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Autore: Lumik Lovefood    29/11/2014    0 recensioni
Sua madre aveva un tempismo perfetto per dargli notizie riguardanti la sua vita sentimentale. Più che tempismo, ora che ci pensava, approfittava dei momenti in cui lui non aveva grande lucidità mentale e spiattellargli le sue trentasette parole retoriche alla velocità della luce, e lui si ritrovava ad annuire meccanicamente, come quando le diceva di “sì”, solo per farla zittire. Frank si era sempre ripromesso di ascoltare la madre almeno per i primi diciassette secondi di discorso, ma puntualmente non ascoltava nemmeno i primi cinque, e così si ritrovava spesso e volentieri in situazioni a lui ostiche e del tutto incalcolabili della sua vita, come pranzo dai parenti, oppure accompagnarla a qualche zia malata di domenica mattina o, addirittura, di dare il benvenuto in casa al suo nuovo compagno-barra-promesso sposo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fear to Trying



- Friends and Videogames -






Alle sette e mezza, Frank era già pronto e faceva zapping televisivo, stravaccato sul divano nero del loro salone, in attesa di Marnie. Scott sedeva sulla poltrona affianco, continuando a leggere il giornale, e gettando un'occhiata a Frank di tanto in tanto.
All'ennesimo sbuffo proveniente dal ragazzo, l'uomo parlò “Ah, le donne...”
Frank alzò i sopraccigli “Puoi dirlo forte.”

Però, Marine non è una di queste, fidati. Anzi, a volte sono io il ritardatario.” rise l'uomo. Ed, infatti, poco dopo arrivò la ragazza, vestita e pettinata di tutto punto.
Sono pronta.” esclamò, mettendosi di fronte a Frank e sorridendogli.
Il ragazzo alzò lo sguardo e la osservò da capo a piedi. Non si era abbordata come solitamente le ragazze fanno quando devono uscire, era vestita normalmente con dei jeans ed una camicia a quadri rossi di flanella. I capelli erano sciolti e risentivano della treccia portata tutto il giorno, ricadendole ondulati fin sotto il seno. Non aveva trucco sul viso, ma le ciglia sembravano più lunghe di come se le ricordava.
Frank spense la televisione e si alzò dal divano, tirandosi un po' su i pantaloni neri che aveva addosso, con due enormi buchi sulle ginocchia.
“Frank!” lo chiamò sua madre, con uno strofinaccio in mano, intenta ad asciugarsi le mani “Fa' attenzione con la macchina.”

Tranquilla Linda! I maschi sono geneticamente portati per la guida, al contrario di voi donne...” e fece l'occhiolino a Frank, che ghignò in direzione della madre, che aveva uno sguardo di sfida nei confronti di Scott.
Andiamo.” disse il ragazzo, sfiorando la spalla di Marnie, che prese il suo cappotto dall'appendiabiti e lo seguì sul vialetto.
Linda Iero aveva una Ford nera dell'88, appartenuta a suo padre, Nonno Iero. Frank ci era molto affezionato e cercava di trattarla al meglio, e non solo per il ricordo legato al nonno, ma anche perché era l'unica macchina della famiglia, fino ad allora.
Marnie entrò in auto e si legò la cintura di sicurezza, dopo aver poggiato il cappotto sui sedili posteriori, e tamburellò con le dita sulla ginocchia, guardandosi intorno.

Hai così poca fiducia di me?” gli chiese Frank, vedendola con la cintura.
Lei sorrise, imbarazzata “In realtà, ho il terrore dei mezzi di trasporto.”
Il ragazzo sgranò gli occhi, mentre partì alla volta di Casa Rush “Sul serio?” - la ragazza annuì - “Beh, te la farò passare io!”

Va' piano, per favore.” esclamò, bianca come un cencio e beccandosi un'occhiataccia “E guarda la strada.”


