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Autore: StregattaLunatica    07/12/2014    2 recensioni
Reyna Cousland è l'Eroina del Ferelden e Comandante dei Custodi Grigi.
Mentre assolve i suoi doveri come Comandante ad Amaranthine, i ricordi delle battaglie e dei massacri accaduti durante il Flagello la tormentano, levandole il sonno la notte.
Tutti hanno sofferto e perso ciò che avevano di più caro durante il Flagello che ha martoriato il Ferelden, nessuno escluso.
Ma la colpa che le opprime il cuore, non le permetterà mai più di conoscere la pace.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache del Thedas'
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«Non capisco perchè non la consegniamo nelle mani delle guardie.» disse Giustizia mentre osservava l'elfa Dalish camminare al fianco del Comandante. Stavano lasciando il Bosco del Cammino dopo aver trovato la responsabile degli attacchi alle carovane e, quasi per errore, il responsabile del rapimento di molti Custodi. L'Artefice.
Reyna aveva deciso di prendere l'elfa con loro nonostante la devastazione che aveva causato. Era una maga, e la sua magia poteva tornarle utile. Con tutto quello che stava succedendo, era necessaria la presenza di molti alleati.
 Anders alzò le spalle, cercando d'evitare di guardare direttamente Giustizia mentre parlavano. Non era un bello spettacolo a vedersi. Quando erano riusciti a tornare nel mondo reale, uno spirito di Giustizia era stato inavvertitamente trascinato con loro ed era finito nel corpo di Kristoff. 
Nel corpo di un cadavere in disfacimento... 
«Forse la Comandante pensa che potrà esserci utile. D'altronde abbiamo trovato sua sorella assieme a...qualunque cosa fosse quella che abbiamo incrociato.» Velanna, questo era il nome dell'elfa, era terribilmente scontrosa e diffidente nei loro confronti. Restia a dare la sua fiducia agli umani dopo ciò che avevano fatto passare alla sua razza.
«Continuo a non capire...»
«Dovrai farci l'abitudine.» disse Nathaniel appena dietro di loro. «Il mondo degli esseri viventi è fatto così. Complicato ed irragionevole.» Giustizia corrugò la fronte, esprimendo i suoi dubbi «Quindi anche la Comandante lo è?» l'arciere annuì, rigirandosi fra le mani una delle sue frecce. «Sai qual'è stata una delle prime cose che mi ha detto? “Alcuni dei miei migliori amici hanno tentato di uccidermi.” Mi chiedo ancora cosa intendesse dire.»

«Sei una stupida.» Reyna alzò gli occhi al cielo, sospirando pesantemente. «Oh e dai Morrigan. Per ora sono riuscita a risolvere due gran belle crisi. Vuoi dare un po' di credito alle mie decis...ahia!» sobbalzò mentre le spalmava l'unguento contro le ustioni sulla scapola sinistra. 
Voltò il capo verso l'eretica, guardandola storto «Ti dispiacerebbe fare più attenzione?» l'altra arricciò il labbro superiore, ma cercò comunque di muoversi più delicatamente. «A cosa ti serve che io stia più attenta? Tanto ti farai comunque ammazzare. Da quando sei così stolta?!»
«Senti, non ce l'ha fatta la prima volta aiutato dai suoi compagni, non ce la farà da solo in mezzo al nostro accampamento. Non mi sembra il tipo da compiere una missione suicida. È troppo egocentrico.» Morrigan borbottò qualcosa di poco lusinghiero nei suoi confronti, mentre la Custode cercava di nascondere un mezzo sorriso.
«Oltretutto, avrebbe potuto approfittarne nella disastrosa situazione che abbiamo affrontato al Circolo. Ma non l'ha fatto, è stato molto utile invece.»
La gratitudine di Morrigan per aver trovato il grimorio di sua madre al Circolo era stata ben celata, così come la cortesia velata che le aveva riservato successivamente. Tutto andato in frantumi però, quando aveva accettato l'offerta dell'elfo di seguirla dopo aver sventato il suo colpo.
Zevran, l'assassino dei Corvi.
«Perchè accidenti devo occuparmi io delle tue ferite? Abbiamo una guaritrice ora.»
«Wynne è occupata con gli altri. Sai benissimo che fare magie in continuazione non è salutare.»
«Si, e anche molto meglio di te! Nobildonna viziata!» Reyna si passò una mano fra i capelli con gesto secco «Ma che ti prende oggi? Sei più scontrosa del solito!»
Morrigan iniziò a fasciarla con garze pulite, scuotendo sempre il capo con dissenso. «Devi stare attenta Reyna. Il destino di troppe persone è sulle tue spalle.»
«Anche sulle tue.» la maga bloccò i suoi movimenti, guardandola di traverso. «Io non sono un Custode Grigio.»
«Da quando ti sei unita a me ed al fesso ti sei unita alla nostra causa. Così come tutti gli altri che sono con noi. In un modo o nell'altro, il destino del Ferelden è su tutti noi. E di molti altri ancora, se non riusciremo a fermare il Flagello.»
Morrigan riprese a sistemarle il bendaggio, un espressione scura in volto. «Forse lui ha ragione...» mormorò fra se e se finchè non sentì Morrigan chiudere la fasciatura. Reyna voltò appena il busto, ponendo la sua mano scura sopra a quella d'avorio della maga. «Il Flagello unisce veramente le persone.» le sorrise, ma l'altra scosse il capo sottraendosi al contatto. In realtà sapeva che il contatto fisico la infastidiva, tante volte non lo capiva perchè non vi era stata abituata.
Eppure, non aveva totalmente evitato il contatto ne le aveva risposto male.
Reyna si alzò, infilandosi con fatica la casacca rosso spento. «Almeno siamo d'accordo su di un punto fondamentale.» disse la maga incrociando le braccia sotto al seno. «E sarebbe?»
«Alistair è un imbecille.»

