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Autore: UsaSama    30/10/2008    2 recensioni
[Harry Potter x Voldemort]
Notte fredda, nessun rumore nella Foresta Proibita ai confini di Hogwarts. Solo un mago dalla faccia serpentina che aspettava l'arrivo di quel che è ed è stato il suo peggior nemico. E anche suo grande amore.
[Oltre all'Harry Potter x Voldemort, c'é anche l'HarryxGinny]
NdA:Questa è la battaglia finale vista dal mio punto di vista (perdonatemi il pessimo gioco di parole).
Buona Lettura!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Voldemort | Coppie: Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Notte fonda a Hogwarts. Le finestre illuminate si stagliavano sull’immenso Lago Nero che lo circondava. La battaglia era quasi cessata, un brivido percorse un giovane mago dagl’occhi smeraldini e dai capelli corvini con una strana cicatrice sulla fronte. Era lui il suo obiettivo, e questo lo sapeva. Lo attendeva nella Foresta Proibita ai confini di Hogwarts. La morte lo attendeva, da sola, senza amici o compari, morti in battaglia.
Scese i gradini dell’ingresso di quel che era stata la sua casa, voltò lo sguardo e vide la sua rossa che piangeva: non voleva abbandonarla, ma doveva, se voleva salvare il mondo dalla distruzione. La salutò con un sorriso, si volse e proseguì, dritto nella Foresta.
Stava per farlo, stava per uccidere l’uomo che aveva ucciso i suoi genitori il giorno di Halloween del lontano 1981, quando lui aveva poco più di un anno. Si sentì pervadere d’odio nei confronti del suo rivale. Non c’era altro sentimento all’infuori di quel disprezzo che lo convinceva sempre di più a compiere la missione affidatogli dai suoi genitori indirettamente. Vendetta e vendetta sarà pensava il piccolo ma grande mago.
Era arrivato davanti a quei fitti alberi che un tempo si muovevano ma che ora erano immobili, aspettando come gli altri che lui morisse. Si volse un’ultima volta per osservare la scuola, o per meglio dire, l’unica casa che aveva avuto dalla sua nascita da lontano. La tristezza lo attanagliava nell’animo: e se non fosse riuscito a sopravvivere dall’attacco di Voldemort? E se non avesse fatto più ritorno? Chi avrebbe amato Ginny più di lui? Di certo non Dean Thomas, pensava.
«Eccoti qui, Potter» disse una voce sibilante e fredda.
«Voldemort…» disse automaticamente il ragazzo.
Ora erano faccia a faccia: i due nemici che sono stati scritti nel libro di Storia della Magia, uno come un grande e potente mago, l’altro come la speranza. Non c’erano dubbi: ora sì che il ragazzo aveva paura. Non paura di morire, questo sia chiaro, ma paura di perdere e di deludere chiunque, specialmente i suoi amici, la sua ragazza, i compagni di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Serpeverde tifava sicuramente per Voldemort, poiché un tempo era la sua casa.
Estrasse la bacchetta e la indirizzò verso la faccia serpentina dell’uomo che uccise i suoi genitori. L’unica luce che gli faceva capire dove fosse era quella della Luna, alta nel cielo.
«Dunque… Che hai da dirmi ancora, Voldemort?» chiese il ragazzo, fiducioso che l’avrebbe sconfitto: dalla sua parte c’erano gli amori delle persone morte per proteggerlo.
«Delle ultime cose, caro mio…» disse con voce particolarmente spettrale che al ragazzo faceva paura. Entrambi tenevano alto lo sguardo carico d’odio, ma in quello del Signore Oscuro c’era qualcos’altro di molto più positivo dell’odio.
«E così» disse il ragazzo:«Siamo sulle ali delle rivelazioni…» aggiunse con tono di sfida. «Ascolterò con calma…»
«D’accordo, se proprio insisti…» esclamò il serpente «Come ben tu sai, io ti odio con tutto il cuore… Devi sapere tuttavia che un tempo ti amavo… Sì, sei stato proprio tu quello che mi ha fatto capire il sentimento dell’amore…» disse calmo e sognante. Il giovane sgranò gli occhi, stupito. Come poteva essere che un mostro come Voldemort potesse provare amore? E poi, amore verso di lui. Un ragazzo. Si convinse che fosse tutto vero e lasciò proseguire il Mago Oscuro:«Come ti stavo dicendo, ti ho amato con tutto me stesso… C’è stato un periodo che volevo solo te, per ucciderti, non per fare cose maliziose come in molti dei miei seguaci ha pensato. Tuttavia, sappi che forse ti amo ancora, Potter. Non è facile da ammettere, specialmente se si è maschi, che ti piaccia un ragazzo.
Quando mi sconfissi per la prima volta, quando avevi undici anni, ero furibondo: il mio odio per te crebbe sempre di più. Come poteva essere che un ragazzino fosse più forte del Signore Oscuro? Questa domanda penso che te la sarai chiesta anche tu, mio caro. Tuttavia, anche durante il tuo secondo anno di scuola mi hai sconfitto e durante il tuo terzo anno eri riuscito a far fuggire uno dei miei seguaci da Hogwarts. Lo possedeva il tuo caro amico Ron, a quanto mi risulta.
