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Autore: ChiiCat92    06/12/2014    2 recensioni
La battaglia contro il vampiro millenario Zachariah è finita, e ha lasciato cuori sanguinanti e promesse infrante.
E' sempre un po' più buio prima dell'alba, e quell'alba sta per sorgere.
Un bambino sta per nascere, una nuova minaccia si staglia all'orizzonte.
Tom e Bill dovranno capire come sopravvivere all'eternità...
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Ecco a voi il seguito di "Come And Wake Me From The Death"! Come al solito, è scritto a quattro mani, e ogni capitolo porta il titolo della persona che lo scrive.
Enjoy it
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Piccolo riassunto delle puntate precedenti -

Tom scopre di essere il custode dell spirito del Vento, così i vampiri del Raduno gli offrono una sola possibilità: collaborare o soccombere.
Grazie ai poteri dello spirito che è in sé, Tom ed Elsie scappano dal Raduto e dai Gazda vampiri per miracolo e si rifugiano su di una nuvola solita creata dai poteri di Dragomir,
lo spirito che giace dento il corpo del vampiro.
Esistono quattro Bestie, creatrici del mondo, una per ogni elemento: Acqua, Terra, Vento, Fuoco, ognuna di esse dimora in un Vampiro in grado di controllarla,
anche se non sempre si manifestano.
Kasimir, il vampiro di cui Elsie era innamorata, si scopre essere il Custode dello spirito dell'acqua; riesce a catturare Elsie, dopo che lei si è gettata dalla nuvola di Dragomir,
e a congelarla con i suoi poteri.
Tom intanto è prigioniero di Dragomir in una prigione mentale che in precedenza fungeva da luogo di addestramento.
Lo spirito del Vento tenta solo di proteggerlo da ciò che sta per succedere, a suo dire, ma intanto si lascia prendere dalle emozioni per Elsie, che gli ricorda la sua prima Custode.



***

 

Qualsiasi cosa stesse succedendo, Elsie non riusciva ad accettarla.

La sua mente si rifiutava categoricamente.

No.

No.

No.

Eppure, i suoi occhi non potevano mentire.

Per quanto ci provasse non riusciva a muoversi, il ghiaccio di Kasimir aveva reso il suo corpo del tutto inerme ed inutilizzabile, anche se la mente continuava a vagare in cerca di una risposta.

Possibile che fosse stata così ottusa da non accorgersi di ciò che lui stava nascondendo?

Mentre lo guardava, avrebbe voluto poter piangere, perché l'unica emozione che poteva provare si esprimeva con le lacrime.

I suoi atteggiamenti tranquilli, forzatamente sereni forse, non faceva che accentuare in lei in desiderio di distruggerlo a mani nude.

Evidentemente non era sua intenzione portarla indietro da Dieter e questo le fece subito capire che, qualsiasi piano avesse in mente voleva realizzarlo da solo.

La vampira non riuscì a percepire lo scorrere del tempo mentre era sua prigioniera, e il suo pensiero schizzava da Tom a Kasimir alla velocità della luce.

Finalmente, dopo quella che sarebbe benissimo potuta essere un'eternità, lui si degnò di rivolgerle la parola.

- Immagino che tu sia confusa. - Elsie non dovette fare altro che lanciare un'occhiataccia fulminante al vampiro. Anche volendo, era fisicamente l'unica cosa che le era concesso fare con il corpo congelato in quel modo. - Vedi, la situazione è molto più complicata di quanto tu possa pensare. Sei troppo giovane per ricordare certi eventi. - se solo avesse potuto, lei avrebbe ringhiato per l'insoddisfazione. Perché diamine parlava per enigmi! - Il tuo compagno Tom...è già stato preso da mio fratello, non è così? - come se lei potesse rispondere.

Kasimir aveva voglia di fare un monologo, lo si intendeva dal modo drammatico con cui enfatizzava ogni parola, dai movimenti del suo corpo: era la sua scena madre e ne era protagonista assoluto. Con i riflettori puntati si sentiva il protagonista.

