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Autore: MaryFangirl    03/12/2014    3 recensioni
Sheldon e Penny sono a casa di quest'ultima dopo aver cenato insieme e iniziano a bere vino. Una notte di follia basta a sconvolgere le vite di entrambi e di chi sta intorno a loro.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Penny, Sheldon Cooper
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sonno di Penny era stato tranquillo e senza sogni e anche se al risveglio effettivamente fu stranita nel ritrovarsi nuda accanto a un altrettanto nudo Sheldon, non si alzò come un'ossessa per scappare via atterrita, epilogo prevedibile e non inconsueto nel suo passato quando era capitata l'avventura di una notte dopo una serata di bagordi. Indubbiamente sentiva che con Sheldon era stato qualcosa di diverso anche se di fatto non lo era. Non trovò così imbarazzante sbirciare nella sua direzione, adocchiare i propri capelli biondi sparsi sulla sua spalla, notare che anche lui dormiva beato.
Era domenica e in più aveva avuto una nottata sfiancante...specie per uno che credeva che 'sport' fosse una parolaccia. Penny in realtà si sentiva serena e soddisfatta: non aveva avuto torto nel ritenere che la cosa sarebbe stata molto piacevole. Era curiosa della reazione di Sheldon, tuttavia si alzò con calma e compì la solita routine tra bagno, vestiti puliti e cucina per mettere su il caffé. Cosa mangiava Sheldon di domenica? Fiocchi d'avena o french toast?
Tra pensieri di poca importanza e elucubrazioni sulla colazione, Penny pensò che in fondo bisognava ringraziare Amy: era stata lei, concretamente, a permettere a Sheldon di aprirsi un po' al mondo, di considerare il contatto fisico non come arma di distruzione di massa, di riconoscere che gli esseri umani sono sì animali ma dotati di qualcosa di più, ad esempio i sentimenti, e tutto ciò che lui aveva sempre negato potesse riguardarlo.
Poi Amy si era trasferita per delle ricerche in Australia, nel Queensland, ottenendo una cattedra nel prestigioso Brain's Institute. Lei e Sheldon avevano continuato a sentirsi per un po' ma la cosa non era durata molto. In realtà non c'era stata una rottura ufficiale, semplicemente si erano contattati sempre meno fino a non farlo più.
Finché Amy non aveva telefonato a lei, Penny, intrattenendola a lungo con le sue ultime vicende.
Si era innamorata di un'altra persona, il suo attuale compagno, un dietologo francese di nome Antoine che aveva tenuto un simposio nella sua università, e ora aspettavano una bambina da sei mesi che avrebbero chiamato Marie. Amy aveva affermato più volte di non essere mai stata tanto felice: insegnare le piaceva moltissimo, la sua nuova famiglia era quanto di più inaspettato e meraviglioso potesse sognare.
Gli Stati Uniti non le mancavano più di tanto, aveva detto, l'infanzia e buona parte della vita adulta erano state all'insegna dei bulli, mentre lì in Australia le sembrava di essere rinata anche se provava effettivamente nostalgia per gli amici. Prima di terminare la chiamata le aveva fatto promettere di salutare Sheldon da parte sua. Non ne era più innamorata ma gli voleva ancora bene.
Tra Penny e Leonard, invece, era finita per davvero. Ci avevano riprovato e non aveva funzionato: addirittura avevano convissuto per qualche mese ma a lungo andare non si sopportavano più e stare insieme per fare sesso era insensato. Non c'era chimica tra loro, interesse sincero per quello che faceva l'altro, nulla in comune, solo battibecchi fondati sul nulla. Leonard era assillante e costantemente ansioso, il vaso aveva facilmente traboccato. Avevano una visione di relazione, era ovvio: Leonard pretendeva che vivessero quasi in simbiosi, lei assolutamente no, convinta com'era che due persone non avevano bisogno di stare costantemente appiccicate per dimostrare di amarsi e, anzi, stare un po' separati faceva bene. Quando usciva con le amiche, lui le scriveva un sms ogni ora per chiederle se si stesse divertendo, a che ora pensasse di tornare a casa e così via ed era semplicemente snervante. Aveva lasciato la casa dei suoi genitori per essere libera, non per trovare un'altra oppressione. Se la vita di coppia toglie qualcosa invece di aggiungere è meglio lasciare perdere, aveva letto in un blog, e non poteva essere più d'accordo.
Ciò non significava che lei e Leonard si odiassero, erano rimasti amici, un po' freddi e distaccati, ma sempre cortesi e civili l'uno con l'altra.
A parte questo, Penny aveva trovato lavoro in una radio locale, in cui teneva una rubrica di moda: da poco in realtà era stata 'promossa' e da un paio d'ore a settimana era diventata una presenza quotidiana, merito della sua foto che aveva fatto il giro del web e aveva provocato un deciso impennamento degli ascolti. Inoltre frequentava assiduamente il corso di teatro, aveva scoperto che recitare sul palco la soddisfaceva non poco.
Mentre le immagini degli ultimi tempi le passavano per la testa, si affrettò a spegnere il fornello dato che la moka già tossiva, prima di far uscire il caffé e sporcare tutto.
Soffiando sulla tazza bollente si affacciò alla porta della camera giusto in tempo per vedere che Sheldon si era appena svegliato. Lo sguardo attonito, i capelli arruffati, il volto che impallidì. Penny capì che ricordava la notte passata. La sua faccia smarrita era ancora piuttosto divertente ma evitò di ridere perché era consapevole di quanto fosse grande il suo sbigottimento.
Sheldon la osservò con aria supplichevole e ancora assonnata.
"Ti avrei raccontato che eri sonnambulo e sei piombato in casa mia per poi spogliarti, ma credo che sia inutile"
Penny si aspettava una risposta sarcastica e didascalica sul fatto che le amnesie provocate dall'alcool non si verificavano sempre e che la predisposizione genetica aveva la sua influenza. Ma non arrivò affatto.
"Ok, senti...finisco il caffé e vado a fare una seduta di sano shopping. È domenica, prenditela con calma, fatti una doccia e prendi quello che vuoi dal frigo, è finalmente pieno"
Capì che non era il caso di aggiungere altro e uscì, lasciandolo solo coi suoi turbamenti. Avrebbe dovuto sentirsi anche lei tanto stranita. Eppure non lo era. Eppure stava bene.
Perché era stato davvero bello.
 
Sheldon fu una saetta nel rimettersi i vestiti e capitolare fuori dall'appartamento. Il luogo del peccato, avrebbe detto sua madre con occhi spiritati. Finalmente nel salotto di casa sua, incontrò Leonard che lavorava al computer; l'amico lo guardò sorpreso.
"Da dove arrivi?"
"Ehr...sono andato a fare una passeggiata"
"Tu? Sul serio?"
"Sì, sì, ho avuto un incubo terribile che mi ha svegliato e visto che non sono più riuscito ad addormentarmi..." lasciò cadere la frase. Leonard annuì, senza dargli molto peso, tornando ai suoi calcoli. "Vado a fare una doccia"
"Non fai mai la doccia di domenica"
Sheldon si morse la lingua. "Sono sudato, per una volta farò un'eccezione"
Leonard si stupì ma non poté chiedere altro, Sheldon era già sparito in bagno.
Sotto la doccia calda, Sheldon tentà di lavarsi via il senso di disagio. Ricordava tutto perfettamente e si ritrovò a maledire la memoria eidetica di cui tante volte si era vantato. Era successo davvero a lui. Aveva praticato il coito. Con la sua amica e vicina di casa. Tutto era così surreale; voleva in qualche modo pentirsi di quell'esperienza, sperare di tornare indietro ma la cosa ridicola era che non lo pensava affatto.
Perché gli era piaciuto. Guardò in basso con orrore.
"Stupidi genitali, state buoni!" grugnì.
 
Quattro paia di scarpe nuove potevano andare. La commessa le riconsegnò la carta di credito e Penny uscì dal negozio con un sorrisone. Per un po' la compulsione per le scarpe sarebbe stata sazia. Mettendo in moto la macchina, rifletté invece sulla persona da scegliere per confidarsi. Perché con qualcuno doveva parlare e non vi era alcun dubbio. Il ragionamento non fu poi così complicato, a dire il vero: l'unica che davvero la convinse era Bernadette, anche se doveva farle giurare sulla testa dei suoi genitori di non accennarlo al marito nemmeno con lo sguardo!
La invitò a bere un the per il pomeriggio e per fortuna la giovane dottoressa fu puntuale. Penny non lasciò spazio ai convenevoli.
"Bernie, devo parlarti, ma è un segreto. Un segreto VERO che non devi sussurrare tra te e te nemmeno quando sei da sola nella vasca da bagno" la investì non appena le aprì la porta, smorzandole il sorriso. "Sembra grave, mio Dio, che è successo?" si allarmò sedendosi sul divano.
"Ok, è una cosa che potrebbe farti perdere conoscenza, hai fatto bene a sederti. Dunque, ieri sera è successa una cosa assurda ma vera come l'oro. Non la tirerò per le lunghe, sono andata a letto con Sheldon" buttò fuori pronunciando ogni parola velocissimamente.
"Cioè, lui ha fatto un brutto sogno ed è venuto a dormire nel tuo letto?" mormorò Bernie.
"No! È venuto in tutt'altro senso!" esclamò frustrata con se stessa perché anche se di fatto era una cosa bizzarra, dentro di sé sentiva che non lo era poi così tanto! Questo complicava la situazione. Non sapeva bene come ma la complicava.
Ovviamente Bernie spalancò occhi e bocca e trascorse dieci minuti a ripetere 'Oh mio Dio' e 'Non posso crederci'. Quando sembrò essersi ripresa, le chiese come era stato e Penny fu sincera. Era stato bello, intenso, vissuto non solo con il corpo ma anche col cuore. Non riusciva a dare un vero nome a tutto ciò ma di certo non era nulla di sgradevole.
"Potresti esserti accorta di avere una cotta per Sheldon?" azzardò Bernie.
"Non ne ho idea. Lo conosco da anni e mi sembra strano avere una cotta ed essermene accorta solo dopo il sesso. Voglio dire, non mi era mai successo e nemmeno lo capisco"
"Forse devi solo avere pazienza per fare chiarezza su quello che provi"
Penny annuì e Bernie si illuminò, "Hai usato le precauzioni, vero?"
"Non il preservativo, no...anche se con Sheldon non penso ci siano problemi per quanto riguarda le malattie visto quanto è fissato coi germi e che fa analisi in ospedale di ogni genere praticamente ogni mese. E prendo la pillola. Anzi, grazie per avermelo ricordato, è ora che prenda quella di oggi" disse dirigendosi verso l'angolo della cucina in cui teneva le vitamine e le medicina che usava più spesso.
Aprì l'astuccio e sbiancò.
"Cosa c'è?"
"I...io...io..."
Bernie si preoccupà e la raggiunse. Impallidì anche lei.
"Ieri non l'hai presa!" gridò con tono acutissimo.
"Oh cazzo...come ho fatto a dimenticarmelo completamente?! E adesso?! COSA FACCIO SE SONO RIMASTA INCINTA DI SHELDON?!?" urlò isterica.
Anche Bernie era agitata ma capì che se tutte e due si fossero messe a strillare non avrebbero risolto nulla. Posò la mano sul suo braccio. "O-ora calmiamoci. Non è detto che sia così e..."
"Bernie, sei una scienziata, sai meglio di me che una bassissima probabilità non esclude nulla! Oh Cristo, come ho fatto a essere così idiota?!"
"Penny, ti prego...respira...adesso è inutile angosciarsi, puoi solo aspettare il ciclo...poi farai comunque il test e..."
"Sono nella merda. Nella merda. Incinta di Sheldon. Nella merda. Che cretina"
Bernie mandò un messaggio ad Howard. Penny aveva bisogno di qualcuno e la cenetta romantica doveva essere per forza rimandata. 
  
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