo ospiti. Andai verso il salone dove sapevo che avrei incontrato mio padre.
 
"Papà la mia auto si è rotta." Alzò lo guardo dalla tv.
 
"Cosa? Non ancora" sospirò strofinandosi la fronte. Questa è la quinta volta che i freni si rompono e ogni volta è mio padre a pagare la riparazione.
 
"Perché no puoi comprarmi semplicemente un auto nuova? Quel pezzo di ferro mi ha lasciato in mezzo alla strada già 5 volte"
 
"Susan, quel pezzo di ferro che ti ha portato a scuola negli ultimi due anni, si chiama Susan"
 
"Beh Susan ha bisogno di andarsene" si alzò respirando profondamente e andando verso la cucina.
 
"Clara tornerò prima che Judith sia qui" disse a mia madre.
 
"Perché? cos'è successo?" chiese mia madre avvicinandosi a noi con una grossa forchetta in mano.
 
"Susan si è rotta di nuovo"
 
"Non mi sorprende" mormorò mia madre. Inoltre concordando sul fatto che avessi bisogno di una macchina nuova. Ho tutti voti alti, sto lontana dai guai e avrò una borsa di studio per il basket, cos'altro vogliono?
 
Mio padre sospirò prendendo le chiavi della macchina e andò verso la porta, io lo seguii fino alla sua macchina.
 
"Dov'è lei?" chiese riferendosi a 'Susan'. Quella era la sua prima macchina, così ha voluto che fosse anche la mia. Era l'unico che teneva veramente a lei 
 
"Dall'altra parte della città" lui gemette ad alza voce come un bambino. Accese la macchina e partì per andare da 'Susan'.
  
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