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Autore: echelon1985    03/11/2008    7 recensioni
Non sono io quello di cui ha bisogno.
Non sono io quello che desidera.
E poco importa se questa consapevolezza mi fa sentire esattamente come si sente lui
Poco importa se fa male
A curare le mie ferite penserò in seguito.
Ora voglio solo che le sue smettano di sanguinare.
Una storia con protagonisti i miei adorati The Used!!!! Il pairing è un pò complicato... Leggete e commentate se vi va! *_*
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bert McCracken, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jeph P.O.V.

 

Quando finalmente metto piede ad Orem è sera.
Fuori è già buio, e la città è illuminata solo dalle luci
gialle dei lampioni, che riflettono ombre sulla strada scura.
E’ tardi
Ma non posso più aspettare
Devo vedere Quinn
Prenderlo tra le braccia e dirgli che non l’ho lasciato
Mai


Quand’è che tutto cambia?
Quand’è che quella persona che ha accompagnato ogni
singolo passo della tua vita diventa l’unica ragione
per portarla avanti, questa dannata vita?


Posso sentirli chiaramente, i battiti del mio cuore aumentare,
man mano che mi avvicino a casa sua
Il mio cuore sembra scoppiare, al pensiero che tra poco
rivedrò il suo viso


Busso piano alla porta e resto immobile
Ma non si sente alcun rumore provenire dall’interno
Forse Quinn starà dormendo...
Non posso fare a meno di sorridere, immaginando
il suo viso rilassato e bellissimo
Le palpebre chiuse e le labbra imbronciate
Quinn è così bello
Chiudo gli occhi per un attimo, riportando alla mente
il suono leggero e regolare del suo respiro, e aspetto.
Non succede niente, così busso ancora, più forte
Niente
Dove sei piccolo Quinn?

Cerco di ignorare il dolore improvviso che mi colpisce
all’idea che stia dormendo in un altro luogo
Con qualcun altro

Prendo il telefono e compongo il numero di Bert
Risponde dopo un paio di squilli
Bene, almeno non l’ho svegliato

- Jeph
- Ciao Bert, sono tornato
- Oh bene, era ora!
- Già, senti...Quinn per caso è con te?
- No, non lo vedo da stamattina, sarà a casa
- Non c’è. Sono davanti casa sua
- Oh, allora non lo so... sei tornato per lui? Vuoi parlargli?
- Si
- Quindi non sei riuscito a dimenticarlo
- Non credo che potrò mai, avevi ragione tu

Non posso vedere il suo viso, ma ho la certezza assoluta
che Bert stia sorridendo

- Va a casa Jeph, fatti una dormita, e domani vai dal
  nostro biondino e prenditelo. Tu lo renderai tanto felice
- Lo spero Bert. Notte
- Notte

Lo spero
Spero solo che lui lo voglia


- Bert?
- Cosa?
- Tu credi che... ecco...credi che sia con qualcun altro?
- No

La sicurezza che percepisco nella sua voce mi sorprende
Vorrei possederne anche solo la metà in questo momento

- Jeph, vuoi che venga da te? Forse è meglio che tu non stia
  solo
- Non preoccuparti Bert, è tardi
- Sicuro?
- Si. Ci vediamo domani

Resto ancora un attimo a fissare quella porta chiusa
Poggio la fronte sulla superficie fredda
Vorrei tanto vederlo adesso
Dove sei Quinn?
Con chi sei?



Quando apro la porta di casa vengo accolto dal buio
più totale
Poggio la valigia nell’ingresso e mi dirigo in camera
da letto
La stanchezza del viaggio comincia a farsi sentire
Quando accendo la luce però quello che vedo
minaccia di far scoppiare il mio cuore
Quinn
Cosa ci fai qui piccolo?
Mi avvicino piano, quasi trattenendo il fiato
per paura di svegliarlo
Per paura che questo momento finisca
Quinn è avvolto malamente nelle coperte
Ed è esattamente come l’avevo immaginato pochi
minuti prima
Bellissimo
Con i capelli leggermente scompigliati e l’aria rilassata
Le labbra dischiuse lasciano uscire il suo respiro
regolare
Mi inginocchio accanto al letto, all’altezza del suo viso
inspirando il calore del suo respiro
Dio mi è mancato così tanto
Non esiste niente
Assolutamente niente al mondo che sia più bello
di quello che sto guardando adesso

Resto a guardarlo a lungo, inginocchiato accanto a lui
Ho paura perfino di toccarlo
Ho paura che tutto questo svanisca
Ho paura di quello che leggerò nei suoi occhi quando si sveglierà
Ma ne ho bisogno
Ho bisogno che lui apra gli occhi