Nel quarto anno di scuola tuo, capì che c’era qualcosa in me che ogni volta che ti pensava riusciva a calmarmi. Non sapevo cosa fosse finché la mia carissima seguace Bellatrix Lestrange non mi ha rivelato che mi amava. Capì solo allora che anch’io ti amavo. Insomma, sei forte, e pure bello se devo dirla tutta. Hai preso proprio da tua madre: anch’ella era bella come te.
Non è finita: quando ti ho rivisto alla fine del suddetto anno, mi batteva forte il cuore, perciò non sono riuscito a ucciderti prima d’ora. Mi ci è voluto un po’ per scordarmi di te, tuttavia non ce l’ho fatta. Ti amo e ti odio contemporaneamente. E’ impossibile capire il perché di ciò.» si avvicinò al ragazzo, gli diede un piccolo bacio sulla guancia; il quale fece innervosire il moretto e poi si allontanò:«Mi spiace ora che ti devo fare fuori… Ti amo e ti odio…» concluse infine, estraendo la bacchetta e puntandola verso il ragazzo.
«E così, tu mi hai sempre amato… Non m’importa, perché fino a prova contraria io sono eterosessuale, e non omosessuale come te…» sorrise sarcastico poi aggiunse:«Morirai per i tuoi crimini, è ora di combattere… Per l’ultima volta!»
Voldemort lanciò subito la Maledizione Senza Perdono Crucio, la quale non ebbe alcun effetto su Harry, che si difese scagliandogli contro un Stupeficium che rimbalzò contro il Crucio inviato da Voldemort. Poi il Mago Oscuro lanciò un Imperio che venne deviato dal ragazzo quand’egli lanciò un Sectusempra. Il duello continuò con questo ritmo, finché arrivò l’incantesimo tanto cospirato:«Avada Kedavra…» pronunciò il Signore Oscuro contro Harry: una luce verde invase la bacchetta gemella di quella di Potter e si scagliò contro di lui, il quale pronunciò l’incantesimo di disarmo:«Expelliarmus!» e a metà aria s’incrociarono, formando una luce azzurrognola. I due maghi impiegarono ogni forza possibile e immaginabile per vincere: tuttavia, Voldemort, che era già debole di suo, s’indebolì di colpo e l’incantesimo gli si ritorse contro, cadendo a terra con un tonfo leggero e sordo: morto. Harry barcollò un po’ poi si riprese, caricò sulle sue spalle il corpo di colui che aveva ucciso i suoi genitori e di colui che l’aveva amato e, barcollando ancora per lo sforzo eccessivo, con la bacchetta impugnata nella mano destra con l’incantesimo Lumos, si fece strada per Hogwarts.
Arrivò ai gradini, aprì la porta d’ingresso. Poi entrò nella Sala Grande, dove chiunque lo stava osservando. D’un tratto si levò un ululato di gioia: ce l’aveva fatta, Voldemort, il Mago più Oscuro di tutti i tempi era stato sconfitto. Il ragazzo appoggiò il corpo del nemico e aprì la bocca, zittendo tutti:«Ce l’ho fatta! Ho ucciso Voldemort! Ormai non dovete più temere!» sorrise e indicò il corpo del nemico: inerme.
Davanti a sé arrivò la sua ragazza che lo strinse forte e lo baciò sulle labbra davanti a tutta la scuola, la quale fece una grande standing ovation e, quando Ginny ebbe staccato le sue labbra, tutti si andarono a congratulare con l’eroe di quel tempo. Era felice: la sua vendetta era stata compiuta. Raccontò la storia che Voldemort era innamorato di lui almeno cento volte per via delle troppe domande e alcuni rimanevano sconcertati, mentre altri tiravano calci al corpo del Mago Oscuro.
«ASPETTATE UN MOMENTO!» ruggì lui d’impulso, zittendo di nuovo chiunque:«Dunque, Voldemort anche se non l’ha mai dimostrato, era come noi: una persona umana. Io direi perciò di seppellirlo in quella che era stata e sempre sarà la sua casa: vicino al Lago Nero.» la maggior parte acconsentì, ma la minor parte era in disaccordo: dopotutto, aveva ucciso i suoi genitori e voleva dargli una dignitosa morte? Era in grado di perdonare le pazzie compiute da quel dannato?
A quanto pare sì.
Il giorno dopo, non si organizzò un funerale, ma si organizzò un semplice interramento. La tomba consisteva in un cumulo di terra posto sopra il suo corpo e una lapide con incisa “Qui giace Voldemort, il Mago più Oscuro di tutti i tempi. [N 1926 - + 1997]”. Era per non dimenticare e per non diventare gentaglia come lui. Harry sorrise: non poteva ancora crederci.
Qualche anno dopo, Harry sposò Ginny e Ron sposò Hermione, scatenando le invidie di Draco.
Era davvero felice: la cicatrice non gli faceva più male, nessuno avrebbe potuto contrastarlo e nessuno poteva diventare “il nuovo Voldemort” perché altrimenti l’avrebbe conciato per le feste. Ancor più felice era sapere che Rita Skeeter, la perfida giornalista che spesso l’aveva preso in giro, era stata licenziata da quelli della Gazzetta del Profeta e che l’intervista che pose per quest’ultima conteneva parole vere.
Andava tutto bene.


Grazie per aver letto, spero vi sia piaciuto.
I personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling e non a me. Characters are © of J.K. Rowling.
  
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