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Autore: Mew_vale    19/11/2014    5 recensioni
4 anni dopo il matrimonio tra Betty e Armando, in azienda ci sono dei ritorni, che comportano inevitabilmente nuove grane all' Ecomoda, ai suoi componenti e ai coniugi Mendoza.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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NUOVI PROBLEMI
 
 
CAP.26:  Due mesi dopo…
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Sono passati due mesi dall’inizio della storia con Michel, poco più di due mesi dall’inizio della mia carriera come stilista all’Ecomoda, poco più di due mesi dalla scoperta della gravidanza. Questi due mesi, fatti di progetti e amore, sono stati i più sereni e felici di tutta la mia vita tanto che, spesso ho paura che questo sia un sogno destinato a finire! Non voglio perdere tutto questo, perché finalmente ho trovato l’amore vero, con cui sto per avere un bambino.
Quando Michel accosta di fronte a una sontuosa casa di periferia, mi aiuta a smontare e raggiungiamo l’agente immobiliare che fa capolino dalla porta. Abbiamo poco tempo per trovare una nuova casa perché la settimana prossima ci sarà il rogito dal notaio per la vendita del mio appartamento e poi avremmo altri due mesi per il rogito di acquisto della nuova casa e per liberare casa mia, e vorrei far nascere questo bambino nella casa che sarà della nostra famiglia, possibilmente già pronta e arredata e non con scatoloni in giro e mezzo arredamento. In più, domani avrò l’ecografia e ci sarà il mio debutto come stilista! Michel teme che io possa stressarmi troppo, ma non sono mai stata una donna che se ne sta con le mani in mano!
“Salve signori Doinel.” Ci saluta l’agente immobiliare, benché non siamo sposati.
“Salve signora.” Saluta Michel.
“Buongiorno.” Saluto io, quindi lei ci invita a entrare. La porta d’ingresso si apre su di un ingresso circolare, che finisce in tre gradini che danno sul salone principale.
“Come vedete l’abitazione è luminosa, il tetto nell’entrata è piuttosto alto e questo da un senso d’ampiezza. Seguitemi prego. Come potete vedere, nello stesso ambiente, veramente ampio, potete avere una cucina ultra moderna e attrezzata che si affaccia sul soggiorno e sulla sala da pranzo. Al pian terreno inoltre c’è lo studio, la camera padronale con annesso bagno, un bagno degli ospiti e uno sgabuzzino con dispensa. La camera padronale come potete vedere è soppalcata e dotata di ampia cabina armadio. Al primo piano trovate altri due bagni, altre quattro camere da letto e una stanza per lo svago. In più la casa dispone di una giardino anteriore con triplo garage e un giardino posteriore con serra per le piante, veranda e piscina.”
L’agente immobiliare continua con dettagli sulla metratura e spara un prezzo esagerato, ma che potremmo anche permetterci visto che abbiamo venduto il mio appartamento qui e quello che avevo a Cartagena, l’appartamento di Michel a Cartagena e che Michel ha avuto la sua parte dalla vendita del ristorante. Ma onestamente tanto lusso mi sembra esagerato! Cinque camere da letto e quattro bagni? Cosa dovremmo farci?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Due mesi. Due mesi fa credevo che sarei stato condannato a un matrimonio senza amore e che il mio amore non provasse nulla per me e invece ho scoperto che la vita può cambiare in un soffio. Per Marcella Valencia ho stravolto la mia vita: ho chiuso il mio longevo fidanzamento, chiuso il mio ristorante, venduto casa mia e lasciato Cartagena per trasferirmi a Bogotà e ne vale la pena perché questa bellissima, forte, dolce e sentimentale donna è ciò che ho sempre desiderato e mi darà presto un figlio! E’ pazzesco, tra cinque mesi diventerò padre!
Ma quello che so è che mio figlio, o figlia, non nascerà in questa casa esagerata! Ho visto Marcella poco convinta e la capisco… Questa casa è troppo grande, con troppe stanze e troppo lussuosa e lontana dall’idea di famiglia e di calore e la cosa che mi infastidisce di più è che non c’è il camino! Che cos’è una casa per una famiglia, senza camino? Leggo disaccordo che negli occhi di Marcella e capisco che non piace neanche a lei e che le chiacchiere di questa donna, che cerca a tutti i costi di rifilarci questa casa, le stanno dando sui nervi. Allungo la mano e interrompo le chiacchiere di questa donna.
“Grazie mille, le faremo sapere.” Le dico.
“Oh, va bene… Arrivederci.” Risponde lei, stringendomi la mano.
“Arrivederci.” Rispondiamo in coro.
Usciamo da quella casa fiondandoci in auto.
“Finalmente, mi stava venendo l’emicrania!” Mi dice.
“Lo so, e ho notato che non piaceva neanche a te quella casa!”
“Già, troppo… troppo tutto! E manca…”
“Il camino.”. Diciamo in coro. Ci avviciniamo e ci scambiamo un tenero bacio.
“Tuo fratello ha fatto sapere quando arriva?”
“Arriverà stasera. Tu sei nervosa per la sfilata?”
“Un fascio di nervi! Sarà meglio che mi porti all’Ecomoda, ho ancora un milione di cose da fare!”
“Va bene, ma….”
“Non stressarti troppo, lo so!” Finisce la mia frase, sbuffando. Io le sorrido e metto in moto la mia nuova auto.
 
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Circa 3 anni e quattro mesi fa, la mia vita è diventata bellissima con l’arrivo di Camilla e non posso scordare il giorno in cui Betty mi annunciò la prima gravidanza: ho fatto i salti di gioia e l’ho abbracciata così forte, per poi farmi prendere da un isterismo senza fine e poi sono stato assalito da mille dubbi: ma sarò un buon padre? Farò sempre la cosa giusta? E adesso mi ritrovo di nuovo a pensare alle stesse cose… Tra 5 mesi  la famiglia si allargherà e io verrò di nuovo messo alla prova dalla vita. In primo luogo in sala parto, dove dovrò fare di tutto per non svenire e per non essere cacciato fuori come fu per Camilla, possibilmente vorrei essere io a tagliare questo cordone ombelicale! E poi sarò nuovamente messo alla prova come padre. Betty è seduta accanto a me che sfoglia una rivista mentre aspettiamo di essere chiamati dal medico per l’ecografia. Nello studio ci sono due ambulatori e dal secondo, quello dove dovremmo entrare noi, esce una donna con una pancia enorme ed entra un’altra con una pancia più misurata. I prossimi saremo noi! Afferro anch’io una rivista ma sbuffo quando vedo che sono tutte riviste di gossip… Betty solitamente non ne legge ma non qui c’è molto margine di scelta! Accavallo le gambe, incrocio le braccia e dalla porta entra una coppia… Lei la conosco. Ma cosa ci fa qui? Anche Betty alza lo sguardo verso di loro, assumendo un’espressione perplessa.
“Salve Armando, salve Beatrice.” Dice lei in coro.
“Salve Natasha.” Rispondiamo noi. L’uomo le chiede qualcosa sotto voce e lei risponde avvicinando la bocca al suo orecchio, mentre prendono posto.
“Ma cosa ci farà qui, e chi è quello? Non è il fratello. Anche se quel giorno che andai a casa sua con Calderon lo vidi solo di sfuggita e aveva il volto tumefatto, sono certo che non sia lui!” Dico sotto voce a Betty.
