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Autore: Astrid lover    11/12/2014    5 recensioni
Questa storia è tutta sotto il punto di vista di Astrid. Una sera, la ragazza decide di invitare la sua migliore amica, Testa Bruta, a dormire da lei, ma quest'ultima svela un segreto che Astrid non gradisce sentire e questa confidenza le rovinerà la serata ed il resto delle settimane, finché non decide di fare il primo passo.
Spero solo di avervi attirato un po'.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV. ASTRID

Il mio cuore si è fermato e la mia bocca accenna un timido sorriso.
“Hiccup… io… io… non so cosa dire sono… s” non termino la frase non sapendo cosa dire e rispondo avvicinandomi a lui e accostando la mia fronte sulla sua. Ora siamo smeraldi contro zaffiri, un drago carismatico contro una guerriera fragile e bisognosa di affetto. Mi sorride e poi sussurra un flebile ma dolce “Ti amo” che mi scalda il cuore e mi fa sentire amata.
“Anche io, Hiccup.” Rispondo, chiudendo gli occhi ed avvicinandomi ulteriormente a lui, poggiandogli un tenero bacio sulle labbra che lui ricambia subito, approfondendo. Ci stacchiamo ed Hiccup mi accarezza la guancia, sorridendo.
“Astrid… vorrei essere una lacrima per nascere dai tuoi splendidi occhi, scorrere sul tuo viso roseo e morire sulle tue dolci labbra. Perdonami, ti prego, ti ho fatto stare malissimo in queste settimane e non me lo perdonerò mai nella vita, mai. Che Odino mi possa maledire per ciò che ti ho fatto passare, Astrid.” Confessa Hic, prendendomi la mano buona e baciandomela.
“No Hic, non dire così per favore. Quello che è passato è passato. Non possiamo tornare indietro.” Lo correggo, stringendo la sua mano. Lui sorride e mi carezza delicatamente il volto.
“Sdentato. Sotto le nubi.” Sussurra in un tenero ordine, sfiorando la pelle del suo drago. In poco giungiamo a terra e scendiamo dal Furia Buia. Mi prende per mano e mi porta sotto un albero. Ci stendiamo fianco a fianco, con le mani ancora intrecciate fra loro. I nostri visi si voltano, portando i nostri sguardi ad incrociarsi. Mi avvicino a lui, stendendomi sul fianco e mi avviluppo sul suo braccio, poi accosto il mio viso al suo, per un secondo bacio che è lui a guidare con fascino. Un bacio lungo, intenso, passionale, un bacio che gli trasmette tutto l’amore che provo e viceversa. Difficilmente ci stacchiamo, abbandonandoci con un leggero bacio a fior di labbra.
“Hiccup… davvero sei innamorato di me?” domando incerta.
“Ma certo, Astrid. Sei l’amore della mia vita fin da quando eravamo bambini!” esclama lui.
“Ma allora… ti ribadisco, perché. Sei. Stato. Con. Bruta?” domando, scandendo bene le ultime parole.
“Astrid, ripeto, ve lo dirò domani all’Arena. Tutto vi sarà svelato.” Risponde, poco esaustivo.
“Mi sembra tutto così strano… così poco chiaro… c’è qualcosa che non quadra…” dico.
“Hai ragione… qualcosa non quadra… e per niente.” Aggiunge, sarcasticamente.
“Lo so Hic. Te lo si legge nei tuoi splendidi occhi che c’è qualcosa che non va… qualcosa che ti turba. Ma ora ti lascerò in pace, lo dirai domani.” Rispondo accarezzandogli il viso, mentre Hic mette la sua mano sulla mia. Ci sorridiamo reciprocamente e, siccome è ormai giunto il crepuscolo, torniamo indietro.

