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Autore: Kaito Dark    02/12/2014    1 recensioni
Alicia è sconvolta per via di un incidente in cui è morto un ragazzo e per cui si da la colpa. Quando la sua disperazione raggiunge il limite, la ragazza tenterà un gesto estremo. Proprio quando tutto sembra finito, però, un ragazzo la salva. Così inizia la storia di Alicia alla ricerca della verità sul suo misterioso salvatore
Genere: Mistero, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: il perdono ha il colore del sangue.

 

Il giorno dopo, durante l'intervallo, Alicia si avvicinò ad Alexander:

“ tu non vuoi proprio lasciarmi in pace, vero?!”

“ so che sei furioso con me ma vorrei che tu ascoltassi ciò che devo dirti: negli ultimi giorni non ho fatto altro che tempestarti di domande senza darti tregua; non mi sono resa conto che, così facendo, ti ho impedito di superare la morte di tuo fratello; da quando è iniziata la scuola, ho fatto come se nulla fosse successo perché volevo semplicemente dimenticare l'accaduto ed andare avanti con la mia vita; adesso, però, ho capito che questo è sbagliato: da ora in avanti vivrò la mia vita al meglio, ricordandomi, però, del sacrificio fatto da tuo fratello per salvarmi; insomma, quello che sto cercando di dirti è che mi dispiace...”;

Alexander rimase in silenzio:

“ allora, non dici niente?”

“ cosa dovrei dire? ti aspetti che smetta di detestarti solo perché hai capito il motivo del mio odio? beh, sappi che ti sbagli: io continuo a non sopportarti e dubito che le cose cambieranno!”.

Alexander si alzò in piedi e se ne andò:

“ non è andata come mi aspettavo...”.

 

Finita la scuola, Alicia corse verso casa e, dopo aver preso la sua attrezzatura, andò alla sua lezione di kendo:

“ dovrei provare a parlare di nuovo con Alexander ma non ne ho il tempo; inoltre non saprei neanche cos'altro dirgli.”.

 

Dopo la lezione di kendo, mentre tornava a casa, ad un tratto sentì un urlo straziante provenire dalla riva del fiume. La ragazza si spaventò e decise di andare a vedere cosa stava accadendo. Quando arrivò sul posto, trovò Alexander steso a terra e privo di sensi; di fronte a lui c'erano tre ragazzi, uno dei quali teneva in mano un tubo di metallo. Alicia corse a soccorrere il giovane ferito; gli prese un braccio e, anche se con molta fatica, riuscì ad alzarlo. Il ragazzo con in mano l'oggetto di metallo, rivolgendosi verso Alicia, esclamò:

“ ehi, tu, sei una sua amica?”

“ più o meno... perché lo avete ridotto così?!”

“ è lui che ha cominciato! Noi ci stavano facendo i fatti nostri quando lui è arrivato ed ha iniziato a darci fastidio, così gli abbiamo dato una lezione...”.

In quel momento Alexander riprese conoscenza:

“ dove mi trovo? Cosa succede?”

“ bene, hai ripreso i sensi! Ti ricordi cosa ti è accaduto?”

“ adesso si. Puoi lasciarmi, ce la faccio a stare in piedi. Ehi voi tre, restituitemi quel libro!”

“ oh, parli di questo!?”.

Uno dei tre ragazzi tirò fuori dalla tasca un piccolo libro con la copertina tutta nera:

“ ridatemelo subito!”

“ te lo puoi scordare! Qui dentro ci sono scritte alcune cose interessanti per cui me lo tengo!”

“ restituiscimelo oppure me lo riprendo con la forza!...”

“ ah si,vediamo come ci riesci!”.

Gli occhi di Alexander si tinsero di rosso. Alicia, preoccupata per le condizioni del ragazzo, gli chiese:

“ sei sicuro di farcela?”

“ tu non ti impicciare; ci vorrà molto più di questi quattro graffietti per fermarmi!”

“ beh, in questo caso...”.

Alicia prese la sua katana di legno dalla sacca:

“ che stai facendo?”

