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Autore: kannuki    30/01/2005    6 recensioni
Due mondi sotto un'unica egemonia. La Terra, devastata da terremoti e la Luna, colonizzata e trasformata in un'immensa prigione, obbediscono alle leggi dure imposte dai governatori della Dawn. Amora deve recarsi al più presto sulla stazione abitante e deve farlo in fretta, ma ha bisogno di un 'passaggio'... Spero di non fare una schifezza, mai scritto un racconto di fantascienza prima. Commenti e critiche: tutti ben accetti!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza continuava il suo monologo senza filarlo “non che sia mai stata innamorata, in effetti

Penny continuava il suo monologo senza filarlo “non che sia mai stata innamorata, in effetti! Ho una sorta di simpatico distacco verso l’amore...se arriva bene, sennò amen! Non me ne faccio un cruccio!” ribatteva seria adesso che succede? Si esce insieme, si fanno i piccioncini puci mici, scambiandoci stupidi messaggi smielosi via mail?! San Valentino! Voglio ridere a San Valentino! Quella festa idiota ancora non l’hanno tolta e il rosso neanche mi piace!”

“E’ colpa di questa maledettissima vena dolce che ho scoperto recentemente! Dovrò andare dall’ angiologo per farmela togliere!”

O dio mio” sospirò Harlan esasperato e divertito senza riuscire ad interromperla.

“T’ immagini una telefonata ‘ciao mamma, si certo che sto bene, anche Harlan sta bene, no, non te lo posso passare perché sta dormendo nel mio letto?!”

Il torrente di parole cessò con quella frase.

Il volto della ragazza diventò di un rosso paonazzo. Si tappò la bocca imbarazzata.

“Hai finito?” le chiese Harlan guardandola: in effetti il pezzo del letto era devastante al solo pensiero.

La ragazza annuì, schiarendosi la voce...niente da fare, non riusciva a parlare.

…letto... Harlan…letto...sesso...sesso sesso sesso!

“E’ una figata messa così, eh?” gli chiese mezza ironica.

Harlan scrollò la testa con un sorrisetto divertito “una vera figata ” assentì guardandola.

Penny si alzò rigida “ok…qua abbiamo fatto. Se sono finite le grandi dichiarazioni, io me ne andrei a mangiare prima di svenire per ipoglicemia“

Harlan annuì alzandosi a sua volta…la vide tesa, mai vista Penny più tesa, neanche all’esame per la specializzazione era così nervosa.

Le afferrò una mano costringendola a fermarsi e la tirò a sé.

La ragazza non lo guardò mentre il respiro le mancava all’improvviso. “Non vorrai mica baciarmi? Non lo sopporterei, dopo un tale teatrino..” Affermò con voce atona, sentendo le lievi carezze sulla schiena. Mi sta venendo un infarto!

“Sai qual è il tuo problema?” le chiese mezzo serio.

“Dimmi il mio problema..” Sospirò affranta, cercando di non fargli vedere quanto fosse agitata.“Tu li fai scappare, gli uomini è per quello che sei una vecchia bisbetica” affermò, posandole le braccia sulle spalle e arrivando a pochi centimetri dal suo volto.

“Ma se me li fai scappare tutti tu..”replicò guardandolo appena col cuore che le batteva come un tamburo.

“Senti chi parla..

Che fa? Si avvicina? Mica mi vorrà baciare?!

E ti ricordo che il nostro unico bacio è stato un disastro” ribattè con voce fievole sentendo il suo respiro che la accarezzava.

“Non avevamo neanche 16 anni..”le ricordò avvicinandosi alle labbra socchiuse della ragazza.

Io avevo 16 anni…idiota, neanche le cose ti ricordi” borbottò cercando di evitarlo “io ero incapace a baciare, ma tu non avevi scuse” lo accusò mentre le accarezzava i capelli morbidi facendole un solletico tale da farle venire i brividi lungo la schiena.”e smettila..” Sussurrò sentendo decadere il tono bellicoso.

Ma starai mai muta?” le chiese alzandole il viso verso il suo e fissandola negli occhi azzurri.

“Mai..”sussurrò toccandolo esitante. “non qua dentro..” Mormorò a disagio “ti ecciteresti più l’odore di gomma bruciata che per me”

Harlan la lasciò andare mezzo depresso “Penny…” S’interruppe sbuffando…e che cavolo però!

 

Il loro ‘idillio’ fu interrotto da un violentissimo scoppio e una vibrazione che gli fece perdere l’ ‘equilibrio. Si guardarono increduli  “Ma cos’era? Una bomba?” domandò Penny allarmata.