- Molto presto, Exterminatore Mundorum nascerà, e non appena sarà rivelata la sua presenza...questo piccolo, inutile mondo umano sarà nostro. - lui si avvicinò pericolosamente alla vampira, accarezzandole il volto. Elsie avrebbe voluto ritrarsi o azzannargli quelle mani dalle lunghe dita fredde e precise, ma non poté fare altro che rimanere immobile, soggiogata al suo volere. - il sorriso sulle belle labbra color pesca di Kasimir si fece ambiguo, distorto, come se fosse corrotto dall'interno.

Le prese il viso con una mano e lo spinse vicino al proprio, abbastanza perché lei sentisse il suo gelido respiro sulla pelle, forse più freddo del ghiaccio che imprigionava il suo corpo.

- Ora da brava, dimmi dov'è tua sorella Roxanne. È lei che porta in grembo la Bestiis Terrae del Fuoco. -

 

 

- Ridammi il mio corpo! Che cosa hai fatto? Sei impazzito? Avevamo un patto! -

Tom era fuori di sè, abbastanza da far vacillare il mondo di nubi eteree che Dragomir aveva creato per tenerlo imprigionato nella sua stessa mente.

Si muoveva come una tigre in gabbia, andando su e giù in quella prigione dorata, ringhiando e cercando di trattenersi dal saltare addosso a drago.

Sapeva che sarebbe morto se solo ci avesse provato ma aveva un'ultima carta da giocare: Dragomir non poteva ucciderlo se era vero che le loro vite erano strettamente collegate tra loro, morto lui...il drago millenario avrebbe fatto la stessa fine.

Forse era per questo che la creatura di nubi rimaneva silenziosa e immobile, statuaria nell'assistere allo sfogo della rabbia di Tom.

- Parla, non stare lì a fissarmi! Parla! -

Il drago, però, non sembrava intenzionato a dargli nessuna spiegazione. E d'altronde perché avrebbe dovuto?

Tom era meno di una pulce ai suoi occhi.

Il ragazzo urlò, sfogando la rabbia battendo forte i pugni chiusi sul pavimento opalescente.

Avrebbe voltuto avere qualcosa da distruggere, qualcosa da schiacciare, ma si rendeva benissimo conto di essere lui stesso un oggetto da fare a pezzi.

Il drago l'aveva usato per i suoi scopi, e ora gli aveva portato via Elsie.

- Puoi prenderla. - disse sottovoce, il capo abbassato e lo sguardo che nascondeva una rabbia senza nome - Prendila e falla tua, ma non lasciarla da sola. Non sappiamo chi potrebbe trovarla, chi potrebbe farle del male. Ti prego. Ti lascerò il mio corpo! Ti supplico. -

- Sei arrivato a supplicarmi? -

Finalmente il drago parlò e la sua calda voce risuonò nella mente del ragazzo avvolgendolo tutto con i suoi armocini melodiosi.

Come poteva una voce tanto rassicurante nascondere degli orribili intenti?

Tom si sentiva raggirato, usato, inutile. Ancora una volta aveva le mani legate e a rischiare la vita era la donna che amava.

Non poteva permetterlo, anche a costo di sacrificarsi allo scopo di salvare lei.

Allora si inginocchiò, il capo quasi a due centimetri dal pavimento.

- Sì, ti supplico. Rispetta quell'unica parte del nostro patto, tieni al sicuro Elsie, ed io non cercherò più di ribellarmi. -

La creatura di fumo rimase immobile e in silenzio per un lungo attimo, tanto che Tom pensò che non avesse neanche intenzione di degnarlo di una risposta.

Ad un tratto, Dragomir prese forma umana e si avvicinò a lui. Il ragazzo non mosse un muscolo, temendo chissà quale sue reazione.

Per Elsie.

Per Elsie.

Sentiva battere nelle tempie il cuore che non aveva più.

Dragomir gli poggiò una mano sulla spalla, in amicizia.

- Alzati Tom. -

Mormorò Dragomir e lui, non potendo nè volendo disubbidire, si alzò.

Vide negli occhi rossi e grandi della creatura più sofferenza di quanto se ne sarebbe mai aspettata.

Come poteva, all'improvviso, provare tanta pietà per lui? Lui che lo stava usando e che aveva fatto del male ad Elsie?

