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Autore: Mad_Dragon    14/12/2014    1 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XX
- The Dragon Race -

Karl camminava stanco per le strade. Il freddo si ostinava a stringere nella sua morsa sia il cielo che la terra, nonostante il fatto che la primavera fosse arrivata da una settimana. La neve ricopriva ancora parte dell'isola, ma, per fortuna, il ghiaccio si era completamente sciolto. Così l'isola fu nuovamente accessibile a coloro che arrivavano via mare.
Rubyn stava al fianco del ragazzo, cercando di riscaldarlo con il suo fiato. Anche lui soffriva il freddo, cosa che non accadeva molto frequentemente. Il suo Cavaliere gli aveva raccontato che quel giorno si sarebbe tenuta una gara e che avrebbero dovuto indossare una speciale armatura. Così lo aveva costretto a indossare alcuni pezzi di armatura variopinti e a lasciarsi pitturare le scaglie. Ora aveva degli strani segni sparsi per tutto il suo corpo. Si sentiva ridicolo e avrebbe voluto saltare nel primo ruscello disponibile e lavarsi di dosso quelle stupide cose da umani. Ma non lo fece per due motivi: perché l'acqua era troppo fredda e perché sapeva che Karl ci teneva molto a quella gara.
I due raggiunsero l'Arena dell'Accademia, trasformata per l'occasione in una specie di circuito. Gli spalti erano stati coperti con degli enormi teloni colorati. Sotto di essi si erano radunate molte persone, le quali indossavano un indumento dello stesso colore del telone sotto cui stavano. Karl si posizionò sulla linea di partenza e montò su Rubyn. Una volta in groppa al suo drago, Karl si sistemò l'armatura che aveva portato con sé nell'ultima missione e calò la visiera dell'elmo. Fu subito affiancato da Merric, protetto da un'armatura nera con dei riflessi color cobalto, da Matt, che portava la sua solita armatura di ossa rinforzata.
"Siete pronti a perdere?" chiese Matt con uno sguardo di sfida.
"Matt, non fare il cretino: siamo nella stessa squadra!" lo ammonì Merric.
"Scherzavo..." 
"Ragazzi, Stoick sta per parlare" disse Karl richiamando i suoi due compagni di squadra.
Il Capo villaggio si posizionò sopra ad una pedana che dava dirittamente sul circuito e disse:" Signori, lasciate che vi spieghi le regole di questo nuovo sport: abbiamo sparpagliato per l'isola una decina di statuette, ognuna avente un diverso punteggio. Le due squadre, formate dalle due generazioni attuali di Cavalieri, dovranno collezionarne il più possibile. È permesso l'uso delle abilità dei vostri draghi, ma non è permesso né ferire gravemente né attentare alla vita dei vostri avversari. Alla squadra vincitrice verrà consegnata un'arma speciale, forgiata dai sapienti fabbri di un'isola lontanissima"
"Sembra una cosa meravigliosa" commentò Caleb, arrivato da qualche istante.
Stoick continuò il suo discorso, ma Karl non gli diede ascolto e si avvicinò ai suoi compagni, dicendo:" Ragazzi, dobbiamo dividerci, sapete già quale zona perlustrare?"
"Ovvio" rispose Merric.
"Io andrò nell'entroterra, mentre voi pattuglierete le montagne. Caleb, invece, si occuperà della costa" elencò Matt.
"Ottimo" disse Karl giusto qualche istante prima che Skaracchio suonasse il corno. Il ragazzo spronò il drago e quello partì distaccandosi quasi immediatamente dal resto del gruppo, eccezion fatta per Sdentato e Hiccup, i quali subito si appiccicarono a Karl.
"Hai deciso di essere la mia ombra?" chiese Karl mentre affiancava la Furia Buia.
"Diciamo che non posso permetterti di andare in giro a dare fastidio agli altri" disse scherzosamente Hiccup.
"Che ne dici di un piccolo duello?" chiese Karl.
Hiccup accettò e i due draghi si scontrarono a mezz'aria, permettendo ai loro padroni di scambiarsi qualche colpo di spada. Dopodiché, Sdentato sparò due piccole sfere che, arrivate molto vicino a Rubyn, esplosero. Il drago riuscì ad evitare l'esplosione portandosi ad un'altezza superiore.
I due ragazzi riuscivano a sentire le urla di giubilo degli spettatori. Karl si sentiva motivato e pronto a dare battaglia: sapeva che doveva prendere tempo e che Matt sarebbe riuscito a guidare gli altri alla vittoria. Si chinò e sussurrò alcune parole a Rubyn, il quale, dopo un cenno d'assenso, si buttò in picchiata e si diresse verso le montagne. Hiccup li seguì cercando di non perdere troppo terreno.

