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Autore: Mew_vale    23/11/2014    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 17.
 
 
 
Isabella
L’ho baciato. Davanti a me si è materializzata quella Pilar che restituiva la cravatta al dottor Diego, il dottor Diego che mi baciava completamente ubriaco… Anche se la sera che mi ha aiutata con l’auto, quando abbiamo cenato a casa mia non era ubriaco e ha provato a baciarmi comunque… Ma cos’ha in testa quell’uomo? Cosa pensa del genere femminile, che muoiano tutte ad un suo cenno? Massimiliano è così diverso da lui… Non gli verrebbe ma in mente di tradire la propria fidanzata e di cercare attenzioni da altre donne mentre sta con lei! Se Diego Mendoza è un uomo così repellente, perché il mio cuore batte appena lo vede? Quando Massimiliano mi fa segno di accostare sotto un hotel, io giro lo sterzo verso destra e spengo il motore. Lui esita a scendere e capisco che deve chiedermi qualcosa.
“Ci vediamo in Ecomoda.” Esordisco, ma lui non sembra intenzionato a scendere dalla mia auto.
“Isabella posso chiederti una cosa?” – annuscio. – “Quel bacio… perché me lo hai dato? Ieri sera non sapevi come reagire alla notizia che ero tornata qui per te, e oggi mi baci…”
“Io…. Mi andava di farlo, volevo baciarti.” Rispondo, confusa.
“E cosa è significato per te? Sai che per me significa molto!”
“Anche per me è significato qualcosa, o non ti avrei baciato… Ma non nego che questo bacio, e quello che tu mi hai dato ieri, per me hanno un significato meno intenso di quello che possono significare per te…” Gli rispondo, abbassando la testa. Lui mi solleva il mento con due dita ed io mi volto di lato per guardarlo.
“Mi sei mancata tanto…” Mi dice, prima di avvicinarsi a me. La scelta più logica che potrei prendere, sarebbe quella di sottrarmi a tutto questo, ma se Massimiliano fosse davvero l’uomo della mia vita? Non mi muovo, e lui posa dolcemente le sue labbra sulle mie.
“Ci vediamo all’Ecomoda.”
Lo conosco e so che è un ragazzo onesto, serio e non un playboy e uno spezza cuori come qualcun altro… Isabella, devi toglierti dalla testa il presidente dell’azienda per cui lavori! E’ assurdo che tu sia attratta da un tipo del genere!
Poco dopo sono a casa, ma anziché varcare la soglia di casa mia, busso alla porta di fronte e mi apre Francesco.
“Chi non muore si rivede! Che fine hai fatto ieri?” Mi domanda, mentre mi fa entrare. Io mi metto comoda.
“Veramente quella che non si vede più è Silvia, da quando sta con Lorenzo Mendoza!”
“E il tuo idillio con Diego Mendoza come và?”
“Non c’è nessun idillio…” Affermo, con una nota di delusione che il mio amico nota.
“Che cos’è successo?”
Io mi lascio andare sul divano, e lui mi accoglie sul suo petto.
“Raccontami tutto.”  M’invita.
“Sono così confusa… Indovina un po’ dove ho ritrovato Massimiliano?”
“Dove?”
“All’Ecomoda! Lo hanno assunto come receptionist!”
“Veramente? Ma non era di Silvia quel posto?”
“Bho, io non l’ho più vista Silvia…”
“A me ha detto che c’è una buona possibilità che la assumano come modella di sartoria!”
“Ah sì, il dottor Diego ha cacciato a pedate quella c’era prima, Giulia Valencia, che dovrà lasciare il posto tra un mese.”
“Giulia Valencia quella che Diego Mendoza si è trastullato nel suo ufficio qualche tempo fa?” Annuisco, ripensando a quel giorno.
“Ma torniamo a Massimiliano… La tua confusione riguarda lui?”
“Anche. Ieri sera siamo usciti a cena a mi ha detto che è venuto in Colombia per me! Poi mi ha baciata… Io non so se tornare con lui è quello che voglio, non vorrei illuderlo ma nello stesso tempo con lui sto bene…”
“Pensi al tuo capo?” Annuisco.
“Oggi ho saputo che ha iniziato una nuova relazione, dopo aver lasciato la tipa con cui doveva sposarsi tra meno di sei mesi. Pilar, la nuova ragazza, è venuta in ufficio per riportargli la cravatta che aveva lasciato a casa sua. Poi prima che uscissi dall’Ecomoda ha provato a parlarmi… Era ubriaco e mi ha baciata, solo a stampo perché l’ho allontanato…”
“Oh….. E hai sentito qualcosa quando ti ha baciata?” Annuisco ancora.
“Poi mi sono buttata addosso a Massi e l’ho baciato!”
“L’hai baciato per, in qualche modo, sfuggire da quello che è successo con il tuo capo!”
“Io non capisco che razza di uomo sia! Chiede alla sua ragazza di sposarlo, la molla, cerca le attenzioni di un’altra donna e poi inizia una relazione con una ragazza e nello stesso giorno mi bacia da ubriaco?”
“E’ quello che mi chiedo anch’io! Isa, tu sei mia amica e non ci tengo a vederti distrutta da quell’uomo! Io credo che dovresti stare lontana da lui, e che dovresti indagare di più su ciò che senti per Massimiliano. Con lui hai un passato alle spalle e sai che non sarebbe mai capace di fare certe cose! Dovresti dimenticarti del tuo capo, e magari Massimiliano è la strada giusta…”
“Lo penso anch’io. Uno come il dottor Diego potrebbe essere solo capace di prendermi in giro, portarmi a letto e gettarmi! Io non capisco perché si sia incapricciato con me…”
“Dovresti parlarci e chiedergli che ti lasci in pace!”
“L’ho già fatto, ho minacciato di denunciarlo all’ufficio del personale magari, sempre che se lo ricordi visto che era ubriaco quando gliel’ho detto! Credo che non voglia uno scandalo simile quindi mi lascerà in pace!”
“E’ l’unica cosa sensata da fare. Da ciò che mi hai raccontato della tua storia con Massimiliano, lui tiene molto a te e forse, ora che ti sei ripresa dalla morte di tua nonna e che ti sei creata una tua indipendenza, non avrai più paura di stare con lui per non star sola…”
“Hai ragione, ragionerò su questo. Grazie.”
“Prego baby! Hai fame? Ceni qui?” Annuisco, quindi Francesco si alza e inizia ad armeggiare in cucina. Devo togliermi dalla testa Diego Mendoza perché se con lui dovesse succedere qualcosa, non sarà mai un amore corrisposto e l’entrata di Massimiliano nella mia vita è, senza ombra di dubbio, un segnale!
 

Massimiliano
Isabella mi sembra molto confusa sul nostro rapporto ma io tengo così tanto a lei che l’aspetterò e m’impegnerò per dissipare tutti i suoi dubbi! Sono seduto sul divano con il carrello del servizio in camera di fronte con una fumante cena pronta da consumare. Fosse per me, non staccherei mai le mie labbra dalle sue, e non smetterei mai di guardarla e di tenerla per mano. Quando, diversi mesi fa, sua nonna è morta, il suo mondo fatto di certezze è crollato e forse la mia proposta di matrimonio l’ha destabilizzata e ha avuto paura. Ma io penso che i mesi di lontananza le siano serviti o non mi avrebbe baciato… Io penso che Isabella sia pronta a riprovarci con me, o almeno lo spero!
 
 
Cèsar
Sono arrivato anticipatamente all’appuntamento perciò sono entrato e mi sono già scolato 3 montenegro senza ghiaccio. I ricordi di ciò che è avvenuto nel mio ufficio con Michael, sono vividi nella mia mente, nel mio cuore e sulle mie labbra. Ho avuto ciò che volevo dato che Michael Valencia è gay ed è evidentemente interessato a me, e allora perché sono così sconvolto? Perché l’ho cacciato via? Perché scappo? Mi sento del tutto confuso… Sono così concentrato sui miei pensieri, che non sento la mano che mi si posa sulla spalla e mi giro di scatto. Martìn si accomoda sullo sgabello accanto al mio.
“Non pensavo fossi già qui!” Mi dice.
“Sono stato io ad arrivare prima. Desideri da bere?”
“Volentieri. Mi prepara un sex on the beach?”
“Subito signore.” Risponde il barman, apprestandosi a fare ciò che ha chiesto Martìn.
“Stai bene? Hai un aspetto stanco!” Mi dice.
“Sì, in effetti sono un po’ stanco. Se potessi, mi concederei una lunga vacanza e staccherei la spina!” Dico, massaggiandomi il collo.
“Vieni con me in Spagna! Devo tornare lì per chiudere degli affari, partirò Martedì e starò via per un paio di mesi!”
“Avrei un delle ferie arretrate da consumare… Magari potessi andarmene!”
“Il mio invito era serio.” Mi confessa. Quando lo guardo, in effetti la sua espressione è seria ma serena e io resto basito.
“Io… Non credo sia il caso!” Rispondo.
“Perché? Potremmo riprendere il progetto del gioco. E chissà che tu non riesca a ricaricare le batterie!”
“Io non lo so, dovrei discuterete con Diego Mendoza…” Rispondo confuso dall’alcol e da questa proposta. Inizio a tentennare e la proposta mi attrae molto… Magari quando tornerò, Michael Valencia sarà uscito dalla mia testa.
“Non so chi sia questo tipo, ma puoi sempre parlarci e farmi avere la tua risposta anche lunedì! Bevi qualcosa?”
“Sì, un altro di questi.” Chiedo al barman. Quando il ragazzo mi consegna la mia ordinazione, la trangugio.
 