“ ti do una mano...”

“ perché lo fai? non siamo amici...”

“ lo so, ma devo ancora farmi perdonare per ciò che ho fatto negli ultimi giorni... allora, vuoi continuare a parlare oppure vuoi riprenderti il tuo libro?!”

“ fa un po’ come vuoi!”.

Alexander si scagliò contro il ragazzo che aveva il suo libro e, dopo averlo disarmato con un calcio, lo atterrò tirandogli diversi pugni nello stomaco. Alicia, invece, colpì più volte con la sua katana gli altri due giovani, che, alla fine, si arresero e scapparono. Alexander si avvicinò al ragazzo steso a terra e si riprese il libro. Dopodiché guardò il teppista in piena faccia con i suoi spaventosi occhi ed esclamò:

“ Vattene!”.

Il ragazzo si rialzò in piedi e fuggì. Alicia, euforica per l'accaduto, gridò:

“ ce l'abbiamo fatta!”

“ io me ne torno a casa...”.

Alexander iniziò ad allontanarsi con molta calma:

“ ehi, aspetta...”.

Il ragazzo si fermò e dopo qualche secondo, prima di ricominciare a camminare, disse:

“ grazie...”.

Alicia fece un sorriso e rispose:

“... di niente!”.

 

Quella sera, mentre tornava a casa, Alexander rimuginava su ciò che era successo:

“ mi ha aiutato nonostante le avessi detto di starmi lontano... forse l'ho giudicata troppo in fretta...”.

 

Il giorno successivo, non appena Alicia arrivò in classe, lei ed Alexander vennero convocati in presidenza:

“ ragazzi, ho saputo che ieri siete stati coinvolti in una rissa, sono molto deluso dal vostro comportamento!”.

Alicia rimase stupita delle parole del preside:

“ mi scusi signor preside, chi le ha detto cos'è successo?”

“ questo non ha importanza! Esigo immediatamente una spiegazione!”

“ va bene: vede, ieri noi...”

“ aspetta Alicia. Signor preside, questa ragazza non centra niente: è vero, ieri sono stato coinvolto in una rissa ma lei, anche se era presente, non ha fatto nulla per cui vada rimproverata; l'unica cosa che ha fatto è stato aiutarmi a tornare a casa, dato che a causa dei colpi che avevo preso non riuscivo a reggermi in piedi!”

“ è la verità Alicia?”

“ ah beh ecco...”

“ le giuro che è la verità, signor preside!”

“ ho capito. Alicia, puoi tornare in classe...”

“ ma veramente...”.

Alexander impedì alla ragazza di dire altro e le fece segno di andarsene. La giovane, anche se dubbiosa, uscì dalla presidenza; dopo aver chiuso la porta, tuttavia, rimase lì ad ascoltare:

“ allora, alunno Hunt, questa volta, prima che io prenda una decisione, mi racconterà cos'è successo?”

“ ... immagino di non avere scelta...”.

Alexander tirò fuori da una tasca il libro che aveva recuperato il giorno prima:

“ questo libro è stato scritto da persone a me molto care, è unico nel suo genere. Ieri pomeriggio lo stavo leggendo quando sono arrivati due tizi che me lo hanno strappato di mano. Io gli ho chiesto di restituirmelo ma loro hanno rifiutato; io ho insistito ma non è servito. Prima che io potessi fare qualcosa, un loro amico mi ha colpito alla testa con un tubo di metallo e sono svenuto. Quando ho ripreso i sensi, uno dei tre ragazzi aveva ancora in mano il mio libro. Gli ho chiesto nuovamente di restituirmelo ma lui ha rifiutato un'altra volta; così, dato che con le parole non avevo ottenuto alcun risultato, sono stato costretto a riprendermi il libro con la forza.”

“ ...capisco le tue motivazioni, tuttavia, non posso sorvolare su ciò che è accaduto e, dato che ti avevo già avvertito, sono costretto ad espellerti...:”

“ capisco signor preside... torno in classe a prendere la mia cartella e me ne vado...”.

