Serie TV > The Big Bang Theory
Ricorda la storia  |       
Autore: MaryFangirl    30/11/2014    7 recensioni
Sheldon e Penny sono a casa di quest'ultima dopo aver cenato insieme e iniziano a bere vino. Una notte di follia basta a sconvolgere le vite di entrambi e di chi sta intorno a loro.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Penny, Sheldon Cooper
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avviso: E' una fanfiction SHENNY, in tutto e per tutto, con tanto di avviso What If e OOC, perché mi rendo conto che la coppia non esista nella serie né sia lontanamente contemplata ma a me piace da morire e ringrazio tutte le divinità per l'esistenza delle fanfiction XD il punto è che se proprio non li tollerate evitate la lettura o comunque non uscite, per favore, con commenti tipo 'eh ma non potrebbe mai succedere' perché LO SO che il pairing non è canon. Ho comunque tentato di non stravolgere eccessivamente i personaggi...non ci sarà uno Sheldon smielato, per dirne una, ma per forza di cose non sarà del tutto aderente con quello originale.
Ho scoperto che gli Shenny sono comunque molto quotati in diversi siti stranieri...vabbe', a parte qualche delirio, buona lettura per chi vorrà cimentarcisi (XD).

 
"Lo sai bene che non bevo" disse Sheldon guardando la giovane donna con l'aria di chi detesta enunciare l'ovvio mentre questa gli sventolava davanti alla faccia una bottiglia.
"Non fare sempre il guastafeste. Hai voluto passare la serata qui, ora ti prendi tutto il pacchetto" biascicò riempiendo il proprio bicchiere. In realtà non era ubriaca, stava solo giocando, era abituata a bere e ce ne volevano di tazze piene di vino prima che potesse perdere totalmente la testa. Bevve un sorso e gli sorrise, muovendo la testa di lato, ondeggiarono la sua coda di cavallo e le frange che decoravano le maniche del suo vestitino color albicocca.
Sheldon usò per un istante la sua espressione di malcelata ironia. "Non sono per nulla attratto da una sostanza derivata dalla fermentazione degli zuccheri della frutta di cui il fegato è in grado di metabolizzare solo una certa quantità, nonostante io sappia che i miei enzimi epatici abbiano una qualità superiore alla media, cosa che tra l'altro riguarda la mia intera persona. Tu hai già trangugiato almeno cinque bicchieri quando una donna non dovrebbe ingerire più di due unità di alcool al giorno, il che favorisce l'aumento della produzione di estradiolo che ti rende esemplare a rischio per il tumore all'endometrio. Potrei parlarti dei danni al pancreas, al sistema immunitario, al sangue alle funzioni cerebrali e neuropsicologiche, renali e..." "Sheldon!" tuonò Penny "Come faccio a non bere con te che blateri parole incomprensibili ogni volta?! Che diamine, si tratta di un paio di bicchieri di vino, per di più molto pregiato! Secondo me sei tu l'idiota a non volerlo assaggiare!"
"Che vino sarebbe?"
"Non lo so, era nel pacco di Natale che il ristorante ha regalato ai dipendenti l'anno scorso! Ma cosa importa? Quella volta del premio scientifico non ti sei fatto molti problemi nel bere!"
"Penny, non dire assurdità. Ero terrorizzato all'idea di dover parlare di fronte a tutte quelle menti inferiori e comunque se questo è l'esempio che proponi per indurmi a consumare dell'alcool, fallirai miseramente. Quella sera mi comportai da pazzo senza onore e finii su Youtube dove in una sola notte il video ebbe centinaia di visualizzazioni e altrettanti stupidi commenti. Per non parlare delle condizioni penose in cui mi ritrovai una volta sveglio...mal di testa, nessun ricordo della notte passata, profondo senso di vergogna! Perché mai dovrei bere?"
"Perché se non lo fai immediatamente, ti assicuro che questa bottiglia ti farà provare sensazioni ben più spiacevoli..." lo minacciò desiderosa solo di farlo tacere, forse inconsciamente anche di vederlo perdere quell'aria saccente e presuntuosa. Di vederlo lasciarsi andare.
"Berrò un goccio. Giusto perché tu poi mi lasci in pace"
"Vorrei ricordarti che sei stato tu a supplicarmi di cucinare per te i tuoi adorati spaghetti al pomodoro con i wurstel"
"Ed erano deliziosi, lo sai che non ho problemi a riconoscere i tuoi meriti" replicò monocorde, ma infine accettando il bicchiere pieno. Annusò con sospetto e cautela, non distogliendo lo sguardo da Penny come se gli avesse dato la mela avvelenata di Biancaneve, sporse le labbra e le bagnò appena, facendo poi una sorta di smorfia sorpresa.