Casa di Nonna Way era a poco più di dieci minuti d'auto da casa Iero ed era situata su un grande prato all'inglese verde scuro, ben curato e con dei rovi di rose rosse, che si stavano appassendo un poco, tendendo al nero. Marnie guardò la casa. Era grande e su due piani, bianca come la maggior parte delle villette di quel quartiere, ed aveva delle grandi finestre sparse qua e là. Si avvicinarono alla porta e Frank suonò il campanello. Dopo poco, li venne ad aprire Mikey, che gli sorrise e gli fece entrare. L'interno della casa, poté notare Marnie, profumava di rose e di cibarie cotte al forno. Frank le aveva spiegato, durante il breve tragitto, che Nonna Way era di origini italiane ed aveva il vizio, o la fortuna, di preparare pranzi per un esercito intero, ma pretendeva che venissero consumati tutti e senza fiatare.
Beh, allora sono stata fortunata: non mangio da questa mattina!” gli aveva risposto, e si era beccata un'occhiata di rimprovero, che poi si trasformò in un dolce sorriso.
Arrivati al salone, Gerard e Ray stavano giocando alla Play Station in un gioco che aveva a che fare con pistole e bombe, di cui Marnie non capiva nulla. Appena la videro, i due misero in pausa il gioco e la salutarono, sorridendole affettuosi.
Lei ricambiò il sorriso e si sporse un po' sulle punte per trovare la figura di Nonna Way a qualche parte della casa.

E' in cucina...” esclamò Gerard, posandole un braccio dietro la schiena ed accompagnandola “Ovviamente!” rise poi.
Superata la sala da pranzo già apparecchiata a dovere, l'accompagnò verso una piccola cucina, dove si affaccendava una donna a tirare fuori una teglia dal forno, dove dentro c'erano delle lasagne un po' pallidine.
Gerard la richiamò “Nonna, sono arrivati.”
Elena Lee Rush si voltò, non prima di aver posato la teglia su un bancone ed essersi tolta i guanti da cucina.

Oh, finalmente! Frankie, sei sempre l'ultimo! Ma oggi ti perdono...”. Nonna Way era una donna minuscola, che si muoveva e parlava velocemente. Se non fosse per le rughe ed i capelli di zucchero filato, non sembrava un'anziana.
“Scusa, Nonna Way.” borbottò il più basso dei ragazzi, ma venne scansato malamente da Elena, che si avvicinò a Marnie, aguzzando la vista e rivelando due occhi castani.

Tu devi essere Marnie, dico bene?” disse la donna, prendendole entrambe le mani tra le sue. Nonostante non erano più giovani e con le vene in evidenza, avevano una stretta vigorosa e la pelle morbida.
Sì, signora.”
Elena. Dio buono, avevano detto carina, ma mica così carina...” borbottò l'anziana, lanciando un'occhiataccia ai nipoti.
Sono sicura che abbiano comunque esagerato...” sorrise la ragazza ai suoi amici “Ha bisogno di una mano?”
La donna agitò le mani “No no, ho fatto già. Andatevi a sedere, vi porto le lasagne in un attimo.”
I ragazzi si precipitarono a sedersi ai loro posti, già pronti a leccarsi i baffi per le prelibatezze di Nonna Way. Solo Marnie non andò a sedersi, e rimase affianco alla donna per aiutarla nei piatti.

Siediti.” le ordinò Elena, dolcemente.
Insisto. Lei fa i piatti, ed io li servo.”
Che tu sia benedetta, ragazza. Se aspetto uno di quei caproni di là...” e fece ridere la ragazza, mentre tagliava due fette di lasagna e le posava in due piatti, afferrati poi da Marnie, che li portò in tavola.
Nonna, sai che siamo imbranati in cucina.” esclamò Mikey, ringraziando poi la ragazza per il piatto.
E poi...” continuò Ray “Le donne sono nate per cucinare...”
“E le mani per dare schiaffi, Toro!” lo rimbeccò Nonna Way, riempiendo altri due piatti. Si levarono delle risate fragorose.
Marnie servì gli altri due piatti a Frank e Ray, rivolgendosi poi a questo “Non pensavo che avevi delle idee sessiste...”
“Non volevo offendere nessuno!” si scusò il ragazzo, alzando le mani, di cui una già brandiva una forchetta.
Nonna Way ne riempì altri due e Marnie, dopo averli presi, ne posizionò uno a capo tavola, ed una davanti a se, affianco a Frank.
La donna si sedette a tavola “Beh, buon appetito.” ed i ragazzi si fiondarono sulle lasagne.

Come sempre, buonissime Nonna Way!” esclamò Frank, con la bocca piena.
La donna gli sorrise, ma Gerard aveva da ridire “Sarebbero ancora più buone col ragù, ma il nostro piccolo Frankie ha un rapporto conflittuale con la carne.”

Sei vegetariano?” gli sussurrò Marnie, gustandosi le sue lasagne con le zucchine. Il ragazzo annuì, per poi rivolgersi all'amico “Se a Nonna Way non crea problemi, vedi di non averli tu!”
Elena Lee s'intromise, per calmarli un pochino “Vedete di finire tutto, perché poi c'è il polpettone ed il dolce. Frankie, per te c'è il pasticcio di patate.” e gli sorrise, dolcemente “Ma vedi di pulire la teglia.”

Sarà fatto!” ghignò il ragazzo.
Finirono la loro porzione di lasagna e Nonna Way si alzò da tavola, per poter raccogliere i piatti sporchi, ma fu anticipata da Marnie che, con uno scatto, le si mise affianco, dicendole dolcemente di andare dal polpettone e che ci avrebbe pensato lei.

Marnie, così farai rimpiangere ancor di più la nonna di non aver nipoti femmine...” scherzò Gerard, dando uno schiaffo alla mano del fratello posata sul tavolo, seduto di fronte a lui.
Ehi, con queste ci suono!”
La ragazza rise, mentre raccattava i piatti sporchi “Nella mia città, facevo volontariato in un centro anziani e ad un canile... Mi viene naturale.” ed andò in cucina.

Perché non sono un cane?” sospirò Gerard, beccandosi un calcio allo stinco ed un'occhiataccia da Frank.
Marnie tornò con dei piatti fumanti e straboccanti di polpettone. Dopo averlo servito ai ragazzi, tornò col pasticcio per Frank ed altri due piatti di polpettone, per lei e Nonna Way.
Finito il pranzo, i ragazzi si buttarono sul divano, per riprendere la partita alla Play che avevano interrotto prima, mentre Elena e Marnie li guardavano, non capendo nulla di quello che stavano facendo.
La ragazza era seduta a terra affianco a Frank, tra le gambe di Ray, e vedeva dal basso Nonna Way che cercava, inutilmente, di capire lo scopo del gioco “Gerard, ma perché sei andato a destra e non a sinistra?”
Il nipote sbuffò, non staccando gli occhi dallo schermo “C'era la freccia, nonna.”

Fate giocare anche Marnie.”
Ray le abbassò il joystick e glielo mise in mano “Prova.”

No no, grazie. Non so nemmeno come si prende in mano questo coso.” replicò la ragazza, ridandolo all'amico.
Elena Lee si alzò dalla poltrona, mettendosi una mano dietro la schiena e facendo una smorfia di dolore “Ragazzi, io vado a dormire. Posso contare su di voi per i piatti?”
Marnie scattò in piedi “Certamente. Vuole che l'accompagni?”

Grazie cara, saresti molto gentile.” e si incamminarono, con i ragazzi che la salutarono, rimanendo con lo sguardo però sul televisore.


Marnie accompagnò la donna nella sua stanza da letto e l'aiutò a stendersi. La stanza era grande e ben illuminata dal pallore lunare del New Jersey, dallo stile antico ma elegante, come la donna. Elena sospirò quando si stese sul letto e pregò la ragazza di abbassarle le tapparelle, cosa che fece immediatamente.
Sei molto gentile, Marnie.”
“E' il minimo che posso fare per ringraziarla del pranzo squisito.” le sorrise la ragazza, accettando l'invito della donna a sedersi sul suo letto. Le prese le mani nelle sue e ne accarezzò i dorsi; Elena aveva le dita fredde.

Sei una cara ragazza, Marnie, e sono felice di averti conosciuta.”
“Il piacere è stato mio. Ora, è meglio che riposi.”

Hai un animo così puro, è sprecato per questo mondo, bambina mia.” e la donna le strinse di più le mani “Tu illumini le vite degli altri, senza che tu te ne renda davvero conto.”
Si ritrovò a sorride imbarazzata “Grazie davvero.” e la lasciò riposare.