In quel momento Alicia spalancò la porta:

“ aspetti signor preside!”

“ alunna Gray, come osa irrompere così nel mio ufficio?!”

“ la prego di ascoltarmi signor preside; non è giusto che lei espella Alexander! Lui è una brava persona! Le voci su di lui sono false! Non è giusto che venga espulso solo perché si è difeso da dei teppisti! Due giorni fa ha salvato una bambina da un bullo ed il giorno primo ha salvato me e molti altri studenti da quel pazzo di Arthur che lei crede essere un angelo! Inoltre... inoltre...”.

Alicia scoppiò in lacrime e, dopo essersi stretta il vestito tra le mani, continuò:

“... alcuni giorni prima dell'inizio della scuola, per salvarmi la vita, Stephan, il fratello di Alexander, ha perso la vita... io ero sconvolta e così dopo poco tentai il suicidio buttandomi dal ponte che attraversa il fiume vicino a casa mia... pensavo che quella fosse l'unica cosa che potevo fare per espiare le colpe... quando stavo per morire, però, Alexander si è buttato nel fiume, mi ha salvato la vita e mi ha fatto capire che dovevo andare avanti con la mia vita!... per cui... per cui... se Alexander non è degno di restare in questa scuola, allora, nemmeno io lo sono!”.

Alicia, dopo aver finito di parlare, si calmò; il preside le passò un fazzoletto con cui si asciugò il viso. Il direttore della scuola rimase in silenzio per qualche minuto, dopodiché disse:

“ alunna Gray, mi racconti che cosa è successo veramente tre giorni fa a villa Anderson...”

“  va bene...:”.

 

Dopo aver finito di ascoltare il racconto di Alicia, esclamò:

“ bene, adesso so la verità. In questi ultimi anni mi sono fatto influenzare fin troppo dalla famiglia Anderson ma ora basta! Alunno Hunt, consideri annullata la sua espulsione e qualsiasi altro provvedimenti che le ho imposto, può tornare in classe e continuare a seguire normalmente le lezioni.”
“ grazie signor preside.”

“ può andare anche lei, alunna Gray...”

“ si.”

“ vi chiedo solo un favore: quando arrivate in classe, mandatemi l'alunno Anderson...”

“va bene signor preside.”.

I due ragazzi si avvicinarono alla porta ma, prima che potessero uscire, il preside li fermò nuovamente:

“ ah, Alexander, dimenticavo di dirti una cosa: ti ringrazio per aver salvato mia figlia.”.

Anche se sorpreso, il ragazzo fece un leggero sorriso e rispose:

“ di niente.”.

Dopo aver chiuso la porta, Alicia si tolse il cappello di paglia dalla testa e lo porse ad Alexander:

“ tieni, te lo restituisco; da quello che ho capito, questo per te è un caro ricordo di tuo fratello e, dopo quello che è successo, credo che sia meglio che lo tenga tu.”.

Alexander prese in mano il cappello e, dopo averlo guardato per qualche secondo, lo rimise sulla testa della ragazza, che, stupita, chiese:

“ cosa significa?”

“ ti sta bene questo cappello, tienilo. Ti chiedo di perdonarmi per come mi sono comportato in questi giorni; fino a ieri ero furioso con te perché ti ritenevo responsabile della morte di mio fratello; adesso, però, ho capito che tu non hai colpa, non sei stata tu a spingerlo in mezzo alla strada, mio fratello ha agito di sua volontà;quello che sto cercando di dire è che mi dispiace...”.

Alicia fece un sorriso.

“ ricominciamo da capo: piacere, io sono Alicia Gray.”.

La ragazza tese la mano al ragazzo e lui fece un leggero sorriso e gliela strinse:

“ piacere, io sono Alexander Hunt.”

“ torniamo in classe.”

“ per una volta sono molto felice di tornare in classe...”

“ non vedi l'ora di vedere la faccia di Arthur quando gli dirai che deve andare in presidenza per essere punito?”

“ mi dispiace solo di non potergli fare una foto...”.

 
  
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