Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: DirceMichelaRivetti    08/12/2014    1 recensioni
Nick Fury non rimane certo fuori dai giochi, sebbene abbia lasciato la direzione del nuovo SHIELD a Coulson.
Fury porta avanti la sua lotta all'HYDRA: ha i mezzi per farlo e il supporto degli agenti Burton e Romanoff, all'occorrenza.
Presto scoprirà che l'HYDRA potrebbe essere ancora più pericolosa di quanto si creda; incontrerà nuovi alleati e nemici; oggetti e luoghi misteriosi e inquietanti.
Le indagini di Fury si intrecceranno con quelle del nuovo SHIELD e si rivolgerà anche a Coulson e ai suoi per poter far fronte alle varie minacce che si profilano.
Inoltre, rimane da svelare il mistero che circonda le origini di Skye.
Fitz, poi, sta cercando il proprio riscatto, il modo per tornare come prima o anche migliore.
Ho messo l'avviso "spoiler" perché seguo la serie in inglese e, quindi, ogni tanto potrebbero esserci delle anticipazioni.
Ho messo "What if" perché, pur cercando di aderire il più possibile alla serie, ho sviluppato una mia idea circa l'alieno della Guest House, circa Skye e circa le incisioni e la porterò avanti.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Fury, Nuovo personaggio, Phil Coulson, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa cronologica: questo capitolo, come il precedente va considerato come integrazione/missing moment dell’inizio dell’episodio 9; i successivi capitoli, invece, saranno da considerare contemporanei agli episodi 9 e 10.

 

Uscito dall’area ospedaliera, Fitz decise che davvero sarebbe stata una buona idea mettersi a lavorare al dispositivo per riuscire a rendere funzionanti gli aerei anche in caso di cieli impraticabili: effettivamente lo spazio aereo europeo era chiuso a causa della recente eruzione.

Il giovane si diresse nel salotto comune per cercare Mack e chiedergli di aiutarlo o, meglio, fargli compagnia, era parecchio abbattuto e la presenza di un amico gli avrebbe fatto bene … almeno non sarebbe rimasto solo a ricordare com’era bello lavorare in squadra con Simmons. Era certo che l’amica gli avrebbe dato una mano più che volentieri, se lui gliel’avesse chiesta, ma non se la sentiva.

Nell’area relax, tuttavia, non trovò Mack, bensì Bobbi, che faceva zapping, e Skye che lavorava al pc. Il giovane si avvicinò a quest’ultima e le chiese: “Lavori già sulla città con la corrispondenza che abbiamo trovato?”

“No, Coulson vuole l’esclusiva su quello, si è chiuso nel suo ufficio coi dati. Io stavo cercando informazioni su Kadosh.”

“Cos’hai scoperto?”

“Nulla. Nulla di nulla.” Skye scosse la testa, sconsolata “Sembra un personaggio creato a tavolino! Non c’è niente che possa dare indizi sulla sua vera identità o su come faccia le sue ricerche, oppure sulle sue fonti, su come ottenga le informazioni od altro!”

“È appena mezz’ora che cerchi.” l’apostrofò Bobby, senza distogliere lo sguardo dal televisore.

“Va beh, di solito mi basta per trovare una pista, un indizio o qualsiasi cosa! Su questo Kadosh si trovano solo i suoi video e blog gestiti dai suoi fan, ma nulla su di lui, sembra che nessuno ne sappia nulla!”

“Non sono tutti esibizionisti come Stark che in teleconferenza dice: Io sono Ironman.Bobbi scimmiottò “O famosi come Steve Rogers.”

“Devo pur trovare qualcosa!” Skye strinse i denti, tornò a fissare lo schermo ed esclamò: “Toh!, di nuovo la lucetta azzurra. Abbiamo un’altra intercettazione, ascoltiamo?”

“Sì, sì!” esclamarono sia Fitz che la Morse, stringendosi attorno alla ragazza, per sentire meglio.

La prima voce era quella che Simmons aveva identificato come quella di Whitehall.