Tornata al piano di sotto, vide i ragazzi agitarsi per cose che lei non capiva. Ray aveva preso il posto di Nonna Way, mentre Frank aveva preso il posto del primo, affianco a Mikey. Gerard sedeva su una poltrona, di fronte a quella di Ray.
Marnie si sedette a terra, poggiando la schiena su un piccolo spazio vuoto di divano, affianco alle gambe di Frank.

Davvero non vuoi provare?” le chiese Frank, porgendole il joystick.
Non sono capace.” gli disse, mordendosi il labbro.
Non hai mai giocato ai videogame?” chiese Mikey, sconvolto. La ragazza scosse il capo.
Frank alzò la gamba sinistra e le circondò le spalle con entrambe la gambe, abbassandole il joystick fino alle sue mani, ed indicandole i tasti con un dito “Allora, il quadrato è per correre, il cerchio per camminare, la croce per fermarti ed il triangolo per sparare. La elle per ricaricare e la erre per lanciare una granada. Tutto chiaro?”

Sembrerebbe di sì.” ed alzò lo sguardo verso il ragazzo “Lo scopo di tutto questo?”
Uccidere i tedeschi!” urlò stralunato Gerard, ghignando divertito.
Ah, quindi è ambientato nella Seconda Guerra Mondiale...” dedusse la ragazza.
Bingo!” esclamò Frank, sorridendole “Ora sei un soldato americano e devi combattere in una foresta della Norvegia, raggiungendo il luogo sicuro che si trova sulla mappa, in basso a destra.”
Ok!” esclamò la ragazza, stringendo le mani intorno al joystick “Sono pronta!”
Frank le posò una mano sulla spalla “Attenta agli scontri. Se sei ferita, devi trovare delle cassette di pronto soccorso per curarti, altrimenti morirai se subirai altri colpi...”
“Ricevuto!” disse la ragazza, mordendosi il labbro ed avviando col tasto “start” il gioco. Fece un respiro profondo ed iniziò a correre come una matta col suo soldato americano.

Attenta a quello a destra!” le urlò Ray, facendola spaventare.
Che devo premere?” gridò, presa dal panico.
Triangolo! Triangolo!” l'aiutò Mikey.
Aveva ucciso il suo nemico, ma l'aveva sparata un paio di volte. Lo schermo stava iniziando a bordarsi di rosso ed a pulsare, come un cuore. Continuò a correre, spostandosi a destra e sinistra col cursore, mentre i ragazzi le indicavano gli obbiettivi. Però era molto ferita, e non riusciva trovare una maledetta cassetta del pronto soccorso.

Eccola!” esclamò Frank, dandole una botta col ginocchio “Scusa!” si affrettò a dire “Alla tua destra. Destra!”
Finalmente, Marnie la vide e corse verso di essa, nemmeno fosse un oasi in mazzo al deserto. Peccato che, un soldato tedesco nemico le sparò due colpi, uccidendola proprio di fronte alla sua fonte di salvezza.
Un grosso “sei morto” campeggiava sullo schermo e fece smorzare tutta l'euforia che si era creata tra i ragazzi.
Marnie incassò la testa nelle spalle “Scusatemi.” mormorò, mortificata.
I ragazzi scoppiarono a ridere, piegandosi addirittura in due dalle risate.
Frank le diede una piccola pacca sulla spalla “Per essere la prima volta, te la sei cavata bene.”
La ragazza gli sorrise, riconoscente, gli passò lo joystick e si alzò in piedi “Vado a lavare i piatti.” e si allontanò, per andare in cucina.

Aspetta!” le gridò da dietro Frank, mollando l'oggetto a Mikey “Ti do una mano.”
Marnie gli sorrise, per poi dargli un pugnetto affettuoso sul braccio “Tu non fai i piatti.”
“Ehi, non mi hai ancora visto all'opera con queste belle manine...” esclamò il ragazzo, agitando le dieci dita davanti a se.
La ragazza gli diede delle lievi pacche sulla schiena, porgendogli poi un canovaccio “Io lavo, tu asciughi?”
Passarono alcuni minuti in silenzio, dove si sentiva solamente il rumore dell'acqua mossa dalle mani di Marnie e quello del canovaccio che sfregava sui piatti puliti.

Hai dei bei amici.” disse improvvisamente la ragazza.
Frank sorrise, imbarazzato “Grazie, ma credo che da oggi siano anche i tuoi. Gerard invita da sua nonna solo gli amici stretti.” le spiegò, poggiando un piatto asciutto su una mensola.

Sono davvero gentili, ma quelli sono i tuoi amici, non i miei.” - Marnie si morse un labbro - “Dovrò farmi dei miei. Non voglio starti sempre tra i piedi.”
Frank lasciò perdere il piatto che aveva in mano e si voltò a guardarla mentre si torturava il labbro inferiore coi denti “Marnie, non mi stai tra i piedi, anzi sei molto discreta come persona, forse anche troppo.” asciugò il piatto e lo posò sulla mensola “E domani ti siedi affianco a me sul pullman.” le sorrise poi.
Finiti di lavare i piatti, tornarono nel salotto, dove vennero informati dagli altri di aver superato due missioni mentre loro non c'erano.

Cazzo, volevo farla io quella dopo la Norvegia.” borbottò Frank, buttandosi sul divano, e strappando di mano a Mikey il joystick .
Ehi!” protestò questi “Stavo vincendo!”
Se se...” replicò Frank, piegandosi in avanti e continuando a giocare al posto dell'amico.
Marnie si sedette a terra, affianco alle gambe di Frank, che le rivolse un piccolo sorriso, non staccando però gli occhi dallo schermo. Dopo aver finito la missione, le porse il joystick “Vuoi giocare?”
La ragazza lo prese in mano e lo guardò negli occhi, sollevando le spalle.

Non ricordi i tasti?” chiese, stupito. La ragazza scosse il capo, facendo ridere di gusto gli amici.
Frank sospirò e la circondò nuovamente le spalle con le sue gambe, rispiegandole da capo tutto. Quando avviò il gioco, Marnie sembrava più sicura della prima volta, infatti riuscì a destarsi meglio tra i nemici e riuscì ad ucciderne alcuni senza che i ragazzi glieli indicassero. Riuscì anche a trovare una cassetta del pronto soccorso.

Adesso ti fai vedere, razza di balorda?” grugnì la ragazza, facendo ridere a crepapelle i suoi amici.
Sta' entrando nell'ottica del giocatore.” esclamò Gerard, battendosi una mano sulla coscia.
Quando riuscì a finire la missione, Marnie alzò le braccia, soddisfatta “Ho vinto! Ho vinto!” beccandosi dei sorrisi.
Continuarono così per un po', facendo a turno delle missioni, finché Mikey non alzò gli occhi verso l'orologio “Cazzo, è già mezzanotte passata!”

Merda, domani c'è scuola.” grugnì Gerard, spegnendo la Play Station “Ritiriamo la bancarella, ragazzi!”
Aiutarono i due Way a raccattare la loro roba, ed a togliere le ultime cose sulla tavola, come il porta pane e la tovaglia. Quando fu tutto apposto, uscirono dalla casa ed i Way la chiusero, tanto la Nonna aveva le chiavi e l'avrebbe riaperta da dentro.

Beh ragazzi, ci vediamo domani!” esclamò Ray, agitando le chiavi della macchina in una mano.
Grazie di essere venuti.”
Marnie sorrise a Mikey, e lo strinse in un abbraccio “Grazie a voi.” poi passò a Gerard e strinse anche lui. Salutò anche Ray con un abbraccio e, augurando la buonanotte, si mise in macchina aspettando Frank. Il ragazzo si fermò a parlare un po' con i suoi amici, poi raggiunse la ragazza in macchina e guidò fino a casa.