POV. HICCUP

Giungiamo a terra ed Astrid cammina a passo spedito verso la casetta, per mettersi a letto ed io mi avvio dietro di lei. Ci stiamo per abbandonare al sonno, quando mi avvicino a lei e le stampo un leggero bacio in fronte, che lei ricambia sorridendo e stringendosi a me, in cerca di calore. La sento tremare e la sua candida pelle è fredda ghiacciata. Effettivamente questa è una delle notti più gelide del periodo invernale ed Astrid sembra risentirne, non abituata a dormire in un rifugio mezzo aperto e in un letto fatto alla bene meglio.
“Tutto bene Astrid?” chiedo dolcemente.
“Hic… h-ho fred-do…” balbetta tremando, stringendosi ulteriormente a me. Le carezzo le spalle ed ordino ai draghi di accendere un fuoco.
“Ora va meglio?” domando.
“Sì… grazie mille” ringrazia rilassandosi e poggiandomi un bacio a fior di labbra. I suoi dolci occhi si chiudono ma io continuo a guardarla estasiato. Che bella… la personificazione di Freyja nel regno terreno ed ora io sono accanto a lei, alla ragazza che amo. Come ho fatto a dire che sembra Bruta? E come ho fatto ad assaporare il gusto delle labbra di quella pazzoide che ora è con mio cugino chissà in quale parte sperduta del mare? Ma la vera domanda è… come ho fatto a fidanzarmi con lei? Semplice, solo io so la risposta… o forse non solo io… Decido di abbandonare il lato dubbioso di me stesso per concedermi alla culla della dolce notte, chiudendo anche io gli occhi.
È mattino ed il cinguettio melodioso degli uccelli mi sveglia. Astrid ancora dorme e cerco di non fare molto rumore per evitare di svegliarla. La sua morbida mano sul mio petto e quella steccata sul suo, all’altezza del torace. La velata brezza mattutina le sposta dolcemente i capelli biondi ed i tenui raggi del primo sole le illuminano lo splendido viso. La parola “bella” non basta e non basterà mai, per lei potrebbe essere un’offesa: lei è meravigliosa, un dono divino. Le sorrido e mi alzo cautamente.
“Beh? Già sveglio?” sento domandarmi, mentre un piccola mano si poggia sulla mia spalla.
“Buongiorno milady.” Dico voltandomi e poggiandole un leggero bacio sulle labbra che lei ricambia subito, approfondendolo ed allacciando le sue braccia attorno al mio collo. Io poso le mie mani sui suoi fianchi e la tiro a me. Ci stacchiamo e lei mi abbraccia forte sussurrandomi un soave “Ti amo” al quale rispondo subito.
“Non voglio tornare a Berk… vorrei stare qui, con te…” ammetto, sedendomi vicino al focolare.
“Come mai non vuoi?” chiede lei, accarezzandomi la fronte e stendendosi accanto a me, sorretta solo dai gomiti.
“Perché il mio posto è con te… ovunque…”
“Ma Hic… a Berk ci dobbiamo tornare! Lì c’è tuo padre, la tua tribù, i tuoi amici! Con me ci puoi stare anche nella nostra patria!” cerca di spiegarmi.
“Hai ragione…” rispondo, rassegnato. “Nel frattempo… cosa facciamo?” domando cercando di cambiare discorso.
“Non so… cosa non abbiamo fatto su quest’isola?” chiede, interrogandosi. La guardo negli occhi mente lei fissa il vuoto. Mi avvicino cautamente a lei e mi poso sopra il suo corpo, sorretto dalle mie braccia. La vedo sorridere e fissarmi persa nei miei occhi verdi e poi, dolcemente, mi bacia passionalmente. Le sue labbra sono calde, morbide e profumano di rosa. La amo, la amo come non ho mai amato nessuno ed ora posso baciarla, sentire il sapore delle sue labbra, sentire il suo corpo vicino al mio e sentire i suoi respiri. Il bacio va avanti per molto tempo e quando ci stacchiamo, Astrid si stende sull’erba ed io accanto a lei. Le carezzo i capelli incantato e poi le stringo la mano buona. Guardiamo le nuvole bianche, che sembrano fatte di soffice cotone ed osserviamo il loro dolcissimo mutarsi.
“Astrid… pensi che Bruta la prenderà male?” domando, assorto nei miei pensieri.
“Male per cosa?”
“Perché ti amo. Lei vuole essere il mio unico amore ma… per gli Dei, quando verrà a sapere che non l’ho mai amata, mi picchierà a sangue…!” rispondo.
“Basta che lei provi solo a sfiorarti che se la vedrà con la coppia ‘Astrid e la sua ascia’! ” esclama.
“Davvero faresti questo… per me?” domando, mentre mi scappa una risata.
“Hiccup… tu per me sei la cosa più importante della mia vita. Ti amo con tutta me stessa. Per te farei questo ed altro, a costo di sacrificare la mia vita!” dichiara fermamente, facendomi una carezza. Metto la mia mano sopra la sua e ci sorridiamo. Il tempo passa velocemente e ci troviamo a dover partire da quell’isola meravigliosa.
“Mi mancherà quest’oasi di pace…” confessa, caricando su Fiamma  i cesti usati per contenere i pasti.
“Anche a me… Senti Astrid, perché non diamo un nome a questa isola?” domando, avendo avuto un’idea lampante.
“Mi sembra un’ottima pensata! Potremmo chiamarla… non saprei…’ l’isola delle furie buie’!” esclama euforica, battendo le mani.
“Non male come idea Astrid ma… preferirei chiamarla in questo modo: ‘l’isola di Freyja’.”
“Che cosa centra la dea Freyja, Hic?” domanda curiosa.
“Perché Freyja è la dea della bellezza e tu… sei più bella di lei.” Spiego. Sorride e si avvicina a me, facendomi una delicata carezza sul viso. Dopodiché saliamo sui draghi e spicchiamo il volo verso Berk. Mi volto verso di lei e la vedo pensierosa, assorta nei suoi pensieri più profondi dei quali al momento non voglio rompere l’insorgere.

