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Autore: Tyara Riddle    29/10/2008    5 recensioni
IL SEGUITO DI DOREI NO KISU Temari è scappata per evitare il matrimonio con Lord Neji il nuovo Hokage di Shin Konoha Finendo dritta tra le braccia di un malizioso capo dei ribelli gli Shuriken. Che fine hanno fatto Kiba, rock, Shino, Choji e Kakashi? Naruto e Shikamaru sono ancora vivi? tutte le risposte in questo seguito o no? spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Temari, Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Tutto iniziò con la prima esplosione, il portone centrale era stato sigillato per evitare qualunque via di fuga.

Gli unici che avevano deciso di rimanere a proteggere Neji erano un gruppo di mercenari conosciuti come l’Akazuki che il giovane aveva opportunamente assoldato qualche giorno prima di spedire l’invito agli Shuriken.

“Cazzo …” ringhiò Kiba quando entrando nell’ufficio si trovò davanti il viso di Kisame.

“Ma guarda la feccia di Konoha che si ribella al suo signore.” Rise Deidara .

“Quello non è il nostro capo!” precisò Naruto.

Pain si avvicinò al biondo e l’osservò attentamente, sul suo viso si dipinse un vago sorriso di scherno.

“Fratellino, ma che sorpresa. Certo che tu somigli tanto a nostro padre … decisamente troppo.”

“Io non ho nulla a che spartire con te!” replicò Naruto sospettoso.

“Insomma guardami con attenzione. Sei sicuro che non ti ricordi vagamente nessuno?” insistette Pain fissandolo negli occhi.

In effetti quel giovane che sembrava essere il leader dell’Akazuki nei tratti ricordava Kushina Uzumaki, aveva lo stesso colore di capelli e gli occhi azzurri di Naruto.

“Mio padre non ha mai nemmeno accennato alla tua esistenza! Perché dovrei crederti?”

“Bhe io e papà abbiamo avuto parecchie divergenze in passato.” Spiegò sedendosi sulla scrivania.

Nel frattempo ovviamente i suoi compagni avevano bloccato gli altri membri del gruppo minacciandoli con i kunai alla gola, non volevano che interrompessero in qualche modo quella piccola riunione famigliare.

“Sono sicuro che stai mentendo!” gridò stringendo i pugni.

Pain cercò con gli occhi qualcuno che potesse confermare la sua affermazione, ma era tutti troppo giovani per conoscerlo. Il suo sguardo si bloccò quando incrociò quello di Shikamaru.

“Indubbiamente un Nara. Siete sempre stati una palla al piede per noi e l’Hokage. Senza contare che avete costretto lady Hinata ad aiutarvi.” Disse avvicinandosi alla ragazza, obbligandola a guardarlo.

“Veramente un esserino grazioso. Non capisco perché Lord Neji lo abbia venduto ad uno stupido principe …” Pain non terminò la frase, i suoi occhi guizzavano attenti in cerca di una chioma rossa. Il sorriso scomparve dalle sue labbra … si voltò furente verso Hidan.

“Che cosa c’è Pain-san?” chiese Hidan notando il suo disappunto.

Sul viso di Shikamaru comparve un involontario sorriso, era stati furbi a dividersi prima di entrare nel palazzo.

“Dove si trova Gaara?! Razza di dementi avete lasciato a piede libero colui che domina lo shikaku?! Dove avete la testa?!” gridò pochi istanti prima che una mano di sabbia rompesse il muro alle loro spalle.

“Avete bisogno di un passaggio?” chiese il rosso comparendo sulle spalle del tasso.

Approfittando del diversivo fornito dal principe, che aveva lasciato spiazzato gli Akazuki, Shikamaru e gli altri scivolarono fuori dall’apertura, in verità Naruto fu quasi trascinato.

“Non è il momento di ricongiungersi ai tuoi cari!” berciò Choji trascinandolo.

Pain tentò di fermarli, ma prontamente Gaara li bloccò contro la parete con della sabbia resistente quanto il cemento.

“Questo vi intratterrà il tempo necessario per sistemare Neji.” Disse voltandosi.

“Il tuo errore è stato voltarmi le spalle! Shoten no  jitsu!” gridò Pain.

Troppo tardi Gaara si accorge della lancia scagliata dal secondo corpo del ninja per evitarla. L’arma gli trafigge la schiena da parte a parte, sotto gli occhi di Kankuro e Matsuri che erano accorsi al balcone attirati dal trambusto. Prima che però il corpo esanime tocchi il terreno due mani lo afferrano scomparendo nel folto del bosco.

“Questo muore se non facciamo subito qualcosa!” gridò Kiba.

“Sei decisamente un genio! Però ci sono degli organi vitali in gioco e non si può estrarre una lancia senza opportune conoscenze. Purtroppo solo gli Hyuga sono esperti in questa arte!” replicò Rocklee adagiandolo sul manto erboso.

“Non ci sono problemi, Naruto sta giungendo con Hinata e lei una Hyuga.”

“Ma sei tonto! Bisogna essere opportunamente addestrati e non credo che in tutti questi anni, quello splendore sia stata istruita se non a compiacere il principe!” borbottò l’altro.

“Bhe allora lo lasciamo morire?” chiese Naruto raggiungendoli con la ragazza.

Hinata si chinò sul rosso: “Non sono brava e potrei uccidervi.”

“Tra questo e la morte non credo vi sia grossa differenza. Sei una ragazza in gamba.” Replicò lui.

Hinata appoggiò le mani sul ventre di Gaara iniziando a nutrirlo con il proprio chakra per sanare la ferita, poi chiamò Naruto.

“Al mio tre estrai con decisione … 1, 2, 3!”

L’urlo di Gaara lacerò il silenzio della foresta, ma almeno la ragazza era riuscita a farlo smettere di sanguinare.

“Dove si trovano Shikamaru e Choji?” domandò Naruto.

“Loro avranno raggiunto Neji ormai.” Ansimò il rosso cercando di rimettersi in piedi.

“Cosa pensate di fare?!” chiese l’ancella.

“Devo tornare a palazzo … ci sono Matsuri e mio fratello in mano all’Akazuki.” Rispose mentre tentava qualche passo incerto.

“Non gli sarete di aiuto così! Dovete riposare. A loro pensiamo io e Kiba.” Disse Rock Lee.

“Ma…” tentò di opporsi.

“Se vi farete ammazzare poi chi la sente la vostra innamorata?” ironizzò Kiba strizzando un occhio.

“Stupido.” Bisbigliò sedendosi.

 

Shikamaru e Choji avevano ormai intrappolato Neji, ma il giovane non era stato sconfitto ancora, come ultima risorsa utilizzò un’antica tecnica di maledizione insegnatagli da Hidan come risorsa finale.

Con il vostro sangue traccio il mio cerchio,

con la vostra carne sancisco la vostra vita,

non più vita umana riservo a voi,

condannati alla mezza umanità resterete

per volere del mio sacro sigillo.

Fino a quando mia la principessa guerriero non sarà,

notte da uomini e giorno da bestie vivrete,

Cervo, farfalla, volpe, tasso, lupo e lepre,

vittime del vostro amore sarete!

Quando scenderà la notte uomini tornerete,

ma con le vostre compagne congiungervi non potrete

perché se parlerete della vostra dannazione

a morte sicura le condurrete.

Salmodiando queste parole l’Hyuga scomparve … lasciando il segno maledetto sulla pelle dei ragazzi.

Era da poco giunta l’alba, quando Hinata si svegliò ritrovandosi sola. Una volpe la spiava dal folto del bosco in compagnia di un tasso.

 

 

MALEDETTI SONO STATI I FIGLI DELLA FOGLIA

E DEL LORO DOLORE PARLARE NON POSSONO

PER NON CONDANNARE CHI AMANO AD UNA

EFFERATA FINE.

LA PRINCIPESSA GUERRIERO CEDERE DOVRA’

PER SALVARE LO SCHIAVO CHE L’ANIMA LE HA STRAPPATO?

RINUNCERA’ AL SUO ORGOGLIO PER POTERLO ANCORA STRINGERE?

E LUI SARA’ ANCORA IN GRADO DI AMARLA?

 

Tutto questo nel terzo tomo: MALEDETTI DAL CUORE libro conclusivo della serie di Dorei no Kisu

  
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