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Autore: LoveStoriesInMyHead    18/11/2014    3 recensioni
IN FASE DI CORREZIONE
******Tratto dalla storia*********
“Ti amo Elena” mi sussurrò tra un bacio e l’altro.
“Stefano io…sto con Mattia.”
“Lascialo allora” disse staccandosi e fissandomi negli occhi.
“E' sbagliato! Stefano non posso farlo e tu lo sai bene” dissi dispiaciuta.
“Tu ami me!” alzò la voce.
Rimasi in silenzio. Osservavo la sua schiena allontanarsi verso la parte opposta della stanza.
Una lacrima rigò il mio viso. Cosa stavo facendo? Io lo amo, perché non gliel'ho detto? Cosa mi tiene ancora legata a lui da non farmelo dimenticare?
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Cosa succederà? Elena riuscirà a trovare il suo lieto fine o tutto andrà all'aria per colpa del destino?
'Please, don't go away' è il libro per chi ha sofferto per amore, per chi si è addormentato con le lacrime agli occhi e allo stesso modo si è svegliato al mattino, per chi è stato abbandonato dalla persona più importante della propria vita, per chi ha visto la vita andare avanti, non riuscendo più a raggiungerla. Questo libro è per te, che hai imparato a vivere nonostante il dolore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Elena's POV :

Nel corso della mia vita io e l'amore non siamo andati molto d'accordo. Anzi ci odiavamo proprio. Mi sono sempre innamorata di ragazzi che si avvicinavano a me solo per conoscere la mia migliore amica. E in fondo, non li biasimavo, lei era molto più bella di me. Io e lei ci eravamo conosciute tre anni fa. Lei è sempre stata una ragazza solare, socievole, divertente, anche un po' pazza per certi versi, ma forse, è questo che mi è sempre piaciuto di lei. Io ero l'esatto opposto: timida, paurosa, introversa e anche un po' nerd. Vivevamo in due mondi diversi. Io ero la calma e piatta acqua, mentre lei era il fuoco, imprevedibile e affascinante. Ammiravo le persone che riuscivano a essere se stesse davanti agli altri, e lei era una di quelle. Io, invece, non ci riuscivo proprio. Avevo paura che agli altri non potesse piacere la vera me, così cominciai a chiudermi in me stessa e a cadere nell'oblio dello sconforto e della disperazione. Ma poi un angelo con le guance color porpora mi tirò su da quell'oscurità e mi aprì le porte verso la luce. Quell'angelo che mi salvò tre anni fa fu Alice, la mia migliore amica. La gratitudine che provo per lei è immensa. Non la ringrazierò mai abbastanza. Lentamente cominciai ad abituarmi a quella luce accecante e ad aprirmi verso gli altri. Divenni piena di amici e persone che mi accettarono per come ero realmente. Ero al settimo cielo. Ma la gioia immensa non durò molto. Le nuvole cariche di pioggia cominciarono a coprire quel grande sole che si era acceso in me. Il suo nome era Stefano. Era il tipico ragazzo spavaldo e poco affidabile, ma estremamente bello. Era molto alto, quasi non riuscivo a guardarlo negli occhi. Un peccato perché i suoi occhi erano incredibili. Di un grigio-verde molto intenso. Il solo guardarli smuoveva in me emozioni totalmente sconosciute e diverse da quelle che avevo provato fino a quell'istante. Entrando nella cerchia di amicizie di Alice, ho conosciuto molti ragazzi, suoi amici, ma non mi innamorai subito di lui. Conobbi Alessio, un ragazzo gentile, divertente ed estremamente affascinante. Era inevitabile. Poco tempo dopo capii che quello che provavo per lui non era semplice imbarazzo, ma puro amore. Ero stata catturata dalla sua maledetta trappola attira-ragazze. Cazzo! Perché mi ero innamorata pur sapendo che non ci sarebbe mai stato un lieto fine? Alessio aveva occhi solo per Alice. Era evidente, persino un cieco se ne sarebbe accorto che era stracotto di lei. Ma io da completa stupida mi innamorai di lui. Sapevo già quanta sofferenza mi aspettava. Sarebbe stato molto duro vedere un'altra ragazza tra le sue braccia. Non passava giorno che non pensassi ai suoi occhi nocciola e al suo