“Quello è Tommaso, sai il tipo con che ha lasciato per Nicola, con cui poi è tornata e che ha lasciato di nuovo per Nicola?”
“E adesso, visto che Nicola non la vuole più, è tornata da lui ovviamente!”
“Credi che l’abbia incastrato con una gravidanza?”
“Non mi sorprenderebbe!” rispondo a Betty.
“Beatrice Pinzon Solano Mendoza?” Chiama un’infermiera, quindi ci alziamo e ci dirigiamo verso la porta. L’infermiera mi ferma.
“Lei è?”
“Armando Mendoza, il marito e il padre della creatura!” Dico, orgoglioso.
“Bene, allora può entrare se la signora lo desidera.”
“Sì, certo!”
L’infermiera ci fa accomodare nello studio, ed io sono emozionato per la prima ecografia del mio secondogenito, o secondogenita!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Che strano vedere Natasha qui! Dopo lo scandalo della finta gravidanza, le minacce a Patrizia e la rissa che ha coinvolto Nicola e suo fratello, mi sorprende che quel tipo se la sia ripresa, dev’essere proprio un santo! Quando entriamo nello studio, il medico si alza e ci stringe la mano.
“Beatrice, Armando che piacere rivedervi. Come sta la piccola Camilla?”
“Cresce sana e forte dottore!” Rispondo.
“E pestifera!” Aggiunge mio marito, sorridendo.
“Che cos’è una casa senza dei bambini che la mettono a soqquadro?” Dice il dottore.
“E i suoi figli, dottore?” Domando.
“Pestiferi come Camilla! Pierpaolo domani compirà cinque anni, e Ines sta mettendo i dentini. Allora, vogliamo controllare come sta il nuovo arrivato o la nuova arrivata? Si accomodi Beatrice.”
Annuisco e mi sposto sul lettino. Mi sbottono la camicetta sul ventre, e il medico me lo cosparge di quel gel freddo e odioso che mi stimola la vescica! Il medico nota la mia espressione.
“Deve urinare?”
“No dottore, può proseguire. Dottore, io avrei una domanda da farle! E’ che la pancia mi sembra troppo evidente per essere di quattro mesi, con Camilla non era così grande!”
“Non mi sembra un’anomalia, signora. Ogni gravidanza è diversa, oppure potrebbe trattarsi di una gravidanza gemellare. Adesso controlliamo!”
Gemelli? Non avevamo mai pensato a quest’eventualità! Io e Armando ci guardiamo con una nota di preoccupazione. Armando mi afferra una mano e la stringe. Il medico passa quell’affare sul mio ventre e delle immagini compaiono sullo schermo. Prima di vedere le immagini, sentiamo un << bum bum >> ed entrambi osserviamo lo schermo, sorridendo.
“Q-questo è il cuore?” Chiede mio marito.
“Esattamente dottor Mendoza. Il feto è sanissimo! Lo vedete?” Chiede, indicando lo schermo. Noi annuiamo, prima di scambiarci un bacio. Armando non la smette di sorridere e delle lacrime iniziamo a rigarmi le guance.
“Adesso devo davvero urinare, dottore!” Affermo ridendo e piangendo nello stesso momento. Anche Armando si è commosso! Il dottore mi passa una salvietta così che io possa asciugarmi.
“Ho una notizia per voi.” Ci annuncia il dottore.
“Problemi?”
“No Beatrice, anzi. Si vede il sesso, se desiderate saperlo!”
“Di già si vede?” Chiedo.
“Sì, non è strano. In alcune donne si vede già alla quattordicesima settimana, e lei è alla sedicesima. La determinazione del sesso dipende da diversi fattori tra cui la posizione del feto e il livello di ecogenicità della paziente. Si vede perfettamente il sesso, desiderate saperlo?” – ci guardiamo e annuiamo al dottore – “E’ un bel maschietto!”
Ci annuncia il medico, aumentando la nostra commozione.
“Un piccolo Mendoza! Si rende conto dottore?” Dice mio marito sorridendo e travolgendo il medico con un abbraccio, mentre io corro in bagno.
“Complimenti signori!”
Quando usciamo mano nella mano dallo studio medico, Armando mi bacia con passione e mi posa una mano suo ventre. Io ho ancora le lacrime agli occhi quando alzo lo sguardo e osservo il suo luminoso sorriso.
“Spero che quelle siano lacrime di gioia!” Mi chiede, io annuisco e lo abbraccio forte.
“Grazie amore mio, grazie!”
“Di cosa dottoressa mostro?”
“Perché hai reso possibili tutti i miei sogni!”
“Adesso calmati, dai…” – mi esorta, accogliendo le mie guance tra le sue mani per potermi guardare negli occhi. –“Io devo ringraziare te, perché hai salvato la mia vita e l’hai riempita di sogni, di amore, di pappe e pannolini!”
“E sei contento di una vita piena di cacca e rigurgiti?”
“Oddio, vista così sembra terribile… “ – mi risponde, riuscendo a strapparmi un sorriso –“Ma invece questa è la vera gioia di un uomo! Ascoltare per la prima volta il cuoricino del proprio bambino, vedere la sua prima ecografica, tagliare il cordone ombelicale, cullarlo e cambiare montagne di pannolini! E se non fosse stato per te, non avrei mai provato tutte queste gioie!”
“Pensi di riuscire a tagliarlo questo cordone?”
“Farò il possibile per non svenire!” Mi risponde, per poi baciarmi ancora.
“Dovremmo pensare davvero al progetto della casa adesso!” Mi dice.
“Hai ragione, soprattutto se vogliamo arredare la stanzetta di… Di?”
“Penseremo anche a questo! Dovremmo scegliere uno tra i nomi che abbiamo pensato, non può avere dieci nomi!” Mi risponde.
“Vero! Amore mio, dovresti correre all’aeroporto o farai tardi per accogliere i tuoi!”
“Hai ragione, ci vediamo all’Ecomoda allora! Vai piano per strada!”
“Anche tu!” Ci scambiano un bacio e ci avviamo alle nostre rispettive auto. Armando mi chiama ed io mi volto.
“Betty?”
“Sì?”
“Ti amo.” Mi ricorda. Io sorrido e gli rispondo.
“Ti amo anche io.” Lui mi strizza l’occhio e sale in macchina. Mi poso una mano al petto e sento il cuore palpitare per tutte queste emozioni travolgenti.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Non vedevo Betty dalla sera in cui venne con la banda a casa mia e dissi loro che mi ero inventata tutto circa la gravidanza, e Armando dal giorno in cui venne con quell’altro degenerato di Calderon a casa mia per insultarmi. In queste settimane non ho fatto altro che pensare a Nicola, ma orami il dado è tratto e Tommaso sarà il padre di mio figlio. Tra pochi istanti il medico ci farà accomodare e Tommaso scoprirà che questo figlio è di Nicola. Non sono pazza, ho calcolato tutto… Non avrei potuto andare da lui affermando senza dubbio che si trattava di suo figlio, rischiando un giorno di essere scoperta e lasciata per la mia bugia. Sono tornata da lui supplicandolo di tornare insieme, affermando che lasciarlo per Nicola, per due volte, è stato un errore e lui ha capito le mie debolezze. In seguito ho finto di scoprire la gravidanza, e il dubbio che potesse non essere suo è stato inevitabile per lui ma ha promesso di accettarlo se l’ecografia dovesse rivelare che questo bimbo è di Nicola, e così sarà perché io so di essere rimasta incinta di lui. Forse quella volta in cui mi dimenticai di prendere la pillola. L’infermiera ci chiama e ci accomodiamo.
