19/11/2014
3 recensioniErano solo cinque minuti che l’avevano chiamata ma le sembravano ore.
Fuori dall’ufficio di Dragon, in attesa, si torturava le mani e il labbro inferiore, cercando disperatamente di arginare i brutti pensieri.
Non era prassi di tutti i giorni venire convocata dai tre comandanti dell’Armata e doveva esserci sotto qualcosa di grave.
E, dal momento che aveva escluso un qualsiasi richiamo disciplinare, restava solo un’opzione.
Era successo qualcosa a Sabo durante la missione per cui era partito appena tre giorni prima e volevano comunicarlo a lei prima di dare la notizia all’intera Armata.
Le gambe presero a tremarle quando la voce di Iva la chiamò da dentro l’ufficio di Dragon.
Mentre si avvicinava alla scrivania del suo superiore, dietro la quale era comodamente seduto insieme a Iva e Inazuma le sembrava di muoversi a rallentatore.
-Che succede?!- domandò abbozzando un sorriso, cercando di apparire spensierata come sempre ma faticando a celare la sua ansia.
-Dobbiamo parlare… di Sabo- intervenne Inazuma, facendole salire il groppo in gola.
Con occhi suo malgrado lucidi e persi cercò Dragon e una conferma alle sue paure ma l’uomo era impassibile come sempre.
-Koala, mia cara…- la richiamò Iva, facendola concentrare su di sé.
La guardò aprire la bocca e serrò le palpebre, cercando in qualche modo di prepararsi ad affrontare il suo peggiore incubo.
Fuori dall’ufficio di Dragon, in attesa, si torturava le mani e il labbro inferiore, cercando disperatamente di arginare i brutti pensieri.
Non era prassi di tutti i giorni venire convocata dai tre comandanti dell’Armata e doveva esserci sotto qualcosa di grave.
E, dal momento che aveva escluso un qualsiasi richiamo disciplinare, restava solo un’opzione.
Era successo qualcosa a Sabo durante la missione per cui era partito appena tre giorni prima e volevano comunicarlo a lei prima di dare la notizia all’intera Armata.
Le gambe presero a tremarle quando la voce di Iva la chiamò da dentro l’ufficio di Dragon.
Mentre si avvicinava alla scrivania del suo superiore, dietro la quale era comodamente seduto insieme a Iva e Inazuma le sembrava di muoversi a rallentatore.
-Che succede?!- domandò abbozzando un sorriso, cercando di apparire spensierata come sempre ma faticando a celare la sua ansia.
-Dobbiamo parlare… di Sabo- intervenne Inazuma, facendole salire il groppo in gola.
Con occhi suo malgrado lucidi e persi cercò Dragon e una conferma alle sue paure ma l’uomo era impassibile come sempre.
-Koala, mia cara…- la richiamò Iva, facendola concentrare su di sé.
La guardò aprire la bocca e serrò le palpebre, cercando in qualche modo di prepararsi ad affrontare il suo peggiore incubo.
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-Almeno adesso sappiamo perché è la nostra migliore istruttrice di karate dopo Hack, nonostante sia umana- commentò pacato Dragon, risollevando le sedie riverse a terra, un vistoso bernoccolo sulla testa, identico a quello che sfoggiavano anche gli altri due comandanti.
-Io ne facevo anche a meno, grazie tante!- fu l’acido commento della sovrana di KamaBakka.
-Beh allora magari la prossima volta potremmo evitare di porci certe questioni- le fece notare Inazuma, versandosi un bicchiere di vino.
-Stai dicendo che è colpa mia?!- domandò indignata Iva girandosi verso di lui con occhi dardeggianti.
-Hai iniziato tu-
-Ma se è stato Dragon a dire “Scommettiamo!”!!!-
-Dico solo…- insistette Inazuma -…che la prossima volta dovremmo evitare domande tanto delicate-
-Concordo- intervenne Dragon.
Nessuno dei tre aveva capito dove stava il vero problema.
Certo la domanda era stata intima e quanto meno indiscreta e, anche se sapevano che Koala era un’acqua cheta ed era meglio non farla arrabbiare, nessuno si era aspettato una simile reazione.
Ma il punto era che, per quanto la giovane rivoluzionaria fosse buona e paziente, sarebbe stato davvero troppo per chiunque prepararsi a ricevere la notizia che il proprio uomo era gravemente ferito, eventualmente disperso, probabilmente morto, in qualche luogo non meglio identificato del Nuovo Mondo, e poi sentirsi domandare se quando le faceva i succhiotti le rimanevano segni tipo bruciature.