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Autore: Jenny Ramone    07/12/2014    2 recensioni
Joan,Annie,Diana e Meg: quattro ragazze diverse, quattro storie, quattro amiche, una passione in comune:ognuna è innamorata di un componente dei Ramones.
Prima groupies, poi cover band dei loro idoli:li incontreranno e ne condivideranno l'amore,i successi,le gioie e i dolori.
Fino alla fine.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Eccolo è quello!-Meg si mise a correre. “Oh ce l’abbiamo fatta! La signorina vuole stare vicino al finestrino?-disse Marky con un gesto galante. “Si, grazie. Gli altri ci vorranno uccidere!”. “Ah non preoccuparti baby. Ti salverò io!-le rispose cingendole un braccio intorno al collo. “No Marky, non posso. Restiamo amici ma…io stavo con Tommy e in teoria ci starei ancora. Io lo amo.-abbassò gli occhi rattristata. “Non voglio”. “Dai tesoro, io saprò consolarti”. “Uhm…adesso stai zitto Marky, fammi appoggiare che ho sonno. La tua spalla è così comoda-rispose la ragazza appoggiando la testa sulla spalla di lui. Se hai bisogno chiamami pure, buonanotte”.
                     *****
“Meg svegliati, credo che siamo arrivati…”. “Che vuoi? Ah siamo alla Gare du Nord. Bene, scendiamo,prendi la tua roba.”“Che facciamo, siamo a Parigi e non sappiamo dove andare!”. “Joan mi ha lasciato l’indirizzo dell’hotel,adesso provo a chiamarli poi ci avviamo, non ti preoccupare.” “Allora, dovremmo uscire dalla stazione poi pendere la metro e ci troviamo a Montmartre. Andiamo avanti per questa strada e l’hotel dovrebbe essere qui-indicò un punto su una cartina appesa al muro. “Come fai a conoscere così bene tutte le strade Meg? Mi racconterai cosa c’è dietro a questa misteriosa batterista?-chiese lui. “Forse un’altra volta. E’ troppo commovente tornare in Francia, rivedere Parigi mi fa tornare in mente il mio passato, ci venivamo sempre con mia sorella e i miei genitori a fare acquisti per le feste. Scusami, non ti voglio annoiare oltre. Andiamo avanti”.
 *****
”L’hotel dovrebbe essere quello”. Johnny tremava come una foglia e tossiva,si allacciò il chiodo e prese Joan a braccetto per farsi sostenere: aveva la febbre ma cercava di non dare nell’occhio in modo che gli altri non insistessero per cancellare o rimandare quel concerto, però non ci riuscì. “Johnny non stai bene? Oddio ma scotti!”-la chitarrista gli passò una mano sulla fronte. “Tranquilla piccola, sto benissimo. Davvero, non ti preoccupare”. “Eccome se mi preoccupo! Monte, Johnny ha la febbre, iniziamo bene”.
“Queste sono le chiavi delle stanze ma dovete aspettare perché non sono ancora pronte”. “Io non ho mica capito…dov’è Meg quando ci serve?”-Monte stava andando in crisi, possibile che avessero trovato l’unico hotel dove non parlavano inglese?. La signora della reception cercò di spiegarsi meglio. “Ehm…mi sa da come è dispiaciuta questa che le stanze non sono ancora pronte”-suggerì Joey. “Cosa? No vi prego, voglio un letto! Cazzo, Monte, ma non hai chiamato?”-esplose Johnny, esasperato.
 “Uff ma dove sono? Dobbiamo andare alle prove!”. “TU non vai da nessuna parte John. Guardati, non ti reggi in piedi!”-gli disse il manager. Il chitarrista tossì forte:”Non cancelleremo il concerto. Andrò a riposarmi un po’, prendo qualche medicina e sono pronto”. “No, ti devi riprendere, non sei nelle condizioni di esibirti”. “Prendiamo Joan”. “Joey non puoi essere serio…”. “Certo che lo sono. Proveremo un po’ a vedere se riesco a seguirla,ma di sicuro non ci saranno problemi. Non possiamo iniziare il tour europeo così”. “Monsieur le stanza sono pronte”. “Perfetto, grazie”. “Tu vai a letto, più tardi ti mando qualcuno a vedere come stai”. “Amore io vado dieci minuti da Annie, se hai bisogno chiama”-gli disse Joan.
 Un’ora dopo
“Chissà dove sono finiti…la nostra cara Meg e Marky secondo me…”-Annie ridacchiò. “Cioccolata calda tesoro? Tanto stasera non ci esibiamo mi sa proprio”-Joan si coricò sul letto, beatamente accoccolata in pigiama e porse una tazza fumante all’amica. “Si vive una volta sola, dammi qua. Andiamo a fare shopping domani? Convinciamo gli uomini a finanziare i nostri acquisti, siamo in Francia o no?! Approfittiamone.”. “Ho un’idea migliore: domani mattina usciamo presto e poi mettiamo tutto sul conto di Monte. Poveraccio, gli verrà un infarto quando vedrà la sua carta di credito svuotata”. “Ah ah sei troppo stronzetta! Che schifo viaggiare in treno, mi sento sporca. Devo lavarmi i capelli, dov’è il phon?”. Controllarono in giro per la stanza. Niente. “Tu non lo hai portato vero Joan?”. “Ma ti pare? Dio mio, siamo in un hotel, credevo che ce l’avessero!”.
