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Autore: dragon24    06/12/2014    2 recensioni
Sono tornata con la mia seconda ff, un'altra Malec. Che ci posso fare, amo questa coppia.
Prima long ma non ultima
Dal primo capitolo:
" Ma a Magnus importava ben poco dei pancakes, a lui interessava di puù colui che li stava tentando di cucinare e voleva stare con luiquanto più tempo possibile. E,per essere certo che il tempo a disposizione fosse abbastanza chiese:-Niente caccia oggi?-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A: Avverto che potrebbe esserci un leggero spoiler de "Le Cronache di Magnus Bane", se qualcuno non volesse rovinarsi la sorpresa la parte dello spoiler è solo intermedia e, per giustizia, metterò un riassuntino senza spoiler per non far perdere il filo. Metterò * sia all'inizio che alla fine della parte con lo spoiler. Grazie e scusate.






Dopo un paio di minuti dall'uscita di scena di Jace arrivò Clary. Subito Alec andò ad aprire la porta e l'abbracciò, stando attento al pancione. Infatti la rossa era incinta del secondo figlio. Poi esordì dicendo:-Ciao Clary, come stai?- La rossa, che cominciava ad assomigliare sempre di più alla madre, rispose:- Sto bene Alec, grazie. Dove sono le due pesti, sono già pronte?- I due bambini, sentendosi chiamati in causa corsero alla porta. -Zia Clary- disse Tessa- non siamo così pessimi.- e Robert diede man forte alla sorella aggiungendo:-Appunto, siamo dei bravi bambini... a volte.- E tutti quanti risero. Poi Clary prese per mano i due ragazzini e disse:-Forza, andiamo e lasciamo i vostri due papà da soli.- Quando la porta si richiuse dietro la rossa e i due bambini, Magnus spinse il marito al muro e gli diede un lungo bacio passionale, uno di quei baci che non gli dava da tento, troppo, tempo. Alec, all'inizio, era rimasto spaizzato da questo gesto, ma poi si era lasciato andare. Restarono attaccati al muro per molto tempo, fino a che il moro non si staccò dolcemente dalla bocca del compagno e sussurrò al suo orecchio:-Mi dispiace rovinare questo momento, ma ho dei piani per noi due, quindi direi che dovresti andare a prepararti.- e gli diede un bacio sul collo. Magnus, dopo quel gesto, si andò a piazzare davanti all'armadio controvoglia, poi però entrò nel suo magnifico mondo fatto di vestiti e tornò felice. Intanto Alec finiva la sua colazione. Dopo una mezz'oretta Magnus uscì dalla camera da letto.
Alec sapeva di aver sposato un uomo stravagante e con un gusto particolare quando si parlava di abbigliamento, ma quando posò lo sguardo verso la sua dolce dovette fare uno sforzo immane per non sputare l'ultimo sorso di caffè che stava bevendo prima che Magnus facesse la sua "entrata in scena". Forse Alec si era disabituato ma non ricordava di aver mai visto Magnus vestito in quel modo. Infatti indossava un paio di pantaloni oro molto attillati strapieni di brillantini, una canotta bianca panna e una giacca gialla fosforescente piena di paillettes; sugli occhi aveva un semplice eye-liner oro e i capelli erano tirati su con il gel e pieni di brillantini. Magnus si avvicinò alla porta, poi si girò verso il moro e chiese:-Allora, vogliamo andare? ma non aspettò nemmeno che Alec rispondesse e lo prese sotto braccio uscendo.
Anche se il cielo si era fatto nuvoloso si prospettava essere un'ottima giornata.
*Decisero di prendere la metro per arrivare alla prima tappa di Alec. Arrivarono nel ristorante in cui il moro aveva prenotato, un ristorante di cucina etiope e italiana tra la tredicesima est e la terza. Magnus ricordò che quello era il ristorante dove erano andati per il loro semi-catastrofico primo appuntamento. Alec lo guardò sorridendo dolce e arrossendo come ormai non succedeva da anni, gli prese la mano ed entrarono. Angelo, il proprietario del ristorante, li accolse felice:-Magnus! Alec! Quanto tempo che non venite, dovreste farmi visita più spesso. Ora venite, vi porto al vostro tavolo.- E li condusse ad un tavolo. Dopo poco tempo un cameriere portò due piatti di pasta all'amatriciana e se ne andò velocemente. Magnus prima guardò il piatto, poi Alec e infine disse:-Il tuo romanticismo mi sorprende sempre di più Alexander Bane-Lightwood. Alec gli sorrise e disse:- Grazie mille Magnus, come avrai capito non ho lasciato niente al caso. Questo, infatti, è il tavolo del nostro primo appuntamento.- Magnus sorrise al ricordo e disse:- Un appuntamento a dir poco... particolare.-- Particolare? Ho bloccato uno scippatore, ho mangiato una pasta manomessa da un odioso cameriere e abbiamo combattuto contro una lupa mannara. Direi che particolare non è proprio l'aggettivo giusto.- E risero entrambi.
Finita la pasta si alzarono e, dopo aver pagato il conto, uscirono camminando mano nella mano.
*                                                                                           
                                                                                                        - - -
Mentre camminavano verso Central Park restarono in silenzio, un silenzio carico di significati e pieno di mille parole. Arrivarono al parco e si fermarono davanti ad una quercia molto grande che doveva avere un centinaio di anni. Alec e Magnus si guardarono e quest'ultimo disse:-Non è questo, vero?- il moro sorrise e disse:- Invece è proprio questo, l'albero dove abbiamo fatto quella cosa da ragazzini e sul quale tu hai fatto l'incantesimo di mantenimento. Ogni tanto torno a toccare l'incisione che abbiamo fatto sul tronco. Sai, per me questo posto è molto importante perchè è dove mi hai detto per la prima volta "Ti Amo", io però non ebbi il coraggio di risponderti e rimasi zitto a guardarti come un ebete a bocca aperta.- Magnus aveva le lacrime agli occhi e, prima che il moro potesse aggiungere qualcos'altro, gli si gettò con le braccia al collo e lo baciò. Alec si aspettava il bacio ma, di certo non si aspettava che il marito si mettesse a piangere dalla gioia. Restarono a giocare con le lingue l'uno dell'altro per un bel po' prima che Alec lo tirasse verso il lago delle Seelie. Magnus lo guardò interrogativo ma, prima che potesse chiedere spiegazioni, il moro disse:- Qui, invece, io ti ho dichiarato il mio amore per te. Stavamo tirando sassi per dare noia alla corte e io ti dissi che ti amavo. Avrei voluto dire tantissime cose ma mi uscirono solo quelle due parole.- L'altro lo guardò e disse:- Cosa avresti voluto dirmi?- Alec si mise a sedere per terra e disse:- Avrei voluto dirti i miliardi di motivi per cui ti amavo e per cui ti amo ancora, che il solo pensare che tu mi amavi mi faceva dimenticare tutti i problemi che avevamo, che ti amavo per la tua stranezza e per il tuo strano modo di vestire, ti avrei voluto dire che in certi momento non avrei saputo nemmeno dove battere la testa, che qualunque posto era bellissimo se ero con te e che anche una scatola di cartone era un buon letto se ti avevo vicino. Ed è esattamente ciò che penso ora come allora. Ti amo Magnus.-- Ti amo anch'io Alec.- Si stavano di nuovo per baciare quando vennero bruscamente interrotti da un coplo di tosse fatto da qualcuno alle loro spalle.




Note di quella non sana di mente dell'autrice.
*Usa lo scudo di riserva per coprirsi da eventuali ortaggi volanti* Scusate per l'infinita assenza, è davvero troppo tempo che non aggiorno. Comunque qui la situazione potrebbe prendere una piega...inaspettata, chissà.
Ringrazio Trislot, Okay02 e Handy per aver recensito.
Riassuntino no spoiler: Alec e Magnus vanno a pranzo in un ristorante che è quello del loro primo appuntamento e riportano la mente ai bei vecchi tempi. 
   
 
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