sorriso. Al solo pensiero nasceva sul mio visto un sorriso smagliante e carico di imbarazzo. Ormai, ad Alice era chiaro cosa mi passasse per la testa. Mi conosceva troppo bene. Non le potevo nascondere nulla, non che fossi un'ottima bugiarda. In questo facevo proprio schifo. "Ely?" Mi chiamò lei " Ely mi stai ascoltando?" Mi ero persa di nuovo nei miei pensieri. Succedeva spesso in quel periodo. Era ormai passato un mese da quando mi ero innamorata di Alessio e già Alice cominciava a sospettare qualcosa. "Elena ha da un pezzo che ti vedo strana. Sei assente, sempre immersa nei tuoi pensieri. C'è qualcosa che non va? " chiese lei con un tono gentile e rassicurante con gli occhi carichi di preoccupazione. Odiavo quando mi guardava in quel modo. Per lei ero un libro aperto. Non potevo nasconderle niente. Da un lato era un bene, ma in momenti come quelli non so se era davvero una cosa positiva. Così cercai di evitare il più possibile il suo sguardo. Ma ogni volta che mi voltavo dalla parte opposta per non incontrarlo, Alice si avvicinava sempre di più a me. Così cercai di formulare una risposta, poco dopo cominciai a dirle "Beh...sai, mi piace un ragazzo..." stavo facendo un grandissimo sforzo per riuscire a pronunciare quelle poche parole, ma quando cominciai a prendermi di coraggio fui interrotta bruscamente. "Davvero? Stavo per confessarti la stessa cosa!" cominciò a dire lei visibilmente eccitata e agitata allo stesso tempo. Si avvicinò a me, scostò una mia ciocca di capelli ricci e mi sussurrò all'orecchio "Penso di essermi innamorata di Alessio" disse lei mettendosi a ridere per l'imbarazzo. Non poteva succedere a me. Il buio cominciò a farsi strada nei miei occhi. Il mio sguardo divenne completamente assente. Cosa avrei dovuto risponderle? Indovina. Anche io sono innamorata di lui! No, non potevo farlo. Se glielo avessi detto mi avrebbe sommerso di domande. Ma non era questo il problema principale: Alessio aveva una cotta per Alice dall'alba dei tempi, e io, ovviamente, no avevo molte possibilità. Chi avrebbe scelto una ragazza un po' troppo formosa, dai capelli ricci perennemente scompigliati e disordinati, ad una rara bellezza dagli occhi color del ghiaccio e lunghi capelli biondi? Nessuno. Questa era la risposta. E la conoscevo molto bene così decisi di annuire e di sorriderle per nascondere il mio sconforto. Lei sembrò non notarlo così ancora eccitata mi disse "E tu? Chi è il fortunato?" Non sapevo cosa rispondere così indicai con l'indice sinistro un ragazzo che sedeva in uno dei tavoli in legno del parco, dove eravamo andate in quel pomeriggio d'estate, dicendo "Lui!" Alice si affrettò a focalizzare chi fosse, e così feci anch'io. Presa dal panico, andai alla cieca, indicando una persona a caso tra quelle presenti. Tra tutte le persone che avrei potuto indicare, proprio quell'essere? Che fortuna! Lui, l'amico odioso, altezzoso e freddo di Alessio. Odiavo quel ragazzo. Non mi era mai andato a genio. Se ne stava sempre solo con quell'aria da aristocratico, tranne quando veniva coinvolto da Alessio e dagli altri amici. Poteva sembrare simpatico, ma l'apparenza inganna. Che casino. Questa bugia non avrebbe retto a lungo. Chi mai si sarebbe innamorata di un ragazzo del genere? Agli occhi di Alice solo io potevo farlo. Così, esasperata al massimo, sospirai rumorosamente, ma Alice non se ne accorse, era troppo occupata a fantasticare sulla sua storiella amorosa. Di colpo tornò alla realtà "Non pensavo ti piacesse Stefano. Mi hai sempre detto che lo odiavi fino all'osso, e ora sei cotta di lui. Avevo letto in un libro, qualche tempo fa, che avvolte l'odio può tramutarsi in amore, ma non ci credevo molto. Adesso potrei crederci" disse lei con un sorriso malizioso. Non le risposi, mi limitai ad annuire e a sorridere. Ma sentivo che presto quella luce che si era fatta strada a fatica nel mio cuore, sarebbe stata ingoiata dall'oscurità.
   
 
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