“Non lo so...andiamo a vedere”

Raggiunsero il portello in fretta; mentre saliva le scale, Penny non riusciva a fare altro che pensare a quanto fosse stupida. Appena emerse dalla sala motori scorse la figura di Amora con i cacciatori. “Harlan…è  tua amica” gli disse sottovoce “e c’è parecchia gente strana con lei”

Il pilota si affacciò appena “cristo!” Sussurrò tirandola verso la parete scura “non cacciatori di taglie…che diavolo ci fanno qui?”

Penny lo guardò allarmata “vuole che la porti sulla Dawn, per quello è qui!” affermò sicura.

Preverte non rispose limitandosi a stringere i denti.

“Ce la porto io…tu nasconditi” gli disse allontanandolo dall’uscita

“Come ce la porti tu? Ma sei impazzita ?! “ le sussurrò cercando di fermarla.

“Fammi fare a modo mio!”

Harlan la guardò come se fosse ammattita “ma Penny..

Un mugolio d’insofferenza e la ragazza schizzò fuori dalla Virago, camminando deciso verso la Amora.

Quando la vide, la brunetta assunse un’aria pericolosa “ciao… Penny!” esclamò andandole incontro.

Penelope guardò dietro di lei e vide i cacciatori e i due tipi in tuta nera. Piloti come me? No..quelli lei non li aveva mai visti.

Dov’è Harlan?” le chiese a bassa voce  squadrandola dall’alto in basso.

“Non l’ho visto” affermò nervosa. Un tipo alto dietro di lei aspettava sbuffando e parlottando con una bionda dall’aria europea…ma chi diavolo sono quelli?

Vide i cacciatori accerchiarle mentre parlava con Amora. Girò su se stessa nervosa...quelli non le piacevano per niente. In più una folla di spettatori si stava radunando e li osservavano in silenzio.

“Mi serve un secondo…tu verrai con noi” le disse il tipo alto afferrandola per un braccio.

“Andiamo forza!” la strattonò con poco garbo verso la sua astronave. Penny imprecò dentro di se.

“ La Virago è in manutenzione dovremmo prendere ..

“Prenderemo quella!”esclamò Amora indicando la klondike ormeggiata poco lontano.

Ma quella nave…” cominciò la ragazza a disagio: pilotare il giocattolino preferito di Harlan era come nascondergli i biscotti al cioccolato. Avrebbe dato di matto!

“Me ne frego che non può fare la tratta! La faremo lo stesso!” le disse spingendola verso il cargo.

 

Si imbarcarono in pochi minuti. Penny guardava i comandi perplessa…erano un po’ diversi dal quelli della Virago.

La bugia aveva sortito l’effetto desiderato: con la Virago avrebbe impiegato poco tempo per andare sulla stazione, mentre con la Klondike ci avrebbero messo quasi 4 giorni.

In più la polizia aerospaziale  avrebbe tentato sicuramente di abbatterli. Questo aumentava la possibilità di essere tratta in salva. Non l’avrebbero uccisa, era necessario essere in due per pilotare le astronavi. I pilota automatico non effettuava le manovre di attracco o partenza.

 

“Poche storie e niente scherzi!” la avvertì il tedesco sedendosi accanto a lei.

Penny annuì preoccupata…era meglio dargli  retta a quei tipi, se non voleva rimetterci la pelle!

La rossa guardò il sedile sul quale era seduta con una smorfia divertita…era sicuramente  di Harlan, pensò vedendo le impronte degli stivaletti sul sedile. “stupido.”sussurrò a bassa voce allacciandosi la cintura.

Per distrarsi cominciò a pensare agli eventuali lati positivi: era da un sacco di tempo che voleva mettere le mani sulla klondike e ora ne aveva l’occasione. Se gliela tiro, Harlan s’incazzerà a morte! sghignazzò dentro di sé, cercando di non pensare alla presenza inquietante di Amora alle sue spalle che dava di matto, imponendole di sbrigarsi.

“Un attimo, i comandi sono leggermente differenti…” la pregò con voce dura.

Amora la guardò furiosa “stammi a sentire, bellezza!”esclamò afferrandole i capelli “già non mi sta bene averti vista appiccicata al mio amore…non farmi arrabbiare ulteriormente!” le disse girandole il collo fino a farle male.

Penny annuì, maledicendo il buon cuore di Harlan…quello e il cervello del piano di sotto! Sto deficiente! E’ colpa sua se sono in questa situazione.

Con decisione premette il pulsante verde che Harlan aveva segnato con una grossa freccia…se non è questo sclero!

Dopo qualche secondo i propulsori per il decollo verticale si attivarono…dio, ti ringrazio! Pensò Penny sospirando.

Ma che razza di comandi!”borbottò Ingo accanto a lei

“Le migliorie di Preverte!”esclamò  la rossa divertita. I propulsori rombavano...erano arrivati al numero di giri massimo.

“Si va!”esclamò Penny tirando la cloche...ma che diavolo, senti quant’è dura!

Il cargo si alzò lentamente mentre i jet posteriori mandavano fiammate all’idrogeno.

 

Leroy giunse di corsa allo spazioporto mentre tutti i suoi compagni lo guardavano esterrefatto

Ma se tu sei qui, chi c’è sulla Klondike?”

“C’è Penny...con quella pazza!” esclamò Harlan disperato, emergendo dalla Virago “ma perché ha preso il cargo? Ci vorrà un secolo per arrivare alla stazione!”

Un’idea gli balzò alla testa. Guardò un pilota afferrandolo per la tuta “dov’è Nora?”

“E’ in ufficio..”.

Vide la biondina giungere di corsa con aria trafelata “ho visto tutto! L’ha costretta a prendere in prestito la Klondike!” esclamò la ragazza allarmata “ma chi sono? Che vogliono da lei?”

Harlan la guardò duro “da lei niente…volevano me. È la solita stupida!” Gridò preoccupato. ”Se me la graffia, la smonto un pezzo alla volta!”

Leroy lo vide passeggiare su e giù nervosamente “che fai ancora qui? Andiamole dietro!” esclamo il nero scrollandolo per una spalla.

“si…certo..”borbottò il pena per Penelope.

“Prendiamo la Virago! Una volta a bordo avvertiremo la squadra mobile aerospaziale” esclamò  Nora mentre si dirigevano in tutta fretta alla nave.

“Funziona tutto?” le chiese Leroy seguendoli.

“certo che funziona, visto che i due geni dei motori ci stavano lavorando” borbottò Nora prendendo in giro Harlan. Si voltò verso di lui dopo un secondo. “ma tu non puoi navigare!” gli disse bloccandolo mentre si sedeva

“Tu vai piano e non ne morirò!” esclamò allegro.

Nora lo guardò seria e Harlan sbuffò passandosi una mano fra i capelli legati nel loro misero codino “non posso lasciarla andare con quella pazza…” le disse preoccupato.

Se mi muori sul sedile di Penny ti do il resto!” gli disse mettendolo a sedere e allacciandosi la cintura.

Ma che razza di comandi!”esclamò il ragazzo guardando i pulsanti.

“sono gli standard” affermò Nora spingendone un paio. Afferrò la cuffia inoltrando la chiamata alla polizia aerospaziale.

“Hanno dirottato un cargo da trasporto e preso in ostaggio una pilota..si stanno dirigendo sulla Dawn e non sappiamo il motivo!”esclamò nella cuffia. Quando attaccò, guardò Harlan preoccupata.

“Cercheranno di arrembarla prima che giunga sulla stazione, ma ho paura per Penny” gli disse  tesa.

Harlan annuì infuriato”quella deficiente mi graffierà la carrozzeria! Non sa anche andare in bicicletta figurarsi sulla klondike.

I due lo guardarono perplessi: era il suo modo di preoccuparsi quello?

Lo vide mugugnare e battere in terra un piede mentre accendeva i motori “faremo una partenza soft, così eviti di tirarmi le cuoia sulla Virago!”

Harlan non l’ascoltava, continuava a guardare quei comandi strani per cercare di capirci qualcosa. “Avete della musica qua sopra?” le chiese d’un tratto mentre leggeva il manuale d’istruzione.

Nora cominciò a ridere mentre i motori rombavano. “certo! Non sai che  Penny adora la musica classica?” gli disse passandogli un paio di dischetti.

“Mai sentita sta roba” borbottò Harlan guardandoli “chi cavolo è Wagner?”

Che ignorante!” sghignazzò Leroy dandogli uno scappellotto “quella è musica seria, mica le porcate che senti tu!”

“Ti metto la sua preferita…poi capirai perché è sempre gasata dopo un volo”

Con un gesto meccanico, infilò un minidischetto nel vano comandi .

Harlan fece quasi un salto, sentendo la “cavalcata delle valchirie” che pompava nella Virago

“Ma è una vera figata!” esclamò fomentato ..e brava Penny! Ecco perché nelle manovre d’attracco spesso e volentieri combinava qualche casino!

“Lo so…la adoriamo!”

Harlan quasi non si accorse di essere ormai in volo, solo una lieve oppressione al petto lo fece uscire dal suo torpore estatico

Nora lo guardò toccarsi il torace “oh come va?” gli chiese preoccupata.

“Tranquilla…”le disse con fare svogliato...tranquilla che ci rimetto le penne, stavolta!

 

 

 

  
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