Eppure, provò per lui un sentimento così forte che se avesse potuto piangere...l'avrebbe fatto.

- Mi dispiace per ciò che è successo. I miei sentimenti sono confusi e le mie intenzioni volubili. Io sono come vento, Tom. - tutto ciò non aveva alcun senso, ma il ragazzo lo lasciò continuare, sembrava che avesse bisogno di raccontargli la sua storia - Molto tempo fa, moltissimo tempo fa, mi innamorai della mia Custode. Ho mentito, so cos'è l'amore, lo so...e per questo lo sfuggo da un millennio. Il tuo forte sentimento per Elsie ha suscitato in me ricordi che avevo tentato di cancellare. Ma quando si è soli come lo sono io, i ricordi ti perseguono per tutta l'eternità. Ho agito di istinto, guidato da ciò che tu provavi per lei e dalla mia paura per quello che sta per succedere. Volevo solo sentire di nuovo...quello che ho provato in passato. -

Tom incassò quelle informazioni in modo stoico, senza batter ciglio...ma non poté non esserne sconvolto.

In un modo che non riusciva a capire...comprendeva profondamente quello che la creatura gli stava dicendo.

Si massaggiò la nuca con una mano, confuso da tutte quelle emozioni contrastanti che provava.

Era tutto così assurdo!

Non poteva perdonarlo, ma non poteva non perdonarlo.

Era il suo Custode, ma riusciva a sentirsi come se adesso toccasse a lui proteggerlo, custodirlo.

- Dragomir. Adesso devi parlarmi seriamente e devi dirmi la verità. Non importa se non sono pronto, non importa niente. Voglio sapere che cosa sta per succedere. -

Il drago annuì lentamente e con un gesto della mano rese solide due spirali di fumo nero che presero la forma di sedie su cui poterono sedersi.

Poco male, non era neanche l'ultima stranezza a cui Tom avrebbe assistito nella sua vita.

Lui si accomodò, anche se sentiva la tensione pulsargli nelle vene al posto del sangue.

Aveva visto come Dragomir aveva baciato Elsie, come le aveva fatto male e l'aveva costretta a gettarsi giù dalla nuvola su si stavano riposando.

Il punto era che non aveva rancore per il bacio, alla luce delle nuove confessioni di Dragomir non poteva essere arravviato, ma aveva un terrore cieco per ciò che poteva essere successo alla vampira.

Stava bene? Si era salvata?

Era satura di sangue appena bevuto, quindi era nel pieno delle sue forze, ed era anche immortale, non poteva morire...no?

Si era di certo salvata dal salto nel vuoto...ma cosa aveva trovato a terra?

I vampiri di Dieter popolavano i boschi, e come se non bastasse stavano cercando proprio loro, lei e lui e ciò che custodiva nel suo petto.

Se solo l'avesse trovata Dria...quell'orribile quanto temibile vampira...

No, non poteva e non voleva pensarci.

Scosse la testa con forza e cercò di concentrarsi su Dragomir.

Ora, forse, tutta quella storia avrebbe avuto un senso e una conclusione.

Il drago prese un profondo respiro prima di parlare.

- Kasimir non ti ha raccontato tutta la storia, riguardo le Bestiis Terrae. -

- Le quattro creature elementali che hanno creato questo mondo, sì me ne aveva parlato. -

- Non interrompermi! - lo zittì con un cenno della mano e Tom si sentì come un bambino che viene ripreso dal maestro - Quello che non ti ha detto, anzi, quello in cui ti ha mentito è che... Exterminatore Mundorum si è manifestato prima di ora sulla Terra. Successe molto, molto tempo fa, questa storia risale forse ai primi Custodi di noi Bestiis. All'inizio, sembrava essere contento di questo mondo, di come era stato creato, di come le sue creature si muovessero e vivessero ma...lentamente divenne geloso, di me, di Sanguinem Mundi, di Fortitudo Mundi, non eravamo più fratelli. Vedi, il fuoco non distrugge per natura...ma gli uomini ne erano terrorizzati. Non riuscivano a coglierne il lato dolce, delicato, il conforto che invece nostro fratello voleva darlo. Così lo bandirono, lo maledirono, e uccisero il suo Custode. Questo non fece che alimentare il suo odio verso questo mondo e tutto il genere umano. Così, come il fuoco che è, covò sotto le ceneri la sua vendetta. Non è solo perché tu sei il Custode perfetto che mi sono manifestato in questo mondo: dopo tutti questi millenni...Exterminatore sta per tornare. Ha trovato un corpo in cui reincarnarsi, il corpo di una creatura che ha un solo precedente nella storia: il padre che l'ha generata. Siamo tutti in pericolo, Tom. -

Il ragazzo rimase in silenzio, quasi si poteva sentire il suo cervello ronzare e lavorare.

Una minaccia che proveniva da una creatura non ancora nata?

Che pericolo tangibile poteva essere? Il neonato non sarebbe stato troppo fragile per poter essere pericoloso?

Ma rimaneva ancora un problema: lui per primo...avrebbe mai potuto uccidere un bambino appena nato per una colpa che non era la sua ma che proveniva da un passato ancestrale di cui non sapeva nulla?

Dragomir dovette capire quello che stava pensando, perché rispettò il suo silenzio e rimase in attesa di una sua reazione.

- Questa creatura...chi è? Quando nascerà? -

Riuscì solo a mormorare Tom, sempre con lo sguardo basso di chi sta pensando a mille alternative possibili...e tutte senza uscita.

Dragomir non rispose subito, forse non voleva che lo shock fosse insopportabile per il ragazzo ma...cos'altro poteva se non dirgli la verità?

Sapeva tutto da molto tempo, da quando aveva sentito che Exterminatore Mundorum stava tornando, ma non poteva dire ancora nulla.

Riteneva che Tom non fosse pronto, anche se aveva dimostrato una discreta padronanza dei poteri di cui era dotato. Era troppo giovane per sopportare tutto quello, e forse lo sarebbe stato anche tra cento anni, o duecento o mille.

Ma i tempi richiedevano che lui crescesse in fretta, e dato che non avevano tempo perché maturasse...tutto doveva essere rivelato.

- Il figlio che porta in grembo la compagna vampira della Volpe uomo: è l'Exterminatore Mundorum. -

Tom sentì il mondo crollargli sotto i piedi e per poco non emise un urlo di sorpresa e terrore insieme.

Quella notizia gli mozzò il fiato in gola e lo rese per un attimo immobile come una statua, incapace di reagire o di emettere qualsiasi suono.

Lentamente, però, il gelo dello stupore si allentò e tornò presente a se stesso.

- Il figlio di mio fratello. Mio nipote. - mormorò piano, come se fosse tutto troppo grande da dire ad alta voce, come se volesse dissimulare la possibilità che l'evento si manifestasse solo parlandone - Che cosa...che cosa dobbiamo fare? -

- Dovviamo ucciderlo, in modo che la Bestiis Terrae non si manifesti e non distrugga questo mondo. -

Tom strinse forte un pugno, impedendosi nuovamente di saltare al collo di Dragomir.

Come poteva chiedergli una cosa del genere?!

Uccidere il figlio di Bill!

No, stava mentendo.

Si alzò come una furia dalla sedia fatta di fumo, camminò avanti e indietro per un tratto come a voler sbollire la rabbia e la frustrazione.

- Non posso uccidere un bambino, neanche se non fosse mio nipote. Non posso. -

- Non sarà mai un bambino normale, potrebbe nascere già posseduto dall''Exterminatore Mundorum, i suoi poteri potrebbero non dargli mai una vita normale. Vuoi davvero questo...per tuo nipote? -

- NO! - urlò Tom, e per un attimo il mondo bianco in cui è improgionato vacilla e minaccia di andare in pezzi. Sta sfuggendo al controllo di Dragomir, tanto e tale la forza della sua rabbia - No, non voglio questo. Ma non voglio neanche dover essere costretto ad ucciderlo. Sono sicuro che possiamo farlo ragionare. Ci deve essere un altro modo! -

- Sono millenni che lo cerco, ragazzo, e non l'ho ancora trovato. -

-Lo troverò io allora. Salverò il figlio di mio fratello. A costo della vita. -

   
 
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