“Buongiorno.” Saluta il medico.
“Salve dottore, Natasha Arenales.”
“Tommaso Mares, sono il suo fidanzato.”
“Molto piacere, sono il dottor Corso. Si stenda sul lettino signorina.”
Io seguo le indicazioni del medico, mi stendo e mi alzo la maglietta mentre la tensione cresce. Tommaso ha promesso di starmi accanto, ma lo farà davvero? Il medico inizia a scandagliare e sullo schermo vediamo comparire delle immagini e sentiamo il suono di un cuoricino. Mio figlio. Solo ora, ascoltando questo suono mi rendo conto che presto la mia vita cambierà radicalmente!
“Ecco qui, riuscite a distinguere il feto?” Ci chiede il medico, noi annuiamo. Osservo Tommaso che sorride, il suo viso mi sembra sereno.
“Dottore, di quante settimane è la gravidanza?” Chiedo, e Tommaso mi stringe la mano.
“Sedici settimane signora.”
Vedo Tommaso che chiude gli occhi e abbassa la testa.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI TOMMASO.
Questo figlio è stato concepito da Nicola Mora, questo emerge facendo un rapido calcolo mentale perché allora stava con lui, e solo in seguito lo ha lasciato per mettersi con me per poi lasciarmi ancora per lui. Quando si era rimessa con me era già incita di lui…  
“Si vede il sesso signori, desiderate saperlo?”
“Sìì” Rispondiamo all’unisono, senza troppa convinzione.
“E’ un bel maschietto!”
Dopo le ultime direttive del medico, usciamo dallo studio medico ed io mi sento piuttosto confuso. Questa donna è saltata dal mio letto a quello di Nicola, poi di nuovo nel mio e nel frattempo era incinta di Nicola. Posso stare con lei? Lei vede la mia espressione confusa e shoccata.
“Lo sapevi che poteva non essere tuo!”
“Sì, lo sapevo. Ma non capisco come tu non te ne sia accorta... A conti fatti, quando hai lasciato Nicola dopo i vostri 5 mesi di relazione, eri già incinta di due settimane!”
“Bhe, non è che in due settimane ci siano dei segnali!”
“E dopo? Non posso credere che tu ti sia accorta della gravidanza solo un mese fa! Il ciclo pensavi fosse evaporato? Puff!”
“Non parlarmi così! Siamo stati insieme molto tempo prima che ti lasciassi per Nicola otto mesi fa, e lo sai che ho un ciclo piuttosto irregolare! E comunque non ho avuto sintomi, fino ad ora. Ha detto anche il dottore che può capitare di non avere sintomi!”
Tutta questa storia mi sembra assurda e profondamente incasinata. Crescere il figlio di un altro uomo e di una donna che è entrata ed è uscita dalla mia vita a suo piacimento, è quello che voglio?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Due mesi fa ho scoperto di essere incinta e credevo che la mia vita fosse perfetta fin quando Robin non è rientrato nelle nostre vite con pretese assurde! Jimmy ha deciso di conoscerlo e questo ha riempito me e Freddy di dolore ma l’accordo era questo e ci siamo adeguati. Jimmy sta con lui un week end sì e uno no ma io e mio marito non siamo troppo concordi con il viazziaccio di Robin di riempirlo di regali e di assecondare ogni sua richiesta! I soldi non gli mancano e non perde occasione di ricordare a Jimmy la differenza tra le sue finanza e quelle di casa Contreras!
“SEI UN DEFICIENTE! Ti ho detto che non ce lo porterai!” Urlo al telefono, prima di buttarlo giù. Le ragazze si attorniano alla mia scrivania, compresa Patrizia Fernandez con la quale il rapporto è migliorato.
“Quell’idiota!” Affermo.
“Cosa ti ha detto?” Mi chiede Sofia.
“Quell’idiota vuole portarlo allo stadio questo week end!”
“Scusami ma, questo week end non tocca a lui, o sbaglio?” Mi chiede Patrizia.
“Esatto! Ma quello stupido se ne frega della decisione del giudice di pace! Dice che è una partita imperdibile!”
“Bhe, che gliela registri, non può prenderlo e portarlo in giro a suo piacimento!” Afferma Sandra. Quando vediamo arrivare Betty, lasciamo le nostre cose per interessarci alla sua ecografia.
“Allora?” Domanda Sofia.
“E’ un bel maschietto!” Afferma Betty sorridente, e tutte noi l’abbracciamo. Sopraggiungono anche il dottor Mora e il dottor Calderon.
“Congratulazioni!” Diciamo tutte.
“Congratulazioni Betty! Armando?” Chiede il dottor Calderon.
“E’ andato a prendere i suoi genitori all’aeroporto e verranno direttamente qui.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Poco più di due mesi fa avevo una relazione con una donna che non mi meritava, e con cui credevo di dimenticare l’amore della mia vita: Patrizia Fernandez. Che poi è rientrata nella mia vita e ha riacceso questi sentimenti e non solo, è cambiata per me. Patrizia è diventata un’altra persona, è diventata la donna della mia vita! La nostra relazione si è consolidata dopo la sera in cui ho fatto a botte col fratello di Natasha, per difenderla dalle sue offese, ma non abbiamo ancora detto in giro che stiamo insieme anche se credo che la notizia sia intuibile… Mi avvicino a Betty e l’abbraccio per congratularmi con lei.
“Complimenti amica mia, spero che considererete l’eventualità di chiamarlo Nicola!”
“E’ una possibilità, ma dobbiamo ancora prendere una decisione certa!”
“Salve Beatrice, com’è andata la visita?” Chiede la signora Marcella, giungendo dall’atelier accompagnata da Ugo Lombardi.
“Molto bene, e si vede già il sesso! E’ un maschio!”
“No, sto per sentirmi male! Questa sarà la fine dell’Ecomoda, vi rendete conto che potrebbe finire nelle mani di un baby Mendoza?” Afferma Lombardi.
“Io credevo che l’Ecomoda avesse già raggiunto il culmine della sofferenza quando sei stato assunto tu!” Risponde a tono Calderon.
“Zzzzz… Speriamo solo che non prenda dal padre, speriamo che sia gay!”
“Ne è sicuro signor Ugo? E se prenderà dal padre e sarà gay? Non lascerà niente per gli altri, in quel caso! Senza offesa Betty!” Dice Sandra.
“Ragazze! E’ un po’ presto per discutere del suo ruolo in azienda o del suo orientamento sessuale, non vi pare? E la ricerca della casa com’è andata, Marcella?” Chiede Betty.
“Un buco nell’acqua! Quel posto aveva cinque camere da letto, quattro bagni, tre posti auto in garage e due sul vialetto! Cosa dovremmo farci?”
“Avremmo potuto trasferirci tutti da voi!” Afferma Calderon.
“No, grazie Mario ma faccio volentieri a meno della gentile offerta di vivere con te!” Risponde Marcella.
“Peggio per te Marcella!”
“Ragazzi, un’ultima cosa poi torniamo al lavoro, anzi prepariamoci per la riunione visto che a breve sarà qui Armando con i suoi genitori. Nello studio ginecologico ho visto Natasha con Tommaso!”
L’affermazione causa la sorpresa dei presenti mentre io e Patrizia ci scambiamo uno sguardo. Natasha è pur sempre la mia ex, ci siamo lascati da soli due mesi ed è già incinta di un altro!
“Credi che fosse lì per una gravidanza?” Chiede Sofia.
 “E per che cos’ altro?” Risponde Betty.
“Avrà incastrato quel tipo, povero martire!” Afferma Calderon, prima che Betty ci inciti a tornare al lavoro. Io fermo Patrizia e l’accompagno nel mio ufficio. La faccio entrare e iniziamo a baciarci con passione.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Cinque anni fa ero una << ex-ricca >>, separata, disperata e (lo ammetto) arrivista che è entrata all’Ecomoda con una raccomandazione e con uno stipendio sopra la media, per le mie mansioni. Andavo a caccia di un uomo che mi pagasse i conti aperti nei negozi e la carta di credito, e lo avevo quasi trovato quando Ottavio mi aveva chiesto in moglie. Ma la vita t’indirizza sempre verso la tua strada. Se quando ho accettato di tornare qui con Marcella per diventare azionista dell’Ecomoda mi avessero detto che sarei tornata a fare la segretaria e che mi sarei innamorata di Nicola, diventando la sua fidanzata, mi sarei messa a ridere ed invece eccomi qui. Più matura e responsabile, dopo un rapido corso di autocoscienza. Mi perdo tra le braccia del mio Nicola, e non posso fare a meno di ripensare alle parole di Betty, domandandomi se hanno scosso Nicola.
“Ti ha scosso sapere che la tua ex si è rimessa con quel tipo da cui pare aspetti un figlio?” Gli chiedo mentre mi accarezza i capelli e mi guarda dolcemente.
“No. Provo molta pietà per lui, perché penso che potevo finire io così! Ed invece sono finito accanto alla donna che amo!”
“Che supplizio vero, stare con Patrizia Fernandez?”
“Sì, una vera tortura.” Mi risponde scherzosamente, mentre inizia a baciarmi il collo. Maledizione a lui!
“Nicola, no ti prego… Lo sai che non restito…” Provo a divincolarmi ma è inutile. Faccio in tempo a portare una mano dietro di me per inchiavare la porta prima di finire sul divano, sopra di lui, dove perdiamo ogni inibizione (o quasi, visto che non possiamo farci sentire).
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Non sono mai stato a Bogotà prima d’ora, e mi domando come sarà ora la mia vita. Nuova città, nuova casa, nuovo lavoro e presto avrò un nipotino e una cognata. Afferro il mio bagaglio dal nastro trasportatore, m’infilo gli occhiali da sole e m’incammino verso l’uscita. Quando vedo due bellezze, mi abbasso gli occhiali per vederle meglio, ammiccando verso di loro mentre loro mi sorridono.
“Ne me surprendrait pas si un avion venait à se effondrer, avec quelques beautés autour!“ Affermo, guardando loro il fondo schiena quando mi passano oltre. Essendo distratto, non noto l’uomo che cammina e gli vado addosso piantandogli il mio trolley sul piede e quello sembra prenderla molto male.
“Excusez-moi, a été blessé? “ Gli chiedo.
“Secondo lei?! Bene non mi sono fatto! Ma perché diavolo non guarda dove và?!”
“Mais ce désagréable!”
“Ma come si permette? Antipatico ci sarà lei, e anche impedito, aggiungerei!”
“Non sembra un tipo che conosce le lingue!”
“E allora non sa chi sono!”
“No, e, in effetti, non m’interessa perché vado piuttosto di corsa!”
“Ma vada dove le pare, anche al diavolo!”
Quel tipo si allontana, dopo avermici mandato. Ma che affabili gli abitati di Bogotà! Esco dall’aeroporto e compongo il numero di mio fratello, il quale risponde subito.
“Fratellino ciao! Ti sati imbarcando?”
“No.”
“Come no? C’è qualche problema?” Mi domanda.
“Non mi sto imbarcando perché le suole delle mie scarpe stanno già toccando il suolo di Bogotà! Je susis arrivé a Bogotà!”
"Sei già arrivato? E perché non mel’hai detto che saresti venuto prima? Sarei venuto a prenderti all’aeroporto! Non ti muovere!”
“Non preoccuparti, fai quello che devi fare con la casa, il trasloco e tutto… Io vado in hotel, mi sistemo e ci vediamo stasera a casa tua e di Marcella, come avevamo concordato!”
“Se per te va bene! Perdonami ma non ti aspettavo, devo fare un milione di cose e il tempo da dopo domani scarseggerà se ci prenderanno a lavorare all’Ecomoda!”
“Fai ciò che devi fare, ci vediamo stasera! Mandami l’indirizzo per sms!”
“Va bene, a presto!”
“Ciao Mich!”
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
La mia intolleranza per i francesi ha radici ben radicate, che risalgono al giorno della prima sfiata con Betty come presidente quando, sentendo alcune modelle parlare, presi coscienza del fatto che la mia Betty aveva passato giorni speciali con un francese, a Cartagena! E chi doveva essere a travolgermi con la valigia e a insultarmi? Ma un francese, évidemment! Zoppicando, raggiungo i miei agli arrivi internazionali.
“Ciao mamma, ciao papà. Ben tornati!”
“Ciao figliolo! Ma come mai zoppichi?”
“Ho avuto uno scontro con un maleducato che mi ha passato la valigia sui piedi! Ciao mamma!”
“Ciao Armando. Beatrice?”
“Ci aspetta in azienda, andiamo!”
Giungiamo in azienda e tutto il personale saluta calorosamente i miei genitori, così come fanno il resto dei dirigenti.
“Salve a tutti, siamo contenti di essere tornati qui! Betty, ciao!” La saluta mio padre. Betty và loro incontro e gli saluta con un bacio.
“Ciao Roberto, ciao Margherita! Ben tornati!”
“Ciao Betty. Ma guarda che pancino!”
“Eh sì! Il medico dice che è normale, può essere così anche a quattro mesi!”
“Sapete che conosciamo il sesso!” Affermo, sorridente e i miei genitori si stupiscono e ci chiedono di conoscerlo. Io e Betty affermiamo in coro che si tratta di un maschietto e anche loro si congratulano. Sopraggiunge Marcella, la quale avrà molte novità da comunicare ai miei che, nonostante la nostra rottura, sono rimasti come genitori per lei.
“Roberto, Margherita ciao!”
“Marcella, come stai?” Chiede mia madre salutandola con calore.
“Bene, voi?”
“Bene Marcella, grazie.” Afferma mio padre.
“Marcella, non te la prendere ma mi sembri un po’ ingrassata! Non è che magari il nuovo lavoro ti stressa troppo e mangi di più?” Afferma mia madre. Marcella sorridente, ci guarda a tutti e comunica il lieto evento ai miei.
“E’ normale Margherita che mangio un po’ di più, visto che il feto deve crescere!”
“Feto? Quale feto Marcella?” Chiede con sorpresa mia madre, guardando mio padre che la osserva con altrettanto stupore.
“Mio figlio! Sono incinta di quattordici settimane!” Annuncia Marcella, causando lo stupore dei miei genitori.