Mi siedo piano sul letto e con delicatezza gli accarezzo i capelli
e il viso
La sensazione che provo al contatto con la sua pelle
è qualcosa di sorprendente
E’ come se solo adesso il mio sangue ricominciasse a
circolare dentro di me
Come se tutto si fosse fermato, perfino il battito del
mio cuore, quando ero lontano da lui
Gli occhi sono ancora chiusi, ma piccoli mugolii scivolano
fuori dalle sue labbra dischiuse
Vorrei chinarmi su di lui e sfiorare quelle labbra
Lo vorrei più di qualsiasi altra cosa al mondo

Lo osservo aprire gli occhi piano, come per abituarsi alla luce,
poi lo vedo sgranarli, rendendosi conto di quello che vede
mentre la sua bocca si apre leggermente
a formare una piccola “O”
Mi impongo di mantenere un minimo di autocontrollo
E ci riesco quasi, finchè non sento la sua voce pronunciare
il mio nome
La sua voce...
Mi è mancata così tanto

Mi chino si di lui e lo bacio, con forza, con disperazione
Mettendo in quel bacio tutta la mancanza che ho provato per lui
Lo sento sussultare appena, sorpreso, per poi schiudere
le labbra facendo incontrare le nostre lingue
Ci stacchiamo solo quando i nostri polmoni richiedono più aria
Mi guarda, puntando quelle sue pozze castane e profonde
nei miei occhi
Non dire niente Quinn, ti prego...

- Jeph

Ho paura, una dannata paura di quello che lui dirà
Così mi riapproprio delle sue labbra, facendo scivolare le mani
nei suoi capelli
Vorrei non smettere mai, ma ho bisogno di parlargli
Di dirgli quello che da troppo tempo sta facendo sanguinare
il mio cuore
Lo bacio, tra una parola e l’altra
Non voglio smettere
Vorrei morire piuttosto che smettere


- Mi dispiace Quinn. Ci ho provato, giuro, ci ho provato
- A fare cosa Jeph?

Un altro bacio

- Mi sei mancato così tanto

Mi allontana da sé e nei suoi occhi leggo tutta la sua delusione
La stessa che traspariva dal messaggio che mi ha mandato
solo poche ore fa

- Allora perché sei andato via?
- Per te

Lo osservo sgranare gli occhi
Com’è possibile?
Come può essere che non abbia capito nulla?


- Per me? Che cazzo significa?
- Ho pensato che sarebbe stato più facile
- Cosa?
- Dimenticarti

Scende dal letto mettendosi in piedi, lontano da me
Troppo lontano da me.
Vorrei avvicinarmi, ma il suo sguardo mi impone di non farlo
E’ ferito

- Dimenticarmi?
- Si
- Quindi tutto quello che mi hai detto, era tutto una bugia?
- No, Quinn che dici. Non è così
- Che stupido che sono, non imparerò mai

Si toglie la felpa, solo ora mi accorgo che è mia, poi si
avvicina alla porta

- Quinn aspetta
- Ti lascio solo Jeph, così avrai modo di dimenticarmi più in fretta
- Non te ne andare... Quinn... io ti amo

Si volta lentamente verso di me, così lentamente che sembra che il tempo si sia fermato

- Se davvero fosse così, non te ne saresti andato
- Che diavolo avrei dovuto fare Quinn? Tu non mi ami

La mia voce si abbassa, nel pronunciare l’ultima frase
diventando pari ad un sussurro
Fa male anche solo pensarlo
Dirlo ad alta voce diventa intollerabile
Fissa i suoi occhi nei miei per un lungo istante, prima di
abbassare lo sguardo

- Ti sbagli

Ti sbagli...
L’ha detto così piano che penso di essermelo immaginato
Mi avvicino a lui, il suo sguardo ancora fisso sul pavimento


- Quinn, guardami, per favore... cos’ hai detto?
- Niente Jeph, non importa

Gli prendo il viso tra le dita costringendolo ad alzarlo

- Cos’hai detto?
- Che ti sbagli
- Tu... tu mi ami?