POV. ASTRID

Cosa dovrà svelare Hiccup di così importante a tal punto da richiedere la presenza dell’intero corpo dei Cavalieri dei Draghi? La cosa mi turba e non indifferentemente. Il cuore batte forte, all’impazzata. Dopo mezz’ora di volo si comincia a vedere la cima del Picco Innevato, il monte che troneggia Berk nella sua maestosità. Atterriamo nella piazza, dove gli altri cavalieri ci aspettano.
“Oh Thor! Hiccup ti ringrazio per aver ridotto i tempi dell’allenamento… altri due giorni con la tua… bleah…. ragazza e potevate celebrare in anticipo il mio funerale!!!” esclama Moccicoso correndo verso il cugino.
“A proposito… avrei da comunicarvi una cosa importante, molto importante, ed è per questo che ho deciso di tornare a Berk prima del previsto. Siccome il corpo dei Cavalieri dei Draghi è al completo, ne approfitterei per discutere di questa questione all’Arena.” Spiega Hiccup.
“Un’ultima cosa prima di andare all’Arena: Astrid, che hai fatto al braccio destro e… il tuo drago dov’è?” domanda Gambedipesce, notando il mio braccio rotto e la mancanza della mia draghessa. Effettivamente non so dove sia andata la mia amica.
“Ah giusto…. Mi sono rotta il braccio mentre eravamo in volo. Per il drago invece… Fiamma, vieni piccola!” La mia draghessa fa ingresso sotto gli occhi increduli dei miei amici, che non potevano credere all’esistenza di un’altra Furia Buia.
“C-cosa?! Una F-furia?!!” esclama Gambe incredulo. “Come può essere?!”. Faccio spallucce, subito dopo aver accarezzato il muso del mio drago. Hiccup fa cenno di dirigersi all’Arena e noi lo seguiamo. Durante il cammino Testa Bruta non si staccava mai da Hiccup, che addirittura le metteva il braccio intorno alle spalle e la tirava a sé. Ma allora Hiccup mi ha mentito… Mi ha detto cose false solo per… il suo benestare, perché se no l’avrei disintegrato… come ha potuto?! Il voletto romantico, tutte le promesse, i baci, le carezze, i complimenti e tutto quanto e poi…? Era tutta una menzogna!! Ciò è inaccettabile: sapevo che una volta tornati a Berk tutto sarebbe tornato al suo posto… non dovevo fidarmi di lui. Mi verrebbe voglia di scappare e rifugiarmi in casa ma voglio sentire cosa Hiccup ha da dirci di così importante… magari sono le risposte alle mie domande. Con il broncio e le mani incrociate all’altezza del petto, mi dirigo insieme agli altri all’Arena.
“Bene… ed eccoci finalmente qui…” esordisce Hiccup, dopo un lungo e silenzioso cammino. “Questa è una cosa molto importante ed esigo che tutti voi ascoltiate, in particolare due persone…”continua.
“Su, forza cugino, non tenerci sulle spine!!” insiste Moccicoso, impaziente.
“Calmati Moccicoso, adesso continuo.” Lo ammonisce. “Allora… uff…” sospira, si vede che è in difficoltà. Trema come una foglia al vento ed è rosso come il tramonto… vorrei poterlo aiutare ma mi ha mentito ed io non posso accettarlo.
“Avete presente che io sono fidanzato con Bruta?” domanda per iniziare il discorso.
“Si Hiccup, sei fidanzato con la pazzia e l’orrore in persona. Sei fidanzato con la ragazza più fuori di testa di tutto il villaggio! È pesante, insistente, orribile… come hai fatto a…” Moccicoso non finisce la critica che Hiccup continua il suo discorso.
“Moccicoso ti sto spiegando, appunto. Ecco, come ben sapete tutti, commenti a parte, sono il suo ragazzo ma ciò… non per amore, ecco.” confessa poco esaustivo.
“Come non per amore?! Spiegati, Haddok!!” urlo confusa ed arrabbiata.
“Tesoro che stai dicendo?” domanda Bruta al suo “ragazzo”.
“Perché… io non amo e non ho mai amato Testa Bruta. Mi dispiace Bruta ma… io non ho mai provato sentimenti per te… sono spiacente.” Si giustifica lui. Tiro un sospiro di sollievo: non mi ha mentito.
“Tu! Come hai potuto farmi questo!!!” urla Bruta, camminandogli minacciosamente contro. Uno schiaffo parte e si posa sulla delicata pelle di Hiccup. È come se avessi percepito io il dolore per lui: io SONO parte di lui.