“Incinta? E di chi?” Chiede mio padre.
“Del mio compagno Michel! Ho scoperto la gravidanza dopo la vostra ultima partenza, e più o meno nello stesso periodo è iniziata la nostra relazione! Lo conoscerete domani sera alla sfilata!”
“Marcella, non ce lo aspettavamo proprio! Congratulazioni!”
“Grazie Margherita, grazie Roberto!”
“E conosci già il sesso?” Chiede mio padre.
“No, ma domani ho un’ecografica e spero si vedrà perché l’attesa mi sta uccidendo!”
“Marcella, questa è un’autentica sorpresa, ma se questo è ciò che vuoi e questo Michel ti ama davvero, siamo contenti che tu abbia risolto la tua vita, credici! Sappiamo tutto quello che hai passato, mi scuso con Armando e Betty se rievoco quella storia!” Dice mio padre.
“Bhe, a tal proposito le cose si sono pienamente risolte. Tra me, Marcella e Betty è nato un rapporto completamente nuovo, no?” Chiedo, rivolgendomi a entrambe le quali non solo sorridono, ma si abbracciano come due amiche di vecchia data. I miei genitori restano di stucco.
“Perdonatemi, ma non sto capendo nulla!” Dice mia madre.
“Mamma, ci cono così tante novità che servirebbe troppo tempo per aggiornarvi! A partire dal matrimonio del nostro Calderon!”
“Mario, dimmi che hai fatto pace con la nostra Sandra e non che ti sei messo con un’altra donna, ti prego!”
“Ti faccio contento Roberto, perché fra tre mesi mi unirò in matrimonio con questa donna!” Dice Mario, soddisfatto. I miei genitori si congratulano con lui, quando, purtroppo, arriva Ugo, il quale da il benvenuto ai miei genitori.
“A questo punto manca solo Daniele e possiamo iniziare la riunione!” Afferma mia madre.
“Dovrebbe essere qui tra poco!” Ci informa Betty.
“Vi siete accorti che la signorina Valez non è ancora rientrata dalla pausa pranzo?” Afferma a denti stretti e canticchiando, Berta, e i miei fanno domande sulla sua affermazione.
“Bhe, mentre aspettiamo Daniele potremmo portare Sandra in atelier per farle vedere il bozzetto dell’abito da sposa che io e Ugo abbiamo ultimato! Chiunque sia di sesso femminile e voglia vederlo, ci segua!” Afferma Marcella, e tutte le donne dell’Ecomoda le vanno dietro. Si aggrega anche Mario ed io, mio padre e Nicola ridacchiamo.
“Scusa un secondo, tu hai per caso cambiato sesso? Marcella ha specificato << tutte le persone di sesso femminile >>!” Afferma Lombardi, e noi ci godiamo la scena!
“Sono un vero uomo, non che lo sposo!”
“Che tu sia un vero macho non è dimostrato e che tu sia lo sposo è una valida ragione per cui devi girare al largo, fly fly!”
“Andiamo, quella leggenda metropolitana è valida per l’abito della sposa!”
“No, mio caro! E’ valida anche per il bozzetto dell’abito della sposa, e siccome mi sembra che hai già rischiamo di perdere questa donna, dimmi, vuoi sfidare ancora la sorte?”
"Assolutamente no!”
“Bene, quindi fuori dai piedi!” Conclude Ugo, spostandosi con tutta la truppa in atelier.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Fino a poco tempo fa, credevo che la mia storia con Mario fosse finita e che il parto di Jenny avrebbe determinato la definitiva uscita di Mario dalla mia vita e invece ne ha determinato la sua rientrata! Jenny è stata l’ultima donna, a parte me, di Mario, e ora è solo mio e sarà per sempre così! La signora Marcella, Ugo e tutte le ragazze dell’Ecomoda (tranne quella gallina di Loredana) mi accompagnano in atelier ma devo stare attenta per le scale perché Betty mi copre gli occhi. Quando arriviamo, contano fino a tre, Betty toglie le mani ed io ammiro il disegno del mio abito da sposa, restando a bocca aperta!
“E’ proprio come l’ho sempre sognato!” Affermo. Ugo Lombardi inizia a regalarmi delle nozioni mentre la signora Marcella mi passa la stoffa con cui sarà confezionato… è stupenda! L’abito sarà (ovviamente bianco) con un corpetto dal taglio dritto e coperto di pizzo, mentre la gonna casca liscia e non troppo ampia ed è decorata da un drappo su cui è posata una rosa, di pizzo così da richiamare la fantasia del corpetto. E per coprire le mie importanti spalle indosserò un copri-spalle di tessuto liscio. Ammiro il disegno con gli occhi che brillano e tutti se ne accorgono!
“Ines, prendi le misure alla tua amica giraffona, sempre che il metro ti basti!”
“Signor Ugo!” Lo rimprovera Ines, ma io sono troppo concentrata sul disegno per rispondergli indietro! Fra tre mesi mi sposerò con l’uomo che amo!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Due mesi fa ho visto questa donna e ho subito pensato che doveva essere mia! Mentre mi allaccio i pantaloni lei deve ancora rimettersi la gonna e la camicia ed io la esorto.
“Dai, muoviti. La tua pausa pranzo è terminata e mi stanno aspettando Roberto e Margherita Mendoza!”
“Ma non è dopo la sfilata, il consiglio di amministrazione?”
“Sì, questa è per lo più una riunione informale e famigliare. Andiamo!”
La invito, uscendo dall’albergo. Afferro le chiavi della mia auto dal parcheggiatore, e montiamo in essa.
“Spero che tu abbia un vestito adeguato per la serata di domani!” Le dico.
“Come mai ti preoccupa tanto come andrò vestita?”
“Visto che sarai al mio fianco, dovrai essere impeccabile.” Affermo, e lei si mette a ridere. Reazione che non capisco!
“Che c’è da ridere.”
“Scusa, ma non sapevo che andassimo insieme alla sfilata!”
“Di questo volevo parlarti… Vorrei rendere pubblica la nostra relazione.”
“Relazione? Ma di quale relazione parli Daniele? Passare qualche ora da te, da me o in un albergo non è una relazione!”
“Non facciamo solo questo, ti porto a cena e ai cocktail. Questo mi sembra uscire insieme!” Affermo con veemenza. Capisco che in bocca mia certe parole suonino strane, ma cosa c’è di tanto complicato da capire? Vorrei che con questa donna ci fosse una relazione! E invece mi ritrovo nei panni delle donne che ho sempre avuto, quando, appena sentivo la parola << relazione >> uscire dalla loro bocca, scoppiavo a ridere.
“Mi dispiace Daniele! Ma tu sei un azionista dell’azienda per cui lavoro, e non voglio che la gente si faccia strane idee! Eddai, stiamo così bene insieme… Perché vuoi cambiare le cose?” Mi chiede, baciandomi dappertutto mentre guido. Io mi mantengo concentrato sulla strada e non reagisco alle sue moine.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Io, mio padre, Gutierrez, Nicola e Mario ci accomodiamo in sala riunioni, aspettando l’arrivo di Betty, Marcella, Lombardi, mia madre e Daniele.
“Scusate, ma come mai Daniele non è ancora arrivato? Non sapeva del nostro arrivo?” Domanda mio padre.