 

-Devi recarti a Zilina, in Slovacchia. Lì incontrerai il signor Rostislav, da cui dovrai comprare la bottiglia.

-Una bottiglia? Devo fare un viaggio oltreoceano per una bottiglia?

-Rumlow, non lamentarti e obbedisci. Ti è andata già bene che abbiamo deciso di salvarti durante la distruzione del Triskelion. Con l’intervento di chirurgia plastica a cui sei stato sottoposto, saremo sicuri che né Coulson, né qualcuno dei suoi uomini possano riconoscerti.

-Sì, certo, proprio per la chirurgia plastica … come se non c’entrasse il fatto che mi avete portato alla cybertech e mi avete trasformato in un deathlock.

-Kaminsky sta venendo da te, ti porterà i nuovi documenti e il biglietto aereo per Francoforte: è l’unico aeroporto europeo aperto, poi dovrete proseguire in treno.

-Dovremo? Credevo di andare solo.

-No, Kaminsky partirà con te e a Francoforte troverai una squadra di supporto.

-Ahahaha, cos’ha di speciale questa bottiglia, per meritare tante attenzioni?

-Avvera i desideri di chi la possiede.

-Senza offesa ma da quando credete a queste favole?

-Sono molto scientifico, lo sai, e una delle cose che preferisco è quella di trovare oggetti ritenuti magici e capirne il funzionamento.

-Sì, è vero che ai tempi di Adolfuccio, cercavate reliquie come pazzi, peggio dei cavalieri della tavola rotonda.

-Porti rispetto per i suoi superiori.

-Sì, mi scusi. Dunque devo recuperare la lampada di Aladino?

-È una bottiglia! Devi comprarla, comprarla, mi raccomando!

-E se quello non vuole vendere?

-Venderà, venderà, ma devi assicurarti di essere il primo ad averla e, soprattutto, non devi essere tu, come persona, a comprarla, ma la deve acquisire l’HYDRA stessa. È l’organizzazione che la compra, siamo ben intesi?

-Agli ordini. Ma chi vi ha parlato di questa bottiglia? Il vostro nuovo amico, il Dottore?

-All’incirca, è stato il suo contatto e nostro nuovo alleato, Kadosh.

-Ah, un altro pazzo mascherato.

 

A questo punto la conversazione si interrompeva. Esattamente come la volta precedente, non era una vera e propria intercettazione, ma uno stralcio di una telefonata che qualcuno aveva poi trasmesso su quel canale che sapeva essere tenuto sottocontrollo dallo S.H.I.E.L.D. affinché la sentissero o, almeno, questa era l’impressione.

“Penso che dovresti disturbare Coulson.” osservò Fitz.

“Sì, il tale con cui Withehall parlava, Rumlow, era infiltrato nello S.H.I.E.L.D.” aggiunse Bobbi.

“Avete ragione, vado subito, abbiamo già avuto a che fare con un deathlock e non è stato bello. Prima, però, vediamo se riusciamo a scoprire qualcosa su questa bottiglia di cui parlano.”

Detto ciò, Skye aprì youtube e digitò: Kadosh bottiglia. Il primo video che comparve nell’elenco sembrava quello che lei stava cercando, quindi lo aprì.

Le prime immagini furono le solite dei sotterranei fumosi con la musica di sottofondo, poi apparve Kadosh che iniziò a parlare.

 

I desideri sono nostri nemici. Essi ci ossessionano, ci chiamano continuamente e il non soddisfarli ci rende infelici e sofferenti. Sia gli epicureisti che gli stoici condannavano apertamente gli uomini che permettevano ai desideri di trascinare i loro animi da un lato all’altro, in un’affannosa corsa da una nullità a una sciocchezza. Soddisfare un desiderio non ci porta pace, bensì ne accende subito un altro più grande e la corsa, la sofferenza continua senza sosta. Tutte le tradizioni hanno sempre condannato i desideri e gli uomini che vi cedono. Una leggenda racconta di un diavolo in una bottiglia. Sì, avete capito bene, una bottiglia infernale. Ovviamente, però, si mostra come un oggetto portentoso e benefico che può esaudire qualsiasi desiderio … ma ovviamente al proprio prezzo. Desiderate una bella villa? Il diavolo ve la darà bene presto: lo zio ricco e i suoi figli moriranno improvvisamente e voi erediterete tutto. È un giusto prezzo? Io non credo. Altre due sono le cose da sapere su questa bottiglia: chi muore, possedendo questa bottiglia, consegnerà la propria anima all’Inferno, è dunque necessario venderla, prima. La regola impone di venderla ad un prezzo minore rispetto a quello a cui la si è acquistata. Essa non può essere abbandonata o regalata, o venduta ad un prezzo maggiore; in ognuno di questi casi, essa tornerebbe nelle tasche del vero proprietario. Come al solito, prendete le mie parole come una favola, ma guardate queste immagini: Guglielmo d’Orange, Napoleone, Goffredo di Buglione, Ugone dei pagani, Carlo V, Carlo Magno, Enrico IV di Francia, Federico Barbarossa … come potete osservare, tutti questi quadri, dipinti in epoche e luoghi differenti, rappresentano questi grandi della storia tutti con vicino una bottiglia, sempre uguale. Coincidenze? Io non credo.

State dunque attenti a ciò che desiderate e distinguetelo da ciò che volete. Per questa volta è tutto, fino alla prossima … un abbraccio, Kadosh.

 

Mmm, quindi se l’HYDRA, come società, compra questa bottiglia, significa che tutti i suoi membri ne sono i possessori e qualsiasi desiderio esprimano, si avvererà … potrebbe tornare a nostro favore.” pensò Fitz “Dovrebbero costantemente stare attenti a non esprimere desideri, altrimenti creeranno una gran confusione. Senza contare, poi, che ogni membro dell’HYDRA che muore, finirà all’Inferno.”

“Non crederai a sta roba?!” esclamò Bobbi.

“Ho tratto delle conclusioni da delle premesse, non ho detto che siano vere.” si difese il ragazzo.

“Vado a far sentire tutto a Coulson.” disse Skye, alzandosi in piedi.

 

Coulson aveva ascoltato il resoconto di Skye con grande attenzione. Quella faccenda della bottiglia, vera o falsa che fosse, non gli piaceva affatto. Era determinato a impedire che la compravendita avvenisse, per evitare che l'HYDRA si impossessasse di una potente risorsa o semplicemente per catturare dei suoi membri e neutralizzati.

Chi avrebbe potuto occuparsi della faccenda?

Non voleva mandare qualcuno dei suoi stretti collaboratori, loro li voleva pronti all'azione per la faccenda della città. Chissà, magari quell’intercettazione era stata solo una montatura per costringerlo a dividere le proprie forze, ma non poteva correre rischi.

I pochi agenti che aveva in Europa erano molto occupati: dopo che sei di loro erano morti in Belgio, il lavoro era parecchio aumentato per i superstiti. Avrebbe dovuto scegliere quale operazione in Europa far passare in secondo piano ... a meno che...

Non gli piaceva molto quell’idea, ma era l’unico nome che gli veniva in mente ed era l’unico su cui poteva fare totale affidamento per la buona riuscita della missione. Phil prese il telefono e chiamò.

“Direttore Fury, signore, sono Coulson.”

“È un piacere sentirti, Phil. Senti, se ti autorizzo a chiamarmi Nicholas, la smetterai di chiamarmi direttore? Visto che ora quel titolo è tuo?”

“È improbabile, signore. È stato il mio mentore, il rispetto che ho per lei mi imporrà sempre di chiamarla così.”

Fury, dall’altro capo del telefono, lasciò uno sbuffo divertito, ma comunque contento.

“Allora, che novità, direttore Coulson?”

“Volevo aggiornarla sugli ultimi sviluppi. Sì, so che non è necessario, che non devo riferire, ma voglio che lei abbia il quadro preciso della situazione e poi c’è dell’altro. Mi ascolti.”

Phil raccontò del significato dei simboli e della città e concluse, dicendo: “Noi, ora siamo concentrati sul raggiungere la città prima dell'HYDRA, so che avremo da combatterla sul campo e che loro useranno la maggior parte delle loro forze e io voglio fare altrettanto. Contemporaneamente, però, c’è un’altra questione delicata che vorrei affidare a qualcuno del cui successo sono sicuro, senza, però, dover dividere le mie forze. Io vorrei che se ne occupasse lei, se non è coinvolto in altro … anche se mi dispiace disturbarla …”

“Dimmi di che si tratta.”

“Impedire che l'HYDRA acquisti un oggetto che potremmo definite uno 0-8-4. Hanno inviato per la missione una squadra di non sappiamo quanti uomini, ma sarà guidata da Rumlow e un altro ex S.H.I.E.L.D., Kaminsky.”

Rumlow? Credevo che Falcon lo avesse ucciso al Triskelion! È ancora vivo?”

“Così pare. Ho sentito l'intercettazione, la voce è sua.”

“Era ridotto veramente male.” ragionò Fury “Che lo abbiano trasformato in un deathlock?”

“Il suo intuito mi stupisce sempre: sì, nella telefonata si è fatto riferimento a quel progetto.”

“Un deathlock ricavato da un ex agente di livello 8 ... Sì, penso che sia il caso che me ne occupi io, me la caverò con un paio d'agenti. Appena recuperato lo 0-8-4, passeremo a trovarvi.”

“Grazie. Ci sono, però, alcune cose da sapere a tal proposito.”

Coulson riferì tutto quello che avevano sentito sulla bottiglia.

Fury, conclusa la telefonata, non si soffermò più di tanto a ragionare: aveva già le idee chiare e precise su come agire. Chiamò immediatamente Clint.

“Agente Barton, sei ancora in Europa?”

“Sì, signore. Mi sono fermato a Parigi a trovare Natasha. Ha bisogno di me?”

“Mi fareste comodo entrambi.”

“Perfetto, penso di poter confermare per tutti e due. Istruzioni?”

“Ci troveremo a Francoforte. Ti manderò dettagli sul luogo. Preferisco non parlare della missione per telefono.”

“Perfetto, signore, tra quanto?”

“Partite subito.”

Google maps dà cinque ore e ventuno minuti come tempo di percorrenza minimo per il tratto Parigi-Francoforte, in condizioni di traffico ottimali. Con gli aeroporti fuori uso, le autostrade erano stracolme di macchine.

Esattamente cinque ore dopo la telefonata, Occhio di Falco e la Vedova Nera erano seduti di fronte a Fury in un bar davanti allo stradone che portava all'aeroporto di Francoforte. L'ex direttore aveva un tablet davanti a sé, inclinato quel tanto per vederlo tranquillamente, senza che gli altri due potessero guardarlo. I due agenti erano vestiti in borghese ed entrambi attiravano gli sguardi d'apprezzamento di uomini e donne.

Rumlow se l’è cavata?” si sbalordì Natasha, dopo essere stata aggiornata su tutta la faccenda “Poco male, lo annienteremo di nuovo.”

“Quello che non capisco è perché siamo qui e non direttamente a Zilina.” disse Clint “Di solito aspettiamo il nemico al traguardo, non lo inseguiamo.”

“Sì, ma questa volta a abbiamo a che fare con gente che conosce il nostro modus operandi. Inoltre non possiamo permetterci di fallire. Prima fermiamo Rumlow, meglio è. Diciamo che iniziamo a dargli la caccia già adesso per avere più possibilità ed occasioni di successo.”

“Non è troppo apprensivo, signore?” domandò Barton “È vero che Rumlow era un agente di livello 8, però noi siamo 2 Avengers, più lei!”

“Avrà una squadra e numericamente e per potenza di fuoco ci supereremo.” precisò Fury “Inoltre, noi saremo solo due. Non ho rinunciato del tutto alla strategia del raggiungere l’obbiettivo per primi. Natasha ci precederà a Zilina ed individuerà il signor Rostislav.”

“E poi farò in modo di ottenere da lui quella bottiglia?” domandò la donna con voce seducente per mostrare la tattica di persuasione che avrebbe attuato.

“No. Non puoi farti regalare quella bottiglia, né rubarla. Potresti solo comprarla ed è una cosa che non ti chiedo. Perché se è vero quello che la leggenda dice ...” Fury si fece cupo, ragionò e poi disse: “Scopri se quel tale sia meritevole dell'inferno. Se non lo è, compra la bottiglia a mio nome; se lo è, uccidilo senza perdere tempo. Con la sua morte la bottiglia dovrebbe sparire, se non scompare prendila, ma prima di afferrarla pensa sempre che la stai prendendo in mia vece. Intesi? E mentre ce l’hai non desiderare nulla!”

“Sì, signore.” Natasha era sorpresa di vede Fury così apprensivo: non era nel suo stile; o quella bottiglia era qualcosa di potenzialmente molto pericoloso, a livello tesseract o quasi, oppure l'ex direttore era ancora parecchio scosso per l'uscita dall'ombra dell'HYDRA. Lei non lo aveva mai visto amareggiato o deluso, dopo il tradimento e lo sfaldarsi dello S.H.I.E.L.D. ma era sicura che lui non fosse così impassibile e ottimista come voleva sembrare.

“Quindi come si procede?” domandò Clint, desideroso di entrare in azione.

“Siete venuti con la tua moto e basta?” gli chiese Fury.

“Sì. Siamo partiti immediatamente, con lo stretto indispensabile.”

“Va bene. Natasha, tu prendi la moto e vai a Zilina, parti subito. Barton, io e te useremo il mio SUV per dare la caccia a Rumlow.”

“Il tuo SUV?" ripeté Clint con un bagliore negli occhi “Lo adoro!”

“Lo so. Questa volta c’è la possibilità di sdraiare i sedili posteriori e aprire una feritoia, in modo tale che tu possa usare tranquillamente l'arco, se dovremo attaccare lateralmente, mentre siamo in movimento.”

“Potrei frecciarli anche stando seduto, ma apprezzo.”

Essendo ormai tutto chiaro e le spiegazioni e istruzioni date, Natasha salutò, prese le chiavi della moto e se ne andò, lasciando i due uomini soli a bere e tenere sorvegliata la strada dell'aeroporto. Fury probabilmente teneva d'occhio anche il tablet, ma non si poteva esserne certi, poiché un paio di occhiali scuri nascondevano il suo sguardo.

“È sicuro che passerà proprio da qua?” domandò Barton, dopo una mezz'ora di attesa.

“Il volo atterrerà tra venti minuti circa, dovrà recuperare i bagagli e poi i vari controlli di passaporti, visto et cetera, quindi non sarà fuori prima di uscire. Non credo farà mosse azzardate come l’evitare i controlli o usare uscite secondarie.”

“Come mai questa certezza? Ha le capacità per darsi alla macchia senza essere notato.”

“Non ha motivo di nascondersi.”

“Non sospettano che noi ...?”

“Ne dubito; ad ogni modo ...” Fury passò all'altro il tablet che teneva appoggiato al tavolo.

Clint guardò lo schermo e si accorse che erano visibili le immagini di tutte le telecamere di sicurezza all'esterno dell'aeroporto.

“Inoltre, trattandosi di un deathlock, lo rintracceremo anche grazie a un localizzatore di fulcri d'energia.”

“Quindi, appena lui arriverà nei paraggi, qualcosa inizierà a bippare per segnalarlo?”

“Sì, più o meno intensamente a seconda della vicinanza. Volevo impostarlo per fargli dire acqua, fuoco, fuochino, ma poi avrebbe attirato troppo l'attenzione.”

“Qual è la distanza massima a cui lo può rilevare?”

“Tredici chilometri, quindi inizierà a segnalarlo appena metterà piede a terra.”

“E tutte le altre apparecchiature elettriche non le rileva?”

“Certo che sì, ma l'ho calibrato su deathlock. Peterson è stato di grande aiuto per questo.”

I due uomini tornarono alla loro silenziosa attesa. Per evitare di destare sospetti, si misero a giocare a carte, ma senza distrarsi. Venti minuti dopo, il rilevatore iniziò a lanciare un debole segnale, che nella successiva mezz'ora si fece sempre più intenso.

“Ecco, ci siamo.” disse Fury “È in una delle prossime automobili che passeranno.” si sfiorò gli occhiali, aggiungendo: “Chiudi i video della sorveglianza, riduci a icona il localizzatore e schiaccia l'icona viola a forma di cono.”

Clint obbedì e si aprì una schermata dove si vedeva la strada che avevano davanti a loro, ma che mostrava gli interni delle auto che passavano.

“Raggi X.” constatò Barton “Dove li ha piazzati?”

Fury, che fissava la strada, non rispose e si limitò ad indicare i propri occhiali. Clint controllava lo schermo e dopo poco esclamò: “Trovato! È la Lamborghini blu metallizzata.”

“L'HYDRA si tratta bene.” commentò Fury, infilando una mano in tasca e premendo un pulsante di un piccolo telecomando.

“Sono un po’ appariscenti.”

“Meglio per noi, anche se temo, a questo punto, che quella funga da esca.”

“Beh, un deathlock è lì a bordo di certo. Assieme a quattro uomini armati.”

“L’ho visto anch’io. Infatti, probabilmente vogliono che noi seguiamo loro e, poi, ci terranno un’imboscata con altre forze.” Fury si alzò in piedi e lasciò un paio di banconote sul tavolino.

“Pensavo che credesse non ci aspettassero.”

“Lo consideravo assai improbabile, ma non l’ho escluso. Ah, ecco la nostra auto.”

Il grosso SUV nero sbucò da dietro l'angolo che faceva il palazzo col bar e andò a fermarsi davanti ai due uomini. Fury montò subito al posto di guida, Clint caricò il bauletto con arco e frecce che si era portato, molto meno ingombrante della custodia del contrabbasso, sebbene si facesse notare maggiormente, poiché era un oggetto insolito. Fury avviò l'auto e si mise subito a seguire la Lamborghini, che presto prese la direzione della catena montuosa del Taunus.

“Qual è il piano, signore?” chiese Barton, tenendo gli occhi puntati sull'auto nemica e avendo già tirato fuori l'arco.

“Purtroppo dovremo concedere loro l’iniziativa del combattere, probabilmente.”

“Perché, signore? Non è nel nostro stile. È per la presenza di civili? Per evitare noie con le autorità?”

“Esatto, entrambe le cose. Sia perché non voglio che gente innocente venga coinvolta e rischi di morire, come è già avvenuto in passato, sia perché noi non abbiamo alcuna giurisdizione ufficiale, quindi qualsiasi cosa faremo sarà un reato. Preferisco, dunque, non avere polizia tra i piedi, mentre combatto. Aspetteremo di trovarci soli con loro. Penso proprio che abbiano capito che li stiamo seguendo e ci stanno portando dove potremo scontrarci.”

“Credevo stessero andando in stazione a prendere un treno.”

“Non conosco i dettagli di questi spostamenti, purtroppo.”

“Pazienza, allora vediamo dove ci portano e poi massacriamoli.” concluse Clint con tutta la calma di questo mondo.

Il SUV continuava a seguire la Lamborghini che si allontanava sempre più dai centri abitati e proseguiva ad inoltrarsi nel Taunus, tra i suoi monticelli e le sue valli, ciò nonostante, le due auto non furono mai sole, poiché di tanto in tanto c’erano dei paesi da quelle parti e dunque varie altre automobili circolavano su quelle strade. Era ormai sera, quando la Lamborghini si arrestò in mezzo alla strada, dopo aver sterzato in modo da occupare entrambe le carreggiate.

“Ecco: ci siamo.” disse Fury, frenando.

“Ci sono altri tre veicoli dietro di noi.”

“Probabilmente sono i rinforzi dell'HYDRA.”

“Ce n’erano due poco avanti di loro, non so se torneranno indietro o non c’entrassero nulla.”

Fury passò i propri occhiali a Clint, dicendogli: “Controlla che arsenale hanno.”

Barton attivò subito la visualizzazione a raggi X e si accorse dell'ampia capacità di fuoco che avevano gli avversari. Inoltre, con la sua vista normale, notò che i due veicoli che li prevedevano stavano tornando indietro.

“Signore, mi concede di scoccare la prima freccia o dobbiamo ancora attendere?”

Fury aprì parte del tettuccio del SUV e gli rispose: “Procedi pure, ma non scendere.”

Occhio di Falco di mise in piedi e, sbucando dal busto in si dall'auto, si mise a scagliare le sue frecce. Quella posizione non era certo comoda, ma per lui e la sua abilità non era un problema; inoltre, per non essere ostacolato dal poco spazio, teneva l'arco in orizzontale. Scoccò due frecce esplosive contro una delle auto che avevano alle spalle ed essa scoppiò, tuttavia i suoi occupanti riuscirono ad abbandonare in tempo il veicolo e, Kalashnikov alla mano, iniziarono a crivellare il SUV e presto i loro compagni gli diedero man forte. Pure tra le fila dell'HYDRA c'era un arciere e costui si concentrava a mirare Clint, senza curarsi del resto. Le altre due auto erano tornate indietro e si erano frapposte tra il SUV e la Lamborghini che si era un poco spostata e Rumlow osservava lo scontro senza dire nulla.

Fury, valutata la situazione, decise che la cosa migliore da fare era utilizzare le piccole granate di cui il suo SUV era munito e riuscì a far saltare un'altra automobile con la prima, mentre la seconda la puntò contro un gruppetto di cinque uomini che stava sparando. Non sapeva se ne avesse uccisi o meno, ma per qualche momento li aveva dispersi e neutralizzati.

Qualche momento sembra un tempo molto breve, da nulla, ma in una situazione del genere ogni secondo è fondamentale. Fu questione di un attimo, quando una delle frecce nemiche colpì il braccio sinistro di Barton che, subito, si abbassò per rientrate in auto e rimuovere il dardo, prima di riprendere a combattere. Clint, per fortuna, indossava dei robusti parabraccia che avevano impedito alla freccia di trapassarlo, ma la punta si era ugualmente conficcata per quasi mezzo centimetro nella carne. Fury guardò la freccia estratta: la punta, lunga tre centimetri, aveva la forma di un serpente. L'ex direttore imprecò: “Maledizione!”

“Non si preoccupi, signore, non è nulla. Posso riprendere a combattere subito.”

“No. Barton, tra due minuti al massimo non sarai più operativo.” Fury stava schiacciando dei tasti per dare un nuovo comando al SUV “Questa è una freccia da Viper! Viper è un nome di battaglia che, al pari di una carica, l’HYDRA dà ai propri migliori arcieri.” l’uomo prese dal cruscotto una benda e la legò stretta al braccio dell’altro come un laccio emostatico “Queste frecce sono tutte avvelenate, non sappiamo quale veleno ci fosse su questa! Potrebbe esserti fatale e non sappiamo in quanto tempo!”

Dal cruscotto spuntò un braccio meccanico con una siringa e fece un'iniezione a Barton.

“Ecco quello ti eviterà di morire per un paio d'ore, ma sentirai altri effetti: stordimento, fiacchezza, forse perderai i sensi. Rallenterà molto il tuo battito cardiaco per ritardare il diffondersi del veleno.”

“Che cosa facciamo, signore?”

“Io continuo a sparare.” una sorta di mitragliatore spuntò sul cofano “Tu contatta Coulson e chiedigli se ha basi nei paraggi, altrimenti dovremo andare in un ospedale pubblico e non è l’ideale per noi. Ah e nel frattempo spera che Rumlow non decida di intervenire: non so quanto il mio SUV possa resistere ai colpi di un deathlock.”

Fury, tenendo comunque sempre monitorate la percentuale di resistenza dell'auto, si concentrò sui comandi interni per sparare col mitragliatore esterno e lanciare razzi. Avrebbe voluto provare a colpire la Lamborghini, ma era certo che Rumlow sarebbe sopravvissuto all’esplosione e allora sarebbe passato lui stesso al contrattacco e ciò non sarebbe stato bene. Il suo piano era resistere, magari sembrare in difficoltà, fino al momento della fuga. Fuga, sì; non era mai stata tra le sue opzioni preferite, ma da quando l'HYDRA era uscita dalle ombre, aveva dovuto ricorrervi più di una volta per poter sopravvivere e, soprattutto, far sopravvivere altri. In passato, era parecchio dispiaciuto quando un agente moriva in missione, ma le perdite erano una dimostrazione della devozione alla causa, dell'impegno e dell'onore. Più di una volta aveva autorizzato missioni senza il recupero degli agenti. Ora, però, che erano così pochi e i nemici così potenti, non poteva permettere di sprecare nemmeno una singola vita, tanto meno quella di un validissimo combattente come era Barton.

Clint, intanto, si era messo in contatto con Coulson.

“Bene, ci è arrivata la vostra precisa posizione.” si sentì dire dalla voce di Phil dall’altro capo del telefono.

“Hai basi o uomini di fiducia in zona?” chiese Clint, con la voce un po’ strascicata e impastata a causa del veleno.

“No, mi spiace. In Germania siamo presenti solo a Berlino e in Baviera, per il momento. Con i propulsori potreste arrivarci in non troppo tempo, ma ci sono le montagne da attraversare, il che vi rallenterebbe parecchio.”

“Maledizione!” ingiuriò Fury, che stava ascoltando.

“Aspettate, voi siete in Assia!” esclamò Coulson “Ho un'idea, anche se non è sicura al 100%.”

“Parla!” lo esortò Fury, preoccupato che il SUV subisse troppi danni per poter consentire la fuga.

“In una valle a 28 chilometri da voi c’è un paesino di circa mille anime: Hasselbach. È un possedimento di Ottone d'Assia, quindi Afdera dovrebbe avere una certa autorità anche lì... Andate e fate il suo nome per ricevere cure, io la avviserò, così potrà telefonare e dare conferma alle vostre parole.”

“Sia, speriamo il bene. Non dirle il mio nome, però, mi presenterò come Theo Robinson.” precisò Fury.

“Perfetto.” concluse Coulson “Se avrete bisogno di altro non so se potrò aiutarvi: la nostra missione si sta facendo molto interessante e richiederà quasi tutte le nostre forze, credo.”

“Grazie, non preoccuparti, ce la caveremo.” disse Barton, che però stava sudando, poiché col battito rallentato, meno ossigeno circolava nel suo corpo e, dunque, i muscoli si affaticavano più facilmente “Ecco, ci sono arrivate le coordinate del paese. Grazie, paio e chiudo.”

Fury iniziò a impostare il pilota automatico e chiese all'altro: “Te la senti di scoccare qualche freccia fumogena?”

“Sì. Ne aggiungerò anche qualcuna col fumo soporifero. All'aria aperta non li addormenterà ma li renderà frastornati per qualche minuto.”

“L'importante è che non vedano la direzione che prendiamo. Scocca dieci frecce e poi buttati dentro.”

Clint obbedì. Di rimise in piedi e sporse dal tettuccio. Con la sua volée alzò una fitta coltre di fumo. Si rigettò in auto, affaticato per lo sforzo di accasciò sui sedili posteriori. Il tettuccio si richiuse. Fury avviò la modalità volo e l'auto di sollevò e gran velocità sfrecciò verso il paesino impostato come meta nel pilota automatico, che non aveva problemi di visuale.

   
 
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