In
perpetuo fratello,
ciao e addio.
-Catullo-
14 aprile 1928
La
spiaggia era molto affollata nonostante l’aria soffiasse
fredda
nell’insenatura. Sulla distesa di sabbia camminavano a
braccetto gentiluomini
in compagnia delle loro compagne, bambini urlanti, anziani che
rivivevano i
loro ricordi passati.
Dalla
barca, in mezzo al mare, Gwennel li vedeva come puntini neri in
movimento. Il
lavoro, da quando aveva iniziato, lo aveva tenuto molto occupato; aveva
solo
vent’anni ma già la maestria di un uomo
d’affari veterano. Era stato il padre
della fidanzata di Gwennel a volerlo in affari, e di certo il ragazzo
non si
era dimostrato inutile. Ma ora, finalmente, era riuscito a ritagliarsi
una
giornata di libertà da passare con la fidanzata Clarissa e i
fratelli Guido e
Teresa.
Le
onde cullavano l’imbarcazione facendola oscillare dolcemente.
-Credo
mi stia venendo il mal di mare, Gwen!-
Gwennel
si voltò verso Guido, il quale aveva assunto un clorito poco
sano.
-Brutta
storia! Togliti dal bordo, peggiori le cose!-
Il
dodicenne inghiottì a vuoto e si allontanò dal
bordo della barca andando a
sedersi accanto alla sorella.
-sei
sempre il solito, ti diverti proprio a rovinarci le giornate.-
Disse
acida Teresa.
-Non
lo faccio apposta!-
No
di certo! Nessuno lo incolpava di questo, tranne Teresa. Ragazza
bassina;
capelli biondi, come quelli dei fratelli; occhi marroni e simpatica
quanto solo
una sedicenne snob poteva essere.
-Apposta
o no ci disturbi, vero Clarissa?-
La
ragazza sorride da dietro lo scialle che si era tirata su fino al collo
per
proteggersi dall’aria.
-Se
non avessimo Guido perderemmo metà del divertimento.-
-Sono
pienamente d’accordo! Se ci fossi solo tu passeremmo i
pomeriggi a discutere
solo sul tuo aspetto!-
Disse
Gwennel alla sorella sorridendole sarcastico.
-Perché?
Esiste forse un argomento migliore?-
Tutti
e tre i giovani scoppiarono a ridere prima di accorgersi che Teresa,
forse, non
stava scherzando. Le guance di Gwennel si tinsero di rosso e si
sbrigò a
trovare qualcosa da fare per sminuire la tensione. Si tolse le scarpe,
accantonandole sul ponte della barca di famiglia; scese le scalette e
si
sedette sull’ultimo scalino immergendo i piedi in acqua. Gli
sarebbe davvero
piaciuto passare una giornata di calma, ma con una famiglia simili era
un vano
desiderio. Un gabbiano volò sopra la testa del ragazzo e il
suo stridio coprì
per un secondo il litigio tra Guido e Teresa.
-Non
ti sopporto!-
-Ma
cresci un po’ Guido!-
-Quella
che dovrebbe crescere sei tu!-
Finito
di parlare il ragazzino si recò, picchiando rumorosamente i
piedi sul legno
della barca, fino al ponticello inferiore, sedendosi in fianco al
fratello
maggiore.
-Strega!-
-Non prendertela
Guido, sai che poi le passa.-
-Se
a sedici anni si diventa così vorrei non averli mai. Tu non
eri così!-
-Non
siamo tutti uguali.-
-Meno
male!-
Entrambi
i fratelli scoppiarono a ridere finché Guido non si
interruppe fissando l’acqua
leggermente increspata.
-Hai
visto Gwen?-
-Che
cosa?-
-Mi
è sembrato di vedere passare qualcosa.-
Gwennel
osservò meglio ma non vide nulla. Tolse comunque le gambe
dall’acqua per
precauzione.