Il dolce suono delle monete tintinnò all'interno del piccolo sacchettino mentre veniva lanciato in aria «Per il Creatore...Non posso ancora crederci.» brontolò la donna dalla pelle scura mentre l'elfo afferrava il sacchettino al volo.
Lui se lo rigirò fra le mani con aria soddisfatta, prima d'infilarlo in una delle piccole bisacce appese alla sua cintura. «Io non mi sbaglio mai quando si parla di sesso.» le ripose con aria trionfante avvicinandosele con un sorriso sornione stampato in faccia. «Si ma è davvero ancora vergine...bah! Comunque, lo sai che chi si vanta in continuazione poi si rivela un incapace?» l'elfo le si accostò, allungando il braccio destro per passarglielo attorno alle spalle «Che ne dici di provar-!» s'interruppe di colpo, sentendo una ben nota ed affilata pressione contro il fianco. Bloccò il movimento a mezz'aria, mentre assottigliava lo sguardo puntandolo negli occhi blu di Reyna. Lei stringeva il pugnale fermamente, le labbra che si aprirono in un sorriso che non aveva nulla d'affettuoso o di dolce. «Sono più tentata di provare il mio nuovo giocattolo.»
«Ribadisco che dovresti riconsiderare la tua unione ai Corvi.» negli occhi blu di lei passò un lampo di divertimento, mentre riponeva il pugnale nel fodero. «Non farmi pentire della mia decisione, elfo.»
Zevran fece ricadere il proprio braccio lungo il fianco, per poi infilarsi i pollici nella cinta ed alzare le spalle.
Un assassino dei Corvi...Non poteva certo negare che a prima vista potesse sembrare una decisione stupida tenerlo con loro, ma il suo istinto le diceva che andava bene così. E da quando la sua missione era iniziata, l'istinto non le aveva mai mentito. O perlomeno, non l'aveva mai messa nei guai più del necessario.
Andarono a sedersi attorno al fuoco, e Reyna ignorò volutamente gli sguardi allarmati e sospettosi dei suoi compagni nei confronti dell'elfo. 
Zevran alzò lo sguardo verso Alistair, che li guardava tentando di non farsi notare, cosa che non era assolutamente in grado di fare. L'elfo sollevò la mano destra sventolandola verso il templare con un gran sorriso in volto, come se stesse salutando un vecchio e caro amico. Alistair sbarrò gli occhi, per poi mettere il broncio e voltarsi dall'altra parte.
Reyna dovette coprirsi la bocca con la mano per soffocare la sua evidente ilarità, abbassando lievemente il capo come se avesse visto qualcosa d'interessante nell'oscurità. 
«Non dovresti stuzzicarlo così. Ti stai facendo più nemici del necessario.» esordì dopo qualche istante la donna, non appena ebbe messo freno al suo divertimento. Zevran alzò le spalle, mentre con un bastone ravvivava il fuoco spostando i ceppi di legna. «Nemici? Il verginello laggiù?» rise sommessamente, per poi scostarsi alcune ciocche di capelli dalla fronte «Non è male come guerriero, ma è troppo ingenuo. Vive d'ideali. E poi, come mai ti preoccupi per me? Hai per caso paura che i tuoi compagni possano linciarmi?»
«Già.» gli rispose, voltando il capo verso di lui. Chinò il busto in sua direzione, avvicinandoglisi tanto da poter sentire il suo fiato sfiorarle le guance. I capelli le scivolarono lungo la spalla, mentre le labbra si schiudevano in un sorriso malizioso. Con la coda dell'occhio, vide le spalle del templare irrigidirsi mentre s'avvicinava all'elfo. Questi invece non diede alcun segno di stupore, anzi, sorrise con luce trionfante nello sguardo. «Sarebbe un vero spreco...preferirei di gran lunga gettarti in una fossa con degli hurlock. Almeno potrei godermi lo spettacolo e vedere se saresti tanto fortunato da morire per mano loro o per via della corruzione che ti trasformerebbe in un ghoul...»
L'elfo sbattè le palpebre un paio di volte, per poi venir interamente scosso da un brivido eccessivamente forte per essere autentico. «Come puoi dire cose così terribili con espressione così suadente in volto?»
«Strano che tu me lo chieda, questo dovrebbe essere il tuo mestiere, non il mio.» gli rispose per poi tornare a sedersi col busto eretto ed un sorriso divertito in volto.
L'elfo si alzò, per poi andare alle sue spalle. Si chinò in avanti, sfiorandole l'orecchio con le labbra. «Sei una donna davvero interessante, Reyna Cousland.» le sussurrò all'orecchio per poi ritirarsi nella sua tenda.
  
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