La mia voce trema mentre faccio questa domanda

- Si

Si è fermato, ho la certezza assoluta che il mio cuore
si sia fermato, per un lunghissimo momento
Lui mi ama
Non è possibile descrivere quello che provo in questo momento
Vorrei mettermi a ridere, e a piangere
Mi avvicino maggiormente a lui, quasi annullando totalmente
la distanza tra noi
Ma lui fa un passo indietro
Non farlo Quinn... non allontanarti

- Piccolo...
- Io devo andare
- No... Quinn...non te ne puoi andare... per favore
- Perché? Scappare è solo una tua prerogativa?
- Mi dispiace Quinn... mi dispiace
- Anche a me. Mi dispiace che tu sia dovuto andare
  addirittura fino a New York per dimenticarmi
  Mi dispiace che tu abbia preferito scappare che parlare con me
  Mi dispiace che tu mi abbia mentito, perché quando mi hai detto
  che ci saresti sempre stato io ci ho creduto
  ma mi sono ritrovato solo comunque
- Lo so, sono stato uno stupido, non sarei dovuto partire
  Ma non lo sapevo Quinn, non sapevo che tu mi amassi.
  Pensavo che non mi avresti mai amato, e faceva male da morire
  Per questo sono andato via... ma adesso sono qui
- Forse è troppo tardi

Forse è troppo tardi...
Mi manca il fiato.
Mi scosto da lui, poggiandomi contro il muro
Insicuro se le mie gambe abbiano la forza di tenermi ancora in piedi
Abbasso il capo, come per controllare che sia tutto apposto
Come per controllare che al centro del mio petto non ci sia il vuoto
Vorrei parlare ancora, pregarlo ancora di non andarsene
Dovrei
Ma la rabbia che leggo nei suoi occhi mi fa capire che qualsiasi
cosa io dicessi non farebbe alcuna differenza
Forse è troppo tardi...
Forse ho sbagliato tutto


Lo osservo avviarsi verso la porta, uscire dalla stanza e lasciare casa mia
Lasciare me
E vorrei mettermi ad urlare

- Sono innamorato di te Quinn

Ma la mia frase ormai si limita a disperdersi nell’aria della stanza vuota


Quando ho ripreso un po’ il controllo di me prendo il telefono
e faccio partire la chiamata
Bert arriva a casa mia in dieci minuti

- Hey
- Scusami se ti ho fatto piombare qui in piena notte
- Non dirlo neanche... che hai fatto alla mano?
- Ho dato un pugno nello specchio
- Cos’è successo?



Quinn P.O.V.


Apro appena gli occhi
cercando con lo sguardo la fonte di quella luce improvvisa
Il mio cervello ancora in parte addormentato ci mette qualche
secondo a capire che Jeph è lì davanti a me
Lo chiamo piano, come per assicurarmi che sia realmente lì
D’improvviso si china su di me è mi bacia, schiudo le labbra
e nell’esatto istante in cui la sua lingua sfiora la mia
il mio corpo sembra riprendere calore

- Mi sei mancato così tanto

Quelle parole hanno il potere di farmi tornare alla realtà
La realtà è che mi ha lasciato anche lui
La realtà è che mi sono trovato ancora una volta da solo
La realtà è che sono arrabbiato
Lo allontano da me


- Allora perché te ne sei andato?
- Per te
- Per me? Che cazzo significa?
- Ho pensato che sarebbe stato più facile
- Cosa?
- Dimenticarti


Dimenticarti...
Così è andato via per dimenticarmi...ripeto nella mia testa
E se ora è tornato, probabilmente ci è riuscito
Fa male
Questa parola brucia come il sale sulle ferite aperte

Brucia come l’inferno

- Che stupido che sono... non imparerò mai

Voglio andarmene
Voglio uscire da questa stanza in cui le pareti sembrano
ancora impregnate del nostro odore
ma forse è qualcosa che sento solo io

Forse come al solito sento qualcosa che non esiste
Mi tolgo la felpa... la sua felpa, e mi avvio verso la porta

 - Quinn aspetta
- Ti lascio solo Jeph, così avrai modo di dimenticarmi più in fretta
- Non te ne andare... Quinn... io ti amo

Mi volto piano verso di lui
Vorrei crederci, ma il ricordo di tutti questi giorni
passati senza di lui mi impedisce di farlo

- Se davvero fosse così, non te ne saresti andato
- Che diavolo avrei dovuto fare Quinn? Tu non mi ami
- Ti sbagli

La mia voce è così bassa che non sono neanche sicuro che
mi abbia sentito

- Cos’hai detto?
- Che ti sbagli
- Tu... tu mi ami?
- Si

Si. Sono innamorato di te
E sono uno stupido
Perché mentre io ero qui e piano mi rendevo conto di
quello che provo per te
Tu eri a New York a dimenticarmi
Stupido