Intanto i batteristi erano arrivati a destinazione senza troppe difficoltà: Meg non aveva fatto fatica ad orientarsi, una città come Parigi è difficile da dimenticare…Erano fermi sul marciapiede dall’altra parte della strada quando li videro. “Forse è meglio che ci separiamo sai? Guarda quanti fan assiepati fuori dall’hotel!”-propose Meg. D’accordo, vai avanti tu”. “Wow guardate c’è la batterista della cover band dei Ramones! Meg vieni qua, voglio un autografo!”-la apostrofò un ragazzo. Un gruppo di fans le si avvicinò ancora di più:”Dove le hai lasciate le altre? Quando ci vediamo?”. “Cristo, c’è scritto sui biglietti! Lasciatemi passare che sono in ritardo!”. “Eddai, almeno fatti fare una foto!”. La ragazza sorrise forzatamente davanti all’obiettivo.“Ok contento? Devo proprio andare, ci vediamo al concerto, au revoir”.
Joey, Dee Dee, Monte, Arturo e Diana erano seduti sui divani di pelle della hall.“Hey Monte, guarda chi c’è! Alla buon’ora ragazzi! Comunque non c’era bisogno che correste tanto, forse lo annulliamo davvero il concerto”-iniziò il frontman. “Già,Johnny ha la febbre alta, non può suonare. Però abbiamo pensato che potrebbe suonare Joan al posto suo”. “Ciao Meggy!-Diana li raggiunse camminando goffamente-hai sentito le novità? Stasera io e Johnny staremo in hotel, siamo entrambi invalidi. Uff, Dee Dee, tuo figlio rompe troppo ultimamente”. “Beh, vado a cercare Joan per darle la notizia. Poi mi racconti cosa è successo con Marky”- sussurrò la bassista all’orecchio dell’amica. “Non c’è bisogno di cercarmi, sono qui. Monte, in questa bettola non hanno il phon, Annie sta impazzendo per cercarne uno, sai che venera i suoi capelli”. “Ti rendi conto della cosa?-Ah ciao Meg,aiutami a parlare con i francesi-dicevo, mi devo lavare i capelli! Trovami un phon! Adessooooo!!!!!”. “Va bene, farò il possibile”. “Ah mentre scendevo sono passata dal mio amore, mi ha chiesto del ghiaccio. Trovamelo”. “Joan mi sa che non hanno ghiaccio qui. In Europa non hanno l’abitudine di metterlo ovunque come fate in America”. “Ah Monte, informati se c’è la piscina in questo hotel, ho bisogno di meditare dopo il concerto. Joan vieni che andiamo alle prove?”. “Ma ma…non sono il vostro servo!”. “Ah davvero? Beh comunque sei il mio assistente personale e quindi fai quello che dico”.
 *****
“Amore mi hanno chiesto di suonare al posto tuo!”-Joan corse nella stanza fermandosi accanto al letto di Johnny, che emerse da sotto le coperte, stravolto e con gli occhi lucidi.“Sul serio? E’ stata un’idea di Joey immagino… fatti valere tesoro, mi raccomando. Mamma mia, mi sento a pezzi. Lo hai trovato il ghiaccio?”. La giovane glielo appoggiò sulla fronte:”Tra un po’ arriva Diana, adesso vado, cerca di dormire John almeno al prossimo show tornerai in forma”.
 *****
Le prove erano andate bene, fortunatamente Joan si era dimostrata degna del ruolo. “Buonasera -incominciò Joey avvicinandosi al microfono-scusate ma abbiamo avuto un imprevisto, Johnny è ammalato ma sapete com’è, non ha voluto cancellare lo show. Quindi lo abbiamo sostituito con questa ragazza, la conoscete vero? Accontentatevi per stasera. Iniziamo, take it Dee Dee”. “One, two, three, four!”. La ragazza scambiò una rapida occhiata con i compagni, le gambe le tremavano, le sembrava di vivere un sogno: iniziò a suonare al massimo delle sue potenzialità. “Go Joan, go go go!”-Annie e Meg erano in prima fila a sostenere l’amica e i ragazzi naturalmente. A metà concerto Joan si spaccò un’unghia, il dito cominciò a sanguinarle ma non se ne curò minimamente e continuò fino all’ultima nota, quando gli applausi e le urla presero il posto della musica.
ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazze! Sono di nuovo attiva! Adesso avrò un po’ più di tempo per aggiornare quindi mi ci metterò sotto più spesso!. Alla fine Meg si è un po’ addolcita però non è ancora convinta… siamo a Parigi, la città dell’amore, tutto può accadere. Anche il prossimo capitolo si svolgerà a Parigi, mi dedicherò un po’ alla “vita quotidiana” delle ragazze in tour ah ah, faranno disperare Monte. Alla prossima, Jenny :-) .
 
  
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