Tornati a casa, si precipitarono a dormire, ma prima che Frank potesse entrare nella sua stanza, venne fermato dalla voce di Marnie. La ragazza si torturava le dita delle mani e sembrava imbarazzata.
Dimmi.” la incalzò il ragazzo, dolcemente.
Lei, senza dire niente, lo abbracciò, sussurrandogli nell'orecchio “Grazie di tutto.”
Il ragazzo le sorrise, dopo aver sciolto l'abbraccio, e le scompigliò i capelli “Di niente, pulce!” e, dopo essersi augurati la buonanotte, entrarono nelle loro rispettive stanze da letto.
Frank si tolse la felpa nera con foga, calciandola con un piede, e si sedette sul letto per togliersi le scarpe ed i pantaloni. Il suo sguardo si posò sul suo comodino, più pieno del solito. Aguzzando gli occhi, vide un libro azzurrino, nuovo di zecca e con sopra un fiocco rosso elaborato. Lo prese in mano, osservandolo per bene. Era il nuovo libro di Harry Potter, Harry Potter e l'Ordine della Fenice. Lo guardò, stranito, per poi alzarsi ed uscire dalla sua stanza.
Andò alla porta di quella di Marnie e bussò piano, stringendo ancora tra le mani il tomo. La ragazza gli venne ad aprire subito, guardandolo confusa.

E' successo qualcosa, Frank?”
Il ragazzo si grattò nervoso la nuca, cercando di non far caso che lui fosse solo in pantaloni. I suoi occhi vagarono per la figura della giovane, che aveva addosso una maglia enorme e sformata dei Pink Floyd che le arrivava fino a metà delle cosce nude.

Credo che questo sia tuo...” borbottò poi, porgendole il libro “Scott deve aver sbagliato stanza...”
Marnie gli sorrise, lasciando la porta aperta e dirigendosi verso il suo letto. Frank fece un passo all'interno della stanza, ancora vuota e priva di personalità, se non per la libreria piena di libri, tra cui anche i primi quattro di Harry Potter.

Quello è il tuo, la mia copia ce l'ho.” esclamò piano la ragazza, agitando il suo libro dell'Ordine della Fenice.
Ma io...” iniziò a dire il ragazzo, ma fu bloccato da una mano di Marnie che gli si posò sulla spalla nuda. La ragazza aveva le mani calde che, in confronto alla sua pelle fredda, sembravano carboni ardenti.
Mio padre fa spesso sorprese di questo genere, ti abituerai anche tu.”
Il ragazzo si morse il labbro, imbarazzato “Dovrò ringraziarlo domattina...”
La ragazza annuì, radiosa. Frank le augurò nuovamente la buonanotte e tornò alla sua stanza. Si tolse le scarpe ed i pantaloni, posò il libro sul comodino e si coricò nelle coperte. Sorrise lieve nel vedere quel libro, e si addormentò.








Salve!
Sì, per vostra sfortuna, sono tornata, e per di più con un nuovo capitolo! Ovviamente, spero che vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate... Non ho molto da dire su questo capitolo, se non che lo trovo un po' "smorto"... Sì, è il termine giusto!
In realtà, volevo farlo un po' più lungo, ma aggiungendoci metà del capitolo successivo, quella prima metà mi sembrava incompleta senza la seconda, ed ho voluto evitare di aggiungerla perché altrimenti il capitolo sarebbe stato davvero eccessivamente lungo e vi volevo risparmiare il supplizio... PER ORA!
Queste settimane sono passate un po' così, ma sono state rallegrate dall'album di Frank, Stomachaches, arrivato un paio di giorni dopo aver pubblicato il capitolo precedente. Chi mi segue su Instagram, può saperlo perché ho pubblicato una foto per vantarmene! Ah-ah-ah!
Oggi, invece, sono un po' giù di morale... Mi sento una falsa a dare felice degli auguri di compleanno ad una persona di cui non può fregarmene di meno e che ho visto per tre minuti. Almeno, mi ha portato il dolce, mio padre.
Cambiamo argomento! Vorrei ringraziare le persone che hanno letto il capitolo e Not_Lollipops per avarlo recensito!
Come sempre, non so quando ritornerò ad aggiornare, ma spero di avere in questo lasso di tempo delle vostre opinioni a proposito di questo capitolo. Anche delle offese gratuite mi vanno bene!
Io me ne torno a drogarmi di Shepherd of Fire dei Sevenfold, cosa che faccio da questa mattina alle undici... Mia madre mi ha preso per pazza!
Vi lascio i miei contatti alla fine, come ogni volta!

Vostra, Lu.




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