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Autore: Marzio C    05/12/2014    1 recensioni
Eccomi di nuovo a tediarvi con una ff. Questa volta è stata scritta a 4 mani con la mia amica Valentina. Nella conclusione della sesta stagione Sarah era incinta di qualche settimana, di conseguenza nel cap. 1 di questa ultima stagione, composta da 12 capitoli (meno male direte voi) lei, la nostra splendida eroina, finalmente partorirà. Diciamo che il filo conduttore per 11 capitoli sarà la nuova arrivata in casa Bartowski fino ad arrivare al cap 12 alquanto surreale che la coautrice Valentina ha firmato "obtorto collo". Colgo l'occasione per ringraziare, in anticipo, tutti gli amici che visiteranno la ff pregandoli di lasciare un commento. Sono sicuro che l'ultimo capitolo non sarà di vostro gradimento per cui mi assumo tutta la responsabilità Valentina è innocente.
Ciao e buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                           Capitolo 7
 
Per depistare la giornalista, decisero di ritrovarsi alla stessa ora nel medesimo parco cittadino, ormai sapevano di essere nel mirino del network e che sarebbero stati seguiti ovunque andassero.
 
Avevano ragione. Come si incontrarono Miss Bradbury ed un operatore sbucarono dal nulla. La giornalista iniziò ad incalzarli con una serie di domande al fulmicotone. Casey la bloccò dicendole che avrebbe avuto tutte le risposte. Le chiedeva solo di avere un attimo di pazienza.
 
Camminando lentamente li raggiunsero Vonnie e Pamela con i rispettivi bambini seguiti da una Gertrude sorridente.
 
John disse alla giornalista che gli dispiaceva di non poterle regalare uno scoop, ma il giorno prima erano nel parco per controllare di persona se in quel luogo bambini potessero giocare in tutta sicurezza.
 
Miss Bradbury scoppiò in una fragorosa risata, facendo buona cera a cattivo gioco, domandò scusa per l’abbaglio preso e si allontanò col cameraman. Pareva che tutto fosse andato bene. Comunque dovevano tenere alta la guardia.
 
 
Li raggiunse anche George. Rimasero a giocare con i bambini per quasi tutto il pomeriggio, come si suol dire “Non tutto il male viene per nuocere”.
 
Sarah fece il classico gesto degli allenatori di basket per chiedere un break. Aveva un impellente bisogno corporale da espletare, non era in grado di aspettare oltre.
Si allontanò dal gruppo e si nascose alla loro vista tra alcune rocce.
 
All’unisono tutti quegli uomini pronti ad uccidere ed a morire si voltarono dall’altra parte.
 
Questo episodio fu la loro salvezza. Da delle posizioni elevate comparvero cinque guerriglieri, praticamente erano circondati. Non avevano possibilità di scampo.
 
D’improvviso si udirono cinque colpi soffocati dal silenziatore ed altrettanti uomini rotolarono a terra. Da dietro le rocce comparve Walker in mutande con una pistola fumante in mano. Pudicamente tutti fissarono un punto lontano da lei. Rivestitasi rientrò in gruppo, ognuno di loro volle stringerle la mano era il loro modo per ringraziarla.
 
Chuck l’abbracciò e all’orecchio le bisbigliò:” Grazie per la mia vita, sappi però che io non mi sono girato, in mutande e con un arma in mano sei tremendamente sexy. In questo momento vorrei essere a casa a far l’amore con te”.
 
La sua risposta furono un sorriso, un bacio ed uno “Scemo”. 
 
Dovevano sbrigarsi a far sparire i corpi ed allontanarsi al più presto da quel luogo. Non sarebbe passato molto tempo che i compagni degli uccisi sarebbero andati alla loro ricerca.
 
Mano a mano che l’adrenalina scemava a Sarah tremavano sempre di più le gambe, non era più abituata a quel tipo di stress. Chuck se ne accorse, l’affiancò e le diede del cioccolato da mangiare. Mentre camminavano, da tergo lui le massaggiò le tempie e le spalle, pareva che andasse meglio.
 
Trovarono, per trascorrervi la notte, un’altra caverna. La esplorarono, dopo l’entrata uno stretto cunicolo virava verso sinistra ed alcuni metri dopo si apriva un ampio spiazzo. Accesero i fuochi, bastava una sentinella a protezione del gruppo.
 
Si rifocillarono, scambiarono qualche parola poi si coricarono. Sarah abbracciata al marito si addormentò subito. In un sonno agitato mormorava “Sam bambina mia dove sei? Non avere paura la mamma è qui”. A Chuck si riempirono gli occhi di lacrime, la cullò gentilmente sussurrandole “Shhhh non è niente” lo fece fino quando lei non si tranquillizzò.
 