-Torniamo
su, meglio!-
Guido
annuì ma non fece in tempo ad alzarsi che qualcosa lo
afferrò per una gamba e
lo trascinò in acqua tirandolo a fondo. Gwennel era pronto a
scommettere che a
tirare a fondo il fratello era stata una mano. Tuttavia, senza pensarci
troppo,
gridò
-Clarissa,
Teresa, venite ad aiutarmi! Presto!-
Si
tuffò in acqua per aiutare Guido. Nuotò verso il
basso e vide il fratello
annaspare nell’acqua con tutte le sue forze per risalire; non
c’era niente a
trattenerlo, doveva solo averla immaginata quella mano, ma infondo era
meglio
così. Lo afferrò sotto un braccio e lo
trascinò a galla affidandolo alle
braccia di Clarissa che lo adagiò sul ponte mentre il
ragazzino sputava acqua.
Guido
era salvo; Gwennel tirò un sospiro di sollievo e si
preparò a risalire a bordo,
quando qualcosa lo afferrò per la caviglia tirandolo verso
il basso. Fu preso
alla sprovvista e non fece in tempo a prendere aria. Fortunatamente
un’altra
mano lo afferrò per un polso riuscendo a tirargli la testa
fuori dalle onde.
Clarissa
lo teneva stretto tirando con tutte le sue forze, eppure Gwennel sapeva
che non
avrebbe resistito a lungo.
-Teresa
aiutami!-
Gridò
la giovane, ma Teresa rimase immobile, pietrificata dalla paura. Fu
Guido ad
afferrare l’altro braccio di Gwennel.
Il
ragazzo sentiva chiaramente una mano stringere la sua caviglia e
tirarlo con
forza disumana; rassegnato sorrise amaro e si rivolse alla fidanzata e
al
fratello.
-Lasciatemi
andare o presto tirerà dentro anche voi!-
-No!
Devi essere impazzito, non ti lasciamo!-
-Vi
prego, mollatemi.-
-Mai!-
Gwennel
piantò le unghie nei polsi dei ragazzi che per il dolore
mollarono la presa. La
forza che lo teneva lo trascinò a fondo.
-Gwen
no!-
Fu
l’ultimo suono che udì.
L’acqua
lo avvolgeva e gli annebbiava i sensi; gli entrò in gola
bruciandogli la
trachea. La stretta sulla caviglia si allentò e davanti ai
suoi occhi comparve
una donna vestita di bianco, bellissima e spaventosa allo stesso tempo.
La
donna si avvicinò e poggiando le labbra
all’orecchio di Gwennel gli sussurrò
-La
tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri.-
La
vista di Gwennel si appannò e i suoi polmoni si riempirono
d’acqua.
“Che
strano modo per andarsene” pensò prima della fine
definitiva.
NOTE
DELL’AUTRICE
Ciao
ciao a tutti. Vi presento il capitolo dedicato a Gwennel, il Guardiano
della
morte per annegamento. Non so dirvi il perché, ma questo
personaggio mi piace
davvero molto, forse per il suo altruismo…ma boh! Ora
abbiamo fatto la
conoscenza di quattro Guardiani, non ci resta che presentare
l’ultima, Chiara.
Ci
tengo a precisare che l’intera storia, per ora e per buona
parte del racconto,
sarà ambientata in Italia, con nomi di città
realmente esistenti, ma con i nomi
dei paesi minori inventati. Di conseguenza tutti i Guardiani
“protagonisti”
sono italiani (anche se so che solo le ragazze hanno nomi italiani
mentre i
ragazzi francesi, ma che ci posso fare, mi piacevano ;P)
Penso
di non aver altro da aggiungere, spero solo che vi sia piaciuto e che
continuerete a leggere!
Un grazie enorme a
Greedo per aver
inserito la storia tra le preferite e per avermi fatto sapere il suo
parere, spero di non deluderti!
Ciao ciao
Camilla