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Autore: Zoichi Kuronin    14/12/2014    1 recensioni
- Se ci metti i bastoni tra le ruote ti ammazzo con queste mani- fece indicando le lame, Chrona non replicò. Si limitò ad annuire nervosamente desiderando ora più che mai di sparire sotto terra .
- Soul, cosa ti ha fatto Chrona?- esplose finamente la bionda contrariata col modo di fare dell'albino.
- Mi sembra ovvio, è colpa sua se ora Lui non c'è più ...-
Finalmente ho scelto di ammettere che Chrona sembra femmina. Questa storia non segue la trama originale ma spero vi piaccia comunque! Zoichi
Genere: Comico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crona, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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… - Allora é impossibile- commentò la spada.
- Come mai?-
- Perché fino a dieci anni fa Chrona non esisteva-
Kid cercò di pensare con lucidità in quella specie di mancamento che aveva scatenato quella frase. Non se lo era affatto aspettato, eppure era certo che il giorno della morte di sua madre … strinse i denti alle immagini del passato che riaffiorava.
- Hai sentito bene … Chrona ha cominciato ad esistere il 4 maggio di dieci anni fa - scandì bene la data cosicché gli entrasse bene in testa, rimbalzasse ferendogli i neuroni già lesi da quella dichiarazione senza alcun senso apparente. Doveva sedersi a ragionare, tre giorni dopo QUELLA notte lei era nata? C’era allora uno scarto di cinque anni.
Accennò a voler abbassare la testa per riflettere, ma rimase bloccato da una forza superiore.
- È una storia troppo lunga da spiegare- osò Chrona intromessasi. Quella era una cosa fin troppo personale da dire. Aveva paura di trovarsi affibbiate colpe che non erano nemmeno le sue in fondo.
- Capisco, andiamo a trovare quell’Oggetto - la ritirata strategica gli impedì di saltarle addosso ed ucciderla. Voleva una spiegazione, sapere cosa centrava lei con la morte di sua madre… capì allora che tutte quelle domande lo portavano ad un nome solo: Medusa. Lei era infatti l’unica che poteva dirgli la verità, pur tuttavia era pericolosa e andava trattata con riguardo per evitare di finire male.
- Shinigami-kun … - bisbigliò non muovendosi di un passo - non so se questo possa darti un briciolo di… tranquillità se così si può definire, ma devi sapere che se mai hai visto me prima del 4 maggio di dieci fa non posso assolutamente sapere se ho fatto del male poiché sono solo un’ombra da quando sono venuta al mondo -
La mano del ragazzo chiusa in un pugno batté violentemente sul muro di una casa, facendolo crepare come fosse una ragnatela di un aracnide enorme.
La quindicenne aveva richiamato a sé la spada per evitare che gli lanciasse contro ingiurie.
- Ora come ora non mi importa - sibilò a denti serrati camminando in direzione di una piazzetta semivuota. C’era qualche bancarella, due o tre comari che sparlavano, un vecchio che chiedeva l’elemosina ed un giovanotto che usciva da una costruzione di mattonelle in giacca e cravatta.
Il moro si intrattenne con un signore che vendeva caramelle ai bambini che bighellonavano per i quartieri in bicicletta. Il suo tedesco era impeccabile e diede un po’ di sicurezza e speranza alla rosa.
- Sei molto bravo nelle lingue straniere - commentò Chrona incuriosita da quella lingua piena di consonanti.
- Ho solo avuto un buon insegnante - spiegò disinteressato.
- A…Ah certo, quali … quali lingue sai parlare - balbettò a bassa voce mentre lo seguiva quasi fosse un cagnolino. Se erano in missione assieme faceva bene a portarlo dalla sua parte, specialmente dopo quella dichiarazione choc che le era costata dieci infarti.
- Giapponese, tedesco, cinese, coreano, polacco, italiano e spagnolo oltre, naturalmente, all’inglese- contò con le dita - tu invece? - interrogò.
La rosa sussultò, nessuno all’infuori di Maka si era interessato ai suoi interessi e capacità, non che ne avesse a dire il vero.
- Beh solo l’inglese e… il russo - aveva praticamente mimato con le labbra, solo quelli con un udito davvero portentoso potevano aver sentito, la ragazza era tremendamente in imbarazzo.
- Come si dice simmetria?- interrogò esaltato. Lei tentennò.
- Si dice … s… sim… simmetriya - sussurrò.
- Ha sempre un suono bellissimo, e come si scrive?- pretese indicando il terreno e porgendole un bastoncino.
Accovacciandosi scrisse quei simboli a lei talmente noti da uscirle dalle orecchie: симметрия.
- Incredibile - si illuminò sbucando dalla sua spalla facendola avvampare - che bellezza, quale suono armonico!-
Gli occhi dorati brillavano appena ripeteva più volte quella parola. Che sensazione paradisiaca!
- E perfezione come si dice? - domandò invadente esortandola a tradurre per lui.
- S… So… sovershenstvo - disse scrivendo i simboli sul terreno: совершенство.
- Che bello … e … e perfezione assoluta? -
- Ah… - sospirò - skuchnyy(noioso)… si dice absolyutnoye sovershenstvo e si scrive così: абсолютное совершенство - sospirò esasperata, perché glielo aveva detto? Sarebbe stata più contente e tranquilla se avesse detto di saper parlare solo l’inglese! Perché non la smetteva di chiederle l’intero vocabolario?
- Ahhh… vy nakhodites' proklyatykh nepriyatnost'yu shinigami chopornogo!- lo aveva urlato e chiunque l’avesse sentita, dal tono, poteva intuire che gli aveva praticamente implorato di smetterla di chiederle ogni singola lettera.
Si portò le mani alla bocca temendo in una sua reazione, magari aveva anche capito. Che guaio! Ragnarok sarebbe stato fiero, lei un po’ meno di se stessa.
- Che hai detto? - alzò un sopracciglio e lei si sentì più leggera, il peggio era passato.
- Ho… ho detto che è un onore insegnarti il russo Shinigami-kun!- si affrettò a spiegare sudando freddo dalla fifa, quel tipo era in grado di polverizzarla in un nanosecondo semplicemente per uno starnuto fuori luogo e dirgli che in realtà ciò che aveva piagnucolato fosse “Sei una scocciatura dannato shinigami perfettino!” era un autentico suicidio.
- D’accordo la smetto, immagino di averti stufato con tutto questo russo… andiamo a casa - incitò stiracchiandosi, erano già arrivate le otto di sera e cominciava a far freddo.
La rosa voleva rispondere a quell’“immagino di averti stufato” con un “non mi dire?” che si limitò a pensare.
- A casa? - ripetè curiosa, quale casa?
- Alzati da lì comincia a far freddo! - chiamò già lontano in direzione ovest dove c’era l’aperta campagna. Chrona annuì incerta rizzandosi correndo nella sua direzione con l’ovvia conclusione di una ruzzolata giù da un pendio lì vicino.

I suoi occhi non si erano ancora abituati a quella grandiosità. Una villa enorme!
Era rimasta a bocca aperta, come poteva esistere una cosa così immensa nel bel mezzo del nulla?! Beh ma a pensarci bene anche Death City cresceva in mezzo al nulla più totale.
Le dita schioccarono proprio vicino al suo padiglione acustico facendola saltare di alcuni metri in aria. Kid le faceva cenno di entrare dato che la neve cominciava ad attecchire. Erano piccoli fiocchi argentati che volteggiavano sospinti dall’aria.
- Sì … carina- commentò Ragnarok dalla sua schiena. Era uscito di nuovo senza permesso.
- In effetti queste villette di campagna sono carine - commentò notando che l’atrio era perfettamente simmetrico.
«Qual è la sua concezione di villa?” pensarono i due ancora sulla porta, la ragazza era incerta se entrare o rimanere lì.
- Chrona ti mostro la tua stanza - urlò dall’interno della casa Kid intento a lasciare la giacca nell’appendiabiti che stazionava esattamente al centro. La camicia bianca era dello stesso colore della neve.
Lei annuì raggiungendolo.
La sua stanza era enorme, una cosa troppo grande per lei. Aveva ampi muri tappezzati di quadri d’autore, le finestre e le porte avevano pomelli in oro massiccio, gli armadi di legno troppo pregiato erano esattamente sulle pareti est ed ovest, il letto aveva un comodino per banda e il pavimento di moquette verde smeraldo dava l’impressione di essere in un prato.
- Questa è la… la mia? - si sorprese credendo di star sognando, si stropicciò gli occhi.
- È una delle più piccole, infondo non credo ti serva uno spazio grande come il giardino… anche se il bagno lo è in effetti … - ragionò facendola quasi svenire.
- Grazie - bisbigliò accennando ad un sorriso, lui le battè una mano sulla spalla.
- Tra compagni di squadra è roba da poco- sorrise augurandole la buonanotte. La rosa si gettò tra le coperte morbide sprofondando in un sogno tormentato come sempre da incubi agghiaccianti, questa volta però qualcuno era con lei. Maka era con lei, Kid era con lei e non la lasciavano volare via nel buio della sua mente.

- Screech Beta!- invocò fendendo a metà il corpo del Demon.
Era iniziata bene quella giornata, avevano localizzato entrambi l’Oggetto e subito attaccati da quegli esseri disgustosi per ore.
La neve non li aveva avvantaggiati, ad ogni pozzanghera erano costretti a ripararsi al meglio, non avevano mai odiato quel tempo come allora.
Kid riuscì a liberarsi facendo esplodere simmetricamente un disgustoso Demon creando così un buco tra tutta quella calca. Possibile che ce ne fossero così tanti per il Cinquantaseiesimo?
Il cimitero era sotto attacco ed era tutta colpa loro se ora stavano entrando, non erano sincronizzati ed il fatto che il moro non avesse mai combattuto CON la rosa ma CONTRO allontanava sempre più dalla realizzazione di un attacco efficace.
Una scia nera di peli ispidi e zanne lo portò a sorprendersi.
- Anubi?- sibilò notando che in groppa a quel cane grosso quanto un elefante c’era una figura magra e bionda.
- Maka … cosa ci fai qui?- chiese Chrona basita.
- Non posso permettere che ti faccia male - spiegò con un sorriso. Si grattò sotto il naso e scese con la sola forza delle braccia arrivando con precisione davanti ad un avversario e distruggendolo, poco importava che il suo partner mancasse. Gli aveva rubato la moto anche se così facendo se le sarebbe sentite di tutti i colori.
- Come sta l’Oggetto? -
- Non abbiamo idea di dove cavolo sia, l’aura è ovunque!- disse la spada intenta a roteare e conficcarsi in qualche stomaco.
In effetti aveva ragione poiché una strana luce bluetta ricopriva il terreno.
- Possibile che … - dovette interromper i suoi pensieri per un attacco a tradimento. Un semplice incantesimo di difesa la protesse frantumando il malcapitato in un mucchietto di cenere.
- Maka, un attacco combinato veloce!(ma che è Inazuma Eleven?ndzoichi)-
La bionda annuì invocando l’Incantesimo del Sole. Kid ebbe qualche secondo per ricaricare le energie in un unico colpo. L’onda d’urto sarebbe stata potentissima tuttavia scaglio comunque il dardo violaceo in direzione della sfera luminosa quanto la stella che ora era nascosta dalle nuvole e provocando una specie di cannone bicolore.
- Sun Cannon!-
Un’intera fazione venne decimata lasciando l’altra metà disorientata dalla luce e vulnerabile.
I due esultarono battendo un simmetrico dieci.
- I miei piccolini … - commentò una voce di donna. Proveniva dall’alto ma nessuno sapeva specificare quale alto.
I sue si prepararono, una strega era proprio ciò che serviva per concludere una giornata piena d’azione come quella.
- Sapete siete stati molto cattivi - la voce era improvvisamente vicina al giovane shinigami che girava su se stesso per capire dove doveva attaccare.
- Chi sei?- ringhiò tra i denti serrati, nemmeno la ragazza dai codini la vedeva, il che la irritava fuori maniera.
- Il mio nome è Schnee, sono la Strega della Neve e questo il mio territorio ora - disse con voce suadente. Un secondo prima era ai suoi piedi, un secondo dopo gli soffiava vicino all’orecchio costringendolo a tirare gomitate all’aria.
- Ed ora che avete ucciso i miei piccini … MORIRETE!-
Il ragazzo fu scaraventato via da una spallata tremendamente potente alle costole atterrando in malo modo sulla neve. La bionda accorse in suo aiuto controllando che la testa non avesse subito danni gravi.
Chrona era in piedi, in posizione di guardia con la spada alta.
- Oh la piccola Chrona, da quanto tempo! Io e tua sorella abbiamo un conto in sospeso se non sbaglio - ridacchiò quel cumulo di neve che dava delle forme ben definite ad una donna in piedi. Era molto prosperosa in termini di seno e fianchi e il viso maturo era segnato da due occhi glaciali e capelli argentati. I suoi vestiti erano una semplice minigonna ed un reggiseno bianchi.
- Mi spiace no… non sono più sua sorella - ribattè cercando di mostrarsi il più ferma possibile.
- Sta di fatto che rimani tale e si sa … quando a pagare non è la maggiore sarà la secondogenita a pagarne le conseguenze!-
Chrona non lo sentì nemmeno, lo scatto era stato troppo veloce. Il dolore arrivò dopo, era forte e lancinante all'arto destro. Un tonfo e con orrore si rese conto che Ragnarok era riverso a terra tenuto dalla sua mano rossa. Respirò profondamente toccandosi la spalla bagnata dal sangue. Il braccio destro non c’era più.

ANGOLO DI ZOICHI:
Chiedo innanzitutto scusa se ho sbagliato nella parte legata al russo (grazie ancora google traduttore) se qualcuno lo sa e ha trovato errori imperdonabili (o anche lievi) me lo dica! Benne allora ciao!
Anticipazioni: Chrona ha perso il braccio, cosa!? Come farà ora a proteggersi? Fortunatamente è nei momenti di tetro buio che si vede la luce, un piano che fallisce e la salvezza improvvisa, Ragnarok risolverà la situazione?
   
 
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