***

Matt e Merric volavano insieme. Erano riusciti ad individuare una statuetta e, grazie alla velocità fulminea di Merric, erano riusciti a recuperarla. Ma ora erano inseguiti da Moccicoso, il quale li stava bombardando con una pioggia di piccoli bracieri infuocati. I due erano riusciti a schivarne la maggior parte, ma i loro draghi erano stati parzialmente feriti e i due ragazzi sapevano benissimo che non avrebbero potuto continuare a scappare in eterno.
"Merric, va' all'Arena. Io lo trattengo!" urlò Matt prima di voltarsi per fronteggiare Moccicoso e Zannacurva.
"Ma... Non puoi combattere contro di lui senza di me!"
"Sei il più veloce, dovresti scappare" replicò Matt, e poi aggiunse:" Skullk, spara una fiammata!"
Il drago obbedì ed emise una lunga lingua di fuoco, la quale fece indietreggiare Zannacurva di parecchi metri e che permise a Merric di scappare.
Matt si avventò sul drago di Moccicoso e iniziò a colpirlo con l'ascia, cercando di non colpirlo nelle zone più sensibili. Il ragazzo sapeva che quella era una competizione amichevole e che non poteva scatenarsi. Moccicoso, dal canto suo, decise di che non si sarebbe lasciato colpire dagli attacchi del suo avversario, nonostante fosse legato a lui da un rapporto molto simile a quello tra maestro e discepolo. Contrattaccò mulinando l'ascia e riuscì a sbilanciare Matt, il quale cadde dal drago e precipitò. Un urlo di profonda paura risuonò nell'aria; Matt vide la sua vita passargli davanti, istante per istante, e, per un attimo, rimpianse di non essersi riappacificato con i suoi genitori. Ora sarebbe morto, distruggendo quel che rimaneva del rapporto che ancora esisteva tra i suoi genitori. Ma, per fortuna, Skulk riuscì ad intercettarlo e lo fece atterrare al sicuro sul suo dorso. Matt si procurò una bella botta alla schiena, ma era riuscito a far guadagnare abbastanza tempo a Merric per ritornare all'Arena. E ora i corni suonavano a festa per celebrare la loro vittoria.

***

Karl e Rubyn fendevano l'aria cercando di aumentare il distacco da Hiccup, il quale continuava a lanciare dei colpi infuocati per riuscire a destabilizzare i due. Entrambi avevano sentito il suono del corno, ma ormai la loro gara non era più legata alla corsa con i draghi. Era diventata un'altra delle dispute tra Rubyn e Sdentato per decidere chi fosse il migliore.
"Rubyn, dobbiamo resistere ancora per qualche minuto" disse Karl prima di abbassarsi per schivare un colpo.
"Scusa!" urlò Hiccup.
Karl costrinse Rubyn a girarsi e poi gli ordinò di usare la mossa segreta. Il drago annuì e, dopo qualche secondo di carica, lanciò una palla di fuoco di dimensioni medio grandi. Hiccup non si fece intimorire e ordinò a Sdentato di caricare un colpo di plasma potenziato. Le due sfere di fuco si scontrarono a metà strada e generarono un'enorme esplosione, la quale sbalzò indietro di diverse centinaia di metri i due draghi. Rubyn finì per rimanere bloccato da una forte corrente discendente, la quale lo costrinse ad abbassarsi di quota. Sdentato, invece, fu più fortunato perché l'esplosione lo scaraventò molto vicino ad una statuetta ben nascosta. Hiccup l'agguantò e spronò la sua Furia Buia.
Nel frattempo, Karl continuava a precipitare. Il ragazzo non riusciva a formulare un piano e le opzioni a sua disposizione erano poche: non poteva ripetere la mossa segreta perché Rubyn aveva quasi esaurito il numero di colpi, non poteva nemmeno utilizzare troppo la velocità della corrente, perché si sarebbe rivelato troppo pericoloso.
"Cosa faccio!?" urlò mentalmente il moro, cercando disperatamente una soluzione.
All'improvviso, una voce calda e profonda, la stessa con cui aveva parlato mesi prima, gli presentò la risposta:"Lascia fare a me"
Karl, preso dal panico, allentò di poco la presa che aveva sulle briglie e Rubyn ne approfittò per liberarsi dalla corrente, dando un colpo di reni che lo portò in una zona in cui la corrente era meno forte. Poi, con un paio di battiti d'ali, si allontanò giusto in tempo per evitare le fronde piene di aghi dei pini, Il drago emise un suono roco che a Karl pareva quasi un complimento rivolto a sé stesso.
"Come diavolo hai fatto?" chiese Karl completamente sopraffatto dalla curiosità.
Rubyn lo guardò per pochi secondi, poi rivolse il suo sguardo al punto dove si ergeva l'Arena. Da laggiù si levò il suono di un secondo corno, segnalando il secondo punto di una delle due squadre.
"Beh, sarà meglio tornare indietro" Asserì Karl prima di incitare il suo drago.

***

Melanie ascoltava svogliatamente il discorso conclusivo di Stoick. Era decisamente arrabbiata per essere stata esclusa dalla gara. O meglio, era arrabbiata perché Karl aveva deciso di schierarla nella squadra che avrebbe gareggiato il giorno seguente, quando ormai il fuoco della competizione si sarebbe affievolito. Non voleva che quelle stupide oche delle sue sorelle le ridessero dietro, voleva gareggiare quel giorno con gli altri ragazzi. E farsi valere contro Matt.
La competizione tra i due si era affievolita nel corso dei mesi, fino a trasformarsi in quello strano rapporto che lega due persone che si attraggono e che si respingono allo stesso tempo. Spesso si ritrovava a parlare con Arcadia del ragazzo e, almeno secondo la sua amica, i suoi occhi brillavano quando il nome di Matt si insinuava nella conversazione.
Stoick continuava a disseminare parole nell'Arena, proclamando vincitori della prima manche la prima generazione di Cavalieri. Melanie diede un calcio ad uno sgabello e uscì dalla struttura, convinta che l'aria fresca del mattino la potesse aiutare a sedare i suoi bollenti spiriti. Una volta fuori, incontrò Matt intento a liberarsi dalla sua armatura. La ragazza si avvicinò e, senza che il ragazzo le dicesse qualcosa, lo aiutò a slacciare i lacci del giustacuore.
"Grazie"mormorò Matt mentre buttava un parabraccio al suolo.
Melanie lo raccolse e lo pulì dalla neve:"Non dovresti trattarlo così, con quello che ti è costato"
"Nessuno ti ha chiesto qualcosa"
"Non azzardarti a trattarmi come uno zerbino"
"Scusa." Matt abbassò il capo, un'ombra gli si dipinse sul volto.
Melanie gli si avvicinò e prese una delle mani di Matt nelle sue e disse:"Non devi abbatterti così. Tutti abbiamo fatto del nostro meglio per vincere"
"Ma, se ci fossimo..."
"La storia non si fa né con i se né con i ma, Matt. Dobbiamo giocarci il tutto per tutto domani"lo interruppe con fare deciso Melanie.
Matt sollevò lo sguardo e si avvicinò a Melanie:"Sono fortunato ad averti al mio fianco"
Le labbra dei due erano vicine, potevano entrambi sentire il respiro dell'altra. Melanie cercò di dire qualcosa, ma Matt la zittì appoggiando delicatamente un dito sulle labbra morbide di lei facendole segno di tacere. Matt si avvicinò e la abbracciò poi i due si baciarono. Fu uno di quei baci semplici, un lieve tocco. Una grande esplosione. Le labbra dei sue sembravano non volersi staccare, volevano rimanere unite. Adesso non c'era più bisogno di nascondersi dagli altri. I due si sarebbe sostenuti a vicenda contro la tempesta che stava arrivando. Contro la tempesta che avrebbe minato ogni loro certezza.

***

Quella notte, Karl non riuscì a dormire. Si rigirava costantemente nel letto, cercando disperatamente di aggrapparsi alla stanchezza di quella giornata, facendo leva sugli sforzi della gara per convincere la sua mente a rilassarsi. Ma c'era sempre qualcosa che lo disturbava. Un dubbio si era annidato nella sua mente come fanno i ragni nei buchi del muro. E poi c'era lei: Arcadia. Non l'aveva vista per tutto il giorno e Karl pensava che ella si fosse arrabbiata per l'esser stata esclusa dalla corsa.
"Karl!" disse la voce.
"Oddio, non adesso" disse Karl mentre si girava, finendo a sbattere contro il muso di Rubyn. Il drago emise uno sbuffo di disapprovazione.
"Cosa vuoi?" chiese scocciato Karl.
"Credevo che ti facesse piacere avere la mia presenza accanto" replicò la voce nella sua testa.
"Aspetta... Tu sai parlare?!"
"No! È tutta colpa del pesce che hai mangiato a cena" ironizzò Rubyn, poi aggiunse:"Devo parlarti. Camaleo mi ha appena segnalato la sua posizione"
"Quindi...?"
"Sia lui che Arcadia hanno lasciato Berk. E, da quello che ho capito, non hanno intenzione di fare ritorno"
Karl si alzò e si diresse verso il mucchio di vestiti che aveva lasciato lì e si vestì di tutta fretta.
"Cos'hai intenzione di fare?" chiese Rubyn.
"Vado a recuperarla. Non le permetterò di isolarsi dal mondo" disse Karl, poi si girò verso Rubyn:"Vuoi aiutarmi?"
Rubyn si avvicinò all'apertura nel muro che usavano per uscire in volo e si preparò. Karl saltò su e i due partirono. Pronti a salvare la loro amica da sé stessa.

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+ Angolino dello scrittore in erba +
Ciao a tutti. So che avevo promesso delle cose nello scorso capitolo, ma ho avuto pochissimo tempo per scrivere un capitolo decente. Quindi, ho deciso di dividere in due il capitolo e dedicare il prossimo completamente a Karl e Arcadia e alla seconda manche della gara, dove ne vedremo delle belle. Ah, un'altra cosa: un lettore mi ha contattato privatamente dicendomi che non aveva capito se Björn fosse o meno un Berserker. In realtà, egli è un Esiliato. So che la sua armatura avrebbe potuto trarre in inganno, quindi ho deciso che la cambierò. La nuova armatura verrà indossata però solo nei prossimi capitoli. Oddio, mi sono appena reso conto che manca una manciata di capitoli alla fine. So sad :(. Un saluto \0-0/
Rovo
  
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