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Autore: HikariNoTaisho    18/11/2014    2 recensioni
Ispirata esclusivamente alla route di Koujaku (p.s. non è yaoi) Trama:Hikari ormai è decisa a fare il grande passo: Tagliarsi i capelli. Sì, proprio lei che non aveva mai permesso in vita sua che nessuno le mettesse le mani tra i capelli, si dirige con ancora un po' di titubanza presso il saloon più famoso di Tokyo. Qui farà il suo incontro con il super famoso parrucchiere donnaiolo,osannato da tutte le ragazze: Koujaku. Come potrà mai un solo taglio di capelli sconvolgere tutta la tua esistenza? E cosa si cela dietro il passato del famoso ragazzo dagli occhi color rubino?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koujaku, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

-"Wow! Guarda quanta gente..."- esclamò Miki, spalancando gli occhi stupefatta nel vedere la fila immensa di ragazze che si era formata fuori al saloon di Koujaku. Al contrario Hikari fissava la scena che le si ritrovava davanti provando un leggero turbamento -"M..Miki, forse sarà meglio andare via..."- disse Hikari, mentre cercava di attirare l'attenzione dell'amica, tirandola per un braccio. -" Sei forse impazzita? Dopo che finalmente ti sei decisa a tagliare questi benedetti capelli vuoi già dartela a gambe? Eh no, signorina. Stavolta non scappi!-" rispose Miki all'amica con finto tono canzonatorio. Hikari sorrise forzatamente, consapevole che ormai il danno era fatto, e che darsela a gambe era ormai completamente inutile-" Mmmh....da qui non si vede un accidente! Vieni con me, vediamo se riesco a fartelo vedere se ci avviciniamo un po'."- disse poi all'improvviso Miki prendendo per mano l'amica, per poi cominciare a farsi strada tra la folla. -"Eh? Farmi vedere chi?"- chiese Hikari all'amica, mentre cercava a fatica di scansare tutte le ragazze che le si trovavano davanti. -" Come chi? Koujaku,ovviamente! disse Miki continuando a camminare spedita. -"Vorrei proprio sapere cos'ha di speciale questo Koujaku per avere così tante clienti già di prima mattina"- disse Hikari con tono seccato, ormai stanca di dover camminare in quelle condizioni. -" Lo vedrai presto!."- rispose Miki sogghignando, lasciando intendere tutto e niente. Continuando a farsi avanti a suon di spintoni e "permesso", le due ragazze riuscirono ad arrivare quasi a destinazione. Non appena riuscirono ad arrivare nelle vicinanze dell'ingresso del saloon, Miki si fermò. A quel punto, Hikari lasciò la mano dell'amica e cominciò ad osservare ciò che le si trovava davanti. All'ingresso del saloon si poteva intravedere la figura di un ragazzo con indosso un kimono rosso acceso, circondato da circa una ventina di ragazze urlanti. -" Koujaku-saaaan...voglio essere io oggi la prima!"- disse una delle tante ragazze urlanti con voce mielosa. -"Neanche per sogno! Oggi sarò io la prima vero, Koujaku-san?"- disse poi un'altra ragazza con una voce se possibile ancor più mielosa della prima. Hikari osservava la scena con una nota di perplessità, chiedendosi tra sè e sè il motivo per il quale quelle ragazze si comportassero come delle gatte in calore per essere le prime. Più ci pensava. e più non riusciva a darsi una risposta. Alla fine la parola passò al ragazzo che si avvicinò alle sue clienti. -" Calme, calme mie principesse. Vedrete che una alla volta con calma riuscirò a soddisfarvi tutte, com-ple-ta-men-te! "- disse Koujaku con tono malizioso, scandendo lentamente l'ultima parola, per poi fare l'occhiolino. Ecco spiegato il motivo di quella folla immensa. Il trucco era attirare l'attenzione facendo il farfallone con ognuna di loro, che di rimando,cadevano ai suoi piedi come se nulla fosse, emettendo dei gridolini striduli. Appreso questo ad Hikari comparve un enorme gocciolone sulla testa e il desiderio di andar via si fece ancora più intenso. -"Miki, seriamente andiamo via. Non ho intenzione di farmi mettere le mani in testa da questo cascamorto!"- disse Hikari continuando ad ossevare la scena davanti a lei con una nota di disapppunto. -" Ti dico che è bravo fidati, e adesso...cammina!"- disse Miki afferrando da dietro le spalle l'amica per poi comiciare a spingerla sempre più avanti, per avvicinarsi sempre più all'ingresso. Hikari camminava a fatica, e cercava di divincolarsi in tutti i modi dalla stretta dell'amica fino a che, arrivata a pochi centimentri dal ragazzo, inciampò sul limite del marciapiede e stava per cadere rovinosamente a terra. La ragazza chiuse gli occhi pronta a subire l'impatto con l'asfalto, cosa che non accadde, perchè trovò come appiglio il braccio possente di qualcuno, che con prontezza l'aveva afferrata prima che cadesse.

-" Tutto apposto?..."- chiese il suo salvatore misterioso con voce preoccupata. -" Sì, sto bene graz...."- cercò di rispondere Hikari,ma non appena alzò lo sguardo le si fermò la voce in gola. Sgranò il occhi e si ritrovò a fissare due pozze color rubino che la fissavano a sua volta con altrettando stupore. Gli sguardi di Hikari e Koujaku erano incollati l'uno sull'altro, senza che nessuno dei due si decidesse a distoglierlo. Un momento che nella mente di entrambi sembrò svolgersi a rallentatore. All'improvviso il cuore di Hikari perse un battito per poi cominciare a battere all'impazzata, al chè la ragazza si divincolò dalla presa salda del ragazzo su di lei e si mise una mano sul petto per cercare di fermare il battito frenetico del suo cuore che non voleva calmarsi.Quegli occhi così particolari, era sicura di averli già visti prima; più ci pensava e più avvertiva un senso di nostalgia crescere in lei. D'altro canto Koujaku, non appena la ragazza si discostò da lui, sentì un senso di vuoto impadronirsi di lui. Gli capitava tutti i giorni di vedere ragazze bellissime, ma mai aveva provato una cosa simile. Quei due occhi azzurri lo avevano attratto come una calamita e non sapeva spiegarsi il motivo. Koujaku scosse la testa, per riuscire ad allontanare quei pensieri e cominciò a guadare nuovamente la ragazza, stavolta però in modo malizioso. -"Se volevi essere la prima ad essere servita, non era necessario saltarmi addosso.."- disse il ragazzo, avvicinadosi all'orecchio della ragazza.-"..sappi però che mi ha fatto molto piacere."- disse poi con voce roca provocando un rossore immediato sul viso di HIkari. -" C...ch...che diavolo stai dicendo? Chi ti sarebbe saltata addosso? Sono semplicemene caduta."- disse Hikari con tono agitato, inveendo contro di lui, mentre il rossore sul suo volto non voleva saperne di scomparire. -"Su, non essere timida! Voglio solo premiare la tua audacia."- disse il ragazzo con voce suadente mentre si avvicinava di qualche passo a lei. La fronte di Hikari cominciò a pulsare di rabbia e cominciò a sbraitare contro di lui: -" Audacia? Ma ti sei forse bevuto il cervello? Tu..brutto farfall....mmmh!"- Gli insulti di Hikari furono fermati da Miki che prontamente le aveva tappato la bocca con entrambe le mani. -" Eheheh, ti chiedo scusa Koujaku-san. E' colpa mia se lei ti è caduta addosso. L'ho spinta con troppa forza ed è inciampata sul marciapiede."- disse poi la ragazza ridendo nervosamente cercando di risolvere la situazione nel migliore dei modi mentre l'amica cercava di liberarsi dalla sua presa. Finito di parlare, Miki liberò finalmente la bocca di Hikari che, dopo aver ripreso fiato, ricominciò a parlare. -"Sei impazzita? Non respiravo più. Hey tu, hai sentito bene? E' così che sono andata davvero le cose, ok?"- disse Hikari cominciando a guardare male il povero Koujaku che era sempre più stupito dalle reazioni della ragazza. Ad ogni sua frase era abituato a vedere le sue clienti cadergli tra le braccia immediatamente; quella era in assoluto la prima volta che vedeva una ragazza guardarlo male, e la cosa suscitò il suo interesse. -"Allora prendila come una sorta di risarcimento per l'incidente di poco fa, d'accordo?"- si ritrovò a rispondere Koujaku con tono sincero. Aveva capito che le sue tecniche con lei non attaccavano e adesso la guardava in attesa di una risposta. Lo sguardo di Hikari si perse nuovamente in quello di lui. Riusciva a percepirlo: stavolta era sincero. -"Va bene."-  rispose d'un tratto la ragazza senza pensarci; subito dopo si era stupita di come avesse ceduto così velocemente, ma non era proprio riuscita a dire di no a quegli occhi così profondi che sembravano supplicarla di perdonarlo. -"Bene! Allora prego, accomodati pure dentro, arrivo subito."- disse Koujaku, sorridendole indicandole l'ingresso del saloon, per poi allontanarsi verso le sue clienti. Si scusò velocemente con tutte e le pregò di aspettare il loro turno e di mettersi in fila per bene senza spingere; tutto questo ovviamente con la voce da "ammaliatore" che stavolta era sicuro che avrebbe avuto l'effetto sperato.
  
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