 
Michael
Il mio è stato proprio un azzardo, mi sono giocato il tutto per tutto e ho perso. Mi domando quanto tempo impiegherà la notizia a fare il giro dell’Ecomoda per poi arrivare al terminale ovvero alle orecchie dei miei genitori. Non ci posso neanche pensare!
“Michael mangia qualcosa!” M’incita mio fratello, vedendomi muovere il cibo con la forchetta.
“Non mi và.” Rispondo.
“Sta male?”-  Chiede Roberta. Camilla e David si guardano negli occhi e abbassano lo sguardo.  –“Allora? Mi dite cosa sta succedendo?” Chiede Roberta.
“Ho baciato tuo fratello e lui mi ha respinto.” Affermo improvvisamente. Roberta tossisce ferocemente (credo a causa del cibo che le è andato di traverso) tanto è che David si alza per colpirle la schiena. Roberta beve un sorso d’acqua e quando riacquista il suo colorito normale, inizia a chiedermi delucidazioni.
“Che? E perché hai fatto una cosa simile?”
“Io sono gay Roberta, e mi sono innamorato di tuo fratello!”
Roberta si guarda intorno sconcertata da queste rivelazioni.
“Voi lo sapevate?” Chiede, rivolgendosi a David e Camilla i quali annuiscono.
“E mio fratello è, è…”
“No, non penso visto che mi ha trattato come un matto e mi ha cacciato dal suo ufficio!”
“Io non so cosa dire… Non sapevo nemmeno che fossi gay!”
“Prima di oggi non avevo motivi per dirtelo… Lo sapete voi tre e Cèsar.”
“Io manterrò il segreto te lo prometto!”
“Grazie Roby…”
“Ma non puoi certo fare lo sciopero della fame e della sete! Ricordati che d’amore non è mai morto nessuno!” Mi dice David.
“Certo, per te è facile parlare! Hai risolto la tua vita amorosa!”  Gli dico, riferendomi a Camilla la quale sorride e gli bacia una guancia. Questo mi fa sorridere a mia volta.
“Ma voi due non vi staccate mai?” Li canzona Roberta, alleggerendo l’atmosfera mentre io addento un pezzo di petto di pollo.
 
 
Patrizia
Eccomi qui, di nuovo seduta a questo tavolo con mio marito. I primi giorni di convivenza sono proceduti tranquillamente e Daniele sembra davvero impegnarsi. Ora i problemi sono i nostri figli: quelli che se ne sono andati non chiamano mai e non sappiamo più niente di loro e i due che sono qui ci rivolgono a stento la parola e sono presi dai loro problemi. A partire da Giulia, che non fa che sospirare.
“Insomma, si può sapere cosa ti prende?” Le chiede Daniele ma lei finge di non sentire.
“Giulia, rispondi a tuo padre!” La esorto.
“Lo sapete! C’è che Diego mi ha licenziata!”
“Onestamente non capisco quale sia il tuo cruccio, insomma quel lavoro non ti piaceva e guadagni meno di ciò che prendi come modella.” Dice Daniele.
“Lo hai detto tu papi che le cattive referenze compariranno nel mio curriculum, e che Lombardi e la vostra futura nuora non mi vorranno più per le sfilate!”
“Puoi evitare di chiamarla << nostra futura nuora >>?” Le chiede Daniele.
“Daniele! Che a te piaccia o no nostro figlio è molto preso da quella ragazza, e spero che tu non ti sia dimenticato della nostra promessa!”
“Non me ne sono dimenticato Patrizia, ma continuo a non fare i salti di gioia.”
“Che promessa?”
“Niente Giulia. Ad ogni modo te la sei cercata e non capisco tutto questo dispiacere da parte tua. Ciao Giulio!” Lo saluta mio marito, quando nostro figlio entra in sala da pranzo. Io mi alzo e gli vado incontro salutandolo.
“Salve a tutti.”
“Ciao amore. Come hai dormito? Vuoi mangiare qualcosa?”
“Bene mamma, no non ho molta fame.”
“Meglio così, io stavo aspettando che ti svegliassi per parlarti Giulio!” Dice sua sorella.
“Di cosa?”
“Andiamo di la, scusate!” I nostri figli si allontanato ci lasciano soli.
“Vedrai che Giulio si riprenderà, sia fisicamente che nei sentimenti.” Mi rincuora mio marito.
“Lo spero, non sopporto di vederlo così!”
“Questo è il bel lavoro fatto dalla tua << cara nuora >>!”
“Noi non possiamo farci niente se a quella ragazza Giulio non piace! Camila non ha detto a Giulio di ubriacarsi e di mettersi in auto… Vorrei solo che nostro figlio reagisse diversamente a questa storia!” Affermo. Daniele mi prende una mano ed io lo guardo negli occhi.
“Rimetteremo in sesto la nostra famiglia.” Mi dice.
“Io non ne sono molto sicura che ci riusciremo!”
 
 
Giulio
Sono tutto pieno di dolori e credo che quando mi toglierò il collare ortopedico mi mancherà visto che ormai fa parte del mio corpo! Entriamo in camera di Giulia e lei chiude la porta.
“Cosa c’è di così urgente e segreto?” Le domando, accomodandomi sul letto.
“Mi devi promettere che quello che ti dirò resterà fra me e te, nessun altro lo dovrà sapere, Giulietto!”
“Uno, non chiamarmi Giulietto! Mi fa già venire il diabete mamma quando lo fa! E due, cos’hai combinato stavolta?”
“Qualcosa che darà un buon motivo a papà per diseredarmi e ad Armando Mendoza per farmi in piccolissimi pezzettini!”
“Giulia, cosa c’entra Armando Mendoza?”
Le chiedo, incuriosito e pronto a redarguirla, qualunque cosa abbia fatto!
“Guarda qui.” Mi dice, facendo partire un filmato sul suo pc. Si vede il magazzino dell’Ecomoda e Diego Mendoza entrare a braccetto di una ragazza che è completamente oscurata. Manca anche l’audio. I due parlano, fin quando lei non lo trascina di fronte alla scrivania e inizia a baciargli il collo. A quel punto Diego la prende in braccio, la fa sedere sulla scrivania e la ragazza gli toglie la giacca, la cravatta e la camicia. Diego le sfila le mutandine dal sotto il vestito (la ragazza è oscurata dalla testa alle cosce, ma evidentemente indossa un mini dress, dato che ha le gambe nude). Come data è indicata la sera della festa di fidanzamento di Diego e Paola, e l’ora corrisponde al momento in cui avrebbero dovuto fare l’annuncio ma Diego non si trovava, poco prima dell’infarto di Armando. Il resto posso immaginarlo perciò mi alzo e spengo il filmato e osservo mia sorella, completamente sconcertato.
“Posso sapere come hai avuto questo sextape di Diego Mendoza?” Le chiedo.
“L’ho ottenuto dal capo della sicurezza, corrompendolo!”
“E perché hai occultato l’identità della ragazza nel video?”
“Giulio, andiamo! Non sei così privo di immaginazione!”
Mi accarezzo la testa, mettendo a fuoco la situazione.
“Sei diventata pazza?! Primo, è rivoltante che tu abbia fatto sesso con Diego Mendoza, è come seconda cosa siete stati due pazzi a farlo nel magazzino con la telecamera in azione!”
“Giulio, calmati! Cosa posso dirti, Diego è un ragazzo così affascinante, focoso…”
“Che schifezza, non proseguire, grazie! Non mi interessano i dettagli della vita sessuale di Diego Mendoza, e neanche i tuoi!”
“E poi quel tipo era così preso da me e poi è corso via così in fretta per tornare alla festa che non si è accorto che la telecamera era accesa, anzi credo che in quel momento si era anche dimenticato che ce ne fosse una in magazzino!”
“Ma tu non te ne eri dimenticata, se ti conosco!”
“Certe situazioni mi eccitano!”
“Basta cazzo! Sei ancora mia sorella! E spiegami perché mi hai fatto vedere questo filmino?”
Giulia stacca la pennetta dal suo pc e me la tende.
“Tieni, ne ho delle copie.”
“E cosa dovrei farne?”
“Giulio, usa un po’ d’intuito! Mi sono fatta licenziare e tra un mese non avrai più nessuna spia là dentro… Considerala una specie di assicurazione! Diego dovrà cederti la presidenza se vorrà conservare la faccia! Non importa che abbia lasciato Paola, questo filmato dimostra che l’ha tradita durante la loro festa di fidanzamento e nessuno vorrebbe che fosse diffuso un filmato del genere!”
“Dovrei ricattarlo?”
“Non dirmi che non ne avresti il coraggio! E poi io sono convinta che sarai piuttosto in collera con i Mendoza, o sbaglio?”
Giulia ha toccato un nervo scoperto.
“No, non sbagli…”
Quando le squilla il cellulare e lo estrae dalla tasca, vedo che è l’ex fidanzata di Diego.
“Ma guarda, è la tua amica del cuore!” Le dico sarcastico, prima che risponda.
“Ciao tesoro! Com’è Los Angeles?... Bene dai, io spero che ti riprenderai!... Sì, qui tutto bene. Scusa tesoro, ti lascio perché devo sbrigare delle cose con mio fratello Giulio! Ciao, un bacione!”
“Un bacione di giuda, vorrai dire!” Le dico sempre con sarcasmo.
“Tu ti intrometti nei rapporti di tuo fratello ed io faccio lo stesso con la mia amica, quindi non sei esattamente nella posizione di rimproverarmi!” Mi ricorda.
“Ad ogni modo avevo già pensato a come fare per mantenere gli occhi in Ecomoda!”
“E come?”
“Bhe quando te ne andrai assumeranno un’altra modella di sartoria!”
“E logicamente cascherebbe ai tuoi piedi, giusto? Bhe ho una brutta notizia per te, fratellino! Si vocifera che assumeranno la ragazza di Lorenzo!”
Scoppio a ridere alla notizia che mia sorella mi ha appena dato!
“Niente di più facile allora, chissà quanto durerà questa relazione! E comunque abbiamo anche un altro contatto all’interno dell’Ecomoda, adesso!”
“E di chi parli?” Mi domanda mia sorella. Io le rivolgo uno sguardo eloquente e lei afferra.
“Vedo che il tuo spirito famigliare non conosce limiti! Ad ogni modo, tu andresti a letto con la nuova modella di sartoria dopo che ti sei predicato tanto innamorato di Camilla Mendoza?”
“Camilla sta con David e mi odia, cosa dovrei fare? Farmi frate?”
“Questo è il fratellone che tanto amo! Ben tornato!” Mi dice. Dopo i fatti successi, sono così inasprito che farò di tutto per ottenere la presidenza dell’Ecomoda!
 
 
Olga
Quando entro a casa, sono le ventuno passate. Ho saltato la cena e non ho nemmeno avvertito! Apro la porta e vedo papà con il giornale arrotolato.
“Ciao papi!”
“Signorina, dove diavolo sei stata fino adesso?! Hai preteso un cellulare da 600dollari e non lo sui nemmeno?!”
“Papà, perdonami… Io… Mi sono intrattenuta a studiare e non ho visto l’orario!”
“Con Donna immagino!”
“Esatto…”
“Chissà perché quando fai tardi e non avverti, sei sempre con Donna, eh? Non sarà per crearti un alibi?!”
“Nicola!” Lo ammonisce mia madre.
“Taci, Leonora! TI sembra giusto che non avverta mai?!”
“Sembri in padre di Betty!” Gli dice mia madre.
“Il caro Don Hermes non aveva tutti i torti!”
“Non dirlo neanche per scherzo, voglio molto bene a Betty e pace all’anima di Don Hermes, ma quella donna si è persa i suoi anni d’oro per colpa del padre!”
“Almeno suo padre non rischiava un infarto ogni volta che la figlia usciva di casa!”
“Ma dai papà, stai esagerando! Ti chiedo scusa, non mi sono accorta dell’ora… E come vedi il cellulare è morto!”
Mio padre mi guarda di sbieco, fino a che non si sposta di lato, segno che mi lascia passare e deposita le armi.
“Vai a lavarti le mani mentre tua madre ti riscalda la cena! Visto che hai studiato fino ad ora, mi aspetto che tu prenda voti altissimi!”
“Sì papà!”
Se solo sapesse che ho perso la testa per il figlio di Marcella Valencia!
 
 
Alexander
Rientro a casa quando sono le ventuno passate. Vedo la tavola ancora apparecchiata e i miei genitori seduti sul divano a guardare la tv. Mamma si alza e mi viene incontro salutandomi.
“Ciao, scusate il ritardo!”
“Ale, dov’eri finito? Io e papà abbiamo provato a chiamarti per tanto di quel tempo…”
“Perdonatemi, dopo aver sbrigato delle commissioni fuori sede, sono andato a bere qualcosa con degli amici e il tempo è volato!” Mento, con disinvoltura.
“Ti riscaldo la cena!” Mi dice mia madre, per poi allontanarsi. Io mi siedo accanto a mio padre sul divano.
“Vieni qui figliolo, devo darti una notizia! Ho incontrato un mio amico che ha dei contatti a Los Angeles, e una sua amica scrittrice cerca un’agenzia famosa di marketing per pubblicizzare il suo libro che ha pubblicato da sola, auto sovvezzionandosi!”
“E quando dovrei partire?”
“Il prima possibile, il massimo sarebbe se fossi lì per lunedì quindi se partissimo domenica sera! Sarebbe un grande successo per l’azienda!”
“Il capo sei tu, se lo ordini io vado!”
“Grazie figliolo, chiamo subito la scrittrice allora, si chiama Kelly Smith!”
“Mi allontano anch’io per fare una telefonata!”
Raggiungo la mia stanza dove afferro il cellulare e chiamo Olga. Dopo domani dovrò partire il che vorrà dire stare lontano da lei per qualche settimana almeno… Sento tre squilli e poi risponde. La sua vocina giovane, squillante ed ingenua, mi mette di buon umore.
“Ciao!”
“Ciao, ti disturbo?”
“Probabilmente mio padre mi inseguirà con il fucile, perché, dopo essere rientrata tardi, mi sono alzata da tavola come un furia per rispondere al cellulare!”
“Mi dispiace se hai avuto problemi con tuo padre!”
“Questa è la vita di una diciottenne, immagino che tu ti sia dimenticato ormai di queste restrizioni!”
“Un giorno te ne dimenticherai anche tu! Io ti ho chiamato perché domani vorrei vederti.”
“Non credevo che ti avrei rivisto così presto…”
“Tel ho detto, sono un tipo pieno di sorprese! Allora?”
“Va bene, ci incontriamo sempre a scuola?”
“Non sembrerà strano se ti vedono lì di sabato? Perché non ci incontriamo da un’altra parte, che so… Al bar dove siamo stati l’altro giorno?”
“Va bene… a che ora?”
“Alle diciassette, va bene?”
“Va bene…”
“Ci vediamo domani allora.”
“Ok… Alexander?”
“Dimmi.”
“Buonanotte.”
“Buonanotte anche a te.” Le rispondo, per poi riagganciare. Questa ragazza mi piace molto e sento un coinvolgimento. Che mi succede?
 
 
Cèsar
Chiacchierando e scherzando, abbiamo raggiunto entrambi un punto di confusione abbastanza alto. Abbiamo rievocato vecchi aneddoti sulla vecchia classe di informatica, chiedendoci che fine abbiano fatto tutti gli altri. E, inevitabilmente, abbiamo parlato delle notti passate a lavorare al nostro progetto, senza però affrontare l’argomento << storia tra noi >>. Sembra che entrambi abbiamo timore a intavolare quell’argomento! Quando mi alzo dallo sgabello per uscire a fumare, vado addosso a una cameriera che passa con un vassoio colmo in mano. Tutto ciò che vi è sopra, finisce sui miei vestiti! Io e Martìn scoppiamo a ridere, ma il titolare non mi sembra così contento!
“Ehi, mi fa piacere che vi divertiate! Ma mi devi pagare tutto!” Mi dice.
“Non c’è problema, mi scusi per l’incidente! Tenga il resto!” Gli dico, senza neanche guardare che banconota ho lanciato sul bancone, ma penso fosse grossa! Usciamo fuori e stiamo ancora ridendo. Tuttavia il pensiero di Michael è ancora lì che mi tormenta… Mi tormentano i suoi occhi scuri e seducenti, il suo viso pulito, il suo ciuffo perfetto, e le sue labbra… E ogni volta che il suo pensiero si fa strada nella mia testa, la proposta di prendermi delle ferie per partire con Martìn si fa sempre più interessante.
“Guarda qui, non posso andare in giro così!” Affermo, osservando i miei vestiti bagnati e macchiati.
“In effetti!”
“Facciamo così, casa mia non è molto lontana. Ti scoccia se passo di lì per cambiarmi poi andiamo da un’altra parte?” Gli propongo.
“Va bene, andiamo!”
Saliamo nella mia auto e cerco prudentemente di raggiungere casa mia.
“Domani passerò a casa del capo, e gli chiederò se posso prendermi delle ferie!” Gli dico.
“Bravo, vedrai che ti farò dimenticare tutti i tuoi problemi e fra due mesi sarai un uomo nuovo!”
Mi dice. Dimenticare Michael Valencia, sarebbe fantastico!
“E’ quel Diego Mendoza che hai nominato prima è il capo?”
“Esatto… Lui è il fratello della ragazza che ti ho presentato al ristorante, Camilla Mendoza. Diego è anche il presidente della compagnia, e hanno un altro fratello, Lorenzo, che è il vice presidente!”
“Ed i Valencia sono i soci, esatto?”
“Esatto. La maggioranza delle azioni dei Valencia le detengono i fratelli Marcella, Mariabeatrice e Daniele, che poi sarebbe il nostro Ministro dell’Economia! Giulio, Giulia, David  Michael solo i figli di Daniele e detengono alcune azioni a cranio, così come Alexander, che sarebbe il figlio di Marcella Valencia, ma loro due non si vedono in azienda da non so quanto, non ero nemmeno nato l’ultima volta che Marcella Valencia ha messo piede in azienda!”
“E come mai è sparita?”
“Diatribe aziendali!” Affermo, senza dare spiegazioni gratuite a chiunque su quella storia!
“E tuo padre come ci entra in tutto questo?”
“Bhe, lui è da sempre il migliore amico di Beatrice Pinzon Solano, l’ex presidente. Trent’anni fa Beatrice fu assunta come assistente del presidente, Armando Mendoza, se non che hanno finito con l’innamorarsi e si sono sposati. In seguito Armando ha ceduto la presidenza a Beatrice, e mio padre è stato assunto come direttore amministrativo. Pur non detenendo azioni, diventò una colonna portante per l’azienda! Diversi anni fa hanno aperto una sede a Palm Beach quindi mio padre lo hanno trasferito lì come direttore generale. Ma purtroppo, a causa della crisi e dei cali di vendita che hanno riguardato l’economia, è stata chiusa. Diego Mendoza in questi anni ha coperto il posto di direttore amministrativo, fino a che Beatrice e Armando Mendoza non si sono dimessi e Diego è diventato presidente. Scusa, parlo troppo! Probabilmente non te ne importa nulla di tutto questo!”
“Invece no, ti ascolto volentieri! Si vede che ti appassiona lavorare per loro!” Mi risponde, mentre entriamo in casa mia.
“Accomodati, io faccio in un secondo!” Gli dico, barcollando verso la stanza da letto. Vi entro e inizio a slacciarmi la camicia, per poi gettarla sul letto e restare a petto nudo. Mi chino verso il cassetto e quando torno in posizione dritta, vedo Martìn riflesso nello specchio, che si erge sulla porta a braccia conserte e mi guarda. Ci osserviamo attraverso lo specchio fin quando mi volto.
“Io non ho mai avuto occasione di scusarmi con te… Per come sono partito senza dirti nulla, anni fa.”
“Se dovevi partire, improvvisamente, non avevi scelta!”
“No, non è stata una partenza improvvisa. Lo sapevo da tre mesi che dovevo partire!” Mi confessa. Se solo ripenso all’angoscia che ho provato quando, dopo aver fatto l’amore, se ne è andato, mi sento male. Se lo avessi saputo tre mesi prima, avrei avuto tempo per abituarmi all’idea e non avrei sofferto tanto!
“E perché me lo dici ora?”
“Tu eri il primo uomo con cui… La prima volta che ammettevo di essere attratto dagli uomini, tu sei stato la mia prima e unica esperienza di questo tipo!”
“Anche tu per me, ma non per questo sono scappato via…” E ora cosa sto facendo con Michael? Non sto scappando via perché ciò che sento accanto a lui mi spaventa e mi confonde? Ecco, il vero motivo è venuto a galla dentro di me, e saperlo non mi rende le cose più facili. Mi spaventa ciò che sento per Michael, perché è molto diverso da ciò che provavo per Martìn e so che non potrei vivere questo sentimento nel buio ma Michael vorrebbe vivere il tutto alla luce del sole ed io non sono pronto a urlare al mondo la mia omosessualità! Come posso fare se a stento mi accetto da me?
“Lo so… Avrei dovuto comportarmi diversamente con te, ma comunque sarei dovuto partire!” Mi dice.
“Mi sono illuso, lo sapevi questo?”
“Ed ora? Cioè, a te piacciono ancora gli uomini?”
“Dopo di te ho avuto delle ragazze, brevi relazioni certo ma stavo bene… Io sono piuttosto confuso a proposito…”
“Il mio ritorno ti ha messo in confusione?” Mi chiede. Potrei rispondergli che è un altro l’uomo che mi crea caos?
 “Una serie di cose! Io sono un po’ confuso sui miei gusti in questo momento…”
“Forse potrei rinfrescarti la memoria…” Mi dice, avvicinandosi pericolosamente a me. Mi accarezza i pettorali baciandomi l’angolo delle labbra e avverto un brivido.
“Martìn, non credo che…”
“Se non ti piacerà, se non succederà niente lì sotto, io me ne andrò!” Mi dice. Non resisto e cedo alle sue avances, e la risposta arriva da sé perché il desiderio mi vince.
 
 
Diego
Quando apro gli occhi faticosamente, il buio penetra ancora dalle finestre, quindi deduco che sia ancora notte, e la tv è ancora accesa. Riesco ad afferrare l’interruttore della lampada e l’accendo, socchiudendo gli occhi per il fastidio e spengo la tv. Poso i piedi in terra e incontro un bicchiere vuoto che giace sul tappeto. Lo afferro e lo appoggio sul tavolino per poi stroppiarmi la faccia tra le mani. Isabella e Massimiliano. Ho le parole di Isabella che mi bombardano nelle orecchie: Mi ascolti dottore, stia lontano da me perché io non voglio essere uno dei suoi trofei, ma prima di tutto perché lei non mi piace per niente, e se continuerà a importunarmi la denuncerò!. Io non le piaccio perché è innamorata di quel tipo, non importa quanto io mi sforzi di essere un uomo migliore di quello che crede, perché lei non si accorgerebbe mai di me!
Sono stato per anni fidanzato con Paola credendo di esserne innamorato, e allora ciò che sento adesso, questo sentimento totalmente diverso, che cos’è? Questa distruzione che il vederla baciare un altro mi ha causato, che cosa significa? Guardo l’orologio digitale sulla libreria e leggo che è l’una di notte. Mi trascino con poca voglia verso il bagno dove accendo la luce, inizio a riempire la vasca  e dopo essermi tolto i vestiti mi ci immergo. Non passa tanto tempo prima che mi addormenti. Faccio un sogno assurdo in cui corro a perdifiato in mezzo a un sacco di gente, guardandomi in giro. Poi mi rendo conto di essere in un aeroporto… Cerco di saltare la fila e di passare la sicurezza per raggiungere i gates, osservando oltre il metaldetector Isabella mano nella con a quel tipo, allontanarsi. Messi fuori gioco i poliziotti al metaldetector, corro verso di loro urlando il suo nome ma è troppo tardi perché consegna il biglietto e s’imbarca, con lui. La mia corsa termina quando un poliziotto mi tira un pugno, e mi sveglio si soprassalto. Mi asciugo una mano e, afferrando il cellulare, vedo che è l’una e venti; Sono solo venti minuti ma sembra sia passata un’eternità.
Mi corico a letto, pieno di sonno e il sogno continua, anzi è un altro sogno… Corro ancora, stavolta in mezzo alla città. Giungo di fronte a una chiesa e urlo il suo nome. Lei, seduta di fronte all’altare in abito bianco, si volta e mi guarda basita, lo stesso fa quell’imbecille vestito da becchino. << Non sposarti! >> urlo, ma lei chiamala sicurezza. Quando due omoni mi afferrano e mi trascinano fuori, mi sveglio nuovamente. Non posso continuare così! Sto impazzendo, e la cosa che non mi spiego è perché: perché questa ragazza in pochissimo tempo mi ha catturato? E questo Massimiliano, chi è per lei? Lo devo scoprire!
 
