Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: NerdGirl_Marta    29/11/2014    1 recensioni
Quando fai di tutto per realizzare il tuo sogno può capitare che la vita ti sorprenda...accetta ciò che il destino ti regala e vivi l'occasione come un dono! Non puoi mai sapere cosa ti riserva il futuro...
Questa è una storia diversa, non vedrete mai un ''Tom'' che si innamora della protagonista...anche perchè la protagonista sono io!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 : Cucina italiana

 

La sveglia suonò molto presto la mattina successiva. Era lunedì, Riccardo sarebbe dovuto andare al lavoro e io con il pancione che ormai era diventato molto ingombrante non riuscivo a stare a letto per troppo tempo. Decisi quindi di alzarmi nonostante non avessi nulla da fare o per lo meno era quello che pensavo fino a quel momento. Feci colazione assieme a mio marito che poco dopo uscì di casa, non sarebbe tornato fino ad ora di cena. Quando rimasi sola in casa decisi di stendermi di nuovo a letto con il pc portatile per guardare un film, dovevo in tutti i modi distrarmi perchè il pensiero che Tom Hiddleston fosse ad una manciata di km da casa mia mi faceva andare fuori di testa. Optai per un filmetto romantico, non troppo impegnativo ma abbastanza coinvolgente da occuparmi un paio d'ore evitandomi di fantasticare su cosa stessero facendo Tom ed Amy a casa della mia amica. Erano appena iniziati i titoli di coda del film quando qualcuno suonò al campanello. Ero ancora in pigiama quindi afferrai la vestaglia di pile verde e andai a vedere chi era venuto a farmi visita senza preavviso. Con mia enorme sorpresa vidi attraverso lo spioncino della porta i due enormi occhioni verdi spalancati di Francesca accompagnati da un sorriso a 32 denti. “Che cavolo ci fai qui Cesca, non dovresti essere al lavoro?” le dissi mentre la vedevo accomodarsi allo sgabello appoggiando la sua enorme borsa sulla penisola di marmo della cucina. Lei mi guardò esaltata, era sovraeccitata per un motivo a me ancora sconosciuto “Beh intanto buongiorno! Ho portato le brioches calde...magari con queste ti rallegri un po' anche tu!” disse facendomi l'occhiolino. Continuavo a non capire perché fosse così entusiasta e felice di prima mattina ma i miei dubbi vennero subito risolti quando continuò dicendomi “Beh beh...dai racconta! Ti ha scritto? Vi siete sentiti? Cavolo ancora non ci credo che un attore famoso sta dormendo nel mio letto...a casa mia! O mio dio robe da pazzi! Non sono riuscita a dormire stanotte!”. Io invece non ero riuscita a trattenere le risate dopo averla sentita pronunciare quelle parole, ci avrei giurato che prima o poi l'effetto “magico” di Tom avrebbe colpito anche lei. “Senti Cesca stai calma...ahahaha...non credevo te ne fregasse tanto! Non eri tu quella che mi prendevi sempre per il culo quando mi esaltavo parlandoti di lui! E poi se vogliamo dirla tutta è vero che sta a casa tua ma ti voglio ricordare che è la con la sua ragazza! Chissà che genere di maialate hanno fatto o stanno facendo nel tuo letto!” le risposi divertita. Effettivamente però in qualcosa Francesca aveva ragione, non avevo controllato i social network per vedere se Tom aveva provato a contattarmi ed era strano da parte mia perchè conoscendomi sarebbe stata la prima cosa che avrei dovuto fare appena sveglia. “Va bene dai stai calma, ora vado a prendere il computer e controlliamo ma sono quasi sicura che non avrà scritto nulla. Si starà godendo un po' di pace e tranquillità da solo con Amy e di certo non sarò io a rompergli le palle!” ma anche quella volta mi sbagliavo di grosso, il messaggio c'era e il contenuto era ancora più inaspettato. Francesca saltellava sullo sgabello come una bambina di tre anni davanti ad un negozio di caramelle “Oddio Marta che figata! Un attore famoso ti ha invitato a cena...non sei esaltata? Cavolo non immaginavo facesse questo effetto, prometto che non ti prenderò più in giro perché devo ammettere che è veramente tutto troppo eccitante...avevi ragione! E adesso cosa gli rispondi? Vai la oggi pomeriggio? Ti prego dimmi che ti serve un accompagnatrice voglio assolutamente rivederlo, ti prometto che non ti faccio fare brutta figura...lo giuro...dai posso? Ti prego, ti prego!” mi disse eccitata e incontenibile. Passai molto tempo a cercare le parole giuste per rispondere al messaggio di Tom, era ovvio che sarei andata a cena con loro mi sembrava una cosa a dir poco fantastica ma non avevo la minima idea di dove portarli. Non avevo detto a nessuno della presenza di Tom ed Amy a Mantova, anche perché la maggior parte dei miei amici e parenti non sapevano neanche chi fosse, per loro era soltanto il mio “fidanzato immaginario” o il “tizio inglese che ha fatto Loki”. Mi ritrovai a pensare ad alta voce “...e se poi andiamo fuori a cena e qualcuno lo riconosce? Magari gli fanno delle fotografie e le mettono su internet...gli ho dato la mia parola che nessuno lo avrebbe disturbato qui ma non pensavo volesse uscire in giro per la città. Credevo che si sarebbero chiusi in casa per una settimana intera senza rischiare...che cavolo faccio ora? Dove li porto?” e alzai lo sguardo ad incrociare quello della mia amica. Dopo qualche istante di silenzio Francesca scattò in piedi dicendo “Ci sono! Ho la soluzione...non puoi portarli in giro altrimenti rischiano di farsi scoprire ma se li porti qui nessuno lo verrà a sapere e noi abbiamo tutto il pomeriggio per cucinare qualcosa di buono no?! E' la soluzione migliore, facciamolo! Ti aiuto io! Puoi anche chiamare tua mamma no? In tre faremo talmente tanta roba da mangiare che sarà anche meglio del ristorante!”. Era davvero un idea meravigliosa, l'unica cosa che mi mancava da fare era telefonare a mia mamma per spiegargli la situazione e mettermi all'opera per organizzare tutto. In un paio d'ore avevamo già pensato al menù, cucina italiana era ovvio e mandai Francesca a fare la spesa lasciandomi in balia delle pulizie in casa, non potevo certo fare brutta figura con l'uomo perfetto che sarebbe stato mio ospite quella stessa sera. Verso le cinque del pomeriggio potevo definirmi soddisfatta del nostro operato. Io, mia mamma e Francesca avevamo lavorato come pazze per organizzare tutto alla perfezione, non mi mancava altro che farmi una doccia ed andare a prendere Tom ed Amy. Mentre Francesca guidava al mio fianco verso la casa al lago mi venne un atroce dubbio “...oh Cesca! E se adesso andiamo la e lui ci dice che non viene perché preferisce andare fuori a cena...cavolo abbiamo preparato talmente tanto cibo da sfamarci un esercito che sarebbe davvero il colmo!”. Arrivammo a destinazione quando il sole stava già calando, le luci del salotto erano accese e dall'esterno potevamo sentire il rumore della televisione, bussai alla porta. “Ehy, ciao! E' un piacere rivedervi, Amy è di sopra si sta cambiando! Allora usciamo stasera? Dove ci porti?” mi disse Tom incitandoci ad entrare con la mano. Lui era già pronto, impeccabile ed estremamente affascinante indossava dei jeans scuri e una camicia bianca aderente con le maniche ripiegate fin sopra ai gomiti. Non mi sarei mai stancata di ammirare la sua indescrivibile bellezza ma quello che colpiva di più erano i suoi occhi luminosi e sorridenti circondati da una miriade si piccole rughe e quel sorriso splendente e talmente contagioso da far invidia ad un angelo. Francesca non spiccicò neanche una parola oltre ad un timido “Ciao” e si limitò a seguirmi fino al divano dove ci sedemmo entrambe con un po' in imbarazzo “Eh Tom, a dire il vero...avrei un cambio di programma da comunicarti. Ho pensato e ripensato ad un posto perfetto dove portarvi ma ci sarebbe sempre il rischio da parte vostra di venire riconosciuti. So che volete stare tranquilli quindi avrei persato che la soluzione migliore potrebbe essere venire a cena a casa mia. Che ne dici? Si può fare? Aspettiamo Amy così lo chiediamo anche a lei...” dissi rivolta a Tom che nel frattempo si era seduto sul divano vicino al nostro. Lui per un attimo non disse nulla, sembrava perplesso. “Ehm..oh wow...davvero? Ma io volevo portarvi fuori per offrirvi una cena, per sdebitarmi con voi e adesso tu mi vuoi invitare a cena a casa tua? No non posso accettare, è meglio se andiamo al ristorante e poi non voglio farti anche cucinare, sei stata fin troppo gentile, non voglio più approfittarne!” mi disse con tono dolce ma sicuro appoggiandomi una mano sul ginocchio sinistro come se volesse convincermi a rispondergli in modo affermativo. Fu proprio in quel momento che Francesca decise di parlare, scegliendo come al solito il momento e le parole meno adatte “Credo che ormai la frittata sia già stata fatta! Abbiamo già preparato tutto...non puoi dirle di no! Abbiamo lavorato tutt'oggi per preparare una cena italiana...devi assolutamente venire...ehm..o meglio...dovete venire...tu ed Amy intendo è ovvio!” e si bloccò immediatamente quando incrociò il mio sguardo minaccioso. Era veramente una situazione imbarazzante non sapevo che dire, come al solito partivo in quarta convintissima che Tom avrebbe accettato qualsiasi cosa gli proponessi di fare e mi ero pentita di non avergli mandato un messaggio prima di preparare tutto. Tom sorrise in modo tenero e complice, non mi aspettavo una reazione del genere poi con tranquillità rispose “Beh che dire...allora se è già tutto pronto non posso che accettare! Dovrò pensare a qualcos'altro allora per sdebitarmi con voi ragazze! Siete davvero i miei nuovi angeli custodi!”.

