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Autore: LoveStoriesInMyHead    18/11/2014    2 recensioni
IN FASE DI CORREZIONE
******Tratto dalla storia*********
“Ti amo Elena” mi sussurrò tra un bacio e l’altro.
“Stefano io…sto con Mattia.”
“Lascialo allora” disse staccandosi e fissandomi negli occhi.
“E' sbagliato! Stefano non posso farlo e tu lo sai bene” dissi dispiaciuta.
“Tu ami me!” alzò la voce.
Rimasi in silenzio. Osservavo la sua schiena allontanarsi verso la parte opposta della stanza.
Una lacrima rigò il mio viso. Cosa stavo facendo? Io lo amo, perché non gliel'ho detto? Cosa mi tiene ancora legata a lui da non farmelo dimenticare?
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Cosa succederà? Elena riuscirà a trovare il suo lieto fine o tutto andrà all'aria per colpa del destino?
'Please, don't go away' è il libro per chi ha sofferto per amore, per chi si è addormentato con le lacrime agli occhi e allo stesso modo si è svegliato al mattino, per chi è stato abbandonato dalla persona più importante della propria vita, per chi ha visto la vita andare avanti, non riuscendo più a raggiungerla. Questo libro è per te, che hai imparato a vivere nonostante il dolore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Erano passati tre giorni da quando avevo “confessato” di essere innamorata di Stefano. Certo era un gran bel ragazzo, ma il carattere non lo tolleravo proprio. Durante le nostre uscite, lo vedevo sempre con una ragazza diversa, non ha mai cercato di istaurare un rapporto solido, diceva di non averne bisogno. Una sera, io Alice, Alessio e Stefano, andammo al cinema a guardare un film. “Allora che film vediamo?” chiese gentilmente Alessio mentre si voltava verso me e Alice. “Beh, un film vale l’altro” disse tra l’imbarazzo  Alice “A me, invece, piacerebbe vedere…” stavo per pronunciare il nome della commedia romantica uscita in quel periodo, quando Stefano mi interruppe “ Bene, visto che per voi non fa differenza, vediamo Fast & Furious 6” detto questo si girò verso la cassiera e fece i biglietti. Che rabbia! Non mi stava neanche a sentire, che cavernicolo! Alice e Alessio sembravano non curarsene, erano troppo occupati a scambiarsi occhiatine dolci e sorrisetti, e probabilmente avrebbero continuato così per tutto il film. Dava solo a me fastidio il suo comportamento? Per  non rovinare la serata, ingoiai il rospo e, una volta arrivata in sala, mi misi a sedere. Mi sedetti accanto a Stefano, era inevitabile, la coppietta si era già accomodata nelle altre due poltroncine di velluto rosso. Con lui dovetti condividere i pop corn e la bibita. Quelle due ore furono terribili. Ogni volta che la mia mano cercava la busta di pop corn, lui l’allontanava da me. La cosa era irritante. Il film a mio parere non era un granché, ero abituata a guardare film d’azione a casa. Avendo due fratelli, più grandi di me, amanti di questo genere di film, ho imparato ad amarli a modo mio. Ma questo non mi interessava proprio. Così, poco alla volta, cominciai a sentire un forte senso di stanchezza, e così mi addormentai. “Ehi tu, svegliati!”  mi sentii chiamare “Svegliati, altrimenti ti lascio qui!” Che voce rude e fastidiosa. Così non potendo resistere un secondo di più a quelle continue chiamate, aprii gli occhi. Era Stefano, in piedi di fronte a me, con le mani appoggiate ai braccioli della poltroncina e il busto piegato verso di me. Il suo sguardo arrabbiato continuava a fissarmi “Cosa vuoi?” risposi io sgarbata “Spostati non vedo il film” dissi io per farlo allontanare da me. non accorgendomi che il film era già ai titoli di coda.  Era troppo vicino al mio viso, continuava a fissarmi “Odio le persone che si addormentano al cinema” disse lui fulminandomi con lo sguardo. “Se tu non avessi scelto un film davvero noioso come quello, io non mi sarei addormentata” risposi io a tono. “A me sembra che solo a te non sia piaciuto il film. Alice e Alessio lo hanno guardato volentieri” A proposito dove erano finiti quei due? Pensavo che Alice sapesse quanto odio celavo nei confronti di Stefano. Oh no! Alice era convinta che fossi innamorata di lui. “La tua amica e Ale sono andati a fare una passeggiata per i negozi del centro commerciale” mi interruppe lui dai miei pensieri “ Che cosa? Dimmi dove sono di preciso!” dissi io con tono arrabbiato, ma allo stesso tempo preoccupato. Cazzo, non volevo stare un secondo di più con quell’individuo. “Mi dispiace, ma Alice mi ha detto che non dovevo assolutamente dirti dov’era” Aly è sempre stata una ragazza che ci tiene ad aiutare il prossimo, ma adesso aveva superato il limite. Ormai nella sala, tutte le persone presenti erano già andate via. Eravamo solo io e lui. Ad un tratto cominciò a squillare il mio cellulare. Schiacciai il pulsantino verde e risposi “Pronto?” “Ehi Ely, vi state divertendo?” chiese lei eccitata “Per niente!” dissi io in modo secco “Dai, ti sto aiutando…comunque io sono ad una gelateria, vi aspettiamo lì. Stefano sa tutto” “Che cosa?” dissi io incredula “Non ringraziarmi!” detto questo attaccò la chiamata. “Alice? Rispondimi” Non potevo credere alle mie orecchie. Rimasi per qualche secondo con il cellulare all’orecchio nella speranza che tutto questo fosse uno scherzo, ma purtroppo non fu così. Finalmente Stefano si spostò e io potei alzarmi da quella poltrona tanto comoda. Mi diressi verso l’uscita. “Alice mi ha detto che sapevi dove fossero di preciso” cominciai a dire con tono seccato “Allora? Dove sono?” Lui non rispose. Se ne stava in silenzio. Perché non voleva rispondermi? “Vuoi rispondermi o no?” mi stavo irritando. Feci per aprir di nuovo bocca quando mi afferrò il polso destro e mi cominciò a tirare verso l’uscita del cinema. “Che cosa stai facendo?” gli chiesi io un po’ confusa “Vuoi chiudere quella bocca una santa volta?” mi disse lui zittendomi. Lo seguii in silenzio fino a quando non arrivammo in un piccolo ristorante italiano poco distante dal cinema.  “Dove mi stai portando?” chiesi io ancora più confusa di prima. “Al cinema non hai mangiato e bevuto niente. Ho pensato avessi fame” Così è scorretto! Chi se lo aspettava da Stefano. Un’improvvisa gentilezza mi aveva un po’ scombussolato. Ma mi piaceva vedere uno Stefano più attento e premuroso. Non era poi così tanto male. Così ci accomodammo e ordinai un piatto di spaghetti al pomodoro. Lui non ordinò niente. Era imbarazzante, troppo imbarazzante. Continuava a fissarmi mentre mangiavo. Quei dieci minuti che impiegai per consumare  il mio pasto furono interminabili “Perché mi guardi in quel modo?” chiesi io stufa dei suoi continui sguardi “Niente” disse lui ridendo. Non l’avevo mai visto sorridere in quel modo. Stavo cominciando a pensare che non fosse poi così tanto odioso. Continuava a ridere, così, contagiata dalla sua risata, cominciai a farlo anch’io. Dopo un attimo di respiro gli chiesi “Perché hai cominciato a ridere?” A quella domanda, smise di ridere, si avvicinò al mio viso e mi disse “ Hai un po’ di sugo sulla guancia” Che figura! Di tutte le cose che avrei potuto ordinare nel menù, proprio la pasta al pomodoro? Che bambina! Avrà pensato. Mentre continuavo a rimproverarmi per la brutta figura, vidi Stefano che, con un fazzolettino cercava di togliere via la macchia di sugo. In quel momento rimasi rapita dai suoi occhi. Il suo sguardo era diverso. Mi osservava con occhi gentili e premurosi. Nessuno mi aveva mai guardato in quel modo. Sentivo le mie guance imporporarsi sempre di più. Non volevo che se ne accorgesse, così abbassai lo sguardo e mi misi a osservare il mio vestito a fiori. Se avrei continuato a guardare i suoi occhi grigio-verdi, non so cosa sarebbe successo. Così, dopo aver terminato la cena, ci dirigemmo verso la famosa gelateria. Vidi Alice, in lontananza che si agitava per farsi vedere, e Alessio con in mano un grosso orso di peluche. “Ely, Stefano, dobbiamo dirvi una cosa importante…” cominciò Alessio “Ci siamo messi insieme!” si intromise Alice euforica. “Che bello” disse io cacciando un leggero sorriso. “Che notizia! Finalmente ce l’hai fatta amico” si congratulò Stefano. “E quello?” chiesi io indicando il grosso peluche. “Me lo ha regalato il mio amore” disse Alice rivolgendosi ad Alessio. Il resto della serata passò in fretta e finalmente era ora di tornare a casa. Ero davvero stanca e la prima cosa che feci fu sfilarmi il vestito a fiori per indossare il mio pigiama fresco e comodo. Mi distesi sul letto, con le mani dietro la testa, chiusi gli occhi e subito mi venne in mente Stefano. Perché avrei dovuto pensare a lui in quel momento? Avevo appena assistito al fidanzamento della mia migliore amica con il ragazzo di cui ero innamorata, e stranamente non ero per niente triste o delusa. Cosa mi stava succedendo?
   
 
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