Lui non poteva permettersi di soffermarsi a pensare a sua figlia, ogni volta che lo faceva un ferro rovente gli rovistava nel petto, doveva rimanere lucido. La salvezza di Sam, sempre che fosse ancora viva, dipendeva anche da lui.
 
Per non perdere la concentrazione ed essere immediatamente vigile anche, appena sveglio, si era fatto dare da un amico medico una confezione di meta anfetamine. Per il suo fisico era veleno ma erano più importanti le vite di sua figlia e di sua moglie e poi senza quelle non avrebbe potuto affrontare una missione così impegnativa. Stava pagando lo scotto del lontano periodo dell’alcolismo, delle vecchie ferite, delle fratture e del coma. In quel momento si sentiva un vecchietto decrepito.
 
Nevicava, il generale John Casey tiro su il bavero del cappotto, respirò a pieni polmoni quell’aria fredda e pulita. I rumori erano ovattati, sembrava che il traffico cittadino fosse lontano anni luce. I negozi iniziavano ad esporre gli addobbi natalizi, sebbene il Natale fosse ancora relativamente lontano.
 
Si soffermò a guardare una vetrina di giocattoli. Voleva acquistare dei regali per i nipotini di Chuck. Sicuramente si sarebbe fatto consigliare da Gertrude.
Il regalo che egli desiderava per se era il ritorno in patria dei suoi amici e della loro figlia, lo voleva con tutte le sue forze. Accelerò il passo, non voleva arrivare in ritardo all’appuntamento. Entrò nel ristorante italiano, fu accolto con calore dal proprietario che lo accompagnò personalmente al suo tavolo dove due persone erano in attesa.
 
Chuck aveva vegliato tutta la notte sul sonno di Sarah. Nonostante egli non avesse dormito si sentiva in forma, per niente stanco. Le pastiglie stavano facendo effetto. Le avrebbe sospese 8 ore prima dell’eventuale attacco al villaggio. Doveva per forza dormire una notte intera poi avrebbe ricominciato a prenderne fino a quando la missione non fosse finita. Se tutto fosse andato bene a casa lo aspettava un periodo di cura disintossicante.
 
I fuochi che li avevano riscaldati si stavano spegnendo, riuscivano comunque ad illuminare il viso di Sarah. Piccolissime rughe incominciavano a solcarlo complici la stanchezza e l’enorme preoccupazione. Nonostante ciò era bellissima, il suo corpo tonico non aveva un’oncia di grasso, era perfetta.
 
 A Chuck sorse spontanea una domanda. Una domanda che si era sempre posto, una domanda che mai avrebbe avuto una risposta: “Per quale misteriosa ragione una donna come lei si fosse innamorata di lui?”. Improvvisamente, in una grotta afghana a migliaia di chilometri da casa, scoprì che non gli importava più di saperlo, da anni erano insieme ed ancor prima di esserlo già si appartenevano.  
 
Era giunto il momento di attivare il localizzatore sottocutaneo che gli era stato impiantato in patria. Prese, dallo zaino, quello che sembrava una batteria stilo. Strofinò il polo positivo sulla pelle della zona surclavia per attivare il segnalatore. Fatto questo, anche se era ancora buio, svegliò sua moglie con un bacio, le diede delle salviette rinfrescanti, rigorosamente non profumate ed andarono a “lavarsi”.
 
John, il vice direttore del MI6 Sir Percival Leichester e Jeremy stavano finendo di pranzare, in seguito si sarebbero recati nell’ufficio di Casey. A quella riunione avrebbero partecipato anche Morgan, George, Zach e Vonnie. Probabilmente, ma non era sicuro, li avrebbe raggiunti anche Jill. 
 
La scrivania di Casey era stracolma di foto satellitari e di filmati. Sarebbe stata una giornata lunghissima. Dovevano esaminare minuziosamente tutto. Era impellente che riuscissero ad individuare dove tenevano i prigionieri.
 
Sir Leicester aveva importanti notizie da comunicare, riguardanti il perché fossero coinvolti anche i servizi segreti britannici.
 
Su uno schermo arrivarono delle immagini live del gruppo. Casey chiese che fosse inviato al satellite il comando di variazione di focalità degli obbiettivi quindi distinsero perfettamente ogni suo componente, Vonnie quando individuò i genitori abbracciò il fratello.
 
Le immagini si allargarono, da un sentiero parallelo un gruppo di uomini stava per incrociare il commando, era questione di minuti. Non avevano possibilità di avvisarli…trattennero il respiro.
 
                                         Continua….
 
                                             Marzio C. e Valentina B.
 
 
 
 
 

   
 
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