Faccio ancora un passo verso la porta, ma la sua voce mi
ferma, ancora una volta


- Mi dispiace Quinn... mi dispiace
- Anche a me. Mi dispiace che tu sia dovuto andare
  addirittura fino a New York per dimenticarmi
  Mi dispiace che tu abbia preferito scappare che parlare con me
  Mi dispiace che tu mi abbia mentito, perché quando mi hai detto
  che ci saresti sempre stato io ci ho creduto
  ma mi sono ritrovato solo comunque
- Lo so, sono stato uno stupido, non sarei dovuto partire
  Ma non lo sapevo Quinn, non sapevo che tu mi amassi.
  Pensavo che non mi avresti mai amato, e faceva male da morire
  Per questo sono andato via... ma adesso sono qui
- Forse è troppo tardi


Mi allontano senza voltarmi
Dalla sua casa e da lui
Mi dico che ancora una volta è troppo tardi
Quand’è che la tua stessa vita comincia a sfuggirti tra le mani?
Quand’è che si risale dal fondo?
Ci sto provando, con tutte le forze, ma ogni volta che intravedo
la superficie una nuova onda mi ributta giù
Sono stanco
Stanco di tentare di restare a galla
Stanco di dimenarmi alla ricerca di una luce e di un respiro
che non ci sono più
Quand’è che cominci a sentirti un estraneo nella tua stessa vita?
Non so nemmeno se sia più grave questo, o il fatto che oramai
sono troppo stanco per preoccuparmene




E’ praticamente l’alba quando il mio cellulare
inizia a suonare insistentemente
Non ho chiuso occhio stanotte, quindi lo spengo
senza nemmeno guardare il mittente della chiamata
E mi ristendo tra le coperte
Appena mezz’ora dopo qualcuno inizia a bussare alla mia porta
come se volesse buttarla giù
Questo casino purtroppo non posso ignorarlo
Così mi alzo sbuffando dal letto e vado ad aprire la porta


- Bert
- Di un po’ Allman. Sei completamente idiota?
- Cosa?
- Sta a sentire Quinn, se devo spaccarti la testa in due
  per farci entrare dentro un po’ di buon senso sappi che
  lo farò
- Ma sei impazzito?
- Io? Io sono impazzito? Il ragazzo che ami ritorna da te
  Ti dice che ti ama, che gli sei mancato, e tutto quello
  che ti viene in mente è dirgli che forse è tardi?
  Tardi per cosa Quinn? se fino all’altro giorno ti mancava così
  tanto che ti sei ubriacato?
- Appunto, non c’era Bert. Avevo bisogno di lui, e lui non c’era
- Sai Quinn, sei solo un egoista
- C-come?
- Si, Jeph ti è sempre stato vicino, era innamorato di te
  e nonostante questo ti ha ascoltato parlare di me,
  ti ha consolato, come pensi che si sia sentito?
  Quanto pensi che faccia male?


Sta urlando Bert, ma non è l’unico
Anche una voce nella mia testa sta urlando
Mi sta dicendo che sono un idiota
Che sono uno stronzo e un egoista
Che Bert ha ragione
La verità delle sue parole ha il potere di pietrificarmi
Sono un idiota
Sono un idiota
E ho paura
Una dannata paura che le cose cambino
Una dannata paura che tutto resti uguale
Una dannata paura di aver distrutto tutto
Bert si avvicina a me, e quando riprende a parlare
il suo tono è cambiato, è più dolce

- Lui ti ama Quinn. E’ tornato per te... che stai facendo?
- Dio Bert, che ho combinato? Sono uno stupido... che ho fatto?

Annulla la distanza tra noi, inglobandomi in un abbraccio stretto

- Non è troppo tardi Quinn. Va da lui








Allora... eccoci qua! Questo capitolo è stato infinitamente strano da scrivere
Ho deciso di smettere di leggerlo e postarlo
Perché ogni volta che lo leggevo trovavo qualcosa che non andava
Allora per evitare di impazzire completamente e cancellarlo per intero
ho tagliato la testa al toro
Spero che il risultato non sia pietoso

Grazie come sempre per le recensioni!

Dominil
: Grazie mille per i complimenti... ma non c’è niente da fare...
               abbiamo la tendenza a sopravvalutare i due neuroni di Quinn XD

FrankieLou: Spero di non averti tenuto troppo sulle spine!
                  E spero che questo capitolo non sia così pessimo da meritare di finirci io tra le spine!


Chemical Lady: Quinn è tanto puccio quanto stupido a quanto pare XD

Chemical_kira
: Ciao!! Sentivo la mancanza delle tue recensioni! Sono contenta che tu sia tornata “tra noi” XD

Higasi: Come avevi ipotizzato, quei due sono ancora incasinati persi! Meno male che c’è Bert!!



Detto questo. Aspetto tutti gli ortaggi che vorrete lanciarmi dopo questo capitolo!
Un bacio
Ilaria



   
 
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