"Ehi, quello non è un sorso!"
"Che diamine, e va bene!" si esasperò lui, buttando giù il vino d'un fiato.
"Sheldon! Il vino va assaporato con calma, con gusto!"
Sheldon singhiozzò: "Ha un sapore decisamente strano, asprigno, in parte dolce, mi è venuto caldo. Posso averne ancora?"
"Cosa? Ammetti che è buono e che ti sei sbagliato?"
"Penny, non essere sciocca. Versa"
Lo bevve di nuovo buttandolo giù in un istante. "Okay, è...buono. Lo sai che non ho problemi a riconoscere i tuoi meriti"
"Sì, l'hai già detto"
"Ma certo, perché sono una persona limpida e onesta, oltre che intellettualmente infallibile. Versa, bella bionda" squittì mentre Penny notava che era già più colorito in volto.
"Va bene ma stavolta faremo un brindisi"
"Sai da cosa deriva il termine 'brindisi'?"
"Sì, me lo spieghi tutte le volte!" affermò Penny riempiendo il proprio bicchiere fino all'orlo.
"Deriva dallo spagnolo 'brindis', modificato poi con 'bring dir's' in lingua tedesca per dire 'io porto a te', sottintendendo il bicchiere con cui si beve alla salute di qualcuno" proseguì come se lei non avesse parlato e Penny ci rinunciò. Era partito. Dopo meno di tre unità, a quanto pareva. Sheldon cominciò a ridere senza motivo, o meglio, come faceva lui, a sghignazzare col naso. Arrivò alle sei unità quando Penny decise che era sufficiente così. Anche lei aveva bevuto e si sentiva accaldata, si alzò dal divano e con tono che voleva essere solenne ma risultò solo molto premuroso disse: "Sheldon, tesoro, credo che sia il caso di andare a dormire. Puoi rimanere sul divano, non mi sembri in grado di raggiungere casa tua"
Sì, sapeva che il suo appartamento distava più o meno quindici passi, ma Sheldon sembrava incapace anche solo di andare in bagno da solo e pregò che non vomitasse sul pavimento.
"Lo sai che non ci sto sul divano. E una volta hai detto di averci trovato un pezzo di hamburger"
"Già...ok, puoi stare bel mio letto a patto che non ci vomiti sopra!"
"Nh, si può fare..." biascicò cercando di alzarsi ma ricapitolando sul divano ridacchiando.
"Mio Dio, non credevo tu prendessi una sbronza tanto forte" commentò Penny dandosi da fare per aiutarlo a raggiungere la camera.
"Lo sai bene che non bevo..." disse lui nuovamente, per poi crollare sul letto a peso morto.
"Sheldon, non credi sia il caso che ti togli i vestiti?"
"Sono pulitissimi..."
"Non è questo, non sarai scomodo?"
"Nh, non ce la faccio..."
Vederlo in quello stato era interessante. Non la disgustava e forse andò avanti anche lei a causa dell'alcool, il migliore dei pretesti.
"Ti do una mano..." disse afferrando i lembi della t-shirt che lui indossava sopra la maglia a maniche lunghe.
"Penny...sei troppo vicina, i tuoi germi mi faranno ammalare..."
"Sei ubriaco marcio, se c'è qualcuno che dovrebbe schifarsi, quella sono io!" ribatté acidamente, levandogli la t-shirt. Lui la guardò laconico, senza protestare più di tanto nonostante l'ossessione per germi e compagnia bella.
"Hai occhi molto belli..."
Penny credette di aver sentito male ma non commentò.
-È colpa mia...-
In realtà una persona anche solo mediamente abituata a bere una birra di tanto in tanto non sarebbe uscita di senno tanto facilmente.
Sheldon conservava ancora il profumo del suo talco che solo lievemente veniva interrotto dall'odore del vino. Sul perché stesse pensando al suo profumo, Penny non vi si soffermò. Aveva caldo, parecchio, il complimento di Sheldon sui suoi occhi era una sciocchezza ma l'aveva stupita e si sentiva stranissima.
Anche l'aiutarlo con gli abiti apparve null'altro che una scusa. Sheldon la fissava e lei si sentì a disagio e molto emozionata al contempo.
-Sono pazza?-
Ma era troppo vicina a lui per non finire con lo sguardo sulle sue labbra chiuse; troppo vicina per non sfiorargliele con le proprie, premere appena e allontanarsi con la stessa rapidità. Lei non si mosse e lui si limitò a un: "Cosa fai? Non credo tu mi abbia mai ascoltato ogni volta in cui ti ho ragguaglianti sull'anti-igienicità di un bacio"
Penny non scappò imbarazzata né si scompose, sostenendo lo sguardo di lui che in realtà non era poi così rimproveratorio, e sollevò un sopracciglio.
