Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: NasseAM    10/12/2014    0 recensioni
E se un giorno ti addormentassi felice, sapendo che la tua vita sta andando per il meglio e non hai di che preoccuparti?
Però il giorno dopo ti alzi e ti crolla tutto il mondo addosso, ti ritrovi sola contro il genere umano, la peggior specie, che può pugnalarti alle spalle senza neanche aver bisogno di una lama.
Questa è a storia di Kelsey Anna Jones una ragazza italiana, felice, ma che un giorno si ritrova ad affrontare il mondo dopo la perdita di una persona a lei molto importante, con un sogno e con un idolo a dir poco spettacolari...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2 Ed ecco quel che temevo, Chiara dopo aver visto Kim, scusate Matilde baciarsi con Alberto, si è chiusa in bagno e non ha intenzione di far uscire né me né lei. -Eddai Chiara non fare così- -Lo so cosa stai per dirmi, che non dovrei stare così per un ragazzo e che devo essere forte, ma tu non sai cosa vuol dire essere innamorati...no no scusami scusami tanto non volevo dirlo, l' ho fatto senza pensare- disse lei fra le lacrime Non so perché ma quelle parole mi hanno fatto molto male, non le ho mai raccontato che io sono innamorata e anche tanto, ma di una persona che potrei non vedere mai, sì sono innamorata dell' unica persona di cui sono certa che non conoscerò mai, l' unica persona che con la sua voce mi fa essere felice anche con una singola parola, solo il suo nome mi completa la giornata, lui Austin Mahone, Chiara crede che sia solo una di quelle fan depresse invece no, io non mi ritengo una semplice fan io mi ritengo un membro della famiglia Mahomies, la più bella famiglia che possa esisterci sulla faccia della Terra, senza pensarci stavo già singhiozzando mentre Chiara stava lì ad abbracciarmi e a scusarsi. -Scusami scusami, perdonami davvero non volevo- -Tranquilla Chiara non fa niente non preoccuparti sto bene, dai adesso asciugati le lacrime e andiamo in classe o faremo tardi- -Va bene, però tu fammi uno dei tuoi bellissimi sorrisi- disse lei con quella faccia da cucciola che farebbe innamorare chiunque, già Chiara era bellissima,aveva i capelli biondi e i suoi occhi erano verdi chiaro mentre io non mi ritenevo affatto bella, avevo dei lunghi capelli mossi, neri e gli occhi del medesimo colore, la mia pelle ere leggermente scura, ero un po' più alta di Chiara...già una classica ragazza “normale” così mi definivo. Come ho previsto siamo arrivate tardi. -Scusi il ritardo, ma non trovavamo la classe- disse Chiara tutta sicura di sé -Va bene, vi perdono solo perché è il primo giorno di classe e non ho ancora fatto l' appello, ora andatevi a sedere- disse quella che presumo sia la professoressa di matematica -Grazie- diciamo io e Chiara contemporaneamente, si vede che siamo sorelle. -La prof. Inizia con l' appello- dissi a sottovoce per non farmi sentire -Già, scommetti che dice male il mio cognome- disse Chiara soffocando una risata, già Chiara aveva un cognome strano dato che per metà era Russa mentre io ero metà italiana e metà americana, ho sempre amato l'America, soprattutto il Texas dove è nato LUI...però i miei genitori non se lo possono permettere un viaggio lì, e infatti sono i nostri nonni materni che vengono a trovare me e mio fratello Ryan qui in Italia, è così buffo che mia madre non possa andar a trovare il posto in cui è nata, a Miami, dove abita LUI...distratta dai miei pensieri non ho sentito la prof. Chiamarmi più volte. -Signorina! Signorina!- continuava a gridare la prof. -Si scusi, mi dica, ha bisogno- dissi io sfacciatamente -Ma che modi sono? Lei dev' essere la signorina Jones vero?- -Sì sono io- -Bene signorina Jones, lei deve sapere che...- la prof. Fu interrotta dalla bidella. -Scusi signora Piatti ma avrei bisogno della signorina Jones- Io? Ma perché vogliono me? Appena arrivata e sono già nei guai. Però questa volta non ho fatto niente. Guardai per un momento Chiara e poi mi alzai. -Il nostro discorso non è finito qua signorina Jones- mi disse la prof. A cui rivolsi uno sguardo assassino. Seguii la bidella fino i presidenza, e la cosa mi spaventava, aperta la porta trovai una “sorpresa” che non mi aspettavo proprio -Mamma!?-
   
 
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