“Sì che lo sapeva papà. Ma sai che Daniele fa sempre ciò che vuole! Chiedo ad Annamaria di rintracciarlo, scusate!” Dico, allontanandomi. Uscito in corridoio incontro tutta la truppa arrivare dall’atelier.
“Annamaria, mi rintracci Daniele Valencia!”
“Subito dottor Armando!”
“Mio fratello non è ancora arrivato?”
“No Marcella.” Affermo.
“Bhe, io farei anche a meno di lui!” Afferma Mario.
“Anch’io, ma per amore dei miei genitori dovremmo sottoporci al supplizio di sopportarlo per una mezz’oretta! E l’altra segretaria è arrivata?” Domando alla folla.
“No dottore, non si è vista!”Ci informa Berta.
“Ma bene, si prende già certe libertà!”
“Magari è insieme al dottor Valencia…” Afferma Berta, beccandosi una gomitata da Sofia e un’occhiataccia da Marcella. Si vocifera di una tresca tra i due, ma io so bene che le parole della banda vanno prese con le pinze! Vediamo uscire dall’ascensore Daniele e Loredana e vista così può sembrare che fossero insieme! Loredana va alla sua scrivania e Daniele si avvicina a noi.
“Buongiorno, scusate il ritardo. Ciao Margherita ti trovo benissimo, ciao Roberto.”
“Ciao Daniele, come stai?” Saluta mia madre.
“Ciao Daniele!” Saluta mio padre.
“Bene grazie,e voi? Il viaggio?” Afferma Daniele.
“Tutto tranquillo. E arrivati qui siamo stati sommersi di buone notizie! A cominciare dalla gravidanza e dal fidanzamento di Marcella, del suo nuovo rapporto con Betty, del matrimonio di Mario e Sandra e della notizia che il nostro secondo nipotino sarà un maschietto!” Afferma mio padre, come se a questo vampiro potesse importargliene qualcosa!
“Non ci voleva. Mi auguro solo che non diventerà il presidente di quest’impresa un giorno o riuscirà dove il padre è andato molto vicino, ovvero affondarla!”
“DANIELE!” Affermo irato. Mia madre e Betty mi abbracciano una da un lato e l’altra dall’altro.
“Dai Daniele, perché devi sempre essere così acido!” Lo ammonisce sua sorella.
“Scusate illustri pardoni.” – afferma Freddy, riferendosi ai miei genitori. – “Ai lieti eventi che lei signor Roberto ha citato, ne manca uno. A breve io e la mia regina avremo un bambino!”
“Annamaria, Freddy che bella notizia! Congratulazioni!” Afferma mio padre.
“Complimenti ragazzi, e auguri per tutto!” Afferma mia madre.
“Ma bene, questo posto tra poco diventerà un asilo nido e anziché produrre abiti per adulti produrremo pagliaccetti e tutine!” Afferma pungente Daniele.
“Daniele, basta ti prego!” Lo rimprovera nuovamente Marcella, anch’essa già esausta!
“Daniele mi puoi spiegare perché la signorina è arrivata tardi?” Gli domando.
“E io che ne so Armando. Ci accomodiamo?” Domanda allontanandosi verso la sala del consiglio. Sembra che lo abbia fatto per lo più per togliersi dall’inghippo! L’ascensore si spalanca nuovamente e arriva Caterina Angel.
“Armando ciao!”
“Caterina, che piacere! Accomodati pure in sala riunioni insieme agli altri, io sarò da voi tra un minuto!” Le domando. Lei saluta le ragazze e si allontana.
“Signorina Valez!”
“Mi dica dottor Mendoza.”
“Lei si rende conto a che ora è rientrata dal pranzo?! Non può fare come le pare!!”
“Mi scusi dottore, non si ripeterà!”
“Non si ripeterà, mi scusi dottore! Ripete ogni giorno le stesse cose, lei è una lagna! Veda di comprarsi un orologio o dovrà cercarsi un altro lavoro!” Affermo, prima di raggiungere tutti in sala riunioni. Prendo poso di fronte alla finestra che si affaccia sulla hall e cominciamo.
“Mariabeatrice?” Chiede mia madre.
“Atterrerà domani mattina, ci vedremo direttamente alla sfilata e ripartirà dopo il Bogotà Fashion!”  Risponde Marcella.
“Bene. Caterina, cosa ci dici della serata?” Chiede mio padre.
“E’ tutto impeccabile Roberto! Da questo pomeriggio Ugo e Marcella possono spostarsi lì con le modelle per provare la coreografia, la passerella era pronta quando me ne sono andata!”
“Perfetto, allora finito qui veniamo con te, no Ugo?”
“Ma certo, è perfetto!”
“E per quanto riguarda lo show finale?” Chiede Betty.
“Avremo un doppio show. Un gruppo musicale latino-americano, non molto famoso ma molto bravi, sono nuovi nel mondo della musica! E uno spettacolo di cabaret!”
“E’ perfetto, direi che per la sfilata è tutto pronto! Gli ospiti stranieri sono sistemati nell’Hotel che ti avevamo consigliato?”
“Sì Armando, sono arrivati tutti e si sono sistemati questa mattina!” Afferma Caterina.
“Bene, direi che su questo punto ci siamo aggiornati!” Conclude mia moglie.
“Allora dire che io e Marce prendiamo le ragazze e andiamo all’Hotel con Caterina!”
“Va bene signor Ugo, per qualunque cosa chiamateci.” Afferma mia moglie alzandosi.
“Betty, l’ecografia com’è andata?” Le domanda Caterina.
“Bene, molto bene! Il medico ha saputo definire il sesso, sarà un maschietto!” Afferma contenta Betty.
“Felicitazioni Betty, auguri Armando!” Dice Caterina. Io mi alzo per raggiungerla e mi bacia su una guancia così come fa con Betty, per poi prendere entrambi sotto braccio.
"Io fossi in voi starei attento a congratularmi, un nuovo Mendoza non è mai una buona notizia per l’Ecomoda!”
“Daniele, cos’altro devi fare qui? Perché non fai un favore a tutti e non te ne vai?” Affermo, irato.
“Vado subito, non ti angustiare!”
“Sai Daniele, non puoi prendertela se un giorno la poltrona di presidente sarà di un Mendoza, di un Calderon o di un Doinel, visto che se tu non farai mai dei figli non ci sarà altra scelta!” Gli risponde Caterina.
“Per fortuna Caterina, ti rendi conto che piaga per l’umanità sarebbe, se ci fossero in giro dei figli di Daniele Valencia?” Affermo
“Hai ragione, bastano i tuoi figli Armando!”
Quando sto per reagire, Caterina mi ferma. Io sono, aimè, costretto a fermare Daniele perché non abbiamo esaurito tutti i punti del giorno.
“Aspetta Daniele, c’è un’altra cosa che vorremo dirvi! E’ una proposta che presenteremo in via ufficiale al consiglio di dopo domani, ma ve ne do un anteprima. Come sapete Michel Doinel, il compagno di Marcella, ha venduto l’attività che aveva con il fratello a Cartagena, per trasferirsi a Bogotà. Per tanto vorremmo proporre al consiglio di assumere Michel come direttore dei punti vendita, e Matteo Doinel come P.R., che lavorerebbe in collaborazione con Caterina Angel.”
“Io ero già a conoscenza della proposta, Marcella me ne aveva parlato, e non ho obiezioni.” Afferma Daniele.
“Anch’io e Margherita siamo d’accordo!”
“Vi ringrazio. Conoscerete Michel e Matteo alla sfilata di domani!” Ci informa Marcella.
“Ancora francesi, che croce!” Affermo sussurrando, ma nel silenzio della stanza tutti notano la mia affermazione.
“Cosa dici caro?” Mi chiede Betty.
“Nulla di che, solo che quando sono andato a prendere i miei all’aeroporto un turista francese mi ha investito con il trolley e mi ha pure insultato nella sua lingua!”
“Qualcuno me lo presenti, voglio congratularmi con lui!” Afferma Daniele. Sto per ammazzarlo!
“Io direi di andare. Ci vediamo dopo!” Dice Marcella, allontanandosi con Ugo e Daniele. Mezz’ora è anche troppa per sopportarlo!

 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
“Arrivederci a tutte.” Afferma Daniele.
“Salve dottor Valencia.” Saluta la banda.
“Buona giornata dottor Valencia.” Afferma Loredana. Daniele Valencia la guarda di sfuggita per poi entrare in ascensore.
“Altrettanto Loredana.” Risponde freddamente.
Quando Marcella, il signor Ugo e Daniele Valencia se ne vanno, restiamo io, mio marito ed i miei suoceri.
“Betty, allora ci vediamo stasera a casa tua?”
“Certo Margherita, sempre che vogliate, che non siate troppo stanchi per il viaggio!”
“Stai scherzando, non vediamo l’ora di riabbracciare Camilla!” Afferma Roberto.
“Anche lei non vede l’ora di rivedervi! Allora stasera daremo una cena a casa nostra, parteciperanno anche i genitori di Betty.” Afferma mio marito.
“Mi sembra perfetto! Ci vediamo più tardi allora!” Saluta Roberto, prima di prendere l’ascensore con sua moglie. Tutte le ragazze li salutano e loro ricambiano il saluto.
“Amore mio io torno al mio lavoro, ci vediamo più tardi per uscire. Buon lavoro!” Mi dice Armando, per poi baciami.
“Anche a te amore mio!” Io ricambio il bacio e mi allontano. Sto tornando nel mio ufficio quando la banda mi ferma e mi trascinano alla scrivania di Sofia.
“Ragazze, cosa succede?”
“Hai visto che quella svergognata e il dottor Valencia sono arrivati insieme?” Afferma Sofia.
“Ah, ragazze! Ancora con questa storia?”
“Andiamo Betty, è evidente che tra quei due c’è una bella tresca! Allora, mettiamo insieme i pezzi. Rientra sempre tardi dal pranzo, più volte l’abbiamo vista all’angolo smontare dall’auto del dottor Valencia, il dottor Valencia ultimamente viene troppo spesso in azienda e oggi sono arrivati insieme!” Spiega Berta.
“E non si sono neanche degnati di uno sguardo, avete notato come si sono salutati?” Affermo.
“Ma è ovvio! Vogliono salvare le apparenze!” Afferma Annamaria.
“E poi ricordatevi che quella donna ha un compagno! Per nostra fortuna, così non salta addosso ai nostri mariti!” Affermo.
“Non credo che l’avere un compagno sia una ragione valida per quella donna per non saltare addosso ad altri uomini! Ricordati che quando è stata assunta ci ha provato con tuo marito!” Mi ricorda Berta. Come posso dimenticarmelo!
“E da allora per fortuna non ci sono stati più episodi del genere! Quando mi porterete la prova inconfutabile che sia compromessa in una tresca con Daniele Valencia, allora vi darò ragione! Per adesso tornate al lavoro!”
“Te lo dico io amica mia, quella lì sta cercando di fare carriera infilandosi nel letto del dottor Valencia, e non sarebbe la prima!” Conclude Berta, riferendosi a Patrizia nei primi mesi in cui lavorava qui.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Rientro a casa stanca morta ma quando vedo Michel mi riaccendo. Lui mi viene incontro e ci baciamo.
“Amore mio, sono così stanca!”
“Marce, lo sai che non voglio che ti stanchi!”
“Devo fare il mio lavoro!”
“Sei nervosa per la sfilata?”
“E’ la mia prima sfilata, sono molto tesa! Forza, sei pronto per andare a prendere Matteo?”
“Non serve più!”
“Come mai? Non viene? Ma domani c’è il lancio, poi il consiglio e dopo il Bogotà Fashion!”
Improvvisamente mi ricordo di qualcosa che, tra tutti gli impegni e i cambiamenti della mia vita, mi era passata di mente. Domani tornerà Kenneth. Dopo la nostra ultima e-mail, non ci siamo più sentiti. Mi torna alla mente la nostra breve relazione e mi domando se lui senta ancora qualcosa. Spero di no, spero che questi mesi distanti abbiano assopito il suo sentimento: questo renderebbe il tutto più facile. Domani ci parleremo dopo tanto tempo!
“Non preoccuparti! Ho una sorpresa per te!” Dopo quest’ultima frase, Matteo spunta dalla sala da pranzo e spalanca le braccia.
“Marcella, che bello rivederti! E che bello che tu ti sia finalmente accorta di mio fratello!”
“Matteo, ben arrivato! Ce ne ho messo di tempo, ma alla fine eccoci qui! Ma sei atterrato prima?”
“Nel primo pomeriggio veramente!”
“Potevate anche dirmelo!” Affermo, sorridendo a Michel il quale mi bacia.
“E il mio nipotino?”
“Nipotino o nipotina, non lo sappiamo ancora! Domani Marce ha l’ecografia e speriamo si vedrà!” Lo informa Michel.
“Ragazzi, cosa dite di andare a cena fuori per festeggiare il tuo arrivo, Matteo?”
“Va bene!” Rispondono in coro, approvando la mia proposta.
“Tuo fratello si unisce a noi?”
“Veramente non ho molta voglia di vederlo!”
“Avete discusso?”
“Non proprio, ma oggi mi ha urtato il suo comportamento, e per oggi ho ascoltato abbastanza frecciatine. Tra l’altro si vocifera che abbia una tresca con Loredana Valez…”
“La segretaria zoccola?” Domanda Michel, causando la risata mia e di Matteo.
“Me la dovete presentare!” Afferma Matteo.
“Mi dispiace rovinarti la festa ma è fidanzata!”
“Con tuo fratello??”
“Ma no Michel, sei matto! Ha un compagno, e Patrizia e le altre segretarie dicono che intrattenga sessualmente mio fratello e la cosa non mi piace! Non voglio che mio fratello finisca nelle grinfie di quell’arrampicatrice sociale! Devo al più presto parlare con Daniele, per chiedergli una conferma o una smentita!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Arrivo a casa e mi tolgo le scarpe. Ormai vivo qui sola e mi sento un po’ spaesata e annoiata. Ottavio è partito da un mese e mezzo, e dovrebbe tornare domani pomeriggio e queste ore non passano mai! La nostra storia è sopravvissuta alla lontananza, dissipando tutte le mie paure! Il telefono squilla e quando vedo che si tratta di lui, mi illumino.
“Amore mio!” Gli dico.
“Ciao piccola, cosa stavi facendo?”
“Sono appena arrivata a casa e mi stavo rilassando! E tu?”
“Sto aspettando che la pizza sia cotta!”
“La valigia l’hai preparata?”
“E’ ovvio amore mio! Presto sarò da te!”