"Veramente ti sbagli"
"Penny, ti prego, ho un quoziente intellettivo che..."
"Ti dico che ti sbagli. Io non ti ho affatto baciato"
"Come definiresti il fatto che le tue labbra fossero sulle mie?"
Lei sorrise, scuotendo la testa, la coda di cavallo l'accompagnò graziosamente.
"Se permetti, dottor Cooper, ne so sicuramente più di te in fatto di baci. E ti assicuro che posare le labbra su quelle di qualcuno non si può definire bacio"
Sheldon apparve confuso. "Come?"
"Un vero bacio è, te lo posso giurare, molto, molto di più...mi domando se tu sia disponibile per questo esperimento"
La parola magica destò il ragazzo, che si sollevò. Forse era ubriaco ma effettivamente troppo intelligente -e strambo- per subirsi una sbronza come le persone normali, pensò Penny. Magari il giorno dopo non avrebbe comunque ricordato nulla...e proprio per questo, perché non buttarsi?
"Esperimento?"
"Esatto. Voglio farti capire cos'è un bacio, nel vero senso del termine" mormorò scivolando con lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi e viceversa. Il fatto che fosse così risoluta avrebbe dovuto stranirla ma non fu così. Sheldon sembrava preoccupato ma non restìo e Penny non seppe perché ne fu entusiasta.
-Dottor Cooper, sono ignorante in tanti campi ma qui ti batto mille a zero- ridacchiò internamente mentre si accostava al suo viso. Doveva ironizzare o si sarebbe concentrata troppo sui battiti del proprio cuore, ma quando riuscì a mettere da parte qualsiasi pensiero gli prese di nuovo le labbra, senza foga ma con più determinazione rispetto a prima. Sapeva di doversi comportare con lui -e questo l'aveva ben appreso dalla signora Cooper- come se fosse a caccia, con pazienza e attenzione, e con movenze sempre delicate ma decise nello stesso tempo gli schiuse la bocca e aderì perfettamente alle sue labbra, mentre il calore che partiva dal cuore impazzito si irradiava fino alla punta dei piedi.
Non le sarebbe sfuggito: gli prese il volto fra le mani, sentendolo rigido e ovviamente impacciato, così lo baciò dolcemente, osando solo suggere leggermente il labbro inferiore. Sheldon ebbe un sussulto involontario, tuttavia non mosse un muscolo. Tranne quando lei, dopo abbondanti secondi, si azzardò con la lingua: allora lui si ritrasse come se avesse toccato un pezzo di metallo bollente e la guardò sconvolto.
"Penny!"
"Che...che c'è?" soffiò lei incredula che fosse già finito. Ma come? Non aveva nemmeno iniziato...
"La lingua! Vuoi usare la lingua, sei completamente pazza, per caso?!"
Lei sospirò profondamente, schiarendosi la voce. -Come se fossi a caccia...CALMA.-
"Ehm, Sheldon...è così un vero bacio. Con la lingua"
"Non può essere possibile"
La faccia da 'Ma che cavolo' di Penny era a un passo dall'essere esplicita ma miracolosamente si trattenne. "Tesoro, l'esperimento non è finito. Ascoltami, per una volta...sarà talmente bello che ogni altra considerazione svanirà come neve al sole. Dimmi, fino al momento della lingua ti è piaciuto?"
Istanti di silenzio, poi un "Non mi ha fatto ribrezzo" e stavolta la sua faccia era da 'Che diamine, devo ammetterlo'. Penny non sprecò altro tempo a parlare: aveva ingranato la quarta e ora poteva solo schiacciare il dannato acceleratore.
Gli afferrò ancora una volta il viso tra le mani e lo baciò senza possibilità di replica, era giunto il momento che il cacciatore si buttasse sulla preda, si elettrizzò nell'avvertirlo lievemente più cedevole e finalmente trovò la sua lingua, la corteggiò, sfiorandola inizialmente per poi intrecciarla con la propria, giocandoci mentre Sheldon sembrava aver recepito il meccanismo e iniziava ad essere meno statico. Era l'ultima cosa che Penny credeva potesse eccitarla, ma tale sorpresa non fece altro che convincerla ad aumentare il ritmo, spingendo il ragazzo contro il muro e abbandonandosi in un bacio che aveva dell'erotico con la lettera maiuscola. Solo l'impellenza di prendere fiato la obbligò a separarsi da lui, che tenne gli occhi chiusi per qualche secondo. Quando li riaprì, vide che Penny sorrideva sorniona.
"Questo è un bacio"
Lui non poté ribattere.
"Come ti è sembrato?" chiese naturalmente retorica. "A giudicare dal tuo cuore che a momenti ti salta fuori dal petto, direi che ti è piaciuto molto..."
La parlantina di Sheldon aveva evidentemente perso l'orientamento e non trovava la bocca del suo proprietario, cosa che non poteva che far gongolare la giovane donna. La quale, improvvisamente, ebbe uno strano guizzo nello sguardo. Che spaventò non poco il suo vicino di casa.
"Adesso cosa c'è?"
"Dottor Cooper, dì ciao al tuo amico...si è svegliato"
L'espressione di Penny era eloquente ed eloquente era un eufemismo. Sheldon si era eccitato e non poteva fare assolutamente alcunché per fingere che non fosse così.
Il sopracciglio di Penny si alzò così come un sorrisetto da schiaffi.
"N-non è..."
"...come penso? Ti ho baciato e il pupazzo è uscito dalla scatola. Di solito sei più obiettivo del dire che è solo semplice biologia"
Era magnifico vedere Sheldon ammutolito di fronte alle sue stesse reazioni fisiologiche. Poteva prenderlo in giro. O avanzare un'altra proposta, lungi dall'essere spiacevole. Per entrambi.
"Credo che l'esperimento non sia finito..." disse mordendosi piano l'interno della guancia.
Sheldon era ora ad occhi sbarrati e per una volta non fraintese.
"Tu vuoi provare il coito con me"
Lei scrollò le spalle. "Ho ampia conferma che sei dotato di genitali e che funzionano, alla faccia della tua convinzione di essere un robot. Inoltre..." si fece più vicina, afferrando i lembi della sua maglia a maniche lunghe.
"Penny, non è possibile. Non possiamo"
"Perché? C'è una prima vola per tutto. Ti è piaciuto il bacio, non sei evidentemente gay né asessuato..."
"Asessuale"
"Eh?"
"Asessuale. Se fossi asessuato non avrei organi sessuali differenziati. La gente crede che i due termini siano sinonimi, ma..."
"Come ti pare" Oddio, ma anche da ubriaco doveva fare il saccente? "Questo è il secondo passo dell'esperimento"
"Penny, non mi piace il contatto fisico"
"Il tuo compare non la pensa come te. E ora fammi il favore di tacere e di ascoltare me. Solo me"
La sua voce si abbassò e si arrochì, Penny, prese a sussurrargli nell'orecchio e si beò nel sentirlo fremere. Il suo corpo parlava un'altra lingua rispetto alla sua mente.
"Ti trovo sexy stasera...questo esperimento prevede che tu spenga il tuo cervello. Perché gli strumenti della tua analisi devono essere nient'altro che i tuoi sensi. L'udito..." continuò contro il suo padiglione. "...per ascoltare la mia voce, il fruscio delle lenzuola...l'oflatto...tu profumi di talco mentre io mi sono concessa un'abbondante dose del mio J'Adore...il tatto..." sollevò la sua maglia senza ancora toglierla ma sfiorando il ventre con la punta delle dita "...per sentire la pelle dell'altro, il suo calore...in fondo mi hai già permesso di toccarti quando ti ho spalmato la pomata..." ghignò, finalmente levandogli l'indumento.
Penny si sedette sul letto sollevando dal pavimento anche le gambe e Sheldon era sul punto di ribattere, si vedeva che desiderava farlo ma qualcosa glielo impediva. La consueta risposta lunga e piena di termini tecnici era incastrata nella sua gola.
"...se vuoi, c'è anche il gusto..." fu un sussurro che gli provocò il solletico ma non gli rubò il fiato come sentire che le labbra di Penny giocarono un po' con il suo orecchio prima che gli abbassasse la cerniera dei pantaloni. Era di nuovo finito il tempo delle parole a favore dei fatti. Penny lo baciò con passione, era quasi una sfida a se stessa, soprattutto era una sfida a lui perché gli avrebbe dimostrato che era un essere umano con istinti incontrollabili, con voglie sessuali. Aveva avuto un'erezione durante il loro bacio e l'alcool non c'entrava. Era sempre un'ottima scusa, ma era anche ciò che spesso serviva per tirare fuori l'essenza delle persone. Sapeva di doverci andare piano ma questo non significava che gli avrebbe dato tregua. Smise anche e seriamente di vergognarsi per il fatto che l'uomo la cui lingua era frenetica come la propria -evidentemente i germi perfino per Sheldon divennero secondari rispetto alle sensazioni che quel secondo e incredibile bacio gli iniettava in corpo- fosse proprio lo stramboide Sheldon.
Baciare Sheldon si rivelò bellissimo e decisamente stimolante. Penny si mise a cavalcioni su di lui, togliendosi l'abito e il reggiseno velocemente.
Si sdraiò letteralmente sopra Sheldon, che sbarrò gli occhi come un furetto terrorizzato.
"Ti piace questo?" fece leccandogli le labbra. Era partita come un treno -non poteva non essere gradita da Sheldon, pensò scioccamente- e arrivò con la mano a toccarlo sopra le mutande.
"Oh, tesoro, devi credermi...sei capace eccome..."
Penny si sentì come un fiume in piena, niente in quel momento poteva arrestarla. Ed ebbe il coraggio di un gesto che nessuna divinità avrebbe mai immaginato. Afferrò il polso di Sheldon e lo condusse in basso, verso i propri slip: senza convenevoli, ne scostò l'elastico. Sheldon non aveva più saliva in bocca.
I suoi seni schiacciati sul petto, tutto quel...quel calore, quell'umido, quell'intimità...non era fisicamente in grado di scostarsi da quella mai desiderata situazione. Perché diamine non ce la faceva? Aveva bevuto un po', okay, gli era girata la testa, okay, ma non era per nulla incosciente. E quindi schizzare fuori da quel letto per rifugiarsi nel proprio sarebbe dovuto essere assiomatico.
Invece no. Ascoltava Penny e faceva. Lasciando che Penny facesse.
"Toccami, dottor Cooper...ti ho già detto che sei sexy?" mugolò la donna che credette di sognare un movimento della sua mano. Sheldon iniziò a sfregare sulla pelle morbida e sensibile del suo pube, sentendo qualcosa di bagnato...senza provare, nemmeno allora, ribrezzo.
Penny profumava ed era liscia, bella. Bella.
La ragazza non sapeva se commuoversi o meno ma formulare pensieri coerenti stava diventando un'utopia e sospirò mentre stringeva le cosce intorno al suo polso.
"Va...va bene?" balbettò Sheldon e Penny si domandò perché le ispirasse sesso e tenerezza al contempo.
"Sì, caro...bene, molto..." non poté trattenersi dal muoversi con sempre maggior desiderio, quasi cavalcando la sua mano, mentre la propria avvertiva l'effetto di tutto ciò dal basso-ventre dell'amico.
"Sheldon..."
"Penny?"
"Ora...penso sia il caso di concludere l'esperimento"
Credette di metterci un istante a togliergli il resto dei vestiti. Furono completamente nudi, accaldati, ancora però incompleto. La compulsione di Sheldon di portare a termine ogni attività sembrò ripercuotersi anche in quel frangente.
Aveva permesso a Penny di fare ciò che voleva. Com'era possibile, lui non lo sapeva e questo era motivo di tormento da una parte ma di forte, inequivocabile eccitazione dall'altra.
Penny toccò il suo sesso e lo afferrò, accarezzandolo su e giù, studiando il suo volto che si abbandonò presto in un'espressione lontanissima dal solito cinismo e la sua testa affondava all'indietro nel cuscino.
Lei non se la sentì di proseguire con i preliminari: non le servivano affatto.
Si calò sopra di lui, gemendo, superata però dal sibilo di Sheldon che inavvertitamente la prese per i fianchi. Penny sorrise ma subito ansimò quando lui in un tentativo goffo ma naturale e basico spinse facendo leva sulle gambe. Ormai erano in fiamme e Penny ricominciò la danza che poco prima aveva abbozzato con la sua mano ma molto, molto più velocemente.
Andò a fuoco, morì e rinacque nella stessa frazione, Sheldon era dentro di lei, caldo e vivo e gonfio e vero. Un uomo e non un robot, il suo collo teso, la sua pelle bianca e luca di sudore, le sue mani bollenti, i suoi gemiti vibrati e indomabili. Un uomo reale fatto di carne e sangue ed emozioni.
Penny si liberò di qualsiasi scrupolo mai avuto e gridò e smise di respirare quando lui spostò le mani sui seni, circolando i capezzoli con i polpastrelli.
Si era interrotta appena prima dell'orgasmo quando lui l'aveva toccata, ora era la fine. Penny urlò il suo apice, sentendosi svuotata e piena, sul punto di piangere e ridere.
Poi, crollò su di lui che era venuto poco dopo.
"Penny, com'è...qual è il risultato dell'esperimento?"
Sheldon si addormentò sul finire della domanda, mentre Penny ronfava già da minuti. 
 
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Big Bang Theory / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl