Ispirata da Hey you e comfortably numb dei pink floyd.
Ormai gerard ha perso. Non gli resta altro che lasciarsi andare al destino. E se proprio questo destino lo porterà alla morte? Accetterà?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Ormai Gerard viveva chiuso in casa.
Aveva perso tutto, senza combattere si era lasciato cadere verso il baratro. Non sentiva più nulla.
Passava le giornate al buio, a disegnare quei mostri che negli incubi notturni che lo tormentavano, lo tenevano sveglio. Ancora una volta, la sua vita aveva assunto i colori rosso e nero. Odiava il bianco. Anche il foglio pulito lo disarmava, avvertiva il bisogno di riempirlo.
Come aveva bisogno di quella dose quotidiana, che lo riempiva. Sembrava un pazzo. I capelli ormai lerci e spettinati, i vestiti sporchi di vernice e del suo stesso vomito.
Ormai, non sopportava più la vista della luce e, non appena il tubetto di vernice rossa terminó,non si fece scrupolo a utilizzare il proprio sangue.
Non sentiva più nulla. Forse era ció che anni prima aveva provato Syd Barret? Era proprio I Wish You Were Here che andava ininterrottamente sul suo stereo a fare da ponte tra la sua realtà ovattata dalla droga e i suoi vecchi sogni.
Era solo uno scarto del mondo, troppo orgoglioso per uccidersi. Da sempre, lui GIOCAVA con la morte. Proprio questo lo distingueva dagli altri tossici: aveva ancora il senso della misura.
Gerard fissó il foglio davanti a lui. Stranamente, la mano non tremava, era ferma e sicura, eppure si era fatto poco prima.
In lontananza sentì il rumore dei tamburi, quasi una marcia. Davanti a lui avanzava una parata. Ma era diversa. Tutti erano vestiti di nero.
-Aggiungiti con noi alla parata nera- disse l'uomo che la guidava. Gerard non si oppose. Lentamente, la sua stanza scomparve, la sua prigione immaginaria non esisteva più. E mentre il mondo diventava nero, le parole dell'uomo gli risuonavano ancora in testa: "benvenuto nella parata nera"