 


 

Aspettai Amy seduto sul divano in salotto, guardando un film italiano che non avevo mai visto prima. Le ragazze se ne erano già andate, eravamo rimasti d'accordo che le avremmo raggiunte direttamente a casa di Marta, avevo il suo indirizzo. Lei era stata così carina da scrivermi su un foglietto le indicazioni per raggiungere casa sua dove avremmo cenato in loro compagnia. Quando Amy mi raggiunse in salotto rimasi estasiato nel constatare quanto fosse bella. Indossava un semplice vestitino nero attillato lungo fino al ginocchio, giacchetta rosso scuro dello stesso colore delle scarpe eleganti, i capelli sciolti le ricoprivano le spalle e parte della schiena. Arrivò vicino a me e si sporse per darmi un bacio tenero a fior di labbra “Amore non sono ancora venuti a prenderci? Marta ti ha risposto su Twitter?” mi chiese. Le spiegai tutto in macchina, partimmo con un po' di anticipo per paura di arrivare tardi, non conoscevo la strada e avevo il terrore di perdermi. Guidando, più o meno a metà del tragitto che stavo percorrendo, intravidi un negozio di vini che stava chiudendo e d'accordo con Amy decisi di accostare per scendere ad acquistare una bottiglia da portare a Marta. “No aspetta Tom...scendo io! Meglio non rischiare, non si sa mai...aspettami qui! Dammi il portafoglio faccio io...” mi disse Amy poco prima di vederla sparire dentro al piccolo negozietto. Dopo alcuni minuti uscì con due bottiglie, una di spumante italiano e una di vino rosso invecchiato a giudicare dall'etichetta. La casa di Marta e Riccardo era molto modesta, una piccola villetta a schiera con cancellata in ferro battuto che circondava i pochi metri di giardino davanti all'ingresso. Suonai il campanello tenendo con una mano le due bottiglie mentre con l'altra stringevo la spalla di Amy attirandola vicino a me. Quando Riccardo venne ad aprire alla porta ci chiese immediatamente se avevamo paura dei cani ma ricevette da entrambi una risposta negativa. Quando fummo entrati la prima cosa che mi colpì fu il buonissimo profumo di cibo casalingo e l'abbaiare di un cane che era stato preventivamente chiuso in una stanza li vicino. "Beh se non avete paura dei cani allora lo libero, altrimenti va a finire che mi distrugge la porta! E' curioso come una scimmia..." disse Riccardo mentre si sporgeva verso la maniglia della porta per liberare un bulldog francese tutto nero che corse subito ad annusarci curioso. Diedi le bottiglie al padrone di casa ringraziandolo per l'invito e in lontananza vidi la cucina e la sala da pranzo imbandita a festa, mi era quasi sembrato di ritornare ragazzino quando da piccolo insieme alla mia famiglia festeggiavamo il Natale tutti assieme. Marta era alle prese con i fornelli mentre Francesca e quello che pensavo essere il suo ragazzo erano seduti su in divanetto vicino al tavolo da pranzo. "Molto piacere di conoscerti! Mi chiamo Tom.." dissi all'uomo sconosciuto presentandomi. Lui si alzò e mi sorrise imbarazzato "Ehm...piacere mio! Tranquillo so chi sei...io sono GianMaria ma puoi chiamarmi Gian se preferisci!" subito dopo con molta educazione si presentò anche ad Amy. La situazione era parecchio imbarazzante, avevo accettato di passare la serata praticamente con degli sconosciuti e io stesso non sapevo bene cosa dire. Anche Amy era parecchio in imbarazzo e sicuramente parlare diventava ancora più difficile considerando il fatto che eravamo gli unici "stranieri" in quella stanza. Tutti gli altri si sforzavano di parlare in inglese, con Marta e Riccardo era molto più semplice perché loro riuscivano a spiegarsi molto bene ma con l'altra coppia facevamo un po’ fatica a capirci quindi tante volte mi limitavo a sorridere e loro facevano lo stesso. Avevo infatti notato che l'inglese di Marta era migliorato parecchio da quando c'eravamo visti a Bangor, molto probabilmente aveva fatto un corso perché la sua pronuncia era diventata quasi impeccabile, di certo il suo inglese era molto meglio del mio italiano. Andai a sedermi su un altro divanetto li vicino in attesa che fosse pronta la cena, seguito a ruota da Amy che non diceva una parola. Appena mi sistemai contro lo schienale del divano, con un balzo, il cane mi saltò letteralmente in braccio e iniziò a leccarmi la faccia. Con uno scatto impressionante Riccardo afferrò di peso il cane, lo allontanò dalle mie ginocchia sgridandolo e iniziando a scusarsi desolato con me. "Non ti preoccupare davvero, mi piacciono i cani! Come si chiama?" chiesi curioso, almeno avevo trovato qualcosa di cui parlare. Si intromise Marta rispondendo alla mia domanda "Ehm...si chiama Batman! Sai per colpa delle orecchie e del colore...e colpa del nostro essere po’ troppo nerd!" disse ridendo indicando il marito. Decisi quindi di rispondere a Marta in tono scherzoso per tentare di smorzare un po’ la tensione che aleggiava nella stanza "Ma come? Sono un po’ deluso devo ammetterlo...speravo almeno si chiamasse Loki o qualcosa del genere in mio onore! Eh, eh, eh...". Marta mi guardò un po’ sbalordita cercando di trattenere una risata "...a dire il vero puoi stare tranquillo perché Loki è lui!" disse indicando il gatto nero che fece capolino nella stanza snobbando completamente tutte le persone che in quel momento lo stavano osservando. Scoppiammo tutti a ridere e poi la tensione di allentò con passare del tempo, grazie anche alla buona cucina e al vino. Stavo sorprendentemente bene con quelle persone e la cosa mi sbalordiva parecchio perché avevamo vite completamente diverse, lavori diversi e cultura diversa ma nonostante tutto sentivo come un affinità, una naturale fiducia nei loro confronti. "Marta ora faccio una foto a queste meravigliose lasagne e la mando a Chris...lui va matto per la cucina italiana! Vediamo cosa dice...tanto dovrebbe essere a Londra quindi starà mangiando anche lui!" dissi e presi il cellulare per scattare la foto del piatto fumante che avevo davanti. Nel giro di pochi minuti il telefono squillò, ero sicuro che Chris mi avrebbe chiamato, la troppa curiosità era uno dei suoi pochi difetti. Quando anche gli altri commensali iniziarono a capire chi fosse all'altro capo del telefono iniziarono tutti a ridere mentre Francesca si fece sfuggire una frase in italiano destinata a Marta ma che anche io fui in grado di capire senza molti problemi "Oh cazzo...è lui? E' Thor? O mio dio...". Il colore che assunse il viso della ragazza istantaneamente mi fece intuire che lei fosse una fan di Chris, effettivamente era una cosa logica visto che la sua migliore amica era una fan sfegatata di Loki. "Aspetta amico ti metto in vivavoce così li puoi salutare..." dissi a Chris che l'istante successivo esordì dicendo "Ohhhh Marta come mai non mi hai invitato? Sono un po’ offeso sai? Sarà per la prossima volta ci conto ok? Buona serata a tutti e buona cena!" e riattaccò. La serata fu un totale successo, ci divertimmo un sacco anche grazie al vino infatti ero decisamente brillo. Fino a quella sera ero fiero delle mie capacità nel reggere l'alcol, era risaputo che gli inglesi fossero degli ottimi bevitori ma non mi era mai capitato di dovermi confrontare con uomini italiani, avevano vinto certamente loro. Passammo il dopo cena a ridere e a scherzare, parlando del più e del meno, delle nostre vite ma poi ora della fine il discorso andava sempre a finire sul mio lavoro, sul mondo del cinema e sui miei colleghi. A me comunque non dispiaceva affatto parlare di quegli argomenti, era infondo quello che mi entusiasmava di più ed era una parte importante del mio essere. Amy si stava divertendo, andava molto d'accordo con Marta, si ritrovarono infatti ad avere molti gusti simili riguardo alla musica e ai film e questo mi faceva molto piacere. Ogni tanto scoppiavo a ridere come un pazzo quando vedevo Marta che sgridava e punzecchiava Riccardo facendogli notare i gesti romantici che dedicavo a Amy "Vedi Ricky così si fa! Quand'è stata l'ultima volta che mi hai accarezzato così...ecco guarda Tom e prendi appunti...sbrigati!" disse lei colpendo in modo giocoso la spalla del marito che roteò gli occhi prendendola in giro. Erano una bella coppia, stavano veramente bene assieme, si vedeva che si conoscevano da molto tempo. Era strano vedere quei due ragazzi entrambi più giovani di me sposati in attesa del primo figlio mentre io ancora facevo il fidanzatino innamorato assieme ad Amy. Vederli assieme mi fece pensare parecchio e rivalutare la mia situazione ma rimase comunque, almeno per quella sera, un timido pensiero nella mia mente. Senza che ce ne rendemmo conto si fece molto tardi, l'orologio sulla parete della cucina segnava quasi le due di notte, era giunta l'ora di andare a dormire. Gian e Francesca si offrirono per accompagnarci a casa visto che avevo bevuto parecchio non volevo rischiare di farmi arrestare in terra straniera, quello si che sarebbe stato un fantastico scoop per i giornalisti. Prima di andarmene chiesi a Marta se il pomeriggio successivo avremmo potuto fare un giro assieme a lei per Mantova, volevo vedere assolutamente quella meravigliosa città. "Pensi che sia una buona idea? E se qualcuno ti riconosce e ti scatta una foto?" mi chiese lei preoccupata. Aveva ragione ma non potevo mica rimanere imboscato in casa con Amy per un intera settimana "Non ti preoccupare Marta, se per te va bene allora è ok pure per me. Sei tu quella che deve essere sicura...io sono abituato ad essere fermato dalle fans e ad essere fotografato ma tu no! Devi valutare la possibilità di essere presa di mira solo perché ti vedono in mia presenza! Quindi sei tu quella che deve decidere, non io!" le risposi per metterla tranquilla ma la mia frase sortì un effetto opposto a quello che mi aspettavo. Forse Marta non aveva pensato a quell'evenienza ed era rimasta parecchio sconvolta dalle mie parole, ci mise un po’ prima di rispondermi "Ah, beh...sono quasi sicura che se sto vicino a te in pochi saranno in grado di notarmi... ahahaha!" mi rispose mentre la vidi fare l'occhiolino ad Amy. Avevamo quindi deciso di vederci il pomeriggio successivo alla casa sul lago che era praticamente a pochi passi dalla città. Il programma era di girare a piedi nel centro storico, Marta mi rassicurò dicendomi che al massimo ci avremmo impiegato mezzora per attraversare tutta la città, era veramente minuscola quindi avremmo avuto anche il tempo per entrare in un qualche museo. Non stavo più nella pelle, ero veramente esaltato all'idea di visitare la città ma forse era anche l'effetto del vino che dava il proprio contributo. Uscimmo tutti di casa mentre un campanile in lontananza per due volte rintoccò rumorosamente, Amy abbracciò Marta e Riccardo, si salutarono e poi si avviò verso la macchina seguendo Francesca e Gian. "Allora buona notte, ci vediamo domani pomeriggio! Grazie mille per la splendida serata! Davvero molto gentili, mi sono divertito un sacco!"dissi alla coppia mentre stavo uscendo dalla porta di casa poi mi voltai e diedi un bacio leggero sulla guancia a Marta. Non pensavo di aver fatto nulla di male ma vidi il suo volto diventare completamente paonazzo e i suoi occhi sbarrarsi quasi terrorizzati, decisi quindi che era giunto il momento di levare i tacchi. Quando arrivammo finalmente a casa ero stravolto, non vedevo l'ora di buttarmi a letto, ero completamente saturo di cibo e di vino. Non ero molto abituato a quel genere di serate e dalla faccia di Amy non era difficile intuire che fosse lo stesso anche per lei. Mi addormentai di sasso quella sera supino, un braccio steso lungo il fianco e l'altro appoggiato alla schiena di Amy che si era già addormentata utilizzando il mio torace come cuscino, tutto era perfetto, fantastico addirittura meglio di come avevo sperato.

   
 
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