“Scusa un secondo, ma mi suonano alla porta…” Affermo dirigendomi verso di essa. Quando l’apro resto di sasso e sorrido.
“O prima di quanto pensi!”
Mi dice Ottavio, potendo ammirare di nuovo i suoi occhioni azzurri. Il telefono mi cade e gli butto le braccia al collo.
“Amore mio, quanto mi sei mancato!”
“Anche tu piccola!” Mi risponde, abbracciandomi con calore.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Arriviamo in casa accompagnati dai miei genitori e vi troviamo i miei suoceri.
“Signora Margherita, signor Roberto! Che piacere rivedervi!” Saluta la signora Giulia.
“Signor Pinzon, signora Pinzon il piacere è tutto nostro!” Saluta mio padre.
“Ben tornato dottor Mendoza, salve signora!” Saluta il papà di Betty.
“Grazie mille signori. Ma Camilla dov’è?” Dice mia madre.
“Giusto, dov’è la nostra nipotina?” Chiede mio padre.
“NONNO, NONNA!!” Urla Camilla, arrivando correndo dalla sua stanzetta. La bimba si fionda tra le braccia di mia madre che la prende in braccio.
“Come sta questa bella principessina?”
“Bene nonna! Questo è per voi!” Afferma Camilla, mostrando loro un fiore fatto con colla e carta pesta. Mio padre lo prende.
“Ma grazie, piccolina. E’ il fiore più bello che io abbia mai visto!” Camilla inizia ad agitare le gambe, segno che vuol essere messa giù e mia madre ubbidisce.
“Accomodiamoci, così beviamo qualcosa!” Ci invita Betty. Io e Betty ci guardiamo e decidiamo di annunciare la nostra decisione circa la casa.
“Noi pensavamo di vendere questa casa!” Annuncio, senza preamboli creando stupore.
“E dove andrete e stare?” Chiede mia madre.
“Noi pensavamo di cercarne una leggermente più grande, la famiglia si sta allargando e in futuro non si sa mai!” Affermo.
“<< non si sa mai >> cosa vorrebbe dire?” Domanda il padre di Betty.
“Papà… Potremmo sempre avere altri figli!” Afferma Betty. Il padre di Betty balza in piedi dal divano.
“Ma se non avete ancora sfornato il secondo, pensate già al terzo, al quarto? Volete una squadra di basket?”
Hermes causa dei sorrisi generali, e anche mio padre si alza.
“A me sembra un progetto così bello! Signor Pinzon, io sono certo che se dovessero arrivare altri nipotini, oltre al prossimo, sarebbero delle benedizioni!”
“Non lo metto in dubbio egregio dottor Mendoza, ma mi sembra un po’ affrettato!”
“Hermes, io credo facciano bene i ragazzi a cercare un’abitazione più grande! Tra poco Camilla andrà a scuola, arriverà questo nuovo bambino e servirà altro spazio!” Afferma Giulia.
“Io concordo con la signora Giulia!” Afferma mia madre.
“E va bene, mi arrendo. E l’avete già messa in vendita?”
“No papà, con tutto ciò che abbiamo da fare fino ad ora ne abbiamo solo parlato, ma pensiamo di cercare una casa più grande appena sarà finito il Bogotà Fashion e avremmo più tempo!” Spiego.
“E il bambino? Come sta mamma?” Chiede Camilla, mettendosi in piedi sul bracciolo del divano per arrivare meglio a me e a Betty che siamo in piedi. Mia moglie la prende in braccio.
“Bene piccola mia! Il dottore ha detto che è un maschietto!”
“Che bello!!!” Afferma Camilla.
“E tu dovrai proteggerlo, perché sarà più piccolino di te, ok?” Le dico.
“Va bene papà!”
I genitori di Betty si alzano per congratularsi con noi.
“Che dite, ci mettiamo a tavola?” Domanda mia suocera.
“Giulia, concordo con lei! Sto morendo di fame!” Afferma mio padre, e ci dirigiamo tutti a tavola.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Entro in casa con Fabian e vediamo i bambini sul divano con i libri di scuola.
“Ciao ragazzi!” Saluta Fabian e loro ricambiano il saluto. Io pago la baby-sitter la quale se ne va.
“Bambini, avete finito i compiti?” Chiedo loro.
“Sì mamma, stiamo solo ripassando!”
“Allora direi che vi siete meritati una capatina al fastfood!” Afferma Fabian, accogliendo l’approvazione dei ragazzi i quali chiudono i libri e balzano in piedi. Fabian ci sa proprio fare con loro, è un uomo dalle mille risorse e ringrazio la vita per averlo messo sulla mia strada! Anche se quel farabutto del mio ex marito non è d’accordo e mi da il tormento! Afferriamo i soprabiti e usciamo di casa, io e Fabian abbracciati.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
“Questo?” Mi chiede Patrizia, spuntando dalla stanza da letto mentre io scolo la pasta. M’incanto a osservarla e non mi accorgo che la pasta è caduta nello scolapasta e resto con la pentola a mezz’aria.
“Nicola?” Mi esorta.
“Sei bellissima!”
“Deduco che il vestito ti piace!”
“Bhe, quello è superfluo!” Affermo sorridendo. Patrizia si slaccia la zip di lato, e il vestito cade a terra, lei resta in intimo.
“Così va meglio?” Mi domanda, venendomi incontro. Mi spinge finche la cucina, alle spalle, non mi blocca.
“Molto!” Le rispondo. Iniziamo a baciarci con foga, mentre la pasta si scuoce.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Dopo una lunga giornata mi ritrovo con il mio Mario in quella che sarà la nostra casa e la nostra vita per sempre. Sto cucinando delle bistecche quando mi sento avvolgere da lui. Noto che ha ancora i capelli bagnati e che è coperto solo da un asciugamano in vita. Il suo possente e sexy corpo aderisce a me mentre mi bacia il collo.
“Hai perso i vestiti amore mio?”
“No, ma li trovo così scomodi! Dovresti toglierteli anche tu!”
“No, mi dispiace ma dovrai aspettare la luna di miele per certe sorprese che ho in serbo per te!”
“Allora ti sposo domani! E dimmi, com’è il tuo abito da sposa?”
“E’ inutile che ci provi, non mi scucirai alcuna informazione a proposito!” Lui sbuffa per la mia risposta.
“Forza, corri a vestirti che è pronto!” Lo esorto, come se fosse un bambino.
“Agli ordini sergente!” Scherza lui, imitando il saluto militare e marciando verso la camera da letto. Mi chiedo se crescerà mai del tutto, ma infondo mi sono innamorata di lui per la sua simpatia e la sua vivacità!
 
 
 
 
 
FINE CAP.26:  Due mesi dopo…
 
 
 
 
Ecco qui il capitolo, e spero che vi sia piaciuto.
Come vedete Loredana ha accettato l’invito a pranzo di Daniele… e non solo! Ma intende avere con lui una sola relazione di tipo sessuale, al contrario di Daniele. Marcella e Michel proseguono con i loro progetti, così come Betty e Armando, Mario e Sandra. Matteo è arrivato in città (e ha conosciuto indirettamente l’Armando furioso) e presto entrerà nell’organico dell’Ecomoda, insieme a Michel. Credete che Tommaso si accollerà la paternità del figlio di Natasha?
A presto!!
   
 
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