 
Isabella
Il mio sonno non è per niente tranquillo. Non faccio che svegliarmi e di fronte a me vedo due persone: il dottor Diego da una parte… Il classico bello e impossibile, il classico stronzo che fa battere il cuore alle donne. Dall’altra Massimiliano: un uomo angelico, con cui ho un passato, che conosco bene e che stimo per la sua condotta sempre esemplare. Ma lo amo? Tornerò ad amarlo? Decido di prendere un sonnifero altrimenti farò l’alba così! Chiudo gli occhi poco dopo.
Mi trovo al ristorante con Massimiliano, la serata è tranquilla e piacevole. A un certo punto vedo che si alza e gli chiedo << dove vai? >>, ma lui non risponde. Vedo che estrae un astuccio dalla tasca e s’inginocchia di fronte a me chiedendomi nuovamente << mi vuoi sposare? >>. Io resto paralizzata, spaventata perché infondo al mio cuore, so di non amarlo, non quanto amo il dottore! Gli dico solo << scusami, io non posso! >> e mi precipito fuori da ristorante. Fermo un taxi, e gli chiedo di andare all’Ecomoda. Wilson è così gentile da aprirmi e mi dice che, benché sia tardi, il dottor Diego si è trattenuto di più. Ero sicura di trovarlo qui! Salgo in amministrazione, arrivo in presidenza e commetto l’errore di entrare senza bussare. Trovo il dottore disteso, sulla scrivania, sopra a quella ragazza, Pilar. Io resto shockata a e a un certo punto il dottore mi dice << credeva che sarei rimasto senza? Le possibilità non mi mancano! Se ne vada e chiuda la porta! >>. Esco dall’Ecomoda stravolta e shockata. Cammino sul marciapiede, nel buio della città quando mi arriva un sms che mi avvisa di un messaggio in segreteria quindi lo ascolto. E’ di Massimiliano e recita: << Isa, io ti amo sopra ogni cosa ma è chiaro che per te non è lo stesso. Domani tornerò in Italia, per sempre e sappi che non ti cercherò più. Addio! >>. Non mi sembrava arrabbiato, ma più che altro malinconico. Ed io mi rendo conto di aver commesso un grosso sbaglio!
 
 
Roberta
Tra un mese vedrò Lorenzo e la sua ragazza girovagare per l’azienda a braccetto e con le labbra appiccicate. Lui si vanterà e lei lo accompagnerà alle sfilate alle feste. Finiranno sui rotocalchi, e poi toccherà al matrimonio e ai figli. Ed io? Io resterò lì a guardare! Io aspetterò in eterno un uomo che non mi noterà mai… Camilla ha ragione. Se non voglio togliermi il dubbio facendomi avanti, devo cercare qualcuno che mi meriti! Ma nello stesso tempo non se sia giusto avvicinarsi a Jimmy o a qualcun altro, quando so perfettamente che il mio cuore appartiene a una altro. E a tutti pensieri, se ne aggiunge un altro: Michael ha baciato Cèsar e non so se a Cèsar ha fatto davvero schifo, o se c’è qualcosa di mio fratello che ignoro!
 
 
Michael
Perché non potevo innamorarmi di qualcuno che mi ricambi? A tutti tocca questa sorte almeno una volta nella vita, ed è un dolore atroce da sopportare! Io per Cèsar Mora non esisto, e mai esisterò. Probabilmente adesso se la starà spassando con qualche modella, o qualche altra bellona. Perché è questo che è Cèsar Mora, un eterosessuale.
 
 
Camilla
Avverto David girarsi e rigirarsi nel letto, e so cosa lo tormenta. Accendo la luce e mi appoggio al suo petto.
“Sei preoccupato per Michael?” Gli chiedo.
“Anche. Non l’ha presa bene per niente…”
“Bhe, non ha solo scoperto che Cèsar non prova nulla per lui ma che vive sull’altra sponda!”
“Già, spero che si riprenda… E ripenso alla mia famiglia, a Giulio…”
“Amore mio, io so bene…”
“Come hai detto?” Mi chiede, con un immenso sorriso.
“Niente, stavo per dirti qualcosa!”
“Come mi hai chiamato?”
“Amore mio. Ti ho chiamato così….” Gli dico, poco prima che lui mi tappi la bocca con un bacio da premio oscar.
“Lo sai che mi piaci dai tempi del liceo?” Mi confessa. Il mio volto si tinge di stupore ma anche di dolcezza.
“Lo hai nascosto bene!”
“Lo so, perché tu non mi guardavi nemmeno…”
E’ vero, io non lo guardavo. L’angoscia s’impossessa improvvisamente di me… Come potrò fare per raccontare a David il vero motivo dell’ossessione di Giulio per me? Come posso fare per raccontare a David che con Giulio ho perso la mia verginità? Che è stata la mia prima esperienza? Quando lo saprà, quando scoprirà questa cosa che non sa nessuno, andrà su tutte le furie e avrà ragione. Avrei dovuto dirglielo subito e questo segreto ora mi fa così male perché mi sono innamorata di David.
“E sbagliavo.” Gli dico, per poi baciarlo.
“Camilla io devo dirti una cosa…”
“Cosa?” Gli chiedo, mentre il mio cuore perde un battito per come mi guarda.
“Io… Io vorrei sapere cosa volevi dirmi poco fa.” Mi rivela. Quindi era solo questo ciò che voleva dirmi?
“Io volevo solo ricordarti che, nonostante tutto ciò che è successo, sparire non facendoti più vedere e non facendo più nemmeno una telefonata, non è l’atteggiamento giusto.”
“Lo sai che hai ragione? Domani farò uno squillo a mia madre. Buonanotte…amore mio!” Mi dice, baciandomi castamente.
“Buonanotte amore mio.” Rispondo, appoggiando la testa al suo petto, senza chiudere gli occhi. Come reagirà quando gli racconterò della breve e segreta relazione che ho avuto con Giulio oramai nove anni fa?
 
 
Cèsar
Apro gli occhi faticosamente e la luce che penetra dalle fessure delle finestre, m’infastidisce. E’ molto presto, perché sono solo le sei, ma accanto a me non c’è più nessuno e sono spariti anche i vestiti di Martìn. Mi rendo conto che non se n’è andato, quando sento un profumino provenire dalla cucina e mi ci reco.
“Buongiorno!” Mi dice.
“Buongiorno, ma a che ora ti sei alzato?”
“Da poco! Ho pensato di preparare qualcosa per colazione, sempre che non sia stato invadente!”
“Almeno stavolta non sei scappato. Tu non conosci mezze misure?”
“No! Allora, cosa mi dici di stanotte?”
“In che senso?” Chiedo, sentendomi in imbarazzo mentre mi servo un caffè.
“Bhe, volevi scoprire se il corpo maschile ti fa ancora effetto!”
“A te cos’è sembrato?”
“E’ una domanda piuttosto retorica…” Mi risponde, ammiccando. Io mi siedo e addento il mio toast, mentre lui si toglie il grembiule e lo appoggia a una sedia.
“Mi farai uno squillo dopo che hai parlato con il tuo capo?”- Mi chiede, ed io annuisco. -“Adesso mangiamo, prima che si freddi!”
Ci sediamo a tavola e noto che ogni tanto alza lo sguardo e i nostri sguardi s’incontrano. Mi chiedo se sto prendendo la decisione giusta!
 
 
Diego
Dire che ho passato una notte infernale sarebbe riduttivo. Mi domando se Isabella si sarà svegliata tra le braccia di quel tipo, che vorrei volentieri ammazzare! Non so proprio come farò lunedì e nei giorni che seguiranno a incontrarlo tutti i santi giorni senza torcergli un solo capello e facendo buon viso a cattivo gioco! E come potrò parlare con Isabella senza vergognarmi per come sono? Le sono saltato addosso baciandola, mentre ero ubriaca nello stesso giorno in cui una delle mie avventure è venuta in azienda per riportarmi un effetto personale che avevo dimenticato da lei, la notte scorsa. Come potrò guardarla negli occhi senza provare ripugnanza verso me stesso? Come potrò ancora specchiarmi ora che ho preso coscienza di ciò che sono? Il campanello di distrae dai miei pensieri e mi chiedo chi possa essere alle sette e mezzo del mattino di Sabato!
“Chi è?” Chiedo, avvicinandomi alla porta.
“Ciao Diego, sono Cèsar!” Sento dire quindi gli apro.
“Ciao!” Mi saluta.
“Buongiorno. Mi fa piacere che tu sia cosi mattiniero, ma altri volevano riposarsi ancora! Lo sai che non lavoriamo di Sabato?”
“Perdonami per l’ora! Sono qui per parlarti di questioni aziendali, e non mi andava di aspettare e volevo dirtelo subito così potrai pensarci.”
“Di che si tratta? Accomodati, metto su il caffè!”
“Ti ringrazio!”
“Espressino o moka?” Gli chiedo.
“Espressino, grazie.”
Mentre accendo la macchinetta lui inizia a dirmi tutto.
“Io vorrei chiederti un periodo di aspettativa, diciamo di 6 settimane!”
“6 settimane? Posso chiederti come mai ti serve?”
“Io ho bisogno di staccare un po’ la spina, e sarei di ritorno per il lancio della nuova collezione! E sai che avanzo parecchi ferie, dato che non ho mai fatto una vacanza…”
“Questo lo so, ma il periodo che mi chiedi sfora parecchio dalle ore che ti spettano di ferie!”
“Lo so perfettamente, perciò ho parlato di aspettativa e non di ferie! Io farò un viaggio con un mio amico, con cui riprenderò un’affare che avevamo in ballo molto tempo fa…”
“Non mi devi spiegazioni su come userai il tuo periodo di aspettativa! In effetti ieri in azienda mi sei sembrato un po’ esausto, e oggi non hai una faccia migliore! Tieni, ecco lo zucchero.”
“Grazie.” Mi risponde, afferrando la bustina di saccarosio.
“E da quando ti servirebbe questo periodo?”
“Da Martedì, e sarò di ritorno due settimane prima del lancio della nuova collezione! Credi sia un tempo sufficiente? Così potrei comunque occuparmi dei contratti delle modelle!”
“Per me va bene! Ma è molto tempo per restare senza direttore del personale, dovremo assumere qualcuno per rimpiazzarti temporaneamente!”
“Diego tu puoi fare ciò che credi sia giusto, so bene che non potete restare scoperti! Allora siamo d’accordo?”
“D’acccordo! Quindi Lunedì sarà il tuo ultimo giorno di lavoro!”
“Esatto… Ti vorrei chiedere un favore, non dire nulla agli altri dirigenti, vorrei che lo sapessero Lunedì in azienda!”
“Come vuoi!”
“Scusa se ti ho buttato giù dal letto, grazie per il caffè!”
“Ci vediamo lunedì allora! Spero che questa vacanza possa servirti!”
“Me lo auguro… Ciao, buon week end.”
“Altrettanto, ciao!” Lo saluto, prima che esca dalla porta. Tra tutti i problemi aziendali, dovrò anche trovare un rimpiazzo per Cèsar. Non mi andava di negargli il permesso perché l’ho visto davvero giù! So già che non riprenderò più sonno, perciò decido di prendermi un lusso che non mi concedevo da molto: frugo nella scarpiera fino a che, infondo, non trovo l’unico paio di scarpe da ginnastica che posseggo. M’infilo una tuta, una t-shirt, una felpa e in compagnia del mio i-pode e dei miei pensieri vado a fare una corsetta mattutina. Prima che io abbia il tempo di uscire di casa, il mio cellulare squilla: vedo che si tratta di Paola. Non capisco perché mi telefoni, ma so che parlarci non avrebbe senso. Faccio scorrere il pollice sul display per rifiutare la chiamata, ed esco di casa.
 
 
Paola
E’ così quindi, per Diego non conto più nulla! Ma perché mi stupisco tanto? Stupida Paola, stupida, e ancora stupida! Perché l’ho chiamato? Cosa mi aspettavo? La verità è che quando Camilla mi ha riferito la chiacchierata avuta con lui in presidenza, mi sono sentita morire. Non ha neanche il coraggio di dirmi che tra noi è finita perché nella sua vita c’è un’altra donna! Ma non accetto di essere trattata così, Diego Mendoza dovrà dirmi come stanno le cose, a costo di dover prendere un aereo per Bogotà!
 
 
Cèsar
Quando esco soddisfatto e sollevato dal palazzo dove si trova l’attico di Diego, telefono a Martìn.
“Ciao, ho parlato con il mio capo!” Esordisco.
“E…?”
“E mi ha accordato il permesso di aspettativa! Ma c’è un ma… Potrò stare via solo sei settimane, perché tra due mesi lanciamo la nuova collezione e devo rientrare per forza!”
“Che bella notizia! Bhe io penso che sei settimane sarà un tempo sufficiente per completare i codici e immettere il nuovo gioco sul mercato!”
“Lo spero, comunque potremmo continuare a lavorarci una volta che sarai tornato anche tu a Bogotà!”
“Certo! Allora facciamo così, al biglietto ci penso io, e te lo faccio recapitare a casa?”
“No, Lunedì andrò all’Ecomoda in ogni caso e a casa non ci sarà nessuno! Fammelo recapitare lì, ti mando l’indirizzo!”
“Perfetto. Allora ci vediamo Martedì direttamente all’aeroporto?”
“Direttamente all’aeroporto. Ciao!” Lo saluto. Sì, partire è la scelta giusta per schiarirmi le idee!
 
 
David
Sto allestendo il vassoio della colazione per Camilla così, quando sento qualcuno avvicinarsi alla cucina, mi paro davanti al vassoio per nasconderlo, preoccupato che possa essere lei! Invece fa capolino mio fratello.
“Michael, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Sei esagerato! I miei capelli sono sempre ordinati, anche di prima mattina!”
“Incarni proprio il prototipo del modello omosessuale!” Lo canzono, beccandomi un buffetto sulla nuca.
“Ma guarda qui quanto siamo romantici!” Dice, ad alta voce.
“Sei un’imbecille! Chiudi il becco o mi rovinerai la sorpresa!”
“Croissant, succo di pesca, caffè, latte e meusli al miele. Dimmi un po’ fratellone, cosa cerchi di guadagnarti?” Mi canzona, facendo chiari riferimenti sessuali che mi mettono in imbarazzo!
“Proprio niente e in ogni caso non sono affari tuoi!”
“Non siete ancora arrivati alla fase B, non è vero?”
“Vai al diavolo!” Gli dico, sorridendo, mentre prendo in mano il vassoio e mi avvio verso la camera da letto. Sento Michael uscire di casa dicendo << per prevenzione, io vado a fare colazione al bar! >>. Io apro la porta della camera da letto con il gomito, e quando sono dentro la chiudo con il piede. Vedo che Camilla non è dove l’ho lasciata, ovvero sotto le coperte.
“Camilla?”
“Eccomi!” Mi risponde, uscendo dal bagno e assumendo un’espressione di stupore. Lei s’inginocchia sul letto, ammirando il vassoio, quindi io l’abbraccio da dietro.
“Buongiorno.” Le sussurro in un orecchio, dopo averle baciato la guancia. Lei gira di qualche grado la testa così da riuscire a guardarmi negli occhi e mi bacia.
“Buongiorno.” Mi augura a sua volta. Io posso odorare i suoi soffici capelli scuri che profumano di mela, e questo profumo è decisamente meglio di qualsiasi altro emanato anche dalla colazione più regale! Io mi siedo accanto a lei, prendendo coraggio per ciò che vorrei dirle, perché non so come reagirà!
“Cami, io devo dirti una cosa…”
“Dimmi!” Mi esorta lei, con il suo solito tono vivace.
 
 
Camilla
David è un ragazzo d’oro e dalle mie sorprese, il mio principe azzurro! Un principe azzurro che si arrabbierà molto, quando saprà che gli ho tenuto nascosta una cosa d’importanza vitale! Lo osservo negli occhi, mentre cerca le parole adatte e mi chiedo se ciò che sta per dirmi non abbia a che fare con ciò che voleva dirmi stanotte, prima di bloccarsi e cambiare argomento.
“Devo dirti ciò che volevo dirti stanotte, quando poi mi sono tirato indietro…”
“Ti ascolto…” Gli dico, accarezzandogli una guancia. Lui mi prende la mano e la bacia.
 “Camilla, ieri sera ti ho raccontato che mi piaci dai tempi del liceo, che ogni volta che t’incontravo mi perdevo a guardarti perché bramavo tutto di te! I tuoi lunghi capelli neri, i tuoi occhi vispi, la tua aria da sognatrice, la tua eleganza… E morivo ogni volta che un alto ragazzo ti metteva addosso gli occhi, come faceva già mio fratello a quei tempi!” – a questa frase, abbasso lo sguardo accennando un sorriso per dimostrare disinvoltura. Sì, Giulio mi guardava già a quel tempo ma quello che non tutti sanno è che io guardavo lui! – “ Io tentavo storie con altre ragazze per non pensarti, perché ti credevo irraggiungibile! Ma sei sempre rimasta nei miei pensieri… Ed eccoci qui ora, dormiamo accoccolati e posso provare l’emozione di servirti la colazione a letto! Ma c’è qualcosa che non sai ovvero che tu mi regali un’altra emozione…”
“E quale sarebbe?” Riesco a domandargli, con le lacrime agli occhi.
“Camilla, io ti amo!” Mi confessa, mandando in delirio la mia testa e il mio cuore che prende a battere forte. La dolcezza, lo sguardo e il tocco di David mi hanno conquistato in così poco tempo che adesso non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui!
“Dici sul serio?” Gli chiedo sorridendo.
“Ti sembro il tipo che dic…” Non fa in tempo a finire la frase perché serro le sua labbra con un bacio.
“Ti amo anch’io David Valencia!” Gli confesso, come la donna più felice del mondo! Lui mi sorride e mi bacia con passione. Sì, David merita di sapere tutti i fatti che si celano tra me e Giulio.
 
 
Giulio
Mi sveglio un po’ meno indolenzito degli altri giorni, ma ugualmente scontroso. Mi sto avviando in cucina, quando vedo arrivare mia sorella.
“Buongiorno secret agent!” La canzono.
“Buongiorno! Allora, hai deciso cosa fare con quel video?”
“Sì, lo conserverò per l’occasione giusta!”
“Tutto lì?”
“Certo! Tu dovrai tenermi informato su tutto ciò che accadrà all’Ecomoda in queste settimane, e potrò usare il video per ricattare Diego solo se mi renderò conto che sta mandando in malora il nostro patrimonio o che sta commettendo degli azzardi! Mi raccomando, papà e mamma non ne devono sapere niente!”
“E’ ovvio Giulietto, e anche tu non dovrai dire niente di me e Diego!”
“Dimmi solo una cosa, continua?”
“Lui mi ha gettata via come una scopa vecchia, lo sai come fa con le donne! Ma io non mi arrendo!”
“Il sesso come arma per farlo confessare… Aggiungici anche un po’ di Assenzio, già che ci sei no?”
“Non è una cattiva idea!”
Mi dice, per poi entrare in cucina. A volte mi dimentico che ha solo vent’anni, e mi spaventa pensare a cosa potrebbe diventare tra qualche anno!
 
 
Patrizia
I miei figli fanno capolino dalla porta e li saluto.
“Buongiorno.” Mi salutano in coro, non troppo convinti.
“Come avete dormito?” Chiedo loro, per rompere il ghiaccio.
“Io come al solito, ho male al collo.”
“Io bene.” Mi risponde sbrigativamente Giulia, causando una mia delusione. Noto perfettamente che Giulio le da un calcetto sotto il tavolo.
“E tu mamma?” Mi chiede, unicamente perché è stata incitata da Giulio, ma non mi lamento.
“Normalmente! Qui è tutto pronto per la colazione, io porto il caffè a vostro padre che sta lavorando.” Do a entrambi un bacio in testa, e sono contenta di vedere che Giulia non si sottrae al contatto. Entro nello studio e vedo Daniele chino su alcune carte ma quando nota la mia presenza, posa la penna e mi presta attenzione, cosa che fino a prima che nominassi il termine << divorzio >> non faceva, bensì continuava a stare chino sulle carte.
“Il caffè Daniele!”
“Grazie Patty.” – io mi fermo a osservarlo e lui lo nota. –“ Ho fatto qualcosa che non va?”
“No, solo che non mi chiamavi così da molto tempo!”
“Tel’ho detto che intendo impegnarmi… Patrizia, io vorrei parlarti. A me sembra che la convivenza stia andando bene no?”
“Sì, lo ammetto. E credo sia perché abbiamo deciso di farla andare bene!”
“E hai ancora intenzione di andartene quando Giulio si sarà ripreso?”
Mi domanda, temendo la mia risposta.
“Non ho ancora deciso Daniele!” Gli rispondo, per tenerlo sulle spine. In quel momento squilla il cellulare, e informo mio marito che è David.
“Ciao tesoro mio! Come va?”
“Ciao mamma, sto bene e tu? Come state lì?”
“Abbastanza bene… Papà vorrebbe parlarti!”
“Scusa mamma, ma vado di corsa. Salutalo e digli che richiamerò!”
“Va bene David… “ – gli rispondo, agitando la testa verso mio marito. – “Giulio sembra riprendersi, dalle ferite almeno…” Gli dico, convinta del fatto che voglia sapere di lui ma che per orgoglio non lo faccia.
“Mi fa piacere… Io volevo sentirvi e sapere come state. Ora vi lascio, ci sentiamo! Salutami gli altri!”
“Ciao tesoro, saluta Michael!”
“Vi saluta anche lui!”
Quando poso il telefono, noto l’espressione dispiaciuta di mio marito perché David non ha voluto parlare con lui.
“Almeno ha chiamato!” Gli dico per rincuorarlo. Dalla porta si faccia Giulio.
“Era David?” Mi chiede, ed io annuisco.
“Ha chiesto di te!”
“Ma che fratellino amorevole! Avrà fatto i salti di gioia quando ha saputo che i suoi cazzotti non mi hanno mandato al campo santo!”
Afferma, inacidito, prima di sparire in corridoio. Io e Daniele ci scambiamo uno sguardo piuttosto eloquente. Chissà per quanto si protrarrà questa guerra fredda!
 
 
Olga
Manca poco all’appuntamento con Alexander, e mi batte forte il cuore. Ho chiesto a Donna di aiutarmi, chiedendole se posso dormire a casa sua, così non avrò problemi di coprifuoco. Spero solo che papà non faccia storie! Afferro la mia borsa con le poche cose che ho messo ed entro in salotto, dove mamma sta stirando e papà sta guardando la tv. Quando mi vede balza in piedi.
“E tu dove pensi di andare?”
“Papà, stavo venendo a chiederti il permesso! Posso andare da Donna e dormire là?”
“Bhe, questa è una novità! Da quando mi chiedi il permesso?”
“Dai Nicola! E’ stata brava stavolta a chiedere il permesso e non ti va bene neanche questo?” Lo ammonisce mia madre.
“E va bene… Ma telefona, non sparire fino a domani mattina!”
“Va bene papà, grazie! Grazie mamma, ci vediamo domani!” Gli saluto, baciandogli sulla guancia, per poi uscire di casa. Il mio cuore batte all’impazzata!
 

Nicola
Ultimamente mia figlia passa più tempo da Donna che a casa sua! Sta crescendo e questo mi spaventa… Credo che un amico potrà darmi delucidazioni su come comportarsi con i diciottenni. Compongo il numero di casa Mendoza ma risponde Betty.
“Ciao Nicola! Come stai?”
“Ciao Betty, tutto bene e tu?Armando e i ragazzi?”
“Tutti bene, grazie! Leonora e Olga invece?”
“Leonora sta bene, mentre Olga mi crea pensieri invece…”
“Qualcosa non va?”
“Passa spesso le notti fuori dalla sua amica Donna, ma io inizio a sospettare che le regga il gioco!”
“Nicola!” Mi ammonisce mia moglie.
“Zitta Leonora, io sono certo di ciò che dico!”
“Nicola, mi sembri mio padre!” Mi dice Betty, ridacchiando.
“Io comunque sono certo di questo, non so dove passi le notti la mia bambina e mi preoccupa tutto questo!”
“Ma questa Donna non ha dei genitori a cui chiedere conferma?”
“Vive con una sorella più grande, che pende dalle sue labbra! Puoi immaginare!”
“Io penso che dovresti fidarti di Olga, innanzitutto. E’ una ragazza matura e sono certa che non si metterà nei guai! Dai Nicola, come pensi che passi le notti sennò? Starà sveglia con la sua amica Donna a spettegolare!”
“Camilla non dormiva mai fuori!”
“Certo che no, con Armando come padre figurati!” Mi risponde, ridacchiando.
“Io vorrei sapere se và davvero da Donna!”
“Se non torna a casa ubriaca, drogata o incinta credo che tu non abbia motivo di angosciarti!”
“Incinta… oddio!”
“Nicola, adesso stai proprio esagerando! Dammi il telefono, ciao Betty!” Dice mia moglie strappandomi il telefono dalle mani e mettendo il viva voce.
“Ciao Leonora, tutto bene?”
“Sì, a parte il marito che mi ritrovo, ti va se te lo rimando?”
“Non ti sbarazzerai di me tanto facilmente!” Dico a mia moglie.
“Comunque io penso che tu Nicola ti stia angosciando per niente, te lo dico io che sono cresciuta in casa e in preda alle imposizioni e alle negazioni! Mi era negato dormire da un’amica, avere un ragazzo e tante altre cose… Per esperienza personale ti consiglio di non opprimere troppo tua figlia… Ho amato mio padre con tutto il cuore, ma resta che mi ha vietato tante cose fondamentali nel percorso di un’adolescente…” Afferma, saggiamente Betty.
“Hai ragione Betty!”
“Meno male che lo hai fatto ragionare!” Dice mia moglie, beccandosi una mia occhiataccia.
“Abbiamo anche altre novità che riguardano i nostri figli… Ci ha mandato una mail Roberta! Sapevi che Patrizia ha raccontato tutto anche agli altri suoi figli, Michael, Giulio e Giulia?”
“No, non ne avevo idea!” Afferma con stupore Betty.
Io e mia moglie facciamo a Betty un reso conto dettagliato della mail di Roberta, ascoltando le sue esclamazioni di stupore.
“Io credo che Roberta, se ne ha voglia abbia il diritto di conoscere meglio i suoi fratellastri. Per quanto riguarda Patrizia, sapete che non si avvicinerà a lei!”
“Questo lo sappiamo perfettamente. Io so di essere la sua mamma nel suo cuore, anche se non l’ho messa a mondo!” Afferma mia moglie, meritandosi un mio abbraccio.
“I figli sono di chi li vuole!” Afferma Betty.
“E di Calderon cosa mi dici? Lo hai più incontrato?”
“Calderon? Certo che no Nicola! O avresti letto il suo nome sui necrologi!” Mi dice, cambiando tono di voce.
“Ma non si è più fatto vivo?”
“Armando lo ha incontrato l’altro giorno, è passato all’Ecomoda per lasciare Camilla dopo il pranzo e dice che ci ha solo scambiato poche parole…Da allora più nulla, fortunatamente!”
“Magari è ripartito!” Affermo.
“Sarebbe stupendo se avesse lasciato il continente! Fosse per me non condividerei neanche il pianeta terra con quell’essere!” Io ridacchio.
“Adesso ti lascio Betty, grazie di tutto e salutami Armando e i ragazzi!”
“Anche voi, saluti a Olga! Ciao!”
“Ciao Betty!” la saluta mia moglie.
 
 
Armando
Uscito dalla doccia, ho ascoltato la telefonata di mia moglie e ho sentito le sue parole su Calderon. Non mi devono sorprendere, Betty odia Calderon e lo so bene! Ho fatto male a nasconderle il fatto che ci siamo visti ancora, ma io sto bene con Mario perché è stato il mio primo amico, perché con lui ho passato tanti momenti divertenti e memorabili, e perché, nonostante tutto, i momenti con lui sono divertenti e sereni. Ma posso fare questo a Betty? Avverto il cellulare squillare e quando vedo che si tratta di Mario, rispondo e parlo sotto voce.
“Pronto!”
“Ciao tigre! Ti disturbo?”
“Un po’… Sono a casa e c’è mia moglie!”
“Ecco perché sussurri! Io mi chiedevo solo se ti andava un bicchierino, o qualsiasi altra cosa tu beva!”
“Va bene, ci vediamo al posto dell’altra volta!”
“A dopo tigre!”
Mi sto mettendo nei guai, anzi mi ci sono già messo e mi domando come ne uscirò! Prima o poi Betty saprà che sto rivedendo Calderon!
 
 
Betty
Ho sentito il cellulare di Armando squillare dal bagno e mi sono avvicinata per rispondere, credendo che fosse ancora sotto la doccia, ma mi sono ritrovata a origliare la sua telefonata. Parlava sotto voce e non ha fatto il nome del suo interlocutore, ma so per certo che era una telefonata segreta e che questo qualcuno, o qualcuna, non vorrebbe mai far sapere che lei e mio marito escono insieme! Quando sento che Armando chiude la chiamata, mi avvio verso la camera da letto e mi siedo sul sofà. Arriva Armando in accappatoio.
“Con chi parlavi al telefono?” Mi domanda, con disinvoltura.
“Con Nicola e Leonora.” Rispondo secca.
“Ci sono problemi?”
“E’ una lunga storia!”
“Ti va se me la racconti stasera? Sai, adesso sto per uscire!”
“Ah sì? E dove vai?”
“Mi ha chiamato… Alvaro Lara, lo conosci no? E’ quel mio amico giornalista! Non ci vediamo da tanto tempo e vorrebbe vedermi!”
“A che ora tornerai?”
“Prima di cena amore mio, ci vediamo dopo!” Mi dice, dandomi un casto bacio. Che Armando abbia un’amante? No, non posso neanche fare certi pensieri su di lui!
 
 
 
Alexander
Sì, questa ragazza mi affascina. Non capisco cos’abbia di diverso da altre ragazze, ma con lei sto bene. E’ ormai quasi buio quando usciamo dall’acqua e vedo che sente freddo perciò le poso un telo da mare sulle spalle. I capelli ricci le cadono bagnati sulle spalle e la osservo, così angelica e bella.
“Non sai che è maleducazione fissare la gente?” Mi chiede, sorridendo.
“Tu non perdi mai occasione per porre l’accento sui miei difetti, vero? E comunque stavo solo ammirando quanto sei bella!”
“Credi che con due moine m’infilerò così facilmente nel tuo letto?”
“E’ un’idea che non mi dispiace!” Le rispondo sorridendo e abbracciandola.
“Sei un pallone gonfiato!”
“Mi sembra che questo pallone gonfiato non ti dispiaccia,però!” Non le do il tempo di rispondermi perché l’afferro per i polsi e la faccio mia per poi baciarla. Lei non si dimena e non si sottrae, anzi mi cinge il collo. Con movimenti armoniosi, ci abbassiamo fino a stenderci sulla stuoia da spiaggia, sempre continuando a baciarci. Io mi stendo sopra di lei, e inizio a baciarle il collo e le spalle, scostandole la bretella del bikini.
“Qui?” Mi chiede con sorpresa.
“Credevo fossi una ragazzaccia a cui piacciono le situazioni pericolose, come eludere la legge entrando con documenti falsi in locali vietati ai minori! O Questo non è abbastanza eccitante per te?” Le chiedo, ammiccando.
“No, anzi, sarà molto eccitante…” Mi risponde lei, invitandomi a farla mia.
 
 
Olga
Con questo ragazzo sto vivendo sensazioni nuove e sconvolgenti. Non so se sia il fascino dell’uomo più grande, oppure l’adrenalina che ho provato oggi quando mi ha convinto a fare l’amore in spiaggia, in riva al mare. Ma quello che so è che quando arriviamo al bar, dove ho parcheggiato la mia auto, mi dispiace un sacco, specie perché so che non lo rivedrò per un po’ di tempo. E in questo breve periodo non sono nemmeno riuscita a capire cosa sono io per lui… Lo devo aspettare? Mi devo illudere?
“Bene… adesso partirai, e quando tornerai, ti sarai dimenticato di me!” Gli dico, per metterlo alla prova.
“No. Adesso ripartirò e quando tornerò, ci rivedremo!”
Sono tante le cose che vorrei chiedergli! Vorrei sapere da lui se stiamo insieme o se devo considerarmi come la sua amante, se quando sarà via mi chiamerà… Ma non voglio fare la figura dell’adolescente cretina! Devo ricordarmi che lui ha ventisette anni, è un uomo e di certo non si arrovella così tanto per un rapporto! Non ho il coraggio di chiedergli nulla, così ci salutiamo con un bacio e saliamo sulle nostre rispettive auto. E io rimango piena di dubbi.
 
 
Mario
Vedo il mio amico fare capolino dalla porta del locale e sedersi di fronte a me, e capisco subito che qualcosa non và!
“Ciao eh!” Gli dico.
“Ciao Calderon.”
“Và tutto bene tigre?”
“Non proprio…Betty.”
“Betty sa che ci vediamo? Devi dirmelo perché in quel caso devo cercarmi un rifugio antiatomico, anche se dubito che basti!”
“Calderon io non posso mentirle su questa cosa!”
“Armando, no ti prego! Io non sopravvivrò a un incontro con tua moglie!”
“E ti sorprendi? Betty sarebbe capace di dare fuoco all’ufficio di mio figlio Lorenzo solo perché un tempo era tuo, sarebbe capace di disfarsi del suo diario solo perché tu lo hai toccato!”
“So perfettamente che la tua signora mi odia, perciò non puoi dirle niente! Pensaci, se le racconterai che mi stai frequentando di nuovo alle sue spalle, odierà anche te!”
“Io non posso fare questo a Betty, Calderon! Non posso!”
“Ah, Armando amico mio!” Affermo sospirando.
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 17.
 
 
 
Eccolo qui, spero che vi sia piaciuto! Ci ho messo un po’ a scriverlo perché inizialmente mi ero incartata, poi ho avuto l’influenza… Ad un certo punto non sapevo come proseguire e ho avuto un blocco dell’artista, ma spero di essermela cavata bene! Ditemelo voi!
Armando ha deciso di dire a Betty che sta uscendo di nuovo con Calderon, ma farà in tempo o Betty lo scoprirà da sé? Come reagirà David alla notizia che tra Camilla e Giulio c’è stato qualcosa in passato? Cèsar partirà davvero? E come la prenderà Michael? E tra Isabella e Diego cosa accadrà ora che lei è decisa più che mai a stare alla larga dal suo capo? Credete che Paola tornerà da Los Angeles per indagare su questa presunta nuova relazione di Diego? E Giulio cosa ne farà del sextape di Diego con Giulia? La partenza di Alexander come influirà sul suo rapporto con Olga? Credete che la richiamerà o che si scorderà in fretta di lei? E Patrizia e Daniele sono più uniti, per cercare di recuperare la quiete e l'unità famigliare!
Tutti questi nodi saranno sciolti nei capitoli a venire! A presto!
   
 
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