“Non provare a toccarlo una seconda volta!” grido mettendomi fra i due, brandendo la mia ascia.
“Astrid, cara mia. Tu non puoi capire come può stare un cuore innamorato dopo una rivelazione del genere! Tu non sei mai stata follemente innamorata di nessuno!” mi grida contro Bruta, preparandosi a lasciare un ennesimo schiaffo sul volto di Hic.
“Ti ripeto di non toccarlo, o per te saranno guai seri.” Ribadisco, indicando la mia ascia.
“Non puoi difenderlo, Astrid. Lui ha sbagliato e ne deve pagare le conseguenze.” Spiega Bruta con superiorità.
“Ma tu non lo hai nemmeno ascoltato del tutto. Lascialo finire, poi trai le tue conclusioni ed arrabbiati con chi ti pare.” Dico seria, invitando Hiccup a spiegare i fatti.
“Allora. Come stavo cercando di dire, io sono stato con Bruta non per amore, ma perché… perché… s-sono stato costretto.” Spiega Hiccup, tremando leggermente e respirando affannosamente.
“C-come scusa?! È una cosa orribile! Chi ti ha costretto?!” domando sbigottita.
“Mi ha costretto……………….” Hiccup si ferma, esitante. Uno sguardo raggelante lo fulmina, sguardo non appartenente a me.
“Testa di Tufo.” Confessa. Strabuzzo gli occhi e li rivolgo al biondo, che fischietta innocente.
“Bruta, ti stavi arrabbiando con la persona sbagliata.”
“Lo so Astrid. Adesso poi quel deficiente di mio fratello mi sente. Come hai potuto fare una cosa del genere?!” domanda infuriata la gemella.
“Ma piccola, io volevo renderti felice! Nessuno ti ha mai considerato e nessuno ti ha mai donato vero amore, so che tu soffrivi di solitudine ed eri triste perciò, venuto a sapere che ti piaceva Hiccup, l’ho obbligato a dichiararsi. Tutto qui.” Spiega, cercando di giustificarsi.
“Mi hai reso più triste adesso, testa di uno scemo!!” urla Bruta, scappando via con le lacrime agli occhi.
“Hiccup, ti avevo scongiurato di non rivelare a nessuno il nostro segreto!” sussurra Testa di Tufo all’orecchio di Hiccup. Hic lo guarda male e lo spinge via, dirigendosi verso di me.
“Perciò tu sei stato… obbligato…” ragiono a voce alta, mentre Hiccup mi prende la mano buona.
“Ebbene sì. Per rimediare alla mia mancanza vorrei domandarti una cosa con il cuore in mano. Vuoi diventare la mia ragazza?” domanda Hiccup, mentre si inginocchia. Quale piacere! I miei occhi azzurro-zaffiro si lucidano dall’emozione, il cuore batte all’impazzata e sul mio viso, un misterioso pittore mi disegna e colora con le tinte più belle un lieto sorriso e quell’affascinante e carismatico pittore è proprio Hiccup.
“Non c’è nemmeno da chiedermelo! Sì che voglio!” grido gioiosamente, abbracciandolo forte. Gambedipesce e Moccicoso si lanciano un’occhiata felice, simbolo che il loro piano è andato a buon fine e ci guardano inteneriti. Ci alziamo da terra ed Hiccup mi prende per i fianchi e mi tira a sé.
“Sei la ragazza che ho sempre desiderato. Ti amo Astrid e ti ho sempre amato.” Mi sussurra, prima di coronare quel momento di gioia con un dolce e passionale bacio.

FINE

ANGOLO AUTORE
Salve!!!!! Scusate il clamoroso ritardo ma a questo capitolo ho lavorato giorni e giorni, cercando di scrivere un finale degno di essere chiamato con tale nome. Vi ringrazio per aver recensito così numerosi, veramente, grazie tante non so cosa dire! Tutti quei commenti positivi mi hanno commossa, non credevo di avere abilità nello scrivere (da piccola ero una frana, devo tutto ciò a mia madre, perciò grazie mamy <3). Spero di rivedere molte altre recensioni per questo capitolo finale.
In realtà questa è la fine delle avventure dei nostri eroi, ma farò uno speciale con una pagina di diario di Astrid e quello sarà la vera conclusione della FF (è come uno spin off).
Grazie mille ancora
Un